Unione: Capasso ci pensa, Creta fa gli scongiuri
Sindaco sansalvatorese polemico per la mancata
approvazione dello statuto del Consorzio
idrotermale
di
Vincenzo Palmieri
Una gremita sala conferenze comunale ha ospitato
sabato sera la conferenza-dibattito San
Salvatore Telesino – Telese Terme: un futuro
condivisibile?” promossa dal Centro Sociale
Polivalente ‘L’età d’oro della vita’ presieduta
da Alberto Pacelli. Dopo l’apertura dei lavori
da parte dello stesso Pacelli, il quale ha anche
ripercorso le varie tappe che hanno portato
all’organizzazione della conferenza, la parola è
passata al primo relatore della serata il
professore Michele Della Morte docente di
diritto pubblico presso l’Università degli Studi
del Molise, il quale ha relazionato sul tema:
“Le possibili forme di associazionismo tra
Comuni regolare dalla legge”. “L’unione tra
Comuni – ha evidenziato il docente - rappresenta
una realtà in atto in numerose aree del Paese e
si presenta come una innovazione in grado, in
molti casi, di migliorare la qualità dei servizi
resi ai cittadini e di accrescere il livello di
rappresentatività degli enti coinvolti.
L’associazionismo intercomunale, inoltre, è una
risorsa che non implica detrimento dell’identità
storica e culturale dei diversi territori, in
quanto tale fenomeno si spiega con l’esigenza di
ovviare ad alcune disfunzioni tradizionalmente
collegate alla dimensione dei comuni, spesso
troppo piccoli e inadeguati a svolgere l’insieme
delle funzioni amministrative ad essi attribuite
dalla legge secondo quanto disposto dalla
riforma del titolo V della Costituzione in
vigore dal 2001. La scelta del metodo più adatto
a perseguire l’obiettivo dell’associazionismo,
dipende, però, dalle peculiari esigenze dei
singoli territori e, proprio per questo – ha
concluso il docente di diritto pubblico-,
compito della politica, nei prossimi anni, sarà
quello di impegnarsi a ricercare la soluzione
più congrua affinché i diversi Comuni si
mostrino in grado di svolgere i nuovi compiti,
coinvolgendo l’insieme dei cittadini e delle
realtà associative operanti all’interno dei
diversi territori, al fine di realizzare quel
consenso che è condizione preliminare ed
imprescindibile a qualsiasi riforma”. Ha preso
poi la parla l’architetto Alfonso Di Patria,
noto urbanista, il quale relazionando sul tema:
“La conurbazione: distorsioni ed anomale di un
territorio”, dopo aver evidenziato la comune
storia illustre di San Salvatore Telesino e
Telese, rotta solo a seguito del riconoscimento
dell’autonomia comunale di Telese, ha
sottolineato come “oggi, in una visione moderna
della complementarietà e sussidiarietà degli
Enti Comunali nel loro rapporto con Provincia e
Regione, ed in considerazione proprio del ruolo
che San Salvatore e Telese assieme possono
assumere nell’abito del riassetto regionale,
appare opportuno e logico muovere passi verso la
ricomposizione della scissione territoriale
determinatasi, trovando forme efficaci ed
equilibrate di compartecipazione alle comuni
risorse e ricchezze territoriali, di
riorganizzazione degli assetti di questi due
agglomerati così vicini all’interno di una
stessa “regolamentazione” architettonico -
urbanistica. E ciò – ha concluso Di Patria - non
cancellando in un continuum indifferenziato le
caratteristiche differenze di ciascuno, bensì
esaltandone al tempo stesso la autenticità e la
specificità, e la complementarietà funzionale in
un organico ed unitario quadro di obiettivi
comuni di sviluppo equilibrato e sostenibile”.
Al termine delle due relazioni il dibattito tra
i presenti in sala è stato aperto
dall’intervento del sindaco di San Salvatore
Giuseppe Creta il quale con toni molto critici,
sfociati in una aperta polemica con gli
amministratori di Telese Terme, soprattutto in
merito alla tuttora mancata approvazione dello
Statuto del Consorzio Idrotermale da parte del
Comune presieduto da Capasso, ha manifestato la
sua netta contrarietà ad ipotesi di Unione dei
Comuni di San Salvatore e Telese portando a
sostegno della sua posizione una serie di
elementi che – secondo il primo cittadino di San
Salvatore – sconsiglierebbero ipotesi di questo
tipo: problemi di Bilancio, ridotti
trasferimenti dallo stato centrale agli enti
locali, difficoltà nel suddividere le spese di
gestione dei due comuni, la dei diversi servizi
(nettezza urbana, ecc.). “E’ stato aperto un
dibattito su un tema molto delicato a soli
quattro mesi dalle elezioni amministrative nel
nostro paese – ha affermato con toni seccati
Creta -. Tra l’altro sono certo che i cittadini
di San Salvatore abbiano già in mente la loro
posizione in merito alla questione e nel caso in
cui ci sarà bisogno di ascoltare la loro voce
non disdegneremo di ricorre al referendum”. Ha
preso poi la parola, il sindaco di Telese Terme
Gennaro Capasso, il quale, dopo una breve
replica a Creta sulla questione “statuto
consorzio idrotermale”, ha espresso con toni
molto pacati la sua posizione in merito al tema
della serata: “E’ evidente – ha evidenziato
Capasso – che le comunità di Telese e San
Salvatore sono sviluppate all’interno di un
unico parco naturale: Grassano, Monte Pugliano,
le stesse terme, il lago, ecc.. Sarebbe
opportuno pertanto sedersi tutti insieme intono
ad un tavolo per programmare uno sviluppo
concertato delle due comunità da cui far
discendere un valore aggiunto per il territorio.
Il Piano Territoriale Provinciale ad esempio non
tiene affatto conto delle nostre peculiarità
locali ecco perché sarei favorevole a lavorare
ad un piano urbanistico intercomunale. E’ questo
quello che si aspettano i cittadini e non altro.
E’ anche vero però – ha concluso Capasso – che
la concertazione nasce in primo luogo nella
testa delle persone”. Ha poi fatto seguito
l’intervento dell’ex primo cittadino di Telese,
nonché attuale vicesindaco Pino D’occhio:
“L’idea giusta sarebbe quella di organizzare un
marketing territoriale comune per creare
sinergicamente potenzialità di sviluppo. E’
importante – ha spiegato D’Occhio – capire che
ormai fare l’amministratore significa anche
avere capacità manageriali tipiche di un
imprenditore. Va compreso cioè che oggi come
oggi ogni Comune è complementare all’altro.
Bisogna lavorare per creare un sistema armonico
per regalare ai giovani un futuro diverso e non
marginalizzato”. Poi c’è stato l’intervento di
Emilio Bove consigliere comunale di San
Salvatore Telesino. “Il campanilismo – ha
esordito Bove - è un sentimento sano perché
dimostra l’attaccamento alla propria terra ed
alla propria gente ma è anche un sentimento che
va preso con la dovuta proporzione per evitare
che sfoci nella sua componete patologica. E’
giusto cioè rivendicare la nostra storia ma
bisogna avere anche il coraggio di confrontarsi
con gli altri evitando di assumere una posizione
antistorica. Ecco perché non condivido
l’ostracismo a priori del sindaco Creta.
Personalmente – ha concluso Bove - non so che
cosa si possa creare domani mattina ma sono
aperto al dibattito senza pregiudizialità”. A
chiusura l’intervento del segretario sezionale
dei Ds di San Salvatore Telesino, Pierluigi
Santillo.
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