“Le dichiarazioni dell’avv. Verrillo, presidente
provinciale di Alleanza Nazionale, circa lo
svolgimento della seduta di Consiglio
provinciale del 6 settembre scorso, mi lasciano
esterrefatto oltre che incredulo.
Non ritengo veritiere le sue affermazioni
riguardo all’accaparramento della ‘esclusiva’,
da parte del collega Teodoro De Cianni in
qualità di unico oppositore. Non capisco qual è
stata la differenza di posizione politica in
seno al Consiglio provinciale tra i gruppi di
Alleanza Nazionale, Forza Italia e Casa delle
Libertà. Probabilmente l’avv. Verrillo era
assente o distratto quando all’inizio del mio
intervento (verificabile dagli atti del
Consiglio) ho dichiarato che relativamente alla
questione degli impianti di biomasse di Reino e
San Salvatore Telesino la nostra posizione non
mutava rispetto a quanto dichiarato nella seduta
del 20 agosto e che quindi per noi restava
valido solo e soltanto quel deliberato.
Di
conseguenza, poiché tutto il resto, a mio
avviso, si configurava come un regolamento di
conti tra il presidente Nardone, i partiti della
maggioranza all’interno del centrosinistra,
annunciai preventivamente che non avremmo votato
alcun altro tipo di delibera e che ci saremmo
allontanati dall’aula per non essere coinvolti
dalle conseguenze scaturite da altre eventuali
decisioni. Questo perché fossero chiare ai
cittadini le responsabilità della crisi
politico-amministrativa della Provincia.
Pertanto il nostro comportamento è stato
assolutamente giusto e la mancata partecipazione
al voto, visto che il documento votato è stato
presentato come ‘Documento dei gruppi del
centrosinistra’, attraverso il quale essi
ribadivano la fiducia al presidente
dell’amministrazione, felicitandosi per il
chiarimento politico avvenuto al loro interno.
Non vedo quindi cosa noi avremmo dovuto votare.
Se poi, per essere considerati ‘opposizione’
bisogna urlare e insultare gli avversari
politici, all’avv. Verrillo rispondo che
purtroppo non è il mio stile.
Non credo infatti che abbia scandalizzato
chicchessia, il fatto che io abbia definito il
presidente Nardone sul piano umano e personale
un galantuomo. Uguale definizione, rammento
innanzitutto a me stesso, ne dette da brava
persona quale è, il sindaco dott. Sandro
D’Alessandro, in quella stessa aula consiliare
in un incontro congiunto Provincia/Comune.
Non penso che la successiva sconfitta elettorale
nella città di Benevento della Casa delle
Libertà possa essere imputata a quel giudizio,
né tantomeno, alla mancata visita di Berlusconi
durante la campagna elettorale. Al contrario
penso che molto abbiano influito, su quella
sconfitta i litigi interni all’allora
maggioranza consiliare.
Per cui, l’invito che rivolgo agli alleati è di
far tesoro di quella esperienza e, pur
comprendendo la ricerca di visibilità dei
singoli partiti alla vigilia delle elezioni
provinciali, di ricordare che gli avversari
politici del centrodestra sono quelli di
centrosinistra, dei quali ho sempre condannato
la presunta superiorità morale.
Lucio Rubano
Capogruppo di Forza Italia
alla Provincia di Benevento
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