Telese Terme, 23
marzo 2007
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA
EUROPEA
GIOVANI COMUNISTE/I
Circolo "Vera Lombardi" - Telese Terme (BN)
COMUNICATO STAMPA n. 5/2007
Le proposte del circolo “Vera Lombardi” per la
conferenza provinciale di organizzazione.
Lavoro, ambiente, welfare: alcune idee per
Rifondazione Comunista e la sinistra sannita
Lavoro
Precarietà, sicurezza e
infortuni, disoccupazione giovanile e femminile,
livelli previdenziali. Su questi temi, lo
sappiamo, si gioca molto della credibilità di
Rifondazione Comunista come soggetto di governo.
Nella Finanziaria 2007 ci sono alcuni segnali
importanti, per quanto insufficienti.
Recentemente è stato
presentato, sia alla Camera che al Senato, il
disegno di legge per il superamento del lavoro
precario, elaborato dal Centro Diritti del
Lavoro "Pietro Alò", per iniziativa dei deputati
dei Gruppi di Rifondazione Comunista, Pdci e
Verdi. Si tratta di un primo passo, doveroso,
atteso, che incontrerà non poche difficoltà. I
caratteri qualificanti della proposta di legge
sono la centralità del lavoro a tempo
indeterminato come forma tipica di lavoro
subordinato, il superamento della
precarizzazione dei rapporti di lavoro e il
rafforzamento delle tutele dei lavoratori. tanto
nel settore privato che in quello pubblico.
Sia l'opposizione che
parte della maggioranza, per non dire del
Governo, faranno di tutto per affossare il
provvedimento o per svuotarlo dei suoi contenuti
qualificanti. Proprio per questo si capisce
l'importanza delle coraggiosa proposta, da parte
dell'Assessore al lavoro della Regione Campania,
compagno Corrado Gabriele, del "Testo unico
della normativa della Regione Campania in
materia di Lavoro e Formazione professionale per
la promozione della Qualità del lavoro". La
discussione del testo in commissione è
cominciata lo sorso 6 marzo.
Il partito deve
impegnarsi a sostenere il processo legislativo
del DDL regionale proposto dal compagno Corrado
Gabriele. La federazione di Benevento, in
particolare, può porsi l'ambizioso obiettivo di
agire su tale leva anche per cominciare a
realizzare il riequilibrio territoriale tra aree
interne ed aree costiere della regione. Si
tratta di un impegno troppe volte solo predicato
e sempre disatteso, rispetto ad un dato
strutturale che caratterizza in maniera
esclusiva la nostra regione: il dualismo tra
Centro-Nord e Sud del paese si ripropone,
drammaticamente, all'interno della Campania,
sull'asse est-ovest. Purtroppo le ultime scelte
operate dalla Regione sembrano segnare un
sostanziale arretramento rispetto a tale
problema.
Grazie alla
collaborazione istituzionale tra assessorato
regionale ed assessorato comunale, inoltre, si
realizzeranno dei percorsi sperimentali ed
innovativi nel campo della formazione e del
lavoro. In particolare, la federazione di
Benevento ritiene indispensabile la nascita di
un centro di ricerca e documentazione su lavoro,
formazione, politiche sociali, istruzione. In
altri termini, esistono le condizioni per dotare
Benevento e la provincia di un organismo di alto
profilo che studi e avanzi proposte sul welfare
state. A questo obiettivo lavoreremo in via
prioritaria, insieme ai soggetti che intendono
condividono con noi il percorso e collaborare
fattivamente alla sua realizzazione.
Ambiente
Nella nostra regione è
difficile tenere disgiunte le scelte sulle
grandi opzioni - si pensi ad esempio al tema
dell'energia - da quelle inerenti alla tragedia
dei rifiuti. Senza dimenticare il tema, globale
per eccellenza, della risorsa acqua, su cui
siamo impegnati raccogliendo le firme a sostegno
di una proposta di legge di iniziativa popolare.
In particolare, il binomio energia-clima ci
interessa direttamente, anche per la
proliferazione di impianti eolici che sta
provocando molte reazioni nei nostri territori.
Anche in queste vicende, accanto ad argomenti
squisitamente "ambientali", fa capolino un
atteggiamento spesso incomprensibile da parte
delle stesse istituzioni regionali, che non
esitano a disattendere le previsioni dei propri
strumenti di programmazione, soprattutto a
discapito delle zone interne.
La federazione di Benevento deve impegnarsi di
più e meglio sul tema delle energie rinnovabili,
proprio a partire dai problemi territoriali che
si stanno sperimentando.
Non siamo contrari agli impianti eolici, ma
naturalmente occorre che le scelte siano
partecipate e condivise, contrariamente a quanto
avvenuto sinora. Non solo opposizione e lotta,
dunque, ma contributi tecnici e scientifici in
grado di far fare alla nostra politica un salto
di qualità, insieme ai comitati spontanei, alle
associazioni, ai cittadini, che spesso chiedono
di capire per poter decidere in libertà.
Analogamente, ora che il
Consiglio regionale ha approvato la legge sul
ciclo dei rifiuti, occorre aprire un tavolo
di studio e approfondimento della questione: la
sinistra sannita deve essere in grado di
avanzare delle proposte serie, e non
limitarsi, come pure giustamente è stato fatto,
a manifestare contro l’apertura delle
discariche. Abbiamo le competenze tecniche e le
risorse politiche per porci questo ambizioso
obiettivo.
Welfare locale. Il reddito di cittadinanza
Le politiche dei tagli
agli enti territoriali e la mancata attuazione
dell'articolo 119 della Costituzione hanno
determinato l'arretramento della capacità di
spesa e di investimento dei comuni, soprattutto
al Sud, colpendo in particolare la spesa
sociale. A sei anni dall'entrata in vigore della
legge 328/2000 il bilancio del welfare locale è
piuttosto deludente, gli assi portanti della
riforma sono ancora inapplicati in molte aree
del paese, soprattutto nel Mezzogiorno.
In Campania dobbiamo
necessariamente confrontarci con il reddito di
cittadinanza (RDC), la misura sperimentale di
contrasto alla povertà introdotta nel 2004: essa
rappresenta un’opportunità che talvolta si
fatica a comprendere, anche all’interno del
nostro partito. Soprattutto, tale misura si
poneva l’obiettivo ambizioso di fungere da
architrave per la ridefinizione complessiva
delle politiche sociali. Il RDC, quindi, può
davvero rappresentare quello strumento che la
sinistra e gli esperti di politiche sociali
invocano. Affinché ciò accada, è
indispensabile: analizzare lo stato dell’arte;
evidenziare le criticità emerse durante la
sperimentazione in regione Campania; promuovere
l’attivazione di opportune misure complementari;
approntare adeguati processi di valutazione e
verifica della sperimentazione. Diversamente,
rischiamo di trovarci di fronte ad un fallimento
politico, con importanti ricadute finanziarie e
sociali.
Il faticoso rifinanziamento, peraltro parziale e
solo per la seconda annualità, da parte della
Regione Campania, ci impone di assumere una
forte iniziativa: si tratta di intervenire ora,
se vogliamo sperare di influire sul processo in
corso.
Le risultanze di questo lavoro istruttorio
dovranno servire a rilanciare l’iniziativa
politica del partito e della sinistra diffusa
sulla sperimentazione in atto, con particolare
(in quanto più urgente) riferimento
all’individuazione delle misure complementari,
che costituiscono parte coessenziale del RDC
insieme all’assegno mensile di 350 euro.
Analogamente, se dalla
discussione collettiva risultasse opportuno, si
potrebbe avanzare la proposta di un regolamento
unitario regionale, valido per tutti gli ambiti
e quindi tale da limitare la discrezionalità
gestionale; di un protocollo con la Guardia di
Finanza per gli accertamenti; di incompatibilità
tra più incarichi dirigenziali in diversi ambiti
di zona, o perlomeno dei limiti molto precisi ai
compensi e, contestualmente, una chiara
definizione dei doveri dei dirigenti.
Il direttivo del
circolo
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