Tentativo di risposta alle inquietudini di una
mamma
La signora Giovanna Foschini chiede una risposta
alla sua
lettera, non solo dai Rappresentanti delle
Istituzioni Scolastiche, ma anche dai lettori.
Sentendomi chiamato in causa, faccio il mio
tentativo.
Gli interrogativi che la signora Foschini pone
sono numerosi, tutti ben motivati e
condivisibili.
Il primo:
"Certamente i ragazzi sono colpevoli di
disobbedienza e insubordinazione, ma negargli
l’ingresso a scuola a cosa è servito? A
concedergli un ulteriore giorno di vacanza?"
Personalmente, non credo che i ragazzi abbiano
considerato quel portone chiuso come lo spunto
per un giorno di vacanza in più. Al contrario,
ho letto in loro molta amarezza per quella
risposta da parte delle Istituzioni Scolastiche;
una risposta che ha il sapore del
voltafaccia (vedi:
La scuola respinge gli studenti).
Quell'accesso negato è stato percepito come
una ripicca infantile, qualcosa
che
non ha nulla di didattico.
Come del resto, già non sortiva alcunché di
didattico il rifiuto di una regolare assemblea
nei locali scolastici.
La signora Foschini s'interroga sulla giustifica
che deve portare suo figlio, quando ciò che
sembra del tutto ingiustificabile è il
comportamento della Scuola:
"... Non sarebbe stato meglio farli entrare e
pretendere la giustifica da parte dei genitori
il giorno successivo, facendogli perdere solo
qualche ora di studio e non una giornata?
Ora io mi chiedo, che cosa dobbiamo giustificare
noi genitori? L’ora di ritardo o la giornata di
assenza obbligata dalla scuola?..."
Provo a risponderle alla maniera ebraica, cioè
con delle domande. Premettendo che:
-
ogni anno la scuola si fa
cogliere impreparata come se fosse la prima
volta che apre i battenti
-
accade spessissimo che non offra agli
studenti e al personale docente dei locali
idonei allo studio, che non offra una
palestra
-
il Liceo in questione addirittura rischia di
spostarsi in un vecchio mulino cadente, se
non riesce a resistere alle pretese
speculative della Lobby dell'Avidità
-
in risposta alle preoccupazioni studentesche
si vieta un'assemblea, si chiude il portone,
lasciando per strada dei minorenni.
La Scuola, quando si degnerà di portare la sua
giustifica per tutte le sue assenze e i suoi
abusi?
Ogni giorno di scuola ha un costo che grava su
noi contribuenti; un costo che, di per sé, è già
sproporzionatamente elevato rispetto al servizio
offerto.
Chi risarcirà il danno morale e materiale
arrecato all'intera comunità dal rifiuto
arbitrario di quel giorno di scuola pagato e
non goduto?
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