A volte le parole perdono o
modificano il loro
significato. A volte si
sbiadiscono, a volte
diventano tutt'altro.
"Figlio di puttana",
giusto per fare un esempio:
un tempo stava solo a
indicare un uomo la cui
genitrice esercitava quella
che viene definita la
professione più antica del
mondo e che tutt'oggi dà
impiego a un gran numero
di persone che con grande
spirito di sacrificio
dedicano la loro vita a un
lavoro molto umiliante, e il
più delle volte emettono
anche regolare fattura... a
differenza di troppi altri
altolocati professionisti
che, pur offrendo servizi
socialmente meno utili, non
sanno fare altro che darsi
tante arie, oltretutto
evadendo pidocchiosamente il
fisco.
Oggi "figlio di
puttana" è solo una
parolaccia, un insulto. Io
lo trovo di pessimo gusto,
perché considera che le
cattive doti di qualcuno
possano dipendere dalla
professione della madre!
Un'altra parola divenuta
maleparola è
"politica" con
tutti i suoi derivati.
L'altro giorno per strada un
bambino di tre anni
ha chiamato "politico" suo
fratello e si è beccato un
sonoro ceffone dalla mamma.
"Politica"
deriva dal Greco "πòλις",
città. Un tempo era
considerata un'arte molto
nobile, l'arte di governare
la Società, alla
quale magnanimamente ci
si immolava solo se si era
dotati di grande altruismo.
Oggi, in questo girone degli
ignavi, si dice
"buttarsi in politica",
con un'espressione che
ricorda l'immondizia. Oppure
"scendere in campo".
In ogni caso, la maggior
parte delle persone che
attualmente si dedicano alla
politica, possono
tranquillamente rientrare
nella squallida definizione
del termine precedente:
"figlio di puttana".
La maggior parte. Non tutti.
Esiste ancora qualche
vero signore perfino
in politica, ma spesso passa
del tutto inosservato.
Ad
esempio,
leggo
commosso
la
lettera
che
ha
scritto
Gianluca
Aceto
all'Assessore
provinciale
all'edilizia
scolastica,
Pasquale
Grimaldi.
E'
di
una
delicatezza
squisita.
Sembra
frutto
della
penna
di
un
gentiluomo
d'altri
tempi.
Eppure
l'autore
è un
uomo
ancora
giovane,
di
questi
tempi.
E' uno
dei
pochi
mittenti
che con
dolcezza
si
preoccupa
di "fare
cosa
gradita"
al
destinatario. |
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Ma
Gianluca
Aceto è
una
persona
eccezionale,
è uno
che
riesce a
essere
così
com'è,
pur
appartenendo
allo
stesso
partito
di
Francesco
Caruso!!
Immaginate
se
l'avesse
scritta
Caruso,
quella
lettera:
«Grimaldi,
tu sei
peggio
di
Mastella
che è
peggio
di
Hamas,
che a
sua
volta è
meglio
di
Israele,
che è
peggio
dei
nazisti,
che è
meglio
se mi
sto
zitto così
faccio
meno
figuracce...»
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Caruso.
Come
il
tenore
Enrico
Caruso...
Qui
a
Telese
abbiamo
un
tenore
che
da
lontano
somiglia
un
po'
a
Francesco
Caruso...
ma
non
ha
quell'aria
da
kattivone
disobbediente...
è completamente
diverso da
lui: ha
una
voce
bellissima
e,
soprattutto,
non
dice
cazzate,
ma
canta
belle
canzoni. |
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Ma
ritorniamo
a
Gianluca
Aceto.
Un
giorno
ho
portato
i miei
figli
nella
sezione
di
Rifondazione
Comunista,
per
metterlo
alla
prova: volevo
vedere
se li
mangiava
come
farebbe
ogni
comunista
ortodosso.
E lui?
non li
ha
mangiati!!
non ha
nemmeno
provato
ad
assaggiarli
crudi...
niente.
Un vero
galantuomo. |
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Altrimenti a Grimaldi
avrebbe scritto ben altro.
Maleparole. Sì,
tutte maleparole, a
cominciare da
"politico!"
Però un dubbio atroce mi
tormenta: secondo voi, cari
lettori, stavolta
Grimaldi ha capito qualcosa
di quello che ha scritto
Aceto?
O la prossima volta dirà:
«Eh, ma in quella lettera
era tutto poco chiaro... e
che significa
"Preg.mo"... e
cos'è la
"Trasmissione idea
progettuale per il nuovo
liceo di Telese Terme"...
E cosa devo dire del mio
"orientamento in
merito"? io ci ho
il navigatore satellitare
che mi fa orientare...»
Secondo me, Gianluca
stavolta ha sbagliato
tutte cose.
Era meglio se rimaneva sul
semplice, magari in più
lingue, per non pentirsi
-come probabilmente avverrà-
e poi dire "ma
ch'è, aggio parlato Turco!?"
Sicché adesso glielo chiedo
anch'io a Grimaldi, ma il
Turco non ce lo metto, a
costo di offendere la mia
amica
Yesim.
Carissimo,
bellissimo e
simpaticissimo Assessore
Pasquale Grimaldi,
Nota di ViviTelese
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Pasquale Grimaldi
nato il 24.01.1949.
Laureato in medicina, è
medico di famiglia.
Sposato con Angela
Maffeo, docente del
liceo classico di
Benevento, ha tre figli,
Antonio, Giuseppe e
Maria Chiara.
Opera da molti anni nel
popoloso Rione Libertà,
portando a tutti
competenza, sensibilità
umana ed il più grande
rispetto per la vita e
per la sofferenza.
1980-1992: Consigliere
comunale nelle liste
della Democrazia
Cristiana, Presidente
della Commissione Lavori
Pubblici e Urbanistica,
Presidente V Commissione
Terremoto e Presidente
dell'AMTU, che ha
guidato nella difficile
fase di trasformazione
in azienda autonoma.
Dal 1983 è segretario
provinciale del
sindacato FIMMG
(Federazione Italiana
Medici Medicina
Generale) e membro della
segreteria regionale e
nazionale. Dal 1996 è
consigliere dell'Ordine
dei Medici Chirurghi e
Odontoiatri di
Benevento. Fin dalla
costituzione dell'UDEUR
ha ricoperto il ruolo di
Segretario Cittadino. |
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