Ahi serva Italia di dolore ostello,
Nave senza nocchiere in gran tempesta,
Non donna di provincia ma bordello…
Dante
Alighieri – Purgatorio, VI
Così Padre Dante nel 1315 quando completò la
Divina Commedia. Immaginiamo per un attimo che
Dante risorga e osservi questa Italia
moderna, e queste Regioni/statarelli e
queste province e questi comuni e il tutto così
come sgovernato dai tanti grandi, medi e micro
bramini intoccabili, dediti soprattutto a
ciucciare piccioli dalle tasche degli
amministrati, perennemente a caccia di
finanziamenti per farne un po’ di letame
per i loro orticelli, famiglia, compari e
comparielli compresi: potrebbe Dante non
riconfermare quei tragici tre endecasillabi?
Al
mio unico lettore (so chi è e lo saluto) l’ardua
sentenza.
Se
questo è lo stato delle cose a livello nazionale
è ovvio che il percolato arrivi fino ai
più piccoli comuni. Per non fare nomi: se il
presidente del consiglio (Prodi) e un suo
ministro (Mastella) e per altra questione un
altro ministro (D'Alema) e un segretario di
partito (Fassino) Indagati per vari reati fanno
il diavolo a quattro per NON FARSI PROCESSARE, E
PROVARE COSI’ LA LORO EVENTUALE INNOCENZA, ma
addirittura sono essi stessi che
processano i giudici inquirenti: la platea
popolare che assiste ai contorcimenti deduce
inevitabilmente che il PESCE PUZZA DALLA
TESTA. E come sottacere di Bassolino,
indagato ma mai dimissionario, che , anzi
continua nella sua demolizione della nostra
Regione, dove la puzza è diventata nauseabonda?
Questa premessa soltanto per tornare a bomba:
già lessi il grido d’allarme del buon Gianluca
Aceto sul ritorno al problema miserevole dell’
ex mulino Capasso. Poi ho seguito la faccenda
attraverso il deciso “NO” della Preside (ah,
queste donne con le palle, Dio le benedica!) e
ancora l’intervento di Giovanni, il grande capo
di ViviTelese. Domanda: se Prodi viene chiamato
in causa per la supposta manipolazione dei
capitali europei concessi alla Calabria
facendo da spalla a Mastella; e se il tribunale
dei ministri si è dichiarato incompetente a
decidere, (in quanto il supposto abuso di poter,
e non solo, sarebbe stato perpetrato da Mastella
prima che diventasse Ministro: il che non
accusa e non assolve); se, come documentato dal
settimanale l’Espresso nella campagna “Casa
nostra”, dove Mastella , Marini, Di Pietro e
parte della gerontocrazia al potere avevano
acquisito a prezzi stracciatiati, per sé “e i
propri cari”, appartamenti in posizione
centrale a Roma come a Milano; se sono certe,
come lo sono, le cose dette PERCHE’ A TELESE
TERME, SALOTTO (SIC!) DELLA VALLE TELESINA, IL
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO NON
DOVREBBE SPENDERE “SOLO” 8 MILIONI (che ce ne
fotte a nui, so’ dda Provincia!) DI EURO PER
ADEGUARE UNO STRAMALEDETTO MULINO FATISCENTE ,
PROPRIETA’ DEL SUO AMICO G. D’OCCHIO, PER FARNE
UN CAMPUS SCOLASTICO D’ECCELLENZA?
Ecco, Giovà, in questo nostro Paese dove il
“futti futti, che poi semo perdonati tutti”
poche sacche sono rimaste capaci ancora di
provare vergogna, fede, carità, equilibrio,
giustizia. Se non interviene un radicale
cambiamento culturale, prima che si precipiti in
pieno paganesimo, soprattutto in quelle
categorie che si dimostrano assenti: la così
detta società civile,la media e grande
borghesia, che fanno finta di non sapere che in
una democrazia morente, come quella italiana, è
diserzione continuare a non vedere, a lasser
faire e a dire “Eh, ma è stato sempe accussì… la
corruzione viene da lontano, dagli antichi
romani,eh…” . (continua)
Ezio, il menestrello
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