31 ottobre 2007

Biomasse, Creta ha aperto le porte alla VOCEM

Sannio Quotidiano   30-10-2007 

 

 

«San Mennitto, da area agricola a industriale»

 

Seconda trance dell’intervento del leader dell’opposizione Emilio Bove, sulla questione termovalorizzatore. Nell’edizione di domenica si sono evidenziate le responsabilità del sindaco nell’avallare l’impianto. I contenuti di una lettera inviata alla Vocem hanno rivelato la disponibilità. Sul “Sannio Quotidiano” di domani l’ultima parte dell’intervento di Emilio Bove.

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“Continua pietosamente a sostenere che è legittimato perché ha vinto le elezioni. Ripete più volte il ritornello perché se ne vuole convincere da solo ben sapendo che la sua maggioranza, quella del 2002, è uscita con le ossa rotte dall’ultima consultazione ed è stata giubilata grazie all’apporto delle new entry. Ma il consenso popolare non è incondizionato né immutabile. Oggi l’opinione pubblica ha aperto gli occhi e un’idea di come è stata condotta la vicenda termovalorizzatore se l’è ampiamente fatta. Ed è questo il motivo – prosegue Bove – per cui il sindaco ha paura di parlare e resta disperatamente aggrappato alla sua poltrona ignorando le richieste di dimissioni che ormai giungono da più parti ed appellandosi ad un elettorato che lo ha riconfermato grazie alle sue omissioni su temi e questioni di fondamentale importanza! Oggi la sua strategia è chiara: per sminuire le sue responsabilità tenta disperatamente di trascinare tutti nel suo fango! Tutti sono responsabili per cui nessuno è responsabile! E’ troppo comodo affrontare così la vicenda! Le carte parlano chiaro. Ne diamo un primo assaggio!

La lettera che pubblichiamo (quella che abbiamo divulgato domenica scorsa, ndr) non è ininfluente, visto che è servita alla «Vocem» per poter accedere ai fondi CEE ed ai fondi nazionali previsti alla legge 488 che riserva uno specifico capitolo per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Senza quel primo sciagurato atto non ci sarebbe stata alcuna conseguenza. Anzi oggi, con la documentazione in nostro possesso, emergono anche altre e più gravi responsabilità che, alla luce dei fatti, dimostrano le amicizie e le connivenze di cui ha goduto la società bergamasca presso la nostra Amministrazione. Non ci riferiamo solo ai ripetuti incontri tra esponenti della maggioranza e rappresentanti della «Vocem». Non ci riferiamo nemmeno alle note proiezioni filmate trasmesse nell’aula consiliare (alla presenza dei soli consiglieri di maggioranza). Non ci riferiamo neppure alle cene ed ai colloqui ottenuti al fine di concretizzare l’iniziativa.

Ci riferiamo invece a qualcosa di meno risaputo e più grave: ad iniziative specifiche, ad atti deliberativi che testimoniano come il sindaco avesse preso a cuore le esigenze bergamasche. All’epoca della sua famosa disponibilità, egli indicò l’area in cui poteva essere costruito l’inceneritore, ed alla «Vocem» fu fatto acquistare un terreno agricolo. L’anno successivo, fu sottoposta al Consiglio comunale, una singolare perimetrazione dell’area industriale.

La maggioranza consegnò ai consiglieri una mappa in cui aveva tracciato, con l’evidenziatore giallo, la delimitazione entro cui potevano essere espletate le attività imprenditoriali. Guarda caso anche il terreno di S. Mennitto (quello della «Vocem») fu incluso all’interno di tale perimetro (delibera consiliare n° 36 del 17 gennaio 2005). All’epoca non riuscivamo a comprendere il perché di tale premura. Oggi tutto è più chiaro: si trasformava di fatto in area industriale un terreno agricolo. Di questo la «Vocem» non ringrazierà mai abbastanza (per la cronaca, le minoranze contrastarono tale decisione). Questi sono i fatti di cui il primo cittadino non ha memoria.

Ed ancora: quando sul Bollettino Regionale n° 48 del 23 ottobre 2006 è stato pubblicato il Decreto dell’Assessore all’Ambiente della Campania che esprimeva parere favorevole alla realizzazione del Termovalorizzatore a San Salvatore Telesino, cosa ha fatto il nostro sindaco? Quanto alle nostre dichiarazioni sulle energie alternative ribadiamo di essere favorevoli alla realizzazione di progetti, rispettosi dell’ambiente e del territorio, che possano favorire occasioni di crescita, di sviluppo e di occupazione.

Tutto ciò non ha nulla a che vedere con il progetto proposto dalla «Vocem» che ha dichiarato, fin dal primo momento, di voler bruciare rifiuti in un mega inceneritore di oltre 10 MW. In conclusione: che l’amministrazione fosse favorevole all’inceneritore è cosa nota a tutti. Per tale ragione chi doveva preventivamente vagliare la bontà dell’iniziativa «Vocem» non l’ha fatto. O meglio, si è dimostrato particolarmente accondiscendente infischiandosene anche delle direttive impartite in sede provinciale dal Piano energetico ambientale. Il sindaco prende le distanze oggi da un’iniziativa che ha favorito in tutti i modi senza mai dire “ho sbagliato”.

Anche se in cuor suo sa che la credibilità, quella per cui è messo alla berlina da tutti i cittadini della Valle Telesina, l’ha definitivamente persa! La nostra domanda, che attende ancora una risposta – incalza il capogruppo dell’opposizione - è sempre la stessa: il Piano energetico Ambientale (PEA) della Provincia di Benevento, approvato dal Consiglio provinciale (e quindi anche dal nostro sindaco) nel marzo 2004 prevede la realizzazione di impianti a biomassa nella zona del Valfortore. Perché, quando egli riceve la richiesta di istallare un analogo impianto a San Salvatore Telesino (ottobre 2004), anziché riscontrare positivamente, non risponde che il PEA non contempla la realizzazione di tale impianto sul nostro territorio? Avrebbe risolto il problema sul nascere! Forse non aveva letto il PEA che lui stesso aveva contribuito ad approvare appena qualche mese addietro? Se così fosse la sua posizione sarebbe ancora più grave.

Perché oltre ad essere un sindaco smemorato ed incoerente sarebbe anche un consigliere provinciale distratto ed assente! Nardone avrà le sue responsabilità ma chi ha spalancato le porte alla «Vocem» è stato il sindaco Creta, anche se oggi vorrebbe dimenticarlo!!”

Continua

 

 

     

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