Da
il Sannio quotidiano del 04 marzo 2007
L’intervento/ Telese Terme
«Trasloca» la Guardia di Finanza, stupore e
rabbia nell'opinione pubblica
Che la brigala della Guardia di Finanza vada via
da Telese è un atto "scellerato'' le cui
conseguenze vanno fatte pesare su chi si assume
la responsabilità di averlo provocato.
L'opinione pubblica telesina è in uno stato (a
dir poco) di stupore e di rabbia perché un
servizio che interessa un bacino d'utenza di
oltre venti paesi si capisce bene quale
importanza e quale ricaduta (anche economica)
possa avere per il paese che lo offre.
Gli stessi paesi di questo bacino di utenza non
gradiscono lo spostamento della brigata in altro
luogo perché la centralità di Telese, anche
rispetto ai servizi logistici e di trasporto (in
particolare), non si trovano altrove.
Rispetto a questa agitazione della gente,
l'Amministrazione comunale della cittadina
termale, in questo gioco al massacro delle
responsabilità, ha inteso prendere, posizione
facendo conoscere lo stato delle cose.
Tra il Comune di Telese Terme e la Guardia di
Finanza (a tutti i livelli: provinciale,
regionale e ministeriale) c'è stata una fìtta
corrispondenza da qualche anno ormai perché si
sapeva che con il 31 dicembre dell'anno appena
trascorso, la brigata di Telese avrebbe dovuto
traslocare.
Dagli atti sì evince chiaramente che il Comando
della Guardia di Finanza, nell'ottobre 2005,
chiede all'amministrazione comunale di mettere a
disposizione locali idonei per i quali non può
pagare una cifra, superiore ai 9.500 èuro
all'anno di canone. Il Comune di Telese Terme
risponde dicendo che sta ristrutturando
l'immobile ubicato in via Roma denominato ex
istituto professionale Luigi Palmieri". Che lo
stesso ha una superficie utile di 1.124 metri
quadrati, il cui fitto ha un valore locativo,
secondo la stima dell'Agenzia del Territorio, dì
84.100 euro all'anno. Ma che, "si fa comunque
presente che la scrivente Amministrazione,
tenuto conto della ricaduta sul territorio di
notevoli benefici per un eventuale elevamento
del comando di brigata a tenenza, comunica la
propria disponibilità a venire incontro alle
vostre esigenze sia in termini di spazi ancora
da definire e sia in termini economici". Questa
lettera era dell'aprile 2006.
Che cosa si sia bloccato (o inceppato) da parte
dell' Amministrazione Finanziaria non si sa, se
è vero, come sembra purtroppo essere, che la
brigata traslocherà. Il sindaco di Telese,
Gennaro Capasso, non ha avuto risposte (così
dice) alle sue proposte. Per cui, di fronte al
malumore crescente della sua comunità, ha
scritto di nuovo a chi di dovere per chiarire la
posizione dell'Amministrazione da lui guidata.
La lettera è del 9 gennaio di quest’anno ed è
stata inviata al Ministero dell'Economia e delle
Finanze ed ai Comandi generale, interregionale,
regionale e provinciale della Guardia dì
Finanza.
In
essa il sindaco dice, tra l'altro, che
"l'Amministrazione comunale si è dichiarata
disponibile a valutare la cessione in uso
gratuito alla Guardia di Finanza dell'immobile
di che trattasi (ex istituto Palmieri)
soprattutto con riferimento al particolare
interesse pubblico della iniziativa". Per questo
motivo propone un accordo dì programma tra il
Comune di Telese, la Guardia di Finanza e la
Regione Campania erogatrice dei fondi. Inoltre,
il sindaco Capasso propone altre due soluzioni.
Una riguarda "la utilizzazione dell'immobile di
circa mille metri quadrati su due livelli , in
via Nazionale Sannitica, dì proprietà del
demanio dello Stato, utilizzato ormai solo da
otto dipendenti del soppresso Consorzio dì
Bonifica della Valle Telesina, e sottoposto a
procedure di liquidazione". L'altra soluzione è
"la utilizzazione di parte della caserma dei
carabinieri di Telese Terme, con accesso
separato", che è uno stabile super dimensionato
per la locale stazione dei carabinieri.
Come si evince da questa documentazione, ci
sarebbe ancora la possibilità di trovare una
soluzione, adeguata a questo problema così
importante per la comunità locale e dell'intera
valle. Basterebbe incontrarsi e discutere. Ma
pare che "l'asino sia cascato proprio qui".
Spesso anche le istituzioni si arroccano su
posizioni rigide ed intransigenti ed i cittadini
ne pagano le pene.
Carlo Franco
già amministratore comunale |