16 giugno 2007
Telese: ... a proposito di democrazia a sud
Gino Di Vico

 

 

La mancanza di democrazia a Sud è una questione annosa di cui si sono occupati fior di politici, storici, antroplogi, sociologi e filosofi. Un libro, oramai introvabile di Edward C.  Banfield esprimeva molto bene quello che l'ethos delle società meridionali:" Il familismo amorale un concetto sociologico sviluppato nel suo libro Moral Basis of a Backward Society (Le basi morali di una società arretrata) .

 

Descrive la tendenza tipica della cultura meridionale e mediterranea, secondo la quale gli individui di una comunità appartenente a tale cultura cercano di massimizzare solamente i vantaggi materiali e immediati del proprio nucleo familiare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo.Banfield nei suoi studi, eseguiti sul campo, parla di una piccola cittadina del Sud Italia che chiama convenzionalmente “Montegrano", il familismo è "amorale" perché manca di morale pubblica, nel senso che i princípi di bene e di male rimangono e vengono applicati soltanto e unicamente nei rapporti familiari.

 

L'amoralità non è quindi relativa ai comportamenti interni alla famiglia, ma all'assenza di ethos comunitario, all'assenza di relazioni sociali morali tra famiglie, tra individui all'esterno della famiglia. Secondo questa prospettiva quindi, ogni tentativo e iniziativa riguardante l’investimento di risorse ed energie in beni collettivi da realizzarsi tramite uno sforzo organizzativo comune e spontaneo, sono fuori dall’orizzonte delle possibilità."

Ai tempi in cui studiavo all'univesità la lettura di Banfield fu per me come la mela che cadde in testa a Newton ma più tardi in un libro, comprato su una bancarella, trovai un'altra grande illuminazione: Montanelli/Cervi "Milano ventesimo secolo", si sosteneva che a far grande Milano era stata la classe operaia che dagli anni sessanta in poi aveva avuto la capacità rivoluzionaria di trasformare ed erodere lo strapotere della borghesia allo stesso modo di quanto questa era stata capace, antagonista e rivoluzionaria rispetto all'aristocrazia. 

Processi che il Sud non ha mai vissuto dove la gente è stata sempre plebe e mai popolo, dove l'industrializzazione, la classe operaia con la sua "coscienza di classe", la lotta per la liberazione, il dopoguerra, la democrazia, non l'abbiamo visti neanche  con il cannocchiale, dove "gli italiani non si sono mai fatti" perchè non c'è mai sata l'Italia, ci sono state e ci sono le mafie, le camorre di destra e di sinistra, dove si è perpetrato il sistema feudale, del resto il Sud e la provincia di Benevento in particolare furono a favore nettamente della monarchia al referendum convinti com'erano di non essere capaci di andare avanti con le proprie gambe, del resto Mussolini amava dire "il segreto del mio successo è che gli italiani sono un popolo di servi ed hanno bisogno di un capo" ed ancora lo cerchiamo affannosamente un capo, a scuola, in ufficio ed altrove dove istituiamo gerarchie rassicuranti, sempre verticali e mai orizzontali, anche quando non ce n'è bisogno.

E in tutto questo ci siamo noi, pensate davvero che i nostri amministratori siano dei cattivi governanti per mala volontà, per interesse o addirittura per mal'affare; vi sbagliate di grosso sono solo degli incapaci che galleggiano su un mare di merda solo perchè hanno un peso specifico inferiore agli altri, infatti il loro cervello deve essere più o meno grosso come quello di una gallina ma galleggiano perchè sotto c'è un mare maleodorante di persone altrimenti responsabili.

Galleggiano su un liquame vischioso fatto di persone informi che come i Kapò dei lager diventano caini quando mettono "una maschera", servi della gleba senza "nè arte e nè parte", miracolati che se avessero dovuto fare da soli sarebbero a pulire i cessi di qualche stazione, preoccupati, sempre e comunque però,  di coprire continuamente le proprie vergogne perchè sanno che in fondo: il re è nudo.

Prendiamoci la consolazione (e non è poca cosa) di poterli guardare come si guardano i vermi venir fuori dalla carne putrida e non aspettatevi che dalle rape si possa cavar sangue.

Gino Di Vico

 

 

     

 Valle Telesina


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