Proliferano le iniziative contrarie alla
realizzazione dell’impianto a San Salvatore
Telesino
Gli alleatini sansalvatoresi raccolgono firme.
A
Puglianello seduta consiliare «aperta».
Prc interroga la Regione
Si
moltiplicano le iniziative contro la
realizzazione della centrale biomasse prevista
in località Mennitto, in territorio di San
Salvatore Telesino ed ai confini con quelli di
Amorosi e Puglianello.
Raccolta di firme degli alleatini sansalvatoresi…
Dal circolo di An di San Salvatore Telesino
arriva il “no” alla centrale. I giovani del
circolo in particolar modo Roberto Rapuano e
Luca Pacelli, si sono subito mobilitati per una
raccolta firme per contrastare tale progetto.
“Siamo pienamente in sintonia – scrive Alleanza
Nazionale - con il documento redatto e
pubblicato dai Democratici di sinistra di
Amorosi, nel quale si precisa di non voler
essere pregiudiziali nei confronti di un tale
progetto, ma chi ha immaginato di costruire
questa centrale nel nostro Comune, non ha fatto
i conti né con il buon senso, né con la storia,
né con le tante vocazioni che questo territorio
offre (…).
Condivisione anche per le critiche mosse nei
riguardi dei loro maggiori esponenti
istituzionali (Bassolino e Nardone) e
“l’auspicio che tutte le forze di centro
sinistra, presenti nei Comuni della valle
Telesina, dovrebbero prendere esempio dagli
amorosini, così da dare un forte monito ai
propri rappresentanti politici, e per poter dare
sicuramente più forza ad un’iniziativa
responsabile, e in difesa del proprio territorio
(…).
Dal consiglio comunale aperto – spiegano gli
alleatini - tenutosi a San Salvatore, che ha
visto la partecipazione di numerosi
amministratori dell’intero circondario, è emerso
con chiarezza, che tutti coloro che vi hanno
preso parte sono contrari affinché questa
centrale di biomasse venga posta in essere. E’
emerso anche che in questa storia c’è stato il
consenso da parte di alcuni esponenti diessini
della locale sezione, i quali, dopo un periodo
di assoluto silenzio, addirittura in un
documento firmato, menzionavano solo benefici
per la nostra comunità dal momento che questa
centrale sarebbe apparsa in contrada Mennitto”.
E
qui l’affondo ai Ds di San Salvatore “gli unici
a stare zitti...”, “oggi con tutto questo
clamore…” . La posizione degli alleatini nella
vicenda della centrale biomasse? “Alleanza
nazionale – sottolineano in un passaggio finale
- sarà con i cittadini a protestare ed a fare
quanto possibile per evitare che ciò avvenga, il
partito tutto, assicura che farà tutto quanto è
di sua competenza, e se sarà utile allo scopo,
non si sottrarrà ad oltrepassare i limiti che la
politica stessa impone”. Al margine della nota
si conclude aggiungendo che l’associazione
‘Ambiente e/è vita’ (rappresentata da Vincenzo
Volpe, presidente anche del circolo locale di
An), sta in questi giorni impegnandosi con
tecnici esperti del settore per recepire
informazioni più dettagliate e precise, e
insieme ai vertici dell’associazione rende nota
all’intera cittadinanza dell’intera valle
telesina che la stessa sarà presente in tutte le
battaglie che si porranno in essere per
scoraggiare quello che viene definito un
“disastro ambientale”.
…e
la voce di Pro Loco, ‘San Manno’ e Lipu Sempre
sulla centrale arriva da San Salvatore Telesino
la presa di posizione della Pro Loco e
dell’associazione ‘San Manno’ nonché della Lipu
(Lega Italiana Protezione Uccelli) di Benevento.
I sodalizi evidenziano che “il contesto
geografico in cui sarebbe inserita la centrale
la rende inaccettabile” soprattutto perché la
valle telesina è un’area a prevalente vocazione
turistica per la cui valorizzazione in questi
ultimi anni si stanno investendo notevoli
risorse finanziarie.
“Esiste il rischio – si legge nella nota – che
la centrale si possa trasformare in un
inceneritore di rifiuti, possibilità da non
escludere viste le problematiche presenti ed
irrisolte da decenni nella Regione Campania
inerenti lo smaltimento e lo stoccaggio dei
rifiuti. La tecnologia dell’impianto lo
permetterebbe e questo potrebbe avvenire anche
per l’insufficiente quantità di biomasse
(paglia, scarti di produzione agricola, ecc.)
presente nella nostra provincia e nelle aree
limitrofe utile ad alimentare un impianto di
tali dimensioni. Vi è il concreto pericolo del
peggioramento della qualità dell’aria – viene
aggiunto – derivante dalle immissioni di polveri
fini e ultrafini (nanopolveri) ed altri
inquinanti, determinate anche dal flusso
veicolare di mezzi pesanti per il trasporto di
biomasse e/o rifiuti e per il conferimento a
discarica della notevole quantità di cenere
prodotta dalla combustione del materiale.
E’
possibile un inquinamento delle acque delle
falde e del sottosuolo derivante dalla
reimmissione in circolo dell’acqua alterata dai
processi di lavorazione e di eventuali
inquinanti presenti. E’ sicuro il degrado della
qualità della vita dei cittadini che abitano e
lavorano in un ampio raggio di distanza
dall’impianto che si intende realizzare. E’
sicura la svalutazione delle proprietà
immobiliari spesso realizzate con notevoli
sacrifici (abitazioni, attività produttive,
terreni che in questi ultimi anni sono stati
attrezzati con impianti di distribuzione irrigua
per incentivare una agricoltura di qualità e più
produttiva) nelle aree circostanti alla
centrale”. E dopo queste considerazioni ecco che
si sottolinea anche “il mancato coinvolgimento
dei cittadini dei comuni maggiormente
interessati, Amorosi, Puglianello e San
Salvatore Telesino , in scelte territoriali
effettuate altrove senza che sia stato richiesto
alcun parere preventivo o siano state effettuate
adeguate consultazioni con gli enti e i
cittadini, e senza tener conto del piano
energetico provinciale e di altri strumenti
urbanistici e di tutela del territorio”.
Da
Puglianello tutti in coro per un “fermo” no E’
un fermo no quello che arriva da Puglianello. Ed
è sottoscritto da enti, partiti ed associazioni.
In calce al documento la firma di Antonello
Pacelli (sindaco), Thoma Parente (capogruppo
consiliare ‘Puglianello… un’altra cosa’, Tonino
Bartone (presidente consorzio rifiuti Bn 2),
Francesco Vinciguerra (responsabile locale FI),
Alberto Tebano (presidente circolo An),
Ferdinando Creta (della direzione provinciale
dello Sdi), Francesco Rubano (consigliere
nazionale giovani Popolari -Udeur), Mafalda
Pacelli (presidente pro loco), Anna Maria
Mongillo (presidente Ac), Filippo Guarnirei
(presidente Centro Studi), Giacomo Morelli
(presidente SSC Puglianello). Nel documento,
frutto della riunione dell’altra sera, viene
riassunto l’impegno di tutti “a sostenere le
risultanze dell’incontro tra i sindaci della
valle (programmato per ieri, ndr)”. Intanto
anche a Puglianello se ne discuterà in un
consiglio comunale aperto a tutta la
cittadinanza.
Le
perplessità di Rifondazione comunista. Sulla
questione interviene anche Rifondazione
comunista con una nota del circolo ‘Libertini’
di Amorosi che dà notizia dell’interrogazione
rivolta dal consigliere regionale, Vito Nocera,
all’omonimo assessore regionale all’Ambiente,
l’udeurrino Luigi Nocera. «Dal punto di vista
tecnico - economico - spiega Rifondazione - si
ritiene che l’impianto sia notevolmente
sovradimensionato rispetto all’ambito dove lo
stesso va ad insediarsi. Anche considerando
l’altro impianto simile previsto nel comune di
Reino, la provincia di Benevento può fornire
solo 6500 tonnellate rispetto alle 110mila
necessarie. L’energia termica sviluppata,
inoltre, è pari al 75 per cento di tutta
l’energia prodotta, e quindi non può essere
utilizzata per assoluta mancanza di
infrastrutture adatte». Il Prc evidenzia inoltre
che «il prelevamento di grosse quantità d’acqua
dal sottosuolo, necessarie al raffreddamento
dell’impianto, produrrebbe naturale abbassamento
delle falde acquifere».
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