24 marzo 2007
Telese, le proposte del circolo Vera Lombardi
Gianluca Aceto

 

 

Telese Terme, 23 marzo 2007

 

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA

GIOVANI COMUNISTE/I

 

Circolo "Vera Lombardi" - Telese Terme (BN)

 

 

COMUNICATO STAMPA n. 5/2007

 

Le proposte del circolo “Vera Lombardi” per la conferenza provinciale di organizzazione. Lavoro, ambiente, welfare: alcune idee per Rifondazione Comunista e la sinistra sannita

 

Lavoro

Precarietà, sicurezza e infortuni, disoccupazione giovanile e femminile, livelli previdenziali. Su questi temi, lo sappiamo, si gioca molto della credibilità di Rifondazione Comunista come soggetto di governo. Nella Finanziaria 2007 ci sono alcuni segnali importanti, per quanto insufficienti.

 

Recentemente è stato presentato, sia alla Camera che al Senato, il disegno di legge per il superamento del lavoro precario, elaborato dal Centro Diritti del Lavoro "Pietro Alò", per iniziativa dei deputati dei Gruppi di Rifondazione Comunista, Pdci e Verdi. Si tratta di un primo passo, doveroso, atteso, che incontrerà non poche difficoltà. I caratteri qualificanti della proposta di legge sono la centralità del lavoro a tempo indeterminato come forma tipica di lavoro subordinato, il superamento della precarizzazione dei rapporti di lavoro e il rafforzamento delle tutele dei lavoratori. tanto nel settore privato che in quello pubblico.

 

Sia l'opposizione che parte della maggioranza, per non dire del Governo, faranno di tutto per affossare il provvedimento o per svuotarlo dei suoi contenuti qualificanti. Proprio per questo si capisce l'importanza delle coraggiosa proposta, da parte dell'Assessore al lavoro della Regione Campania, compagno Corrado Gabriele, del "Testo unico della normativa della Regione Campania in materia di Lavoro e Formazione professionale per la promozione della Qualità del lavoro". La discussione del testo in commissione è cominciata lo sorso 6 marzo.

 

Il partito deve impegnarsi a sostenere il processo legislativo del DDL regionale proposto dal compagno Corrado Gabriele. La federazione di Benevento, in particolare, può porsi l'ambizioso obiettivo di agire su tale leva anche per cominciare a realizzare il riequilibrio territoriale tra aree interne ed aree costiere della regione. Si tratta di un impegno troppe volte solo predicato e sempre disatteso, rispetto ad un dato strutturale che caratterizza in maniera esclusiva la nostra regione: il dualismo tra Centro-Nord e Sud del paese si ripropone, drammaticamente, all'interno della Campania, sull'asse est-ovest. Purtroppo le ultime scelte operate dalla Regione sembrano segnare un sostanziale arretramento rispetto a tale problema.

 

Grazie alla collaborazione istituzionale tra assessorato regionale ed assessorato comunale, inoltre, si realizzeranno dei percorsi sperimentali ed innovativi nel campo della formazione e del lavoro. In particolare, la federazione di Benevento ritiene indispensabile la nascita di un centro di ricerca e documentazione su lavoro, formazione, politiche sociali, istruzione. In altri termini, esistono le condizioni per dotare Benevento e la provincia di un organismo di alto profilo che studi e avanzi proposte sul welfare state. A questo obiettivo lavoreremo in via prioritaria, insieme ai soggetti che intendono condividono con noi il percorso e collaborare fattivamente alla sua realizzazione.

 

 

Ambiente

Nella nostra regione è difficile tenere disgiunte le scelte sulle grandi opzioni - si pensi ad esempio al tema dell'energia - da quelle inerenti alla tragedia dei rifiuti. Senza dimenticare il tema, globale per eccellenza, della risorsa acqua, su cui siamo impegnati raccogliendo le firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare. In particolare, il binomio energia-clima ci interessa direttamente, anche per la proliferazione di impianti eolici che sta provocando molte reazioni nei nostri territori. Anche in queste vicende, accanto ad argomenti squisitamente "ambientali", fa capolino un atteggiamento spesso incomprensibile da parte delle stesse istituzioni regionali, che non esitano a disattendere le previsioni dei propri strumenti di programmazione, soprattutto a discapito delle zone interne.

 

La federazione di Benevento deve impegnarsi di più e meglio sul tema delle energie rinnovabili, proprio a partire dai problemi territoriali che si stanno sperimentando. Non siamo contrari agli impianti eolici, ma naturalmente occorre che le scelte siano partecipate e condivise, contrariamente a quanto avvenuto sinora. Non solo opposizione e lotta, dunque, ma contributi tecnici e scientifici in grado di far fare alla nostra politica un salto di qualità, insieme ai comitati spontanei, alle associazioni, ai cittadini, che spesso chiedono di capire per poter decidere in libertà.

 

Analogamente, ora che il Consiglio regionale ha approvato la legge sul ciclo dei rifiuti, occorre aprire un tavolo di studio e approfondimento della questione: la sinistra sannita deve essere in grado di avanzare delle proposte serie, e non limitarsi, come pure giustamente è stato fatto, a manifestare contro l’apertura delle discariche. Abbiamo le competenze tecniche e le risorse politiche per porci questo ambizioso obiettivo.

 

 

Welfare locale. Il reddito di cittadinanza

Le politiche dei tagli agli enti territoriali e la mancata attuazione dell'articolo 119 della Costituzione hanno determinato l'arretramento della capacità di spesa e di investimento dei comuni, soprattutto al Sud, colpendo in particolare la spesa sociale. A sei anni dall'entrata in vigore della legge 328/2000 il bilancio del welfare locale è piuttosto deludente, gli assi portanti della riforma sono ancora inapplicati in molte aree del paese, soprattutto nel Mezzogiorno.

 

In Campania dobbiamo necessariamente confrontarci con il reddito di cittadinanza (RDC), la misura sperimentale di contrasto alla povertà introdotta nel 2004: essa rappresenta un’opportunità che talvolta si fatica a comprendere, anche all’interno del nostro partito. Soprattutto, tale misura si poneva l’obiettivo ambizioso di fungere da architrave per la ridefinizione complessiva delle politiche sociali. Il RDC, quindi, può davvero rappresentare quello strumento che la sinistra e gli esperti di politiche sociali invocano. Affinché ciò accada, è indispensabile: analizzare lo stato dell’arte; evidenziare le criticità emerse durante la sperimentazione in regione Campania; promuovere l’attivazione di opportune misure complementari; approntare adeguati processi di valutazione e verifica della sperimentazione. Diversamente, rischiamo di trovarci di fronte ad un fallimento politico, con importanti ricadute finanziarie e sociali.

 

Il faticoso rifinanziamento, peraltro parziale e solo per la seconda annualità, da parte della Regione Campania, ci impone di assumere una forte iniziativa: si tratta di intervenire ora, se vogliamo sperare di influire sul processo in corso. Le risultanze di questo lavoro istruttorio dovranno servire a rilanciare l’iniziativa politica del partito e della sinistra diffusa sulla sperimentazione in atto, con particolare (in quanto più urgente) riferimento all’individuazione delle misure complementari, che costituiscono parte coessenziale del RDC insieme all’assegno mensile di 350 euro.

 

Analogamente, se dalla discussione collettiva risultasse opportuno, si potrebbe avanzare la proposta di un regolamento unitario regionale, valido per tutti gli ambiti e quindi tale da limitare la discrezionalità gestionale; di un protocollo con la Guardia di Finanza per gli accertamenti; di incompatibilità tra più incarichi dirigenziali in diversi ambiti di zona, o perlomeno dei limiti molto precisi ai compensi e, contestualmente, una chiara definizione dei doveri dei dirigenti.

 

 

Il direttivo del circolo

 

 

 

     

 Valle Telesina


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