Intervento riferito a: Telese, liceo: inquietudini di una mamma

 

 

4 marzo 2007
Telese, scuola: la difficile arte dell'educazione
Antonio Reodolfo Mongillo

 

 

Signora,

allo struggente pathos di una mamma in pena che si mette sotto accusa perchè il figlio o la figlia, frutto di una generazione che "avrebbe potuto" anche commettere delle imperdonabili defezioni, dovute a tante motivazioni, si può rispondere ponendo delle domande:

1- gli alunni di oggi e i genitori cosa vogliono dalla scuola?

2- i discenti di un Liceo Scientifico hanno la piena responsabilità delle loro azioni? Sentono  ancora la responsabilità dell'educere, del sacrificio che comporta lo studio?

3- gli adolescenti si vedono più esternamente che interiormente nel senso che essi vivono più la loro corporeità esterna che il loro corpo come involucro di valori etici, morali, civili?

4- i giovani sentono, percepiscono quel rispetto verso le Istituzioni e la convivenza civile?

5- tutto il mondo giovanile ama la cittadinanza attiva?

Leggiadra signora, risponda a queste domande, magari, con suo figlio o sua figlia e, forse, si accorgerà che le verranno tanti dubbi.

Secondo chi scrive, la scuola deve essere una grande, seria ed efficace cellula educante in cui la famiglia dialogante gioca un ruolo importantissimo: insegnare il rispetto verso gli altri, osservare l'orario di lezioni e se vi fosse o sorgesse qualche problema discuterne con gli organi competenti.

Bisognerebbe che si apprendesse la tecnica del PEER TO PEER e io aggiungerei EDUCATION.

Ci lamentiamo di tutto e di tutti e con molto permissivismo - oggi non si applica più la pedagogia del no - con il dare tutto, abbiamo creato degli insoddisfatti, dei paurosi,degli illogici e degli irrispettosi. Si risponderà:" ma...è la società di oggi". Scusa più grossa per nascondere i propri fallimenti.

Come cittadino e  come studioso di cose i scuola mi permetto di indicare la lettura  di Platone, Aristotele, Pitagora, Chateaubriand, Crepet, Wilkings, Renzo Titone, Popper, J.J. Rousseau ed altri per rendersi conto che bisogna agire criticamente nella conduzione della difficile arte dell'educazione e, per i docenti, di impiegare con tutto l'amore dovuto, il tempo a loro assegnato ad un buon insegnamento delle discipline, della transdisciplinarietà e della convivenza civile.

I mestieri più difficilI sono quelli di fare il BUON GENITORE  e il BUON INSEGNANTE.

Con cordialità

A.R. Mongillo

Dirigente Scolastico

dell'Istituto Comprensivo J.F.Kennedy

Cusano Mutri

 

 

 

     

 Valle Telesina


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