8 ottobre 2007
Telese, necessità di rilancio delle politiche sociali
Gianluca Aceto

 

 

CIRCOLO "VERA LOMBARDI"

VIA ROMA 254 - 82037 TELESE TERME (BN)

COMUNICATO STAMPA N. 13/2007

 

Per il rilancio delle politiche sociali a Telese.

 

      A Telese la spesa sociale è al tempo stesso insufficiente e male utilizzata. I 45.000 euro all’anno previsti per l’assistenza domiciliare a 40 persone anziane sono risorse davvero troppo esigue, sia per garantire un livello decoroso del servizio sia per assicurare alle operatrici e agli operatori dei salari decenti. Un rapido calcolo, infatti, induce a ritenere che il compenso orario per i lavoratori possa aggirarsi sui quattro euro netti, la qual cosa sarebbe davvero intollerabile.

  

   Purtroppo le politiche sociali spesso sono viste solo come un costo, raramente come un investimento. È curioso come il nostro comune, forse demograficamente il più giovane del comprensorio, non abbia investimenti significativi nei servizi all’infanzia e ai minori. Alle scarse risorse proprie si aggiunge l’assoluta inefficacia nella programmazione sovracomunale. L’ambito di zona B3, infatti, finanzia quattro ludoteche (Castelvenere, Melizzano, Cerreto e S. Agata) e quattro centri per l’infanzia (S. Salvatore, Dugenta, Guardia e Paupisi). È chiaro che il nostro comune non fa sentire la propria voce. Meno chiaro è se ciò dipenda da incapacità o volontà, ma il risultato non cambia.

 

   È anche vero che il servizio Informagiovani, che ci vede impegnati come ente capofila, non brilla certo per risultati e visibilità. Viene da chiedersi a cosa serva sprecare i soldi pubblici. Basti pensare al cosiddetto centro d’ascolto Pegaso, uno sportello aperto quattro ore a settimana, destinato (sulla carta) a "Prevenire e sconfiggere la droga". È costato ben 130.000 euro, drenati dalla legge n. 45/99 (Fondo Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga).
Se si leggono gli obiettivi del progetto – oggi terminato - si può costatare che essi si sovrapponevano a quelli del Sert, il servizio pubblico per le dipendenze. Che cosa abbia prodotto in tre anni è tutto da verificare. Rimane il dubbio che quei soldi potevano servire a supportare, con progetti realmente produttivi, le azioni del Sert.

 

   Analogo è il trattamento riservato ai diversamente abili residenti nel nostro comune, per i quali non si hanno riscontri apprezzabili, ad eccezione dell’assistenza domiciliare effettuata dall’Ambito B3.

 

   Occorre che l’Amministrazione riconosca i suoi limiti e cerchi il confronto sulle politiche sociali, tanto in consiglio comunale che nella società: solo in questo modo sarà possibile metter mano ad una situazione che appare davvero inadeguata rispetto ai bisogni sociali riscontrabili sul territorio.

 

  

Il direttivo del circolo

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it