2 gennaio 2007
Telese, lettera aperta ai politici
Guglielmo Caiazza

 

 

                                                    Ai politici di Telese

 

Politica: s. f.
1 Teoria e pratica che hanno per oggetto l'organizzazione e il governo dello stato (del comune, nel nostro caso ndr); insieme dei fini cui tende uno stato e dei mezzi impiegati per raggiungerli.

2 L'attività di chi prende parte alla vita pubblica; modo di governare, di gestire.

 

Cit. Garzanti linguistica.

 

In pratica, io che decido di fare il politico, elaboro delle idee, in conformità ai miei ideali, le sottopongo ai cittadini chiedendone il consenso, le applico o faccio il possibile per farlo se ne ricevo il mandato: quasi matematico.

 

Telese è piena di politici. Corporazioni di rappresentanze partitico/politiche mescolate ad eccellenti rappresentanti della società civile, uniti dai medesimi cartelli elettorali e divisi quasi equamente dall’ultima tornata elettorale: sarebbe bastata una minima epidemia influenzale per spostare l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Un po’ come è accaduto alla nostra nazione, che ancora conta e riconta le schede per capire chi ha vinto o chi ha imbrogliato.

 

E’ questo sintomo di grande incertezza: la gente non capisce, la gente non si ritrova negli ideali che per anni hanno alimentato partecipazione e senso civico, manca l’analisi e la critica all’operato dei nostri rappresentanti al governo. Così ci rallegriamo per il “favore personale”, chiudendoci occhi,bocca ed orifizi vari per gli sconci che si consumano quasi quotidianamente: basta che ci spostino il cassonetto dei rifiuti, che ci rilascino un’autorizzazione un po’ “frettolosamente”, che ci cancellino la multa per divieto di sosta  e siamo pronti a dimenticarci di “salotti” andati a male, di laghi trasformati in discariche, di palestre ridotte in macerie, di colate di cemento (di qualità anche scadente…) che seppelliscono fertili distese, di strade che si sgretolano come pavesini.

 

Nel nostro Comune è da tempo che va di moda il riempirsi la bocca di dichiarazioni epocali, si sbandierano progetti irrealizzabili oppure improbabili, ci si illumina di immenso nel mentre si taglia il nastro di un ponte che 2 mesi dopo l’inaugurazione è ancora work in progress, si emettono comunicati di alto livello politico della serie “solo chiacchiere e distintivo”, ma il tutto è pieno di niente.

 

Ricordate, per esempio, la querelle estiva dell’assessore ex AN, poi ex-ex assessore, poi UDEUR, poi chissà? C’è stato il coinvolgimento di partiti e vertici di partito, fulmini e tuoni beneventani contro anatemi mastelliani, parevano questioni di vita o di morte e si discuteva di roba che fregava poco o nulla alla pacata cittadinanza locale, poco avvezza all’entrare nelle beghe da retrobottega.

 

Poi c’è stato un evento. L’affare mulino Capasso & Romano, una storia che ha visto mobilitazioni di centinaia di studenti, di tantissimi genitori, della quasi totalità del corpo docenti, ma anche di tanti cittadini che non erano né l’uno né l’altro: manifestazioni con cortei (ce ne sono mai stati a Telese?) un pubblico incontro dove il palazzo dei congressi sembrava scoppiare, consigli di istituto sempre andati deserti ora stracolmi di spettatori.

E questa, che fuori di ogni dubbio, è sembrata una vera, delicata ed incontrovertibile questione politica ha visto unicamente coinvolti, con anima e trasporto, i Democratici di Sinistra  e Rifondazione Comunista locali. Poi più nessuno, se parliamo di politici.

 

Delle tante rappresentanze locali: AN, SDI, FORZA ITALIA, UDC, UDEUR, MARGHERITA cioè, nessuno ha proferito sillaba.

 

Per quelle che erano le competenze, in verità, ci sono state prese di posizioni istituzionali in Provincia, qualche dichiarazione di illustri politici beneventani, ma i locali hanno taciuto, i politici di Telese sono scomparsi.

Tutti i protagonisti delle diatribe estive, gli assessori defenestrati, gli assessori in restyling, gli assessori padroni dell’immobile, tutti senza parole…

Uno lo telefonano e si rende irreperibile, un altro è fuori regione, l’altro ancora non rilascia interviste…

 

Ma come, cari signori, nella vostra città, quella che avete amministrato da secoli, quella che volete ancora amministrare per millenni, quella che volete centro della valle e non solo della valle, ma centro della Campania, salotto d’Europa, anzi salotto del mondo, c’è un presidente di Provincia che vuole cambiargli i connotati e voi non dite nulla?

 

Eppure un amministratore che si rispetti deve avere voce in capitolo sulle questioni che riguardano la propria comunità, o mi sbaglio?

 

Forza! Noi tutti vorremmo capire il pensiero di quelli di AN che in estate si sono incavolati per il perentorio cambio di gabbana del loro pilastro in giunta, rivendicando ogni santo giorno che nostro Signore spediva quaggiù in terra, la loro vi-si-bi-li-tà. Ora c’è un bel palcoscenico di migliaia di persone che pendono dalle vostre parche labbra, fatevi avanti!

 

E i signori dello SDI? Un tritamento di cosiddetti per un paio di mesi, i “ci stiamo e non ci stiamo”, le solenni dichiarazioni in consiglio comunale dell’assessore buttato fuori, e poi più niente…neve al sole.

 

Pare che la storia del mulino non esiste per loro, bocche cucite, no comment!

Tutta la prosopopea dei mesi scorsi che fine ha fatto? A noi poveri concittadini vostri che vi abbiamo votato e che vogliamo ancora votarvi tanto tanto non rilasciate nemmeno uno straccio di dichiarazione?

 

Ma fateci capire se ‘sta scuola la volete nel mulino o no, se la volete gialla, verde o azzurra, con il pennacchio in testa o no, se deve avere il panorama sul Grassano o verso il Taburno, o se non ve ne frega veramente nulla…e che diamine!

 

Ma forse non è che non volete parlare…forse non potete…

Intelligenti pauca…

 

Guglielmo Caiazza

 

 

 

 

     

 Valle Telesina


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