PRC-Sinistra Europea
Telese Terme, 24
ottobre 2007
CIRCOLO "VERA
LOMBARDI"
VIA ROMA 254 -
82037 TELESE TERME (BN)
COMUNICATO STAMPA
N. 14/2007
Orari commerciali: un altro punto di vista
Lo scorso 18 ottobre
il Sindaco di Telese, dottor Gennaro Capasso,
con l'ordinanza n. 82 ha disposto «che per
gli esercizi di vendita al dettaglio, dal 1°
ottobre al 31 maggio, il riposo infrasettimanale
è facoltativo e a discrezione del commerciante.
Resta invariato e vigente quanto disposto dalla
precedente ordinanza n. 16 del 19 gennaio 2006,
compresa l'apertura facoltativa di tutte le
ultime domeniche del mese, da gennaio a
dicembre, con orario continuato, per tutti i
settori».
È del tutto evidente
quali siano state le pressioni sul Sindaco,
operate da quei commercianti che ritengono utile
l'estensione indefinita degli orari di apertura
per rispondere alla crisi del commercio
telesino. Noi abbiamo altre opinioni, e le
esponiamo ben sapendo di inimicarci
ulteriormente una parte di elettorato. Crediamo
tuttavia necessario e indispensabile far sentire
la voce delle lavoratrici e dei lavoratori,
anche se la maggior parte è iscritta nelle liste
elettorali di comuni diversi.
Le due ordinanze
richiamate hanno conseguenze molto semplici ma
devastanti, che colpiscono non tanto le medie
strutture - che sono già organizzate in turni di
lavoro - ma i negozi telesini, o meglio, le
commesse che vi lavorano. Grazie al Sindaco
Capasso, evidentemente interessato ad
accattivarsi ulteriormente i commercianti in
vista delle elezioni provinciali, queste persone
perdono definitivamente il diritto ad un
minimo di vita privata, divenendo anche il
tempo di cura di sé «a discrezione del
commerciante».
Si aggiunga che già
adesso, se una festività come San Valentino, la
Festa del papà o la Festa della mamma capita di
domenica, beh, i negozi devono rimanere aperti.
Già adesso esiste il meccanismo del recupero
delle festività. Già adesso nei mesi di maggio,
giugno, luglio, agosto, settembre e dicembre non
c'è nessun riposo infrasettimanale, mentre ad
aprile ce n'è uno soltanto. Nessuno
straordinario viene corrisposto per tutte queste
ore di lavoro in più, nessuna assunzione stabile
per fronteggiare il carico di lavoro e garantire
dei turni.
Si preferisce
continuare nella finzione giuridica per la quale
Telese Terme e Positano sono ugualmente comuni
turistici. Ma forse qualche differenza c'è...
Il Sindaco e
l'Amministrazione a tutto questo non pensano:
del resto molte commesse non votano a Telese, i
commercianti sì.
Noi abbiamo idee
diverse. Il calo degli affari è dovuto a cause
complesse, che non possono essere affrontate con
risposte semplicistiche:
1) l'apertura dei due
centri commerciali a Benevento città, e poi
quella delle nuove medie strutture di Telese e
San Salvatore, ha fatto ricadere sul commercio
telesino quelle conseguenze che già avevamo
visto all'opera nelle grandi realtà
metropolitane;
2) le difficoltà
economiche dei lavoratori dipendenti e dei
precari, dimostrato da tutte le statistiche
ufficiali, che parlano di un'enorme
redistribuzione della ricchezza a vantaggio
proprio dei ceti più agiati. Si tratta di una
tendenza che noi del PRC denunciamo da tempo e
per la quale abbiamo contribuito a portare in
piazza un milione di persone, sabato scorso,
a Roma;
2) in tutto questo, non
ha certo aiutato lo stato disastroso della
viabilità, con il comune ridotto ad un cantiere
per un anno e mezzo;
3) non hanno aiutato le
strisce blu: i cittadini del circondario
preferiscono andare in posti dove non ti stanno
col fiato sul collo se parcheggi l'auto in
centro, soprattutto se il disinteresse del
Comune toglie ogni punto di riferimento e
possibilità di far valere le proprie ragioni;
4) se non si restituisce
attrattività a Telese non possiamo sperare di
far tornare i clienti per i nostri esercizi
commerciali. Ci vogliono quindi interventi seri
e programmati, di lungo respiro.
Infine, ricordiamo
che tutte le norme e gli atti richiamati in
premessa nell'ordinanza n. 82 impongono la
consultazione dei rappresentanti dei lavoratori,
cosa che a noi non risulta. Per tutto questo
proponiamo al Sindaco di sospendere l'ordinanza
e trovare una soluzione che non metta sotto i
piedi la dignità delle lavoratrici. E chiediamo
ai commercianti:
cosa ha fatto finora l'Amministrazione per
risolvere veramente i vostri problemi?
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