31 ottobre 2007
Commercio: per un dialogo serio e concreto
Gianluca Aceto

 

 

 

 

   Condivido nel tono e nel merito le argomentazioni di Piero De Filippo. Il nodo centrale del commercio, attualmente, è il passaggio alla grande distribuzione, che se da un lato comporta alcuni vantaggi per i consumatori, dall'altro determina sconvolgimenti rilevanti e la chiusura di molti esercizi di vicinato.

 

   Si tratta di problemi complessi, certamente non risolvibili su scala comunale. Sulle cause generali si inseriscono tuttavia fattori locali, alcuni dei quali richiamati dallo stesso Piero e dal comunicato di Rifondazione Comunista. È possibile fare qualcosa di utile per mitigare i danni per il commercio al dettaglio? Se si, quali misure occorre realizzare? Le domande sono queste: poche, chiare, concrete.

 

   La buona politica, che non è solo gestione del presente ma anche programmazione a medio e lungo termine, deve saper intervenire. Nel caso specifico, ad esempio, sarebbe utile chiamare a raccolta un po' di teste pensanti, di esperti che ci aiutino a trovare una strada praticabile. Credo che sarebbero soldi spesi bene. L'Amministrazione comunale, inoltre, potrebbe coordinarsi con i comuni limitrofi (a cominciare proprio da San Salvatore), con le organizzazioni di categoria, con la Camera di commercio e quant'altro. Si parla tanto di sistemi locali e quasi mai si agisce. Perché non partiamo dai problemi del commercio?

 

   Noi di Rifondazione Comunista non ignoriamo tutto questo, anzi; abbiamo però provato ad introdurre, letteralmente, un altro punto di vista: quello delle lavoratrici e dei lavoratori. Credo sia doveroso che l'amministrazione pubblica non sia strabica, e che cerchi invece di portare a sintesi le diverse e spesso contrapposte esigenze. Anche sotto questo aspetto vedo una scarsa propensione, o perlomeno scarsissimi risultati.

 

   Siamo quindi disponibili a dialogare sui problemi concreti, come sempre. E non abbiamo certo paura di manifestare il nostro pensiero. Anche se poi qualcuno si sente legittimato a dare fiato alle trombe, a pontificare in virtù di chissà quale sapienza infusa, a vaneggiare di centri commerciali naturali, a polemizzare sterilmente, senza nemmeno usare un po' di fantasia o ironia.

 

   Fantasia? Ironia? Ma che dico: basterebbe loro un po' di memoria, per riconoscere chi capisce di commercio nel nostro comune, e magari ricordare chi si è adoperato - o almeno ha provato a farlo - quando ci sono stati problemi per qualche commerciante...

 

   Del resto non è giusto pretendere tanto. La storia non si ripete mai uguale a se stessa, ma conserva alcune costanti. I servi rimangono servi, sempre, anche se la NOSTRA amata Costituzione garantisce loro il diritto di espressione.

 

30 ottobre 2007

Gianluca Aceto

Segretario Circolo PRC-SE "Vera Lombardi"

Telese Terme

 

 

 

     

 Valle Telesina


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