La
Fazia lascia la delega all’Ambiente
Biomasse, il rappresentante dell’Esecutivo
restituisce l’incarico al sindaco Creta La
convinzione espressa al primo cittadino: «Con
tale decisione Lei potrà operare con più
autonomia...»
(vipa)
Alle parole dal tono duro Leucio La Fazia fa
seguire i fatti. A distanza di un paio di
settimane dal suo intervento in merito alla
questione impianto a biomasse arriva la
decisione di rimettere le deleghe all’Ambiente
ed all’Aria. La decisione è contenuta in una
nota inviata al sindaco Giuseppe Creta ed ai
consiglieri comunali.
“L’allarme nella cittadinanza per la costruzione
di questo impianto a biomasse, allarme che io
condivido, ha creato – scrive La Fazia – la
necessità, di risposte urgenti e univoche, di
scelte condivise tra tutti i responsabili
dell’amministrazione. Il silenzio, l’inazione,
la frammentazione non possono essere – aggiunge
– risposte adeguate in questo momento così
difficile e decisivo”.
L’atto, dunque, nasce proprio per sollecitare
una ferma presa di posizione. Un gesto
ulteriore, visto che il precedente intervento,
nonostante la durezza dei toni e delle reazioni,
non ha fatto registrare nessuna risposta in
merito da parte dei rappresentanti istituzionali
chiamati in causa. Da qui la decisione (ritenuta
“doverosa”) di restituire la delega al settore
interessato.
Non a caso La Fazia sottolinea all’attenzione
del sindaco: “Sono convinto che restituendoLe la
delega all’Ambiente, Lei potrà operare con più
autonomia e gestire questo problema con la
competenza più consona e vicina a quella
richiesta che l’intera valle Telesina desidera”.
Certo è che però La Fazia non lascia la scena.
Non solo per quanto concerne il governo
cittadino, dove continua a mantenere altre
deleghe (Protezione Civile, Parco e verde
pubblico ed Edilizia fognaria), ma soprattutto
dalla vicenda biomasse.
Non a caso conclude: “Avendo espresso il mio
“no” da sempre alla realizzazione di questi
impianti e convinto che il nostro paese non
necessita di strutture del genere, continuerò a
lottare contro chiunque vuole deturpare il
nostro meraviglioso paesaggio”. Una fermezza che
sembra non escludere scelte ancora più forti.
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