AL
DIRIGENTE DELL’ISTITUTO DI
ISTRUZIONE SUPERIORE
SEDE DI TELESE TERME
Il
27 febbraio i ragazzi si sono recati a scuola
come al solito.
Davanti all’Istituto si è formato un
assembramento di alunni del Liceo Scientifico e
Classico. Pare che i ragazzi avessero chiesto
l’autorizzazione per un’assemblea straordinaria,
autorizzazione negata. I ragazzi, incuranti
della disposizione della Dirigente Scolastica,
si sono presi, quello che a loro parere fosse
legittimo.
Terminata la discussione, in strada, con
la presenza delle forze dell’Ordine,
tempestivamente avvertite, si sono accinti ad
entrare in classe, i cancelli sono stati chiusi
ed è stato loro impedito di entrare senza la
necessaria giustifica dei genitori.
Alcuni si sono giustificati da soli, mi chiedo
se fossero maggiorenni, e se minorenni che tipo
di giustifica sia stata accettata e sotto quali
occhi vigili sia stata redatta.
Altri non si sono giustificati, hanno preferito
raggiungere tempestivamente le proprie famiglie
per comunicare l’accaduto, attraverso qualche
familiare è stato coinvolto anche il primo
cittadino al quale è stata resa nota la
decisione dei Responsabili della scuola.
Altri ancora, hanno preferito andare a passeggio
e godersi la bella giornata di sole.
Io
da genitore ora mi pongo e Vi pongo i seguenti
interrogativi: Sicuramente la Dirigente
Scolastica e i suoi validi collaboratori nel
decidere di vietare l’ingresso a scuola degli
alunni hanno rispettato tutte le norme e i
regolamenti interni.
Certamente i ragazzi sono colpevoli di
disobbedienza e insubordinazione, ma negargli
l’ingresso a scuola a cosa è servito? A
concedergli un ulteriore giorno di vacanza?
Ad
esporli a tutti i pericoli che la strada offre e
che ognuno di noi conosce bene, ma che tutti
facciamo finta di non sapere? Non sarebbe stato
meglio farli entrare e pretendere la giustifica
da parte dei genitori il giorno successivo,
facendogli perdere solo qualche ora di studio e
non una giornata?
Ora io mi chiedo, che cosa dobbiamo giustificare
noi genitori?
L’ora di ritardo o la giornata di assenza
obbligata dalla scuola?
Se
mai uno di questi ragazzi fosse stato investito,
una ragazza stuprata, e non so che altro
accidenti pensare, perché mi rifiuto, le
responsabilità, quelle vere questa volta,
di chi sarebbero state?
Sono certa che le carte sono tutte a posto e
tutto ciò che è stato deciso è secondo norma, ma
le coscienze? Dove sono le coscienze? Siamo
degli educatori o solo dei lavoratori costretti
a recarsi sul posto di lavoro ogni giorno per
“portare a casa la pagnotta”? Abbiamo
dimenticato che la pagnotta va guadagnata?
In
questi ultimi tempi mi soffermo spesso a
riflettere sul comportamento dei nostri ragazzi,
e a modo mio sono riuscita a darmi anche una
riposta, non so se i molti la condividono ma la
dico lo stesso.
I ragazzi di oggi, sono i
nostri ragazzi, sono i nostri frutti,
li abbiamo PLASMATI noi. Non pensate che
la nostra generazione abbia fallito come
educatore? Forse sarebbe il caso che
ritornassimo a leggere con molta attenzione
quei grandi pedagoghi come
Platone e Rousseau.
Sono certa che a molti posso sembrare
presuntuosa, ma sotto processo ci sono pure io e
non riesco ad assolvermi, anche se ritengo di
essere fortunata come genitore, in questi giorni
sto rileggendo il libro “ETICA PER UN FIGLIO” di
Fernando Savater, lo consiglio a tutti coloro
che hanno superato il quindicesimo anno di età.
E’ un libro che andrebbe adottato a scuola.
Gradirei una risposta dalla Scuola, ma anche da
tutti coloro che mi leggono.
Telese Terme 28.02.2007
Giovanna Foschini
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