Un increscioso episodio” lo definisce chi
scrive la lettera indirizzata al comandante
dei vigili urbani e al sindaco del Comune di
Telese Terme e recapitata per conoscenza alla
nostra redazione. Lo scrivente si chiama Lino
Lavorgna, è originario di San Lorenzello, ma
vive a San Marco Evangelista.
Ci racconta quanto accaduto in via Roma a
Telese alla madre, Giuseppina Federico, 83
anni. Protagonista della vicenda è un grattino
per la sosta e un addetto al controllo per
conto della Sigest, la società che cura il
servizio “parcheggi a pagamento”. “Recatasi
presso un centro clinico – racconta Lavorgna -
ha acquistato all’interno della struttura il
tagliando parcheggio prepagato da esporre sul
cruscotto. All’uscita (con tagliando alla mano
e dopo meno di due minuti), si è imbattuta in
una dipendente della SI.GE.ST. che aveva già
apposto sull’auto l’avviso di accertamento di
violazione
Alla legittima e pacata osservazione circa
l’inopportunità di tale provvedimento, ha
risposto testualmente, con tono minaccioso e
arrogante allo stesso tempo: “Lei doveva
acquistare il tagliando da me. Perché è andata
dentro? Ora non posso fare più nulla”.
“Ma guardi –
replica mia madre – mi sembra assurdo quello
che dice – io non l’ho vista prima e non è la
prima volta che acquisto il tagliando
all’interno”.
“Bastava cercarmi, non ero lontana”. Mia madre
resta letteralmente esterrefatta, mentre
l’ausiliaria asserisce che “l’unico modo per
evitare di pagare la multa è acquistare 10
tagliandi”. Mia madre, pur rendendosi
pienamente conto che ella stava ponendo in
essere un libero arbitrio poggiato sul nulla,
ottempera all’invito solo per non perdere
inutilmente del tempo”.
Trattare in
questo modo una donna anziana per soli 5 euro,
commenta il figlio della donna, è un triste
segnale che deve indurre tutti a profonde
riflessioni.
“La commozione,
la tristezza e l’indignazione che ho colto
nelle sue parole non mi consentono di
soprassedere sull’episodio, come altre volte
ho fatto, allorquando è capitato a me analogo
episodio… Considero la provincia di Benevento
– aggiunge - una sorta di isola felice
rispetto al resto della Campania, bisogna
adoperarsi con ogni mezzo affinché la migliore
tradizione non sia inficiata da focolai di
malcostume che possano presagire un più
marcato inquinamento etico-sociale. Mi auguro
che chi abbia il potere di intervenire produca
ogni sforzo per formare adeguatamente coloro
che, nell’esercizio delle loro funzioni, sono
a contatto con i cittadini.
Lasciar
proliferare il convincimento che basti
indossare una divisa per potersi permettersi
ogni arbitrio è pericoloso”.
Egregio Sig. Lavorgna
voglio esprimerle il mio disappunto per l'increscioso fatto accaduto a sua madre. Come cittadino Telesino mi vergogno che succedano queste cose. Bene ha fatto a denunciare l'accaduto alle
autorità competenti e speriamo che il tutto non venga dimenticato. Questa persona andrebbe rimossa dal suo incarico senza nessun appello. L'abuso che ha fatto verso sua madre e' ignobile. La prego di accettare le scuse di un
Telesino che ama moltissimo la sua terra e sa che a Telese vi sono tantissime persone serie e laboriose.
Cordialmente
Luigi Buono |