28/08/2007
LA POSIZIONE DI RIFONDAZIONE
SULL’ENERGIA ALTERNATIVA
«Biomasse, sì a mini-centrali»
De Cristofaro e Addabbo: vanno
prevenute le speculazioni dei
privati
«Sulla questione delle centrali a
biomasse nel territorio sannita si è
aperta una polemica strumentale che
agisce attraverso l'alterazione
sistematica delle posizioni,
distorcendone i contenuti e i
significati». Così il Peppe De
Cristofaro, segretario regionale di
Rifondazione-Sinistra europea, e
Giuseppe Addabbo, segretario
provinciale di Benevento. «Come già
abbiamo avuto modo di ribadire in
questi giorni, il nostro partito
sull'energia da fonti rinnovabili ha
assunto orientamenti chiari e
coerenti.
Non siamo un partito abituato a
speculare sull'ambiente per fini
puramente politico-elettoralistici,
o solo di comodo. Siamo un partito
che vuole capire, ragionare,
osservare, e avanzare proposte». De
Cristofaro e Addabbo chiedono in
modo fermo il rispetto del Piano
Energetico Provinciale, ricordando
di averlo richiesto per gli
insediamenti eolici e così ora per
le due centrali a biomasse. In modo
specifico, il partito sostiene che
bisogna rispettare le misure e i
parametri che sono contemplati nel
PEA.
«Abbiamo sempre sostenuto e
sosteniamo che l'energia derivante
da fonti rinnovabili va appoggiata e
potenziata. Ma abbiamo anche il
dovere di fare chiarezza su quello
che è già accaduto sui nostri
territori, e cioè che l'energia
pulita è spesso un paravento dietro
al quale si cela una grande
speculazione a danno delle piccole
comunità.
Le società private approfittano
dell'indifferenza e della
disinformazione, dovuta spesso al
disagio economico e sociale delle
zone interne, prospettano ricchezza
e posti di lavoro e così offrono
pochi euro rispetto ai guadagni
ultramilionari derivanti da queste
attività. E succede che queste
società portano via il bottino
lasciando sul territorio già
martoriato solo le briciole».
«Noi vogliamo avanzare delle prime
proposte rispettando il piano
redatto dalla Provincia. La
possibilità di costruire alcune
minicentrali di biomasse da ubicare
lì dove è possibile consumare
immediatamente tutti gli scarti
dell'agricoltura, così come avviene
nel nord Italia.
Proprio perché la nostra provincia
si presenta come modello di sviluppo
tecnologicamente avanzato ed
ambientalmente sostenibile,
chiediamo inoltre un piano
straordinario per i tetti
fotovoltaici, da installare su tutte
le scuole secondarie della provincia
e anche su altri edifici, ove
possibile: in questo modo l'impatto
ambientale sarebbe pari allo zero.
Infine ci pare imprescindibile
parlare di energie senza programmare
un piano efficace per il risparmio
energetico. Noi crediamo che le
scelte di programmazione debbano
essere operate nell'interesse del
territorio, e non dei privati, e
valutando preventivamente, insieme
alle comunità, le ricadute che
queste scelte possono avere
sull'ambiente, sull'economia,
sull'occupazione e sulla
vivibilità».
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