In seguito alla riunione del comitato genitori
per aree verdi con il sindaco del comune di
Telese, e' emerso, quanto mi pare di aver
capito, che ci sono in programma o in
progetto aperture di aree attrezzate per
bambini. Tali aree saranno sempre le stesse ed
attrezzate con i soliti giochini quali:
altalene; scivoli; ecc..
Mi domando se i bambini o i ragazzini sono
davvero contenti di giocare sempre con i soliti
giochini, o preferiscono, a volte giocare in
un'altro modo?
Allora propongo, sempre compatibilmente con la
spesa economica, di pensare ad un'area diversa,
cioe' progettata in modo che i bambini o
ragazzini possano giocare in modo diverso.
Personalmente penso ad aree simili a quelle dove
giocavamo noi da piccoli, dove si giocava a
palline (biglie di vetro), pallone, pattini ecc.
Se altri genitori hanno altre idee, perche' non
diffonderle sul sito?
Da piccoli
andavamo in macchina senza cintura di sicurezza,
senza air bag, senza aria condizionata e
viaggiare sul cassone posteriore di un
camioncino era un regalo speciale. Andavamo
sulla bicicletta senza il casco e molto spesso
con l’amico sulla canna. Passavamo interi
pomeriggi a costruirci i cariolini (carruoscioli)
che avevano per ruote cuscinetti in acciaio
fuori uso, ci buttavamo nelle discese,
dimenticando di non avere i freni fino a quando
ci impastavamo contro un albero od un
marciapiede. Alla seconda volta imparavamo a
risolvere i problemi da soli.
Durante le
vacanze, specialmente quelle estive, uscivamo di
casa al mattino e giocavamo tutto il giorno; i
genitori non sapevano dove eravamo e ciò
nonostante sapevano che non eravamo in pericolo.
Non esistevano i cellulari ma riuscivamo
ugualmente a parlarci e a trovarci. Ci
sbucciavamo ginocchia, gomiti, ci rompevamo ossa
e denti: erano soltanto dei semplici incidenti,
nessuno ne aveva colpa e gli avvocati non erano
coinvolti e chiamati in causa. Anche se la botta
presa ci faceva male e piangevamo, tutto passava
presto e quasi sempre i genitori non lo venivano
a sapere.
Andavamo al
cinema con gli amici una volta alla settimana. I
film che ci piacevano di più li guardavamo due
volte, perché il costo del biglietto era lo
stesso. Mangiavamo dolci, pane con burro e
marmellata, gassose, bevande piene di zucchero,
ma nessuno di noi era obeso. Bevevamo in quattro
direttamente sul collo della bottiglia di
aranciata e nessuno di noi è mai morto a causa
di terribili microrganismi patogeni. Non avevamo
la playstation,il Nintendo, il videogiochi,
la TV via cavo, i DVD, il PC ,
internet, ma avevamo semplicemente degli amici.
Uscivamo di casa e li trovavamo ad attenderci o
andavamo in bici o a piedi a casa loro;
suonavamo il campanello od entravamo
direttamente. Eravamo soli in un mondo freddo e
crudele, senza controllo alcuno e siamo
sopravvissuti.
Ci inventavamo
giochi con pezzi di legno(il più famoso mazza e
pivz), sassi, biglie, coperchi delle bottiglie
di aranciata o di gassosa. Molti di noi, come
studenti non erano preparati come gli altri e
dovevano ripetere l’anno scolastico: orrore! Non
si incolpavano i professori. I peggiori problemi
a scuola erano i ritardi o se qualcuno mangiava
una cicca in classe o se non aveva fatto i
compiti a casa o studiato la poesia a memoria.
Andavamo a scuola a piedi o con la bicicletta e
non ci sfiorava l’idea di farci accompagnare o
venire a prendere.
Le nostre
iniziative erano nostre e le conseguenza pure.
Nessuno si nascondeva dietro ad un altro. L’idea
che i nostri genitori ci avrebbero difeso se
trasgredivamo ad una legge non ci sfiorava: loro
erano sempre dalla parte della legge. Se ci
comportavamo male i nostri genitori ci mettevano
in castigo, per punizione ci facevano saltare la
cena e nessuno li metteva in prigione per questo
motivo. Sapevamo che quando i genitori dicevano
NO era proprio NO.
I giocattoli, li
ricevevamo per, il compleanno, per la prima
comunione, per l’epifania, non ogni volta che si
andava al supermercato. I nostri genitori ci
facevano i regali con amore e non per sensi di
colpa e le nostre vite non sono state rovinate
perché non avevamo tutto quello che volevamo.
Questa generazione ha prodotto molti
professionisti, imprenditori, artigiani.
Negli ultimi 50
anni c’è stata una esplosione di innovazione e
di nuove idee. Avevamo libertà, successi,
insuccessi, responsabilità ed abbiamo imparato
a gestirli. Meno male che adesso sono arrivati
avvocati, sociologi, psicologi, comunicatori,
show-men, anchor-men, opinionisti, politici ad
inquadrarci ed a regolare la nostra vita
|