Sdi fa rima con nuovo. La spinta verso i
mutamenti che pervade la politica italiana,
coinvolge anche i socialisti - il partito
socialista - per il quale è finita quella che in
un manifesto in uscita oggi firmato dal
direttivo della Rosa nel pugno è chiamata “la
lunga ed interminabile marcia per la costruzione
e la nascita del Partito Socialista”. Forza
politica della sinistra italiana, collocata nel
socialismo riformista e liberale europeo, il Ps
“colma il vuoto che si è venuto a creare con la
scomparsa dei Ds ponendosi come riferimento
politico aperto a tutti: progressisti, liberali,
laici e ambientalisti”. E a Telese Terme la
sfida per il nuovo non è da meno. Esiste un
“disagio” da intercettare determinato da quella
parte dei Ds che vede con distacco la formazione
del Partito democratico e che potrebbe trovare
nel partito Socialista una più consona
espressione del proprio indirizzo politico.
Senza scomodare l’atavica contrapposizione di
alcuni settori diessini per la Margherita nel
qual caso non ci sarebbe da scommettere neanche
un nichelino sul possibile amalgama Pd. “Sul
piano delle adesioni – si legge nello stampato -
il P.S. istituirà un tesseramento individuale,
centralizzato nazionalmente attraverso
versamenti in conto corrente postale, internet o
bonifico bancario a favore della Direzione
Nazionale, che provvederà a riversare gli
iscritti sul territorio. Un tesseramento aperto,
libero e sentito, al di fuori di ogni filtro o
condizionamento. Questo per dar vita realmente
ad un partito che non sarà rossellianamente
parlando “l’appiccicatura” della diaspora
socialista ma una forza nuova, frutto forse per
la prima volta, di una convivenza paritaria
delle varie e spurie provenienze della sinistra
italiana. Come socialisti telesini – prosegue il
direttivo dello Sdi - vogliamo contribuire con
tutte le nostre forze, con tutto il nostro
impegno e coraggio, nel far crescere il partito
socialista per noi una missione nella valle”.
“All’inizio del nostro viaggio – si legge in
un’altra sezione del manifesto - eravamo
“orfani”, adesso siamo più numerosi, più forti
e, forse, più grandi; abbiamo reso la nostra
famiglia più robusta. Nel corso di questi anni,
che sono stati molto difficili, abbiamo sempre
pensato alle ragioni della nostra storia e della
nostra missione, perchè noi, abbiamo sempre
avuto una missione; se così non fosse stato,
probabilmente non saremmo riusciti a superare le
grandi difficoltà che da sempre accompagnano la
nostra vita politica. Ebbene, la nostra missione
è stata quella di salvaguardare gli elementi
fondamentali, i principi, i valori, la
continuità, una certa tradizione di un
socialismo italiano che ha attraversato oltre
cento anni di storia. La nostra missione è stata
e sarà quella di impedire che questa
affascinante storia si interrompa. Manterremo
vivo questo nucleo essenziale che noi
rappresentiamo. Nella nuova Italia, nei nuovi
equilibri politici, nelle nuove dimensioni che i
partiti troveranno ci sarà sempre una formazione
in grado di mettere il germe, dei principi e dei
valori del socialismo democratico, accanto ad
altri, contaminando i processi della storia
italiana. La nostra storia, tenuta in vita, per
il giorno in cui avremmo potuto trasmetterla ad
una nuova e grande formazione democratica,
riformista e socialista , oggi viene consegnata
al Partito Socialista. Abbiamo conservato e
trasmesso, orgogliosamente, alle nuove
generazioni una bella storia che ha coinvolto
vecchie generazioni. Con il partito socialista
“mai nato” avremmo privato gli italiani dei
valori del socialismo democratico. Avremmo
commesso: un errore enorme; un errore strategico
imperdonabile; indebolito irrimediabilmente la
sinistra italiana. Accettando, supinamente, la
cosiddetta anomalia italiana: il nascente
Partito Democratico, in via di esportazione
anche in Europa; avrebbe significato privare il
nostro paese della forza più innovativa e del
cambiamento potenzialmente presente nel mondo
politico. Svoltasi la conferenza programmatica –
conclude il manifesto - lanciato il nuovo nome e
il nuovo simbolo il partito socialista dovrà ora
trovare il suo naturale sviluppo sul
territorio”. |