Il
consigliere regionale fornisce dati e documenti:
l’impianto di San Salvatore brucerà immondizia
Insieme per raggiungere l’obiettivo.
Il
convegno sul termovalorizzatore di San Salvatore
Telesino svoltosi in piazza Sandro Pertini ad
Amorosi e moderato dal consigliere di
opposizione nel consiglio locale, Giuseppe Di
Cerbo, nella giornata di apertura della Sagra
della Pannocchia, consegna un risultato alla
numerosa platea: sindaci e comitati civici
costituiscono un fronte unico contro la
realizzazione dell’impianto. Presenti le fasce
tricolori e i leaders dell’opposizione di
Amorosi, Puglianello, San Salvatore Telesino,
Telese Terme, il consigliere regionale Luca
Colasanto e il suo collega Ascierto.
Giuseppe Creta, primo cittadino di San
Salvatore, è colui il quale è sotto stretta
attenzione. E’ lui che in un primo momento ha
avallato il progetto voluto da un suo assessore
poi dimessosi. E’ lui che poi ha fatto marcia
indietro. E quando il leader dell’opposizione
Bove gli chiede anche in ragione della sua
carica di consigliere provinciale perché ha
accettato il progetto di San Salvatore se alla
Rocca ha votato per un piano che prevedeva una
sola centrale a biomasse nel Fortore, Creta
sbotta: “Perché l’opposizione che ugualmente
sapeva non ha fatto cenno della cosa nella
recente campagna elettorale? Potevano vincere le
elezioni….” Bove ascolta in silenzio.. Gli altri
sindaci. Antonello Pacelli, primo cittadino di
Puglianello si chiede se non sia sufficiente di
per sé, già il diniego all’insediamento. Luigi
Della Morte, sindaco di Amorosi, chiama ognuno
alle proprie responsabilità e invita ad
insistere nella lotta.
Gennaro Capasso, sindaco di Telese, esprime la
sua contrarietà spiegando le ragioni del sì:
solo ed esclusivamente nell’interesse del
privato. Piena disponibilità da Ascierto Della
Ratta nella prosecuzione della battaglia sul
fronte regionale nella prossima conferenza dei
servizi.
Luca Colasanto consegna alla platea
l’accantonamento della preoccupazione, la sua,
nata dal timore di una divisione tra sindaci e
le loro opposizioni di fronte ad un argomento
così importante, ma la verifica sul campo, del
contrario, induce il compiacimento per una
compattezza che lascia ben sperare per
l’obiettivo della battaglia. Poi passa ad
argomentare sui suoi impegni contro il
termovalorizzatore in Regione dove ha già
chiesto l’audizione di Nardone e due assessori
regionali: Cozzolino e Nocera. “Mi devono dire –
il tono di voce di Colasanto si fa decisamente
fermo - perché bisogna fare questo mostro? A chi
serve?
Lo
sappiamo che hanno ricevuto 12 milioni di euro
di fondi, lo sappiamo che l’Abm di Bergamo ha
versato due milioni di euro alla società nostra
conterranea. Sappiamo che c’è un vortice di
quattrini… Perciò si fanno queste cose… A
beneficio di chi? – si chiede ancora Colasanto –
visto che a noi l’energia non serve? Perché
rispetto al piano energetico provinciale, quello
che Nardone ha rinfacciato ai consiglieri
mentendo spudoratamente, siamo al doppio
dell’energia prevista, tirata fuori soprattutto
dall’eolico, che ha consentito un guadagno negli
ultimi 4 anni di ben 500 miliardi di lire”.
Introiti il cui ammontare è determinato anche
dalla vendita all’asta dei certificati verdi.
“Le carte – conclude Colasanto – dicono che la
centrale è per l’immondizia. A Bergamo attendono
l’energia. Non temiamo chi minaccia di volerci
denunciare,. Sono certo che si possa vincere la
battaglia, perché avete questi sindaci e questa
opposizione”.
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