Gentile signor Parroco.
Leggo su
ViviTelese che Lei, Parlando
del simbolo cristiano che alcune
persone usano porre sulla tomba
dei loro cari animali domestici
defunti, ha detto:
«Io non lo so… ma non mi sembra
sia il caso di mettere le croci
sulle tombe degli animali».
Ok, signor Parroco, se lo dice
Lei che è esperto in materia
sicuramente è giusto.
A uno sguardo superficiale,
potrebbe apparire che un fatto
del genere non debba
assolutamente riguardarmi, non
essendo io cristiano e
non avendo in casa animali
domestici. Di conseguenza,
qualcuno poco attento
potrebbe obiettare che io
non dovrei nemmeno pronunciarmi
in merito, essendo questa
una questione riguardante solo
"voialtri". Ok,
ma...
E sì, caro signor Parroco, qui
c'è quel solito
"ma" di Fulvio
Del Deo.
Ma
le cose non stanno così. Il
fatto non è esclusivamente "cosa
di casa vostra".
Quando Lei parla, non parla a
titolo personale: la Sua voce ha
più peso di una semplice voce
qualsiasi, in quanto Lei parla a
nome di un'Istituzione molto
autorevole, operante nella
Società, in quella stessa
Società in cui, insieme a
"voialtri", ci siamo anche
"noialtri";
laddove fra "voialtri" e
"noialtri" non sussistono
differenze sostanziali e, in
realtà, ci si deve
sentire fraternamente un
tutt'uno.
A ragion di ciò, mi sento in
pieno diritto di tirare fuori
tutti i miei
"ma" al
riguardo. Ed eccone un altro.
Ma, considerato
che:
secondo il Suo autorevole parere
non è il caso di mettere il
Crocifisso sulla tomba di Fido o
di Peggy, nonostante siano stati
fin dalla nascita dei
bravi cani fedeli, dei
veri amici come pochi uomini a
questo mondo sanno esserlo,
nonché dei "cittadini" a modo
loro onesti e osservanti delle
regole insegnate loro dal
padrone;
mi spieghi allora, signor
Parroco, perché il fatto che
quello stesso simbolo venga
posto sulla tomba dei
cani e porci del genere umano,
dei peggiori malfattori, dei
criminali più spietati, dei
mafiosi e dei camorristi più
luridi e schifosi, non L'abbia
mai spinta a esprimersi in
proposito?
E La prego di non svilire (come
troppi fanno, ahimé!) il
concetto
di "perdono", nel menzionarlo in
riferimento a quel genere di
persone. Solo Dio sa se è mai
possibile perdonare quegli
esseri immondi e demoniaci, che
un po' alla volta stanno
corrompendo l'intera umanità.
In attesa di una Sua gentile
risposta, Le porgo i miei più
cordiali saluti.
Fulvio Del Deo
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