Telese Terme - Ds e Margherita decisi a
lasciarsi alle spalle anni di divisioni in nome
del Partito democratico
Gli esponenti dei due partiti avviano il
confronto per il nuovo soggetto politico. Presto
un tavolo tecnico La storia locale sin qui
scritta dalle due forze politiche, parla di
conflittualità e contrapposizioni pressoché
continue. Quella futura è decisamente in
controtendenza. Ds e Margherita non disdegnano
affatto il nuovo soggetto che le accomunerà – il
Partito democratico - nonostante le divisioni
con i diessini all’opposizione e i dielle nella
maggioranza che guida le sorti amministrative di
Telese Terme. “Siamo impegnati nel processo
formativo del Pd – esordisce il segretario dei
Democratici di sinistra, Pasquale Biondi - .
Il
percorso di dialogo già compiuto a livello
provinciale, è sicuramente importante anche per
i riflessi che avrà su quello più prettamente
telesino”. Biondi non nasconde le difficoltà
dati i rapporti passati - tutt’altro che
idilliaci - tra i due partiti, ma si dice
convinto che il processo di unificazione è
inarrestabile e la volontà di perseguirlo è
generale. Il tavolo tecnico che andrà a
realizzarsi a breve con la presenza dei
segretari dei due partiti più alcuni membri dei
rispettivi direttivi che gestirà la fase delle
Primarie (in calendario il 14 ottobre) per
l’elezione del segretario regionale e nazionale,
servirà anche a disegnare quel percorso di
formazione del Partito Democratico in terra
Telesina. Per questo Biondi non pone rigide
schematizzazioni benché privilegi la sintesi
programmatica a tutto il resto.
“La questione - afferma il segretario dei
Democratici di sinistra dopo aver evidenziato
che la fase iniziale del processo non consente
una più approfondita analisi - non è su chi
guiderà il partito, ma cosa questo andrà a fare
soprattutto nell’interpretazione, con un modello
rinnovato, dei bisogni della gente”. Michele
Martucci, dirigente della Margherita telesina,
parla di “grande appuntamento”. La
consapevolezza di arrivarci con una storia
passata caratterizzata da diversità di vedute,
per l’esponente diellino, è già un passo in
avanti verso il superamento delle difficoltà a
cui si assommerà la volontà di confronto che si
coglie nei due ambienti.
“Il Pd non dev’essere la sommatoria di due parti
politiche – avverte Martucci –.. Deve poter
coinvolgere la gente, deve poter dare voce a chi
è stanco di un vecchio modo di fare politica,
deve poter attirare altre espressioni della
politica locale”. Il contributo di altre
sensibilità – oltre a Ds e Margherita - è
giudicato da Martucci, un elemento positivo nel
superamento delle difficoltà esistenti tra le
due maggiori forze politiche: più soggetti
partecipanti – è in sostanza il suo pensiero –
spingono verso una sintesi più ampia e meno
spigolosa. E se toccasse a Martucci il compito
di garantire questa fusione? “Martucci –
risponde l’interessato – è disponibile a fare
tutto quello che è nell’interesse del nuovo
soggetto che sta per nascere, senza
prevaricazioni e nel rispetto di tutti”. La
storia politica di Ds e Margherita comincia a
scriversi a tratto unico…oltre le divisioni.
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