CIRCOLO "VERA
LOMBARDI"
VIA ROMA 254 -
82037 TELESE TERME (BN)
COMUNICATO STAMPA
N. 13/2007
Per il rilancio
delle politiche sociali a Telese.
A Telese la
spesa sociale è al tempo stesso insufficiente e
male utilizzata. I 45.000 euro all’anno previsti
per l’assistenza domiciliare a 40 persone
anziane sono risorse davvero troppo esigue, sia
per garantire un livello decoroso del servizio
sia per assicurare alle operatrici e agli
operatori dei salari decenti. Un rapido calcolo,
infatti, induce a ritenere che il compenso
orario per i lavoratori possa aggirarsi sui
quattro euro netti, la qual cosa sarebbe davvero
intollerabile.
Purtroppo le
politiche sociali spesso sono viste solo come un
costo, raramente come un investimento. È curioso
come il nostro comune, forse demograficamente il
più giovane del comprensorio, non abbia
investimenti significativi nei servizi
all’infanzia e ai minori. Alle scarse risorse
proprie si aggiunge l’assoluta inefficacia nella
programmazione sovracomunale. L’ambito di zona
B3, infatti, finanzia quattro ludoteche
(Castelvenere, Melizzano, Cerreto e S. Agata) e
quattro centri per l’infanzia (S. Salvatore,
Dugenta, Guardia e Paupisi). È chiaro che il
nostro comune non fa sentire la propria voce.
Meno chiaro è se ciò dipenda da incapacità o
volontà, ma il risultato non cambia.
È anche vero
che il servizio Informagiovani, che ci vede
impegnati come ente capofila, non brilla certo
per risultati e visibilità. Viene da chiedersi a
cosa serva sprecare i soldi pubblici. Basti
pensare al cosiddetto centro d’ascolto Pegaso,
uno sportello aperto quattro ore a settimana,
destinato (sulla carta) a "Prevenire e
sconfiggere la droga". È costato ben 130.000
euro, drenati dalla legge n. 45/99 (Fondo
Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga).
Se si leggono gli obiettivi del progetto – oggi
terminato - si può costatare che essi si
sovrapponevano a quelli del Sert, il servizio
pubblico per le dipendenze. Che cosa abbia
prodotto in tre anni è tutto da verificare.
Rimane il dubbio che quei soldi potevano servire
a supportare, con progetti realmente produttivi,
le azioni del Sert.
Analogo è il
trattamento riservato ai diversamente abili
residenti nel nostro comune, per i quali non si
hanno riscontri apprezzabili, ad eccezione
dell’assistenza domiciliare effettuata
dall’Ambito B3.
Occorre che
l’Amministrazione riconosca i suoi limiti e
cerchi il confronto sulle politiche sociali,
tanto in consiglio comunale che nella società:
solo in questo modo sarà possibile metter mano
ad una situazione che appare davvero inadeguata
rispetto ai bisogni sociali riscontrabili sul
territorio.
Il direttivo del
circolo
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