17 gennaio 2007
Telese, unione con S.Salvatore?
Sannio Quotidiano

 

 

Unione: Capasso ci pensa, Creta fa gli scongiuri

Sindaco sansalvatorese polemico per la mancata approvazione dello statuto del Consorzio idrotermale

di Vincenzo Palmieri

Una gremita sala conferenze comunale ha ospitato sabato sera la conferenza-dibattito San Salvatore Telesino – Telese Terme: un futuro condivisibile?” promossa dal Centro Sociale Polivalente ‘L’età d’oro della vita’ presieduta da Alberto Pacelli. Dopo l’apertura dei lavori da parte dello stesso Pacelli, il quale ha anche ripercorso le varie tappe che hanno portato all’organizzazione della conferenza, la parola è passata al primo relatore della serata il professore Michele Della Morte docente di diritto pubblico presso l’Università degli Studi del Molise, il quale ha relazionato sul tema: “Le possibili forme di associazionismo tra Comuni regolare dalla legge”. “L’unione tra Comuni – ha evidenziato il docente - rappresenta una realtà in atto in numerose aree del Paese e si presenta come una innovazione in grado, in molti casi, di migliorare la qualità dei servizi resi ai cittadini e di accrescere il livello di rappresentatività degli enti coinvolti. L’associazionismo intercomunale, inoltre, è una risorsa che non implica detrimento dell’identità storica e culturale dei diversi territori, in quanto tale fenomeno si spiega con l’esigenza di ovviare ad alcune disfunzioni tradizionalmente collegate alla dimensione dei comuni, spesso troppo piccoli e inadeguati a svolgere l’insieme delle funzioni amministrative ad essi attribuite dalla legge secondo quanto disposto dalla riforma del titolo V della Costituzione in vigore dal 2001. La scelta del metodo più adatto a perseguire l’obiettivo dell’associazionismo, dipende, però, dalle peculiari esigenze dei singoli territori e, proprio per questo – ha concluso il docente di diritto pubblico-, compito della politica, nei prossimi anni, sarà quello di impegnarsi a ricercare la soluzione più congrua affinché i diversi Comuni si mostrino in grado di svolgere i nuovi compiti, coinvolgendo l’insieme dei cittadini e delle realtà associative operanti all’interno dei diversi territori, al fine di realizzare quel consenso che è condizione preliminare ed imprescindibile a qualsiasi riforma”. Ha preso poi la parla l’architetto Alfonso Di Patria, noto urbanista, il quale relazionando sul tema: “La conurbazione: distorsioni ed anomale di un territorio”, dopo aver evidenziato la comune storia illustre di San Salvatore Telesino e Telese, rotta solo a seguito del riconoscimento dell’autonomia comunale di Telese, ha sottolineato come “oggi, in una visione moderna della complementarietà e sussidiarietà degli Enti Comunali nel loro rapporto con Provincia e Regione, ed in considerazione proprio del ruolo che San Salvatore e Telese assieme possono assumere nell’abito del riassetto regionale, appare opportuno e logico muovere passi verso la ricomposizione della scissione territoriale determinatasi, trovando forme efficaci ed equilibrate di compartecipazione alle comuni risorse e ricchezze territoriali, di riorganizzazione degli assetti di questi due agglomerati così vicini all’interno di una stessa “regolamentazione” architettonico - urbanistica. E ciò – ha concluso Di Patria - non cancellando in un continuum indifferenziato le caratteristiche differenze di ciascuno, bensì esaltandone al tempo stesso la autenticità e la specificità, e la complementarietà funzionale in un organico ed unitario quadro di obiettivi comuni di sviluppo equilibrato e sostenibile”. Al termine delle due relazioni il dibattito tra i presenti in sala è stato aperto dall’intervento del sindaco di San Salvatore Giuseppe Creta il quale con toni molto critici, sfociati in una aperta polemica con gli amministratori di Telese Terme, soprattutto in merito alla tuttora mancata approvazione dello Statuto del Consorzio Idrotermale da parte del Comune presieduto da Capasso, ha manifestato la sua netta contrarietà ad ipotesi di Unione dei Comuni di San Salvatore e Telese portando a sostegno della sua posizione una serie di elementi che – secondo il primo cittadino di San Salvatore – sconsiglierebbero ipotesi di questo tipo: problemi di Bilancio, ridotti trasferimenti dallo stato centrale agli enti locali, difficoltà nel suddividere le spese di gestione dei due comuni, la dei diversi servizi (nettezza urbana, ecc.). “E’ stato aperto un dibattito su un tema molto delicato a soli quattro mesi dalle elezioni amministrative nel nostro paese – ha affermato con toni seccati Creta -. Tra l’altro sono certo che i cittadini di San Salvatore abbiano già in mente la loro posizione in merito alla questione e nel caso in cui ci sarà bisogno di ascoltare la loro voce non disdegneremo di ricorre al referendum”. Ha preso poi la parola, il sindaco di Telese Terme Gennaro Capasso, il quale, dopo una breve replica a Creta sulla questione “statuto consorzio idrotermale”, ha espresso con toni molto pacati la sua posizione in merito al tema della serata: “E’ evidente – ha evidenziato Capasso – che le comunità di Telese e San Salvatore sono sviluppate all’interno di un unico parco naturale: Grassano, Monte Pugliano, le stesse terme, il lago, ecc.. Sarebbe opportuno pertanto sedersi tutti insieme intono ad un tavolo per programmare uno sviluppo concertato delle due comunità da cui far discendere un valore aggiunto per il territorio. Il Piano Territoriale Provinciale ad esempio non tiene affatto conto delle nostre peculiarità locali ecco perché sarei favorevole a lavorare ad un piano urbanistico intercomunale. E’ questo quello che si aspettano i cittadini e non altro. E’ anche vero però – ha concluso Capasso – che la concertazione nasce in primo luogo nella testa delle persone”. Ha poi fatto seguito l’intervento dell’ex primo cittadino di Telese, nonché attuale vicesindaco Pino D’occhio: “L’idea giusta sarebbe quella di organizzare un marketing territoriale comune per creare sinergicamente potenzialità di sviluppo. E’ importante – ha spiegato D’Occhio – capire che ormai fare l’amministratore significa anche avere capacità manageriali tipiche di un imprenditore. Va compreso cioè che oggi come oggi ogni Comune è complementare all’altro. Bisogna lavorare per creare un sistema armonico per regalare ai giovani un futuro diverso e non marginalizzato”. Poi c’è stato l’intervento di Emilio Bove consigliere comunale di San Salvatore Telesino. “Il campanilismo – ha esordito Bove - è un sentimento sano perché dimostra l’attaccamento alla propria terra ed alla propria gente ma è anche un sentimento che va preso con la dovuta proporzione per evitare che sfoci nella sua componete patologica. E’ giusto cioè rivendicare la nostra storia ma bisogna avere anche il coraggio di confrontarsi con gli altri evitando di assumere una posizione antistorica. Ecco perché non condivido l’ostracismo a priori del sindaco Creta. Personalmente – ha concluso Bove - non so che cosa si possa creare domani mattina ma sono aperto al dibattito senza pregiudizialità”. A chiusura l’intervento del segretario sezionale dei Ds di San Salvatore Telesino, Pierluigi Santillo.

 

 

 

     

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