23 maggio 2007
Telese, bilancio: i sogni... e l'amara realtà
Insieme per Telese

 

 

Gruppo Consiliare INSIEME PER TELESE


 

COMUNICATO STAMPA

 

Il bilancio preventivo per il 2007 è l’ennesimo libro dei sogni: gli annunci di opere importanti stridono con la realtà delle strade e dei quartieri. Intanto l’incapacità amministrativa consegna ai privati quegli spazi che dovrebbero essere messi a disposizione di tutti.

 

Il consiglio comunale di giovedì 17 maggio aveva come primo punto saliente all’ordine del giorno la discussione del bilancio di previsione per il 2007. Il sindaco e assessore al bilancio, dottor Gennaro Capasso, ha relazionato per quasi un’ora e trenta, sciorinando le cifre di una marcia trionfale a cui anche la maggioranza ormai non crede più. Basti pensare all’unanime considerazione sui lavori della filiera termale, giudicati «non entusiasmanti» tanto dalla maggioranza che dall’opposizione.

 

Le critiche che il nostro gruppo aveva sempre avanzato (su progetti, materiali, tempi e modalità di esecuzione dei lavori) si stanno dimostrando fondate: la realtà dei fatti, del resto, è evidente a tutti. Francamente le motivazioni addotte da sindaco e assessore ai lavori pubblici, rispettivamente Capasso e D’Occhio, ci sembrano eccentriche: in pratica, secondo loro, la regione avrebbe prima finanziato determinate somme e poi, a progetti esecutivi approvati, li avrebbe decurtati. Tutto questo risulterà dai verbali. La verità è che le cose non vanno: Telese è in ginocchio a causa di cantieri aperti da anni, e per chiudere i quali i cittadini saranno chiamati ad accollarsi altri mutui.

 

Anche in questa circostanza, a nostro avviso il documento previsionale è basato su numeri palesemente azzardati, a cominciare dai 700 mila euro di oneri concessori che dovrebbero essere incassati nel corso del 2007. Probabilmente questo valore è sovrastimato, e ha il solo scopo di sostituire, alla voce entrate, gli illusori incassi che negli anni passati sarebbero dovuti derivare dalle multe dei vigili urbani. Due anni fa si parlava addirittura di 1 milione e mezzo di euro, del quale si è incassata nemmeno la decima parte.

 

Intanto: aumentano i tributi (aumenta del 60% l'addizionale IRPEF, pari a 187 mila euro in più); la spesa corrente, destinata al funzionamento ordinario dell'ente, aumenta da 738 a 786 euro per abitante, segno che la giunta e la maggioranza non riescono a incidere sulle spese strutturali; aumenta di 376 mila euro (+18%) la spesa per l'acquisto di beni e servizi; la spesa per l'illuminazione pubblica raddoppia (da 74 mila a 150 mila euro); per liti e collaborazioni esterne spenderemo ben 87 mila euro, mentre alla manutenzione delle strade e alla segnaletica dedicheremo la misera somma di 7 mila euro, nonostante siano due problemi particolarmente sentiti dai telesini. Infine, per i lavoratori interinali, che non vengono assunti previo concorso pubblico (si pensi ai vigili urbani stagionali), spenderemo 185 mila euro. In tal modo ci costano molto di più: perché tutto questo, mentre il corpo dei vigili urbani non è messo nemmeno nelle condizioni di operare, e addirittura gli vengono sottratte notevoli somme che la legge pure gli riserverebbe? E che dire delle centinaia di raccomandate inviate nelle scorse settimane, molte delle quali oltre il tempo massimo per il pagamento delle infrazioni stradali?

 

Il secondo punto rilevante riguarda la concessione dell'uso della sponda pubblica di un laghetto, nei pressi di piazza Mercato, a beneficio di un privato che ne aveva fatto richiesta. Contro l'opzione si sono espressi i cinque consiglieri di opposizione presenti in aula. La richiesta parte da un problema reale: il laghetto è in realtà una specie di pozza malsana, che il privato si impegna a manutenere e dotare di una fontana per la movimentazione dell'acqua. Il nostro gruppo ha rilevato che nella stessa zona il comune non ha ancora provveduto a far rispettare la lottizzazione convenzionata del 2000, che prevedeva l'infrastrutturazione primaria. Inoltre, tenuto conto che la pozza si è formata dopo lo sprofondamento del lotto di terreno sovrastante la sorgente Voccola, avvenuto nel 2002, abbiamo chiesto in Consiglio comunale di valutare l'opportunità di ottenere tutte le autorizzazioni e i pareri del caso, sospendendo la votazione del punto per le opportune verifiche. Il diniego della maggioranza ha tuttavia determinato la contrarietà delle opposizioni.

 

Nella delibera si legge che il comune non ha i soldi per provvedere a tenere in condizioni decenti l'area, destinandola alla fruizione pubblica. Quanti soldi sarebbero necessari allo scopo? L'assessore ai lavori pubblici parla di alcune decine di migliaia di euro, ma la cifra pare davvero sparata grossa. Certo dispiace che un comune come il nostro, in cui gli sprechi e gli investimenti faraonici non mancano, non voglia trovare i soldi per garantire alla cittadinanza quegli spazi di cui si sente il bisogno, e che quindi vengono recintati e dati in uso (praticamente)  esclusivo ai privati. Dove possono andare i bambini, i loro genitori, le persone anziane, se chi amministra non si preoccupa di attrezzare aree verdi, parchi giochi, luoghi in cui potersi incontrare e parlare?

 

Il libro dei sogni si è già tramutato in un cahier de doléances...

 

Telese Terme, 22 maggio 2007

 

INSIEME PER TELESE

 

 

 

     

 Valle Telesina


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