28 agosto 2007
Inceneritore, perché questo mostro? A chi serve?
Sannio Quotidiano  27 agosto 2007

 

 

 

Il consigliere regionale fornisce dati e documenti: l’impianto di San Salvatore brucerà immondizia

Insieme per raggiungere l’obiettivo.

Il convegno sul termovalorizzatore di San Salvatore Telesino svoltosi in piazza Sandro Pertini ad Amorosi e moderato dal consigliere di opposizione nel consiglio locale, Giuseppe Di Cerbo, nella giornata di apertura della Sagra della Pannocchia, consegna un risultato alla numerosa platea: sindaci e comitati civici costituiscono un fronte unico contro la realizzazione dell’impianto. Presenti le fasce tricolori e i leaders dell’opposizione di Amorosi, Puglianello, San Salvatore Telesino, Telese Terme, il consigliere regionale Luca Colasanto e il suo collega Ascierto.

Giuseppe Creta, primo cittadino di San Salvatore, è colui il quale è sotto stretta attenzione. E’ lui che in un primo momento ha avallato il progetto voluto da un suo assessore poi dimessosi. E’ lui che poi ha fatto marcia indietro. E quando il leader dell’opposizione Bove gli chiede anche in ragione della sua carica di consigliere provinciale perché ha accettato il progetto di San Salvatore se alla Rocca ha votato per un piano che prevedeva una sola centrale a biomasse nel Fortore, Creta sbotta: “Perché l’opposizione che ugualmente sapeva non ha fatto cenno della cosa nella recente campagna elettorale? Potevano vincere le elezioni….” Bove ascolta in silenzio.. Gli altri sindaci. Antonello Pacelli, primo cittadino di Puglianello si chiede se non sia sufficiente di per sé, già il diniego all’insediamento. Luigi Della Morte, sindaco di Amorosi, chiama ognuno alle proprie responsabilità e invita ad insistere nella lotta.

Gennaro Capasso, sindaco di Telese, esprime la sua contrarietà spiegando le ragioni del sì: solo ed esclusivamente nell’interesse del privato. Piena disponibilità da Ascierto Della Ratta nella prosecuzione della battaglia sul fronte regionale nella prossima conferenza dei servizi.

Luca Colasanto consegna alla platea l’accantonamento della preoccupazione, la sua, nata dal timore di una divisione tra sindaci e le loro opposizioni di fronte ad un argomento così importante, ma la verifica sul campo, del contrario, induce il compiacimento per una compattezza che lascia ben sperare per l’obiettivo della battaglia. Poi passa ad argomentare sui suoi impegni contro il termovalorizzatore in Regione dove ha già chiesto l’audizione di Nardone e due assessori regionali: Cozzolino e Nocera. “Mi devono dire – il tono di voce di Colasanto si fa decisamente fermo - perché bisogna fare questo mostro? A chi serve?

Lo sappiamo che hanno ricevuto 12 milioni di euro di fondi, lo sappiamo che l’Abm di Bergamo ha versato due milioni di euro alla società nostra conterranea. Sappiamo che c’è un vortice di quattrini… Perciò si fanno queste cose… A beneficio di chi? – si chiede ancora Colasanto – visto che a noi l’energia non serve? Perché rispetto al piano energetico provinciale, quello che Nardone ha rinfacciato ai consiglieri mentendo spudoratamente, siamo al doppio dell’energia prevista, tirata fuori soprattutto dall’eolico, che ha consentito un guadagno negli ultimi 4 anni di ben 500 miliardi di lire”.

Introiti il cui ammontare è determinato anche dalla vendita all’asta dei certificati verdi. “Le carte – conclude Colasanto – dicono che la centrale è per l’immondizia. A Bergamo attendono l’energia. Non temiamo chi minaccia di volerci denunciare,. Sono certo che si possa vincere la battaglia, perché avete questi sindaci e questa opposizione”.


 

 

     

 Valle Telesina


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