Gruppo Consiliare INSIEME PER TELESE
COMUNICATO STAMPA
Il
bilancio preventivo per il 2007 è l’ennesimo
libro dei sogni: gli annunci di opere importanti
stridono con la realtà delle strade e dei
quartieri. Intanto l’incapacità amministrativa
consegna ai privati quegli spazi che dovrebbero
essere messi a disposizione di tutti.
Il
consiglio comunale di giovedì 17 maggio aveva
come primo punto saliente all’ordine del giorno
la discussione del bilancio di previsione per il
2007. Il sindaco e assessore al bilancio, dottor
Gennaro Capasso, ha relazionato per quasi un’ora
e trenta, sciorinando le cifre di una marcia
trionfale a cui anche la maggioranza ormai non
crede più. Basti pensare all’unanime
considerazione sui lavori della filiera termale,
giudicati «non entusiasmanti» tanto dalla
maggioranza che dall’opposizione.
Le
critiche che il nostro gruppo aveva sempre
avanzato (su progetti, materiali, tempi e
modalità di esecuzione dei lavori) si stanno
dimostrando fondate: la realtà dei fatti, del
resto, è evidente a tutti. Francamente le
motivazioni addotte da sindaco e assessore ai
lavori pubblici, rispettivamente Capasso e
D’Occhio, ci sembrano eccentriche: in pratica,
secondo loro, la regione avrebbe prima
finanziato determinate somme e poi, a progetti
esecutivi approvati, li avrebbe decurtati. Tutto
questo risulterà dai verbali. La verità è che le
cose non vanno: Telese è in ginocchio a causa di
cantieri aperti da anni, e per chiudere i quali
i cittadini saranno chiamati ad accollarsi altri
mutui.
Anche in questa circostanza, a nostro avviso il
documento previsionale è basato su numeri
palesemente azzardati, a cominciare dai 700 mila
euro di oneri concessori che dovrebbero essere
incassati nel corso del 2007. Probabilmente
questo valore è sovrastimato, e ha il solo scopo
di sostituire, alla voce entrate, gli illusori
incassi che negli anni passati sarebbero dovuti
derivare dalle multe dei vigili urbani. Due anni
fa si parlava addirittura di 1 milione e mezzo
di euro, del quale si è incassata nemmeno la
decima parte.
Intanto: aumentano i tributi (aumenta del 60%
l'addizionale IRPEF, pari a 187 mila euro in
più); la spesa corrente, destinata al
funzionamento ordinario dell'ente, aumenta da
738 a 786 euro per abitante, segno che la giunta
e la maggioranza non riescono a incidere sulle
spese strutturali; aumenta di 376 mila euro
(+18%) la spesa per l'acquisto di beni e
servizi; la spesa per l'illuminazione pubblica
raddoppia (da 74 mila a 150 mila euro); per liti
e collaborazioni esterne spenderemo ben 87 mila
euro, mentre alla manutenzione delle strade e
alla segnaletica dedicheremo la misera somma di
7 mila euro, nonostante siano due problemi
particolarmente sentiti dai telesini. Infine,
per i lavoratori interinali, che non vengono
assunti previo concorso pubblico (si pensi ai
vigili urbani stagionali), spenderemo 185 mila
euro. In tal modo ci costano molto di più:
perché tutto questo, mentre il corpo dei vigili
urbani non è messo nemmeno nelle condizioni di
operare, e addirittura gli vengono sottratte
notevoli somme che la legge pure gli
riserverebbe? E che dire delle centinaia di
raccomandate inviate nelle scorse settimane,
molte delle quali oltre il tempo massimo per il
pagamento delle infrazioni stradali?
Il
secondo punto rilevante riguarda la concessione
dell'uso della sponda pubblica di un laghetto,
nei pressi di piazza Mercato, a beneficio di un
privato che ne aveva fatto richiesta. Contro
l'opzione si sono espressi i cinque consiglieri
di opposizione presenti in aula. La richiesta
parte da un problema reale: il laghetto è in
realtà una specie di pozza malsana, che il
privato si impegna a manutenere e dotare di una
fontana per la movimentazione dell'acqua. Il
nostro gruppo ha rilevato che nella stessa zona
il comune non ha ancora provveduto a far
rispettare la lottizzazione convenzionata del
2000, che prevedeva l'infrastrutturazione
primaria. Inoltre, tenuto conto che la pozza si
è formata dopo lo sprofondamento del lotto di
terreno sovrastante la sorgente Voccola,
avvenuto nel 2002, abbiamo chiesto in Consiglio
comunale di valutare l'opportunità di ottenere
tutte le autorizzazioni e i pareri del caso,
sospendendo la votazione del punto per le
opportune verifiche. Il diniego della
maggioranza ha tuttavia determinato la
contrarietà delle opposizioni.
Nella delibera si legge che il comune non ha i
soldi per provvedere a tenere in condizioni
decenti l'area, destinandola alla fruizione
pubblica. Quanti soldi sarebbero necessari allo
scopo? L'assessore ai lavori pubblici parla di
alcune decine di migliaia di euro, ma la cifra
pare davvero sparata grossa. Certo dispiace che
un comune come il nostro, in cui gli sprechi e
gli investimenti faraonici non mancano, non
voglia trovare i soldi per garantire alla
cittadinanza quegli spazi di cui si sente il
bisogno, e che quindi vengono recintati e dati
in uso (praticamente) esclusivo ai privati.
Dove possono andare i bambini, i loro genitori,
le persone anziane, se chi amministra non si
preoccupa di attrezzare aree verdi, parchi
giochi, luoghi in cui potersi incontrare e
parlare?
Il
libro dei sogni si è già tramutato in un cahier
de doléances...
Telese Terme, 22 maggio 2007
INSIEME PER TELESE
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