AMBIENTE
L'azienda ha avviato dieci progetti per
razionalizzare i collegamenti elettrici
Con un miliardo di investimenti si evita di
sprecare circa 4.600 megawatt
Terna punta sull'efficienza della rete
recuperata l'energia di una maxi centrale
L'ad Cattaneo: "Via cavi e tralicci in
quantità tre volte superiore a quelli
previsti dalle nuove infrastrutture"
Esulta Pecoraro Scanio: "E' come se avessimo
costruito il super impianto di
Civitavecchia"
di VALERIO GUALERZI
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/ambiente/efficienza-energetica/efficienza-terna/efficienza-terna.html
(5 dicembre 2007). Del risparmio ottenuto in
bolletta se si sostituiscono in casa le
lampadine ad incandescenza con quelle a
basso consumo o se si scelgono
elettrodomestici di classe A al posto di
quelli energivori si sa ormai praticamente
tutto. Ma cosa succede se a puntare
sull'efficienza energetica è un colosso come
Terna? Accade che il risultato è
straordinario e si può fare a meno di
costruire cinque o sei nuove centrali di
grossa taglia.
La società che gestisce la rete elettrica
nazionale ha presentato oggi a Roma dieci
progetti in via di realizzazione che
permetteranno di recuperare circa 3.500
megawatt di energia (l'equivalente di 300
milioni di kilowattora, tanti quanti ne
consumano centomila famiglie nell'arco di un
anno) e di immetterne oltre mille ottenuti
da fonti rinnovabili, in particolare
dall'eolico, che pone problemi particolari
per quanto riguarda i picchi di produzione.
Un piano benedetto dal ministro
dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio,
intervenuto alla presentazione del pacchetto
di interventi. "La ristrutturazione avviata
da Terna sulla rete elettrica libera 4600
MW, più del doppio della mega centrale di
Civitavecchia", ha esultato Pecoraro. E'
questa, ha aggiunto, "l'imprenditoria del
sì, la cultura dell'impresa e la cultura
della programmazione", che si contrappone a
quella "dell'incassare". "Quando si parla di
efficienza energetica - ha ricordato ancora
il ministro - dobbiamo riferirci anche e
soprattutto all'efficienza delle
infrastrutture di trasporto dell'energia"
perché "l'energia in Italia c'è, ma la
bruciamo e poi la buttiamo".
A illustrare nel dettaglio i dieci progetti
è stato l'amministratore delegato di Terna,
Flavio Cattaneo. L'azienda, ha spiegato, "ha
stanziato un investimento di un miliardo di
euro per razionalizzare e sviluppare in modo
compatibile con l'ambiente la rete elettrica
a alta tensione in Italia". Se il tornaconto
ottenuto nel campo dell'efficienza con la
rimozione degli "imbottigliamenti" è il più
immediato e apprezzabile, i "10 progetti per
uno sviluppo sostenibile" messi in cantiere
avranno anche diverse altre ricadute
positive.
"Saranno eliminati cavi e tralicci in
quantità tre volte superiore a quelli
previsti dalle nuove infrastrutture - ha
sottolineato ancora Cattaneo - 1200
chilometri di linee da smantellare a cui
saranno sostituiti 450 chilometri di nuovi
elettrodotti". A guadagnarne saranno quindi
anche il paesaggio e l'estetica, con
l'abbattimento di 4.800 tralicci per l'alta
tensione, 161 dei quali in cemento armato.
Materiale per oltre sessantamila tonnellate
che verrà avviato al riciclo. Inoltre
saranno liberati circa 4 mila ettari di
territorio.
I nuovi tralicci e le nuove infrastrutture
saranno messe a disposizione per altri usi,
come il monitoraggio degli incendi e la
diffusione della rete wi-fi, evitando quindi
inutili raddoppi e sovrapposizioni. Si
cercherà anche di realizzarle con il massimo
dell'attenzione all'integrazione
paesaggistica e allo scopo Terna ha già
lanciato alcuni concorsi internazionali
d'architettura per ottenere piloni e
tralicci "esteticamente sostenibili".
Le regioni interessate dai progetti sono
undici: Lombardia, Piemonte, Veneto, Umbria,
Abruzzo, Toscana, Lazio, Campania,
Basilicata, mentre il raddoppio del
collegamento attraverso lo Stretto di
Messina riguarda sia la Calabria, divenuta
esportartice di energia, e la Sicilia. In
tutti i casi, ha rivendicato Cattaneo, è
stata cercata e trovata l'intesa con le
amministrazioni locali adottando i criteri
della Vas, la "valutazione ambientale
strategica". Un risultato ottenuto - e
questa è forse la più sorprendente di tutte
le cifre fornite dal manager - attraverso 40
mila ore di concertazione con enti locali ed
istituzioni.
E anche questo è stato un aspetto
sottolineato con soddisfazione da Pecoraro
Scanio. "Pianificazione e concertazione - ha
osservato il ministro - sono le strade
maestre da seguire per ottenere risultati
importanti, esattamente il contrario di
quanto stabilisce la legge obiettivo, che
infatti non è riuscita a far approvare
neppure l'1% dei suoi progetti".
MOVIMENTO DIFESA
DEL CITTADINO - MDC -
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