Premessa.
Quante volte vediamo delle persone non più
giovani maneggiare impacciati il telefonino che
squilla. Fanno tenerezza! A loro fa rabbia quel
coso maledetto, quello stesso aggeggio da cui i
nipotini sanno cavare di tutto, fra poco anche
il caffè...
Già, i tempi cambiano e qualcuno è disorientato.
Per contro,ci
sono anche delle persone anziane che sanno
mettersi in discussione ogni giorno.
In
genere sono
le nonnine a essere più arzille,
più elastiche mentalmente, forse perché abituate
fin da bambine ad assecondare con pazienza
materna l'ottusa rigidità di una "maschia
civiltà".
Così vedi delle vecchiette pepate, occhialini in
punta al naso,smanettare con maestria sulla
minuscola tastiera, scambiando SMS (molto più
economici delle telefonate) con amiche,
nipotine e nipotini. E chissà che pettegolezzi
volano nell'etere!
I maschi sono più restii, più conservatori.
Altezzosamente detestano quei trabiccoli e
lo ribadiscono ad alta voce, con orgoglio. A
loro poi dà particolarmente sui nervi che le
mogli passino tutto quel tempo a dire chissà che
cosa... e chissà con chi! Alla vecchiaia
rispunta un pizzico di gelosia. Ah, sapessero
come si fa a frugare in quel coso per scoprire i
segreti che racchiude!
Peer to peer.
Leggo sul
vocabolario:
PEER
- pari, persona dello stesso grado.
Ok, signor Preside, Lei sarà anche pari ai suoi
studenti, sarà del loro stesso loro grado, ma...
Sarà
per il riscaldamento globale,
sarà colpa dell'effetto serra... ma è già da un
pezzo che
i mutandoni di lana non si usano
più!
Appare
un tantino stridente disquisire sulle nuove
generazioni -il nostro domani- guardano così
indietro nel tempo, rifugiandosi negli scritti
di Platone e di Socrate. Grandi pensatori,
nessuno potrà mai metterlo in dubbio, ma vissuti
ahimè troooooooppo tempo fa, quando non solo SMS
e Ipod non c'erano, ma quando non era nemmeno
vietata la pedofilia, tant'è vero che
sodomizzare fanciulli imberbi era
passatempo lecito e diffuso.
Caro signor
Preside, Lei si rifà a filosofi vissuti in una
realtà non ancora toccata dall'odore di latte &
miele della Torah, di quella Legge che
ha
posto fine al diritto di vita e di morte sui
propri figli
e che, pian pianino, ha imposto la necessità di
leggi scritte anche per le umane faccende.
Bacio la Terra Ellenica ogniqualvolta vi sbarco,
ma confesso di preferire agli antichi
filosofi, il poderoso frinire delle cicale del
Peloponneso, l'ombra delle tamerici di Creta, il
profumo del miele della Calcidica e... una bella
retzìna fresca d'Asia Minore, sorseggiata
facendomi cullare dalle note struggenti di
un
mandili di Yorgos Dalaras o di Glykeria,
in una sorta di saudade ellenica, quella
gioia di farsi abbracciare dalla malinconia
che solo il rebetico conosce.
E ai giovani, a quelli disorientati perché
oggigiorno non si dice mai di no, cosa offriamo?
Ai
giovani,non darei certo Aristotele, Platone e
Socrate... ma, per rimanere in Grecia, donerei
il rock impegnato di Vassilis Papakonstantinou!
Con questo non
intendo dire che Platone, Aristotele, Pitagora,
ecc. siano da buttare, non scherziamo!
Ma
servirsi del loro insegnamento per capire l'oggi
(e magari cercare d'intuire il domani) è come
usare la chiave di un antico
castello per aprire una moderna serratura di
sicurezza.
Καλή τύχη, buona fortuna!

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