8 marzo 2007
Valle T., capita solo una volta all'anno...
Sandro Forlani

 

 

Febbraio 1956
Sandro guarda la neve cadere. E' tanta, e si deposita su tutto. A Laveno Mombello non è un evento raro.Ma lui non lo sa. Od almeno,non lo sa ancora.Ha solo cinque mesi.Ad un migliaio di chilometri di distanza Delia guarda la neve cadere.E' tanta e si deposita dappertutto,sulla "pietra di rutine" primordiale che incorpora,fossilizzati,rametti,insetti,foglie del tempo che fu. Ogni 4-5 anni la fa. Delia,quasi tre anni, guarda il mondo attorno a lei con l'innocenza della sua età,ma un brivido le percorre la schiena ,da qualche parte,verso nord,si sta compiendo il suo destino,verso nord un paffuto freddofilo si fa le prime discese sulla slitta della vita, e lei vede in sogno , intirizzita, quello che sarà il suo destino ed il suo tormento. Dovrà riconoscere un dialetto non suo,dovrà sopportare,suo malgrado week end sulla neve,soffrire di geloni ai piedi,rimpiangere ù sole è Napoli.
Le Fiat Cinquecento gialle che passano nella via principale, lo fanno con grossa difficoltà, lasciando due strisce sulla strada. La campagna sannita è immacolata l'aria è piena delle bestemmie dei contadini che sanno di avere poco foraggio nelle stalle. Le "rutine" che contraddistinguono la piana Telesina, di origine glaciale ,adagiata fra il massiccio del Taburno e quello del Matese,nella provincia di Benevento, ormai non le vedi più. Continua a nevicare.
Sandro è fortunato, e lo sa. Mille chilometri più a Sud, qualcuno le sta crescendo una delizia dai tratti greci. Non viene,lui, da una famiglia benestante, ma l'armonia che regna nella sua famiglia compensa anche questo ed un tazza di latte di mucca,una fetta di pane di segale ed un cucchiaio di miele d'acacia prealpina,sul suo desco non mancano mai. Non ha nemmeno la televisione, un lusso che pochi possono permettersi. Tuttavia lo spettacolo che gli si offrirà nella sua infanzia,fatto di neve e di neve,di partite a pallone con fratelli ed amici,non gli impedirà di andare anche lui via, a cercare l'amore altrove.. Gli piacerebbe suonare e cantare, lui che non è intonato.
Nevica, continua a nevicare, mentre questi pensieri gli si affollano nella testa di bambino del Nord.

 

Il biancore ormai è acceso, e ricopre tutto, strade, palazzi, abeti, giardini,morene,il suo Lago Maggiore ,felice anche lui del candido mantello.
L'odore nell'aria non è più quello delle piogge natie di settembre, è quello della neve, un odore che non immaginava,immaginario eppure reale. Tocca la neve mentre scende la ripa slittando, morbida e soffice. Cerca di berne un pò, l'acqua che viene fuori dalla neve ,mischiata l succo d'amarena,al gusto è ottima. Nell'aria non vi è alcun suono, è tutto ovattato. Le sue anche affondano nel manto candido e non gli lasciano presagire nulla di quello che gli sarebbe capitato.
Chissà, si chiede, se al mondo vi siano altri pazzi come lui che amano i fenomeni atmosferici". Chissà. Lo scoprirà decenni dopo, grazie a Internet.



1975.
Sandro è cresciuto, è ormai un uomo fatto. Porta la barba incolta come si usa tra i ragazzi della sua età. La politica, che accende gli animi e le passioni in questi anni, lo interessa e coinvolge, e lui la segue. Sa che scoppiano bombe di cui non si sa chi siano i responsabili, gli Inti Illimani riempiono le sue notti da idealista. Non disdegna nemmeno Claudio Baglioni e la sua maglietta rosa fina fina.
Le lunghe passeggiate sulla Prealpi Lombarde alla ricerca di porcini lo ritemprano,e l'accompagna finalmente quella che sarà la madre dei suoi figli. Ma loro non lo sanno. Od almeno,non lo sanno ancora. Dovrà,lui, accompagnare il padre al camposanto e servire la patria,marinaio che non sa nuotare,per altri due anni prima di abbandonare il paesello natio e sposarsi al sud..


2004.
Sandro ha quarantanove anni, lavora nel suo negozio di elettrodomestici che ha messo faticosamente su,mentre la sua maestrina gli metteva al mondo quattro meravigliosi figli.
Ormai da anni non pensa più ai suoi sogni di gioventù,anche se coltiva la politica ingenuamente con passione.
E del resto è soddisfatto della sua vita. Ha una bella moglie, due figli, una bella casa. I soldi non mancano. Di tanto in tanto riprende ad andare a funghi, e gli va bene così.
Oggi fa freddo, Caroselli ha previsto neve, evento ormai sempre più raro. Lui si ricorda i veri inverni, quelli in cui stavi col braciere acceso, in cui Bocca delle Selva era isolata, il Monte Miletto era sempre innevato da ottobre a giugno, in cui a Telese,da fine dicembre a metà marzo faceva piuttosto freddo, non tanto, ma lo faceva.
Inizia a nevicare. Sandro esce dal negozio, dice alla moglie di occuparsi lei dei clienti. Ma il dolore alle anche si faceva sempre più forte.
Il cielo è in burrasca, e inizia a "fumare" per il freddo. Tira un vento gelido. Ci sono tre gradi. Fiocca. I fiocchi svolazzano, e non la smette per un paio d'ore. Non gli sembra vero quello che vede. La neve bianca cade sulla sua nuca, sugli alberghi che d'estate ospitano i turisti, sulle auto che affollano la cittadina termale in questo sabato speciale.
Ripensa al silenzio di quei tempi che lo videro bambino sulla slitta, alle Fiat Cinquecento, al lago prealpino ghiacciato,alle partite a pallone con la sfera resa pesantissima dalla neve ,e non riesce a pensare che il suo pensiero principale ormai non è più la neve,ma l'artrosi alle anche.
Nevica su questo paese trasformato nell'anima dai palazzinari.. L'odore della tramontana penetra nelle ossa, spinto dal vento. Le foglie delle querce sembrano essere schiaffeggiate. La neve al tatto è ancora soffice, ma non puoi più berla. Il rumore dei clacson delle auto impantanate nella neve è assordante, hanno chiuso anche l'autostrada.
Sandro di nevicate ne ha viste tante, anche se sempre meno spesso ultimamente, ma questa sembra riportarlo a quell'epoca di grandi sogni che adesso non c'è più. Ma non può goderne,Deve pensare alle protesi alle anche.
Sandro cammina ora a fatica in un tratto dove le pietre sono sostituite dalla sabbia, dipinta dalla neve. Camminare sulle pietre con la coxoartrosi non è bello,cerchi sempre il tragitto migliore, ti adatti,sai di essere handicappato. A quasi cinquant'anni è ancora giovanile, non magro, e si sentiva al sicuro ,con la sua voglia di vivere ,anche se con un pò di ansia pel futuro dei figli, com'è normale che sia. Ma a cinquant'anni non è più permesso fare certi sogni. Specialmente se hai l'artrosi alle anche, specialmente se sai che devi operarti,
se vuoi vivere. Sandro non ci pensa più, ma piange a dirotto, come la neve che cade.


2007

Oggi è la festa delle donne. Sandro sa che la cosa rischia di cadere nella retorica. Ma la sua odissea,per il momento è finita,Anche per merito delle sue donne,le sue anche sono state rifatte,l'inverno appena passato gli ha fatto apprezzare un mite tepore inaspettato,e sa benissimo che ci saranno inverni peggiori.
Sandro sa che Vivitelese gli è stato di grande aiuto,e  Sandro vuole ringraziare oggi tutte le donne lettrici di ViviTelese e tutte le sue donne,da sua moglie Delia alle sue figlie Sara e Marta….a sua mamma Angela .


Mi raccomando, ragazze, Buona Festa delle donne.

Capita solo una volta all'anno.

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it