Febbraio 1956
Sandro guarda la
neve cadere. E' tanta, e si deposita su tutto. A
Laveno Mombello non è un evento raro.Ma lui non
lo sa. Od almeno,non lo sa ancora.Ha solo cinque
mesi.Ad un migliaio di chilometri di distanza
Delia guarda la neve cadere.E' tanta e si
deposita dappertutto,sulla "pietra di rutine"
primordiale che
incorpora,fossilizzati,rametti,insetti,foglie
del tempo che fu. Ogni 4-5 anni la fa.
Delia,quasi tre anni, guarda il mondo attorno a
lei con l'innocenza della sua età,ma un brivido
le percorre la schiena ,da qualche parte,verso
nord,si sta compiendo il suo destino,verso nord
un paffuto freddofilo si fa le prime discese
sulla slitta della vita, e lei vede in sogno ,
intirizzita, quello che sarà il suo destino ed
il suo tormento. Dovrà riconoscere un dialetto
non suo,dovrà sopportare,suo malgrado week end
sulla neve,soffrire di geloni ai
piedi,rimpiangere ù sole è Napoli.
Le Fiat Cinquecento
gialle che passano nella via principale, lo
fanno con grossa difficoltà, lasciando due
strisce sulla strada. La campagna sannita è
immacolata l'aria è piena delle bestemmie dei
contadini che sanno di avere poco foraggio nelle
stalle. Le "rutine" che contraddistinguono la
piana Telesina, di origine glaciale ,adagiata
fra il massiccio del Taburno e quello del Matese,nella
provincia di Benevento, ormai non le vedi più.
Continua a nevicare.
Sandro è fortunato,
e lo sa. Mille chilometri più a Sud, qualcuno le
sta crescendo una delizia dai tratti greci. Non
viene,lui, da una famiglia benestante, ma
l'armonia che regna nella sua famiglia compensa
anche questo ed un tazza di latte di mucca,una
fetta di pane di segale ed un cucchiaio di miele
d'acacia prealpina,sul suo desco non mancano
mai. Non ha nemmeno la televisione, un lusso che
pochi possono permettersi. Tuttavia lo
spettacolo che gli si offrirà nella sua
infanzia,fatto di neve e di neve,di partite a
pallone con fratelli ed amici,non gli impedirà
di andare anche lui via, a cercare l'amore
altrove.. Gli piacerebbe suonare e cantare, lui
che non è intonato.
Nevica, continua a nevicare, mentre questi
pensieri gli si affollano nella testa di bambino
del Nord.
Il biancore ormai è acceso, e
ricopre tutto, strade, palazzi, abeti,
giardini,morene,il suo Lago Maggiore ,felice
anche lui del candido mantello.
L'odore nell'aria
non è più quello delle piogge natie di
settembre, è quello della neve, un odore che non
immaginava,immaginario eppure reale. Tocca la
neve mentre scende la ripa slittando, morbida e
soffice. Cerca di berne un pò, l'acqua che viene
fuori dalla neve ,mischiata l succo d'amarena,al
gusto è ottima. Nell'aria non vi è alcun suono,
è tutto ovattato. Le sue anche affondano nel
manto candido e non gli lasciano presagire nulla
di quello che gli sarebbe capitato.
Chissà, si chiede,
se al mondo vi siano altri pazzi come lui che
amano i fenomeni atmosferici". Chissà. Lo
scoprirà decenni dopo, grazie a Internet.
1975.
Sandro è cresciuto,
è ormai un uomo fatto. Porta la barba incolta
come si usa tra i ragazzi della sua età. La
politica, che accende gli animi e le passioni in
questi anni, lo interessa e coinvolge, e lui la
segue. Sa che scoppiano bombe di cui non si sa
chi siano i responsabili, gli Inti Illimani
riempiono le sue notti da idealista. Non
disdegna nemmeno Claudio Baglioni e la sua
maglietta rosa fina fina.
Le lunghe
passeggiate sulla Prealpi Lombarde alla ricerca
di porcini lo ritemprano,e l'accompagna
finalmente quella che sarà la madre dei suoi
figli. Ma loro non lo sanno. Od almeno,non lo
sanno ancora. Dovrà,lui, accompagnare il padre
al camposanto e servire la patria,marinaio che
non sa nuotare,per altri due anni prima di
abbandonare il paesello natio e sposarsi al
sud..
2004.
Sandro ha
quarantanove anni, lavora nel suo negozio di
elettrodomestici che ha messo faticosamente
su,mentre la sua maestrina gli metteva al mondo
quattro meravigliosi figli.
Ormai da anni non
pensa più ai suoi sogni di gioventù,anche se
coltiva la politica ingenuamente con passione.
E del resto è
soddisfatto della sua vita. Ha una bella moglie,
due figli, una bella casa. I soldi non mancano.
Di tanto in tanto riprende ad andare a funghi, e
gli va bene così.
Oggi fa freddo,
Caroselli ha previsto neve, evento ormai sempre
più raro. Lui si ricorda i veri inverni, quelli
in cui stavi col braciere acceso, in cui Bocca
delle Selva era isolata, il Monte Miletto era
sempre innevato da ottobre a giugno, in cui a
Telese,da fine dicembre a metà marzo faceva
piuttosto freddo, non tanto, ma lo faceva.
Inizia a nevicare.
Sandro esce dal negozio, dice alla moglie di
occuparsi lei dei clienti. Ma il dolore alle
anche si faceva sempre più forte.
Il cielo è in
burrasca, e inizia a "fumare" per il freddo.
Tira un vento gelido. Ci sono tre gradi. Fiocca.
I fiocchi svolazzano, e non la smette per un
paio d'ore. Non gli sembra vero quello che vede.
La neve bianca cade sulla sua nuca, sugli
alberghi che d'estate ospitano i turisti, sulle
auto che affollano la cittadina termale in
questo sabato speciale.
Ripensa al silenzio
di quei tempi che lo videro bambino sulla
slitta, alle Fiat Cinquecento, al lago prealpino
ghiacciato,alle partite a pallone con la sfera
resa pesantissima dalla neve ,e non riesce a
pensare che il suo pensiero principale ormai non
è più la neve,ma l'artrosi alle anche.
Nevica su questo
paese trasformato nell'anima dai palazzinari..
L'odore della tramontana penetra nelle ossa,
spinto dal vento. Le foglie delle querce
sembrano essere schiaffeggiate. La neve al tatto
è ancora soffice, ma non puoi più berla. Il
rumore dei clacson delle auto impantanate nella
neve è assordante, hanno chiuso anche
l'autostrada.
Sandro di nevicate
ne ha viste tante, anche se sempre meno spesso
ultimamente, ma questa sembra riportarlo a
quell'epoca di grandi sogni che adesso non c'è
più. Ma non può goderne,Deve pensare alle
protesi alle anche.
Sandro cammina ora
a fatica in un tratto dove le pietre sono
sostituite dalla sabbia, dipinta dalla neve.
Camminare sulle pietre con la coxoartrosi non è
bello,cerchi sempre il tragitto migliore, ti
adatti,sai di essere handicappato. A quasi
cinquant'anni è ancora giovanile, non magro, e
si sentiva al sicuro ,con la sua voglia di
vivere ,anche se con un pò di ansia pel futuro
dei figli, com'è normale che sia. Ma a
cinquant'anni non è più permesso fare certi
sogni. Specialmente se hai l'artrosi alle anche,
specialmente se sai che devi operarti,
se vuoi vivere.
Sandro non ci pensa
più, ma piange a dirotto, come la neve che cade.
2007
Oggi è la festa
delle donne. Sandro sa che la cosa rischia di
cadere nella retorica. Ma la sua odissea,per il
momento è finita,Anche per merito delle sue
donne,le sue anche sono state rifatte,l'inverno
appena passato gli ha fatto apprezzare un mite
tepore inaspettato,e sa benissimo che ci saranno
inverni peggiori.
Sandro sa che Vivitelese gli è
stato di grande aiuto,e Sandro vuole
ringraziare oggi tutte le donne lettrici di
ViviTelese e tutte le sue donne,da sua moglie
Delia alle sue figlie Sara e Marta….a sua mamma
Angela .
Mi raccomando,
ragazze, Buona Festa delle donne.
Capita solo una volta all'anno.
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