intervento riferito a: Telese, no alla Croce sulla tomba di Fido, ma...
Telese, Signor Parroco non faccia soffrire Neemàn

Telese,  la Chiesa non ha argomentazioni

 

 

19 novembre 2007
Telese: Padre, non mi risponda
Aldo Maturo

 

 

Reverendo Padre,

non la conosco ma mi permetta di essere solidale con Lei per la discussione che si è aperta sul Suo pensiero in relazione alla inopportunità di piantare una croce sulle tombe degli animali. Ho visto che l’argomento è diventato frutto di molti interventi, anche al di là del dovuto, e non ho resistito a dirLe che condivido il Suo pensiero anche se immagino che Lei resterà  nel Suo silenzio.

In questi ultimi anni siamo stati spiacevoli testimoni di molte battaglie che hanno visto la “croce” sballottata dentro e fuori le aule scolastiche, le aule di giustizia, gli uffici pubblici. Ritengo che ognuno abbia il diritto di esprimere il suo pensiero ma almeno ci si consenta un punto fermo: continuare a pensare che nella iconografia cristiana la croce è un simbolo, un simbolo di fede significativo dell’appartenenza ad un determinato gruppo religioso. Dai ricordi dei miei studi classici mi pare che nell’antica Grecia “Sùm-bòlon” significava “mettere insieme” ed era lo strumento utilizzato da due persone per suggellare un patto, un accordo. Si spezzava una tessera, di solito di terracotta, e ognuno ne conservava una delle due parti. Il perfetto combaciare delle due parti della tessera provava l'esistenza dell'accordo. 

Se la croce è quindi un simbolo, ci si consenta di affermare che rappresenta il segno di riconoscimento di persone che si riconoscono nel cristianesimo. Forse per deformazione professionale, ricordo a me stesso che anche il Consiglio di Stato (63/1988) ha affermato che il crocifisso "...a parte il suo significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale, indipendentemente da specifica confessione religiosa.".

La croce ha acquistato il suo simbolismo religioso perchè vi fu giustiziato il Figlio di Dio, che per i Romani fu un semplice condannato a morte da appendere a due pali incrociati.  Per i cristiani la croce rappresenta quindi il  sacrificio di Gesù,  è il simbolo stesso di Gesù Cristo, “Signum Christi”, segno di fede.  Nei cimiteri cristiani la ritroviamo sulle tombe come segno di appartenenza del defunto alla grande famiglia dei credenti e i familiari “segnano” la tomba con la croce per identificarlo agli altri come cristiano e affidarlo alla salvezza di Dio.

Non mi pare che possa quindi adornare le tombe di un animale per quanto affetto si sia nutrito per lui. Sarebbe una scelta del tutto gratuita che utilizzerebbe in maniera disinvolta un simbolo di fede ed attribuirebbe al “sepolto” scelte religiose che la natura non gli ha dato. Se è vero che tutti siamo liberi di avere un nostro credo è vero pure che a  nessuno è concesso il diritto di prevaricare il credo degli altri e di utilizzare irritualmente i suoi simboli di fede, per il dovuto rispetto di chi a quel simbolo attribuisce significati ben più intimi e religiosi.

Questo mi sentivo di dirLe a supporto del Suo pensiero, non aspetto una Sua risposta e Le invio i miei più distinti saluti

Aldo Maturo

 

 

 

     

 Valle Telesina


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