Cari Rosaria e Graziano.
mi chiamo Fulvio, sono napoletano, ho 48 anni e
da 13 anni ho lasciato Napoli e il lavoro per
venire a vivere nella Valle Telesina (da 6 anni
a Telese Terme) con mia moglie e i miei figli
(12 anni e 8 anni). Mia moglie è
anch'essa napoletana e i miei figli sono nati
a Cerreto Sannita.
Abbiamo scelto di vivere nel Sannio per offrire
ai nostri bambini più verde e maggiore
tranquillità.
Navigo in rete e leggo ogni giorno gli
interventi su ViviTelese
e spesso scrivo, perché sento
l'esigenza di entrare in contatto con persone
che pensino criticamente alla realtà che li
circonda.
Disgraziatamente siamo arrivati tardi -sia noi
che voi- e abbiamo scoperto questo paese quando
ormai era già affetto dal cancro: da un cancro
che lo sta corrodendo dal di dentro e che ne sta
corrompendo perfino l'anima.
A voi fanno schifo le cacche dei cani nei prati,
e avete ragione, ma sappiate che pochi giorni fa
le bidelle delle elementari impedivano ai
bambini di giocare nei giardini antistati
l'edificio scolastico perché erano state trovate
siringhe abbandonate lì da tossicodipendenti.
Avete fatto un giro al lago? Non vi pare uno
scempio?
E i nuovi "quartieri"?
Dite la verità:
vi sembrano davvero il salotto buono del
Sannio... o piuttosto il cesso?
Voi scrivete:
"Molti altri genitori che incontriamo
manifestano le stesse perplessità".
Io incontro persone che invece
manifestano rabbia e sconforto, che non ne
possono più del regime feudale che
opprime Telese da oltre 20 anni
e che la sta trasformando in
una periferia degradata e sgarrupata
di tre dei cinque capoluoghi campani (BN CE NA).
Ho scritto un'infinità di cose sull'argomento
(vedi:
TELESESTEIN)
e, fino a un anno e mezzo fa, ho creduto
perfino di poter dialogare con l'attuale
Amministrazione Comunale la
quale, seppur nella continuità, aveva promesso
qualcosa di nuovo rispetto al vecchio regime.
Purtroppo il nuovo che ci è stato offerto si è
dimostrato identico al passato, se non peggio.
Nella vostra lettera leggo inoltre:
"... credo che dovremmo concretizzare la nostra
protesta per iscritto e dimostrare che non siamo
cittadini passivi."
Dando un'occhiata agli archivi del sito, vi
accorgerete che di
proteste sottoscritte da centinaia e centinaia
di cittadini ce ne sono state diverse, ma
nessuna di esse ha mai ricevuto risposta.
La loro unica utilità è stata quella
di far nascere e rafforzare amicizie fra coloro
che ancora usano il cervello e ancora capiscono
quale valore inestimabile possa avere la qualità
della vita, e che quest'ultima non può essere
barattata (mai e poi mai!) per un misero
"favore" o in cambio del voto ecc.
Io credo, e come me un numero sempre crescente
di persone credono che sia giunta l'ora che la
protesta, finora materializzatasi solo in
fogli recanti lunghi elenchi di firme, prenda
corpo e si manifesti in azioni concrete:
manifestazioni pubbliche, eventualmente
accompagnate -laddove è possibile- da azioni
legali.
Perché il problema reale, che
per voi si presenta con la mancanza di verde
pubblico, ha radici profonde e si ramifica in
tutte le direzioni.
Qui il problema non è solo mancanza di verde
pubblico, ma è la totale mancanza di senso
civico nelle persone che amministrano la nostra
cittadina.
Con nonchalance si "abbellisce il morto"
(rendendolo ancor più patetico), mentre
continuano a mancare i servizi essenziali
(fogne, gas, strade), mentre sul territorio del
nostro Comune di appena 9 Km quadrati vengono
rovesciate milioni di tonnellate di cemento in
un'operazione di speculazione edilizia delle più
brutali, con case costruite sull'acqua, e
costruite da chissà chi, laddove la malavita
organizzata prende spazi sempre più ampi.
A presto.
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