«Chiarezza sul termovalorizzatore»
E’
ancora polemica tra gli amministratori
sansalvatoresi in merito alla vicenda
termovalorizzatore. Una sorta di continuo
ping-pong circa l’effettiva attribuzione delle
responsabilità. A ritornare sulla questione è
Raffaele Pucino, consigliere comunale di
minoranza, che attacca nuovamente il primo
cittadino Creta sottolineandone – a suo dire -
il ruolo “chiave” avuto nella vicenda.
E’
ancora polemica tra gli amministratori
sansalvatoresi in merito alla vicenda
termovalorizzatore. Una sorta di continuo
ping-pong circa l’effettiva attribuzione delle
responsabilità. A ritornare sulla questione è
Raffaele Pucino, consigliere comunale di
minoranza, che attacca nuovamente il primo
cittadino Creta sottolineandone – a suo dire -
il ruolo “chiave” avuto nella vicenda.
“Non manco mai gli appuntamenti, soprattutto
quando a chiamarmi in causa è il primo cittadino
del mio paese e quando il tema è enormemente
importante, anzi vitale, per la nostra comunità
- ha esordito Pucino in un comunicato stampa -.
Una fosca vicenda, quella del
termovalorizzatore, nata nel lontano 2004 di
cui, ancora oggi, non riusciamo a stabilire come
e perché è stato possibile tenerne all’oscuro
una intera comunità. Si ha l’impressione di
trovarsi impantanati in una melmosa e putrida
palude dove ogni impercettibile movimento
aggrava, e di non poco, la situazione. E quello
che ci era parso chiaro ieri non è più vero il
giorno dopo. Gli attori e le comparse cambiano
ogni giorno alla luce di nuove rivelazioni.
L’ultima e, per me, più eclatante è stata quella
che ho letto nell’articolo pubblicato sulle
pagine del Sannio quotidiano lo scorso 21
ottobre.
Il
sindaco – ha spiegato il consigliere di
minoranza – mi ha tirato dentro affermando che:
“Il dott. Pucino sapeva e non ha parlato…” ” o
meglio “…voleva parlare ma glielo hanno
impedito…” chiudendo dicendo “… saremmo curiosi
di sapere…”. Una curiosità che Pucino cerca di
soddisfare con la sua esposizione dei fatti.
“Nel mese di maggio – ha sottolineato - , a
campagna elettorale iniziata e avendo, in sede
di presentazione della lista, accennato
all’ipotesi della costruzione di un
termovalorizzatore nel nostro paese (vox populi),
volevo organizzare un convegno per trattare
questo tema ritenendolo attualissimo e di grande
interesse. I miei colleghi di lista hanno
ritenuto di non farlo alla luce del poco tempo a
disposizione e, non ultimo, per la scarsità
d’informazioni che si avevano al riguardo.
Questo è quello che è successo. Nessun intrigo,
nessuna copertura, nessuno che poteva o può
tapparmi la bocca”.
Poi Pucino continua la sua esposizione dei fatti
puntando il dito nei confronti del primo
cittadino Creta. “Il sindaco – ha precisato
Pucino - sostiene che Emilio Bove ha gravi colpe
nella vicenda perché, in qualità di consigliere,
è venuto meno a quelle che erano le sue
prerogative: indirizzo e controllo. Non voglio
giustificare, né potrei farlo, l’operato della
minoranza di allora. Non conosco a fondo quello
che è successo. Ma parliamo di un gruppo di
minoranza. Se non erro – ha poi sottolineato il
consigliere comunale - ve n’era un altro, quello
di Romano-La Fazia, che si trovava nelle stesse
condizioni di Bove & C. O no? Il sindaco
dovrebbe spiegare ai nostri concittadini come
mai condanna Bove ed assolve Romano-La Fazia?
Non avevano anche loro le stesse funzioni, gli
stessi obblighi, gli stessi doveri? Non è perché
adesso, sedendo alla destra del “Padre” hanno
“espiato” le loro colpe? Cherubini senza macchia
e senza infamia che oggi, chissà perché,
arringano le folle giurando sul loro impegno e
sulla loro totale devozione ad un popolo che,
non più tardi di qualche mese fa, hanno
deliberatamente e proditoriamente tradito?
Vogliamo restituire un minimo di credibilità
all’operato di chi si occupa di cosa pubblica?
Vogliamo spiegare una volta e per tutte, dopo
aver accertato e condiviso le colpe dei due
gruppi di minoranza di allora, le responsabilità
di chi aveva ed ha le leve del comando? Non
ritiene, il sindaco, che, in fondo in fondo, le
sue responsabilità siano un po’ più gravi?”.
Diversi gli interrogativi proposti. Quesiti che
Pucino rivolge in maniera ancora più diretta al
sindaco Creta. “Hai voluto che il
termovalorizzatore si facesse o no – chiede
Pucino a Creta - ? Come e perché si è deciso di
farlo a San Salvatore? Eri a conoscenza (sì, lo
eri) della lettera della Vocem nel 2005 al
Presidente della Provincia Nardone circa la
possibilità che l’impianto così progettato, con
qualche modifica, poteva assolvere a due
funzioni: bruciare materiale organico a matrice
vegetale e CDR (Combustibile Derivato da
Rifiuti) prodotto in provincia di BN? Forse
avete inteso CDR come acronimo di: Con Dovuto
Rispetto e per questo non hai allertato i tuoi
concittadini? (…)
Perché, a tutt’oggi, non hai mai ritenuto di
dover rispondere all’Ing. Visalli della Vocem
che con complesse analisi tecniche mira a farci
ingoiare il rospo che assolutamente non vogliamo
mandare giù? Non ritieni che sia, per il sindaco
di una comunità, un dovere prima che un obbligo?
E quali gli accordi, all’epoca, tra Vocem e
Amministratori?”.
Tante le domande che il rappresentante della
minoranza rivolge al sindaco e che secondo
Pucino meriterebbero una risposta immediata ed
esauriente. “Bisogna fare chiarezza e, dal
nostro punto di vista, costi quel che costi.
Tutti i tasselli di questo sporco mosaico devono
trovare la loro giusta collocazione. La verità
prima di tutto. Poi – conclude Pucino -possiamo
sederci e discutere”.
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