GLI APPALTATI
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MILENA
GABANELLI IN STUDIO
Buonasera oggi vedremo cosa
hanno prodotto i contratti
collettivi di lavoro che legano
le mani, e una dirigenza
pubblica che negli ultimi 20
anni ha rinunciato a governare
il personale. Non si assume più.
E il risultato sono tutti fatti
nostri.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Roma, Ospedale Sandro Pertini,
ottobre 2007. Il sindacato RDB
organizza un presidio di
lavoratori esternalizzati,
quelli di cooperative e ditte
che danno appunto lavoratori
all’ospedale. Passano per
fornitura di servizi, ma loro i
lavoratori capiscono solo che
stanno lavorando per l’ospedale,
che la ditta o la Coop è solo
quella che paga. Stanno
aspettando l’assessore alla
Sanità del Lazio Augusto
Battaglia. Che inaugura un nuovo
reparto. Gira voce che debba
venire anche la Ministra Turco
ma forse no.
PIO CONGI – SINDACALISTA RDB
CUB
Ministro Turco in Turchia, non
possiamo dire altro perché non
c’è, non c’è.
UOMO 1
La cosa scandalosa è che noi in
questi giorni vediamo comparire
per Roma dei manifesti stile
Berlusconi con scritto: “Pane,
amore e Sanità” .
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Già i cartelloni tappezzano le
strade, le stazioni d’Italia.
Grande, bella, l’infermiera che
ci sorride incipriata come una
bambolina di paese dell’est, ma
a loro, ai lavoratori
esternalizzati della
sanità,quelli che lavorano in
ospedale ma sono pagati da ditte
e cooperative, quel cartellone
suona come una beffa,
soprattutto quel pane dello
slogan appare un insulto.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Ce ne eravamo occupati l’anno
scorso in due ospedali romani,
il S.Andrea e il policlinico.
Dove gli infermieri o gli
archivisti non erano dipendenti
dell’ospedale ma personale
fornito dalle cooperative, il
motivo è il blocco delle
assunzioni. Avevamo visto che
all’ospedale costa di più, il
servizio è quel che è, ai
lavoratori invece poche tutele e
una busta paga magrissima. Nel
corso dell’anno ci sono arrivate
centinaia di segnalazioni da
altri ospedali, case di riposo,
università, asili nido,
ministeri. Allora, visto che il
giro d’affari è gigantesco,
siamo andati a vedere se è
proprio un sistema che sforna
precari senza che il pubblico
risparmi granché, e per noi
utenti che tipo di servizi ci si
ritrova alla fine della catena.
L’inchiesta è di Piero Riccardi
e Michele Buono.
ERMINIA COSTA – SINDACALISTA
RSU COBAS OSPEDALE SANT’ANDREA
Al Sant’Andrea, un anno dopo,
non è stato stabilizzato nessuno
dei lavoratori fantasmi che
avevate visto nella precedente
trasmissione di Report,
anzi...in questo anno c’è stato
un incremento dei lavoratori
atipici dentro l’azienda.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Roma, Borgo Santo spirito, è la
sede di Confcooperative, la
potente centrale che raggruppa
le coop bianche. Il Cupolone è
lì, a un passo e d’altra parte
Confcooperative come leggiamo
sul suo sito si fonda sui
principi della dottrina sociale
della Chiesa di Roma e nel
Consiglio nazionale tra
Presidente, vicepresidenti e
direttore generale siede un
monsignore che supervisiona per
conto della Cei, la conferenza
dei vescovi italiani.
PIERO RICCARDI
Qual è la sua funzione? Don
Checco Rosso, che cosa fa, qual
è la sua assistenza a Conf.
materialmente?
CARLO MITRA – VICE PRES.
NAZIONALE CONFCOOPERATIVE
Fa l’assistenza spirituale, cioè
nel senso che va in giro va
nelle riunioni, nelle
convention, parla con la gente,
traduce sostanzialmente quelli
che sono i concetti della
dottrina sociale della chiesa
nei confronti degli operatori,
dei cooperatori, fa questo
lavoro come farebbe...come fa un
prete!
PIERO RICCARDI
Siar al S.Andrea è
somministrazione di manodopera o
no?
CARLO MITRA – VICE PRES.
NAZIONALE CONFCOOPERATIVE
Di Siar non la conosco e
dovrebbe andare a parlare con
l’associazione a cui aderisce,
perché...
PIERO RICCARDI
La Siar?
CARLO MITRA – VICE PRES.
NAZIONALE CONFCOOPERATIVE
Siar non è una nostra
cooperativa.
PIERO RICCARDI
E come no, appartiene a Team
Service!
CARLO MITRA – VICE PRES.
NAZIONALE CONFCOOPERATIVE
Non lo so se appartiene a Team
Service, cosa c’entra Team
Service con Siar.
PIERO RICCARDI
Cioè quelle sono amministrazioni
di manodopera o no?
CARLO MITRA – VICE PRES.
NAZIONALE CONFCOOPERATIVE
Comunque questo problema che voi
sollevate, scusi per carità,non
voglio sfuggire alle domande.
Questo problema che voi
sollevate che attualmente la
presenza di cooperative dentro
gli ospedali di Roma, parliamo
di Roma, del Lazio, abbia delle
implicazioni nel modo nel quale
sono diciamo, realizzati gli
ingaggi, l’appalto eccetera, non
sia perfettamente un servizio.
Non è una cosa che io nego.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Questi i costi
dell’esternalizzazioni al
Sant’Andrea che ci risultavano
lo scorso anno, 7milioni e
mezzo, oggi il sindacato dei
Cobas ha fatto nuovi calcoli.
ERMINIA COSTA – SINDACALISTA
RSU COBAS OSPEDALE SANT’ANDREA
Questo importo secondo noi per
questo anno del 2007, sfiorerà
dai 10 milioni e 500 ai 11
milioni di euro. Quindi con un
incremento di oltre tre milioni
su quello che era la stessa
spesa per il 2005.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Roma, Policlinico di Tor
Vergata. Questa è
l’aggiudicazione di una gara per
“affidamento del servizio di
attività ausiliarie” tradotto:
aiuto infermieri, tecnicamente
Ota e OSS, Operatori Socio
Sanitari, più specializzati.
Attualmente gli aiuto infermieri
al Ptv sono già forniti da una
ditta, la Arcobaleno srl, 270 i
lavoratori.
Ma quando arriviamo più che una
sorpresa è uno choc. Ci dicono
che, sì, lavorano come aiuto
infermieri, ma il contratto è da
pulitori, operai di 2° livello.
Ci mostrano i contratti, ma
chiedono anonimato.
LAVORATORE ANONIMO
Siamo contrattualizzato come
pulitori. Questo è il mio
contratto di lavoro che ho con
l’azienda Arcobaleno.
PIERO RICCARDI
E cosa c’è scritto?
LAVORATORE ANONIMO
Fa riferimento a operaio secondo
livello, impresa di pulimento
multiservizi.
PIERO RICCARDI
Perché siete pulitori?
LAVORATORE ANONIMO
Eh questo è un inquadramento che
ci ha fatto l’azienda non so
sotto quale criterio, con quale
procedura abbia potuto o sia
quanto meno riuscita ad
applicare questo tipo di
contratto.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
E non lo capiamo neppure noi
questa è la sede dell’RDB, il
sindacato che si batte per far
avere a questi pulitori il
contratto sanitario.
PIERO RICCARDI
Chi è un operaio di secondo
livello delle pulizie?
PIO CONGI – SINDACALISTA RDB
CUB
Leggiamo il contratto.
Appartengono a questo livello i
lavoratori che svolgono mansioni
esecutive che richiedono una
generica preparazione
professionale e conoscenze
elementari di prodotti chimici.
Appartengono altresì a questo
livello per i primi 18 mesi di
effettivo servizio gli impiegati
esecutivi che svolgono semplici
attività amministrative o
tecniche che non richiedono
particolare preparazione. Quindi
ci sono pulitori, addetti al
riassetto del governo locale,
foresteria assimilabile, operai
comuni addetti alla manutenzioni
e pulizia aree verdi..
PIERO RICCARDI
E che c’entra con gli Ota e gli
Oss?
PIO CONGI – SINDACALISTA RDB
CUB
Ah non c’entrano assolutamente
nulla!
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Questo è l’interno del
Policlinico di Tor Vergata. Le
immagini sono state realizzate
con una telecamerina nascosta,
un paio di settimane fa,
incrociamo personale
dell’Arcobaleno srl...quell’
operaio/pulitore di 2 livello
sta trasportando sangue, anche
quello che sta trasferendo il
paziente su letto è un
dipendente Arcobaleno...e anche
quest’altra che aiuta un
infermiere a medicare un anziano
durante il giro letti mattutino
è un’operaia pulitrice... ce ne
sono perfino in camera
operatoria, ... qui li vediamo
maneggiare ferri chirurgici
appena usati, per lavarli...per
sterilizzarli, dovrebbero essere
infermieri, specializzati, e
invece il loro contratto dice
...pulitori! Da non credere.
Facciamo una visura alla Camera
di Commercio, prendiamo il
bilancio e la ditta stessa,
quella che li fornisce
all’Ospedale si definisce
“Impresa di Pulizie”. Ma perché
un ospedale per prendere aiuto
infermieri si rivolge ad una
ditta di pulizie?
PIERO RICCARDI
Quando ti hanno inquadrato come
pulitore voi che avete pensato?
AL TELEFONO LAVORATRICE
COOPERATIVA ARCOBALENO 2002 AL
TELEFONO
Lui mi ha detto: “Per il momento
è così, non vi preoccupate, poi
vi daremo il livello e tutto
quanto”. Calcola non ci hanno
fatto un contratto sanitario
PIERO RICCARDI
Quindi questi cercavano gente
del mestiere però senza
contrattualizzarla come se non
fosse del mestiere.
AL TELEFONO LAVORATRICE
COOPERATIVA ARCOBALENO 2002 AL
TELEFONO
Brava.
PIERO RICCARDI
Per farti lavorare era
necessario che tu avessi
l’attestato vero?
AL TELEFONO LAVORATRICE
COOPERATIVA ARCOBALENO 2002 AL
TELEFONO
L’attestato in più ho portato il
curriculum. Mi hanno detto:
“L’attestato l’ha portato?” Sì
si lo hanno preso e hanno fatto
una fotocopia e mi hanno ridato
l’attestato.
PIERO RICCARDI
Tu poi cosa gli hai detto quando
lui ti ha detto che il contratto
era da pulitore?
AL TELEFONO LAVORATRICE
COOPERATIVA ARCOBALENO 2002 AL
TELEFONO
Gli ho detto:”Scusi ma questo è
un contratto di pulizia, io devo
fare le pulizie o..... “no, no,
no, no. Lei non deve fare le
pulizie, lei deve aiutare gli
infermieri!”. Al che questa cosa
non è che mi è sembrata subito
molto chiara.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Queste le buste paga...eccole
766 euro, 982, 909, 831 euro al
mese, la paga oraria 6,55 lorde,
l’Arcobaleno riceve dal
Policlinico Tor Vergata 15 euro,
più del doppio.
Il primo affidamento
dell’appalto risale infatti al
23 maggio del 2001 e doveva
durare 20 settimane.
E’ il capolavoro di
quest’appalto: fare una prima
gara minima, per 20 settimane
appunto, procedere così alla
prima assegnazione. Poi, basta
prorogare e il gioco è fatto,
prima per mesi, poi per anni. Di
anni qui al PTV ne sono passati
6 e all’Arcobaleno di proroga in
proroga di pulitori, alias aiuto
infermieri, ne sono stati
affidati 270. Una cifra enorme e
qualcuno pensa che forse la
corda potrebbe spezzarsi, che
forse è meglio fare una gara
d’appalto vera. E negli stessi
giorni in cui l’assessore alla
sanità del Lazio promette di
reinternalizzare, al Ptv viene
autorizzata una gara per la
fornitura di 400.000 ore annue
di personale Ota e Oss per tre
anni, costo 16 milioni e 700
mila euro. Oggetto dell’appalto:
quello che i 270 stanno già
svolgendo: trasporto di
materiale biologico...trasporto
paziente....mantenimento
posizioni terapeutiche
...insomma Ota e Oss...
E chi vince la gara? Indovinato,
la Arcobaleno srl, l’impresa di
Pulizie che da 6 anni fornisce
gli aiuto infermieri che paga
come operai di secondo livello.
E se qualcuno si fa male sono
fatti suoi, fatti privati.
DONNA ANONIMA
Non è proprio possibile, perché
se un paziente mi cade e va
davanti al giudice, il giudice
mi risponde: “Signora com’è
possibile? Lei non ci doveva
neanche stare!” Un nostro
collega si è preso un piantone,
ha preso un calcio lì dove si
sente meglio e l’Inail non gli
ha riscontrato l’infortunio
perché gli ha detto: “Questo non
è il suo lavoro non lo puoi
fare”.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
L’infermiera bambolina
incipriata che ci sorride dal
suo cartellone adesso sembra
dirci: non è colpa mia. E’ vero,
forse, è di tutti noi.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Certamente non dell’Inali che Se
ti fai male non paga perché
quella non è la mansione di un
pulitore. E se ne lava le mani.
Dovrebbe forse controllare
l’Inps che prende contributi
per un pulitore di 2° livello,
che sono più bassi rispetto a
quelli che invece spetterebbero
ad un aiuto infermiere, e quindi
quando il lavoratore andrà in
pensione prenderà anche una
pensione più bassa. Spetterebbe
il controllo forse
all’Ispettorato del lavoro? In 6
anni pare che non ci abbia mai
messo il naso, la prima visita
l’ha fatta mercoledì, dopo che
si era sparsa la voce che
eravamo andati a filmare.
E noi, pazienti, contribuenti
del servizio sanitario, se ci
capiterà di essere ricoverati,
non sapremo mai se chi ci
accudisce e controlla le nostre
terapie è un infermiere
dipendente dell’ospedale o un
addetto alle pulizie dipendente
da una società di pulizie,
magari con il diploma da
infermiere. Intanto si portano a
casa 6 euro lordi all’ora invece
dei 15 pagati dal policlinico.
Andiamo a vedere chi sono quelli
della Arcobaleno s.r.l.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Dalla visura camerale vediamo
che Arcobaleno srl è di due
azionisti al 50%, sono moglie e
marito. Vediamo poi che il
marito è Presidente anche di una
cooperativa sociale, consigliere
la moglie. La cooperativa, per
non sbagliare, si chiama
Arcobaleno 2 e stavolta
l’attività è assistenza
sociale.
Arcobaleno 2 l’avevamo
incontrata nella precedente
inchiesta sulle
esternalizzazioni al
Sant’Andrea, un ospedale romano
sul Grande raccordo inaugurato
dalla giunta di destra
capeggiata da Storace. Ci
arrivammo perché ditte e
cooperative si spartivano
infermieri, tecnici, ausiliari,
magazzinieri, impiegati.
Arcobaleno 2 era una di queste e
forniva 66 infermieri
all’ospedale. La fornitura di
infermieri alle strutture del
servizio sanitario nazionale è
una un’attività a rischio zero e
che rende. Dal bilancio della
cooperativa vediamo che nel
2005 su un paio di milioni di
euro di fatturato quasi la metà
sono utili, 880 mila sono quelli
su cui una società dovrebbe
pagare le tasse, ma qui a parte
46 mila di Irap, nulla è dovuto
al Fisco, perché, leggiamo, “dal
punto di vista fiscale...la
cooperativa raggiunge i
requisiti richiesti dall’art 11
ecc ecc e gode pertanto
dell’esenzione dalle imposte sui
redditi (Ires)”. Tradotto, se le
paghe di una cooperativa sono
rivolte in maggioranza verso i
propri soci le cooperative si
dicono a mutualità prevalente e
dunque non pagano le tasse sugli
utili se li mettono a patrimonio
indivisibile. Dunque il 30%
degli utili vanno a finire a
riserva legale indivisibile, il
3% ai fondi mutualistici per la
promozione della cooperazione e
il rimanente 67%, pari a mezzo
milione di euro a riserva
straordinaria e indivisibile.
Risultato tasse zero e i
lavoratori non vedranno un
centesimo.
Ma chi sono le altre Coop del
Sant’Andrea? Dunque, due sono
coop rosse di Legacoop; due
bianche Osa e Siar di
Confcooperative, ma Osa è anche
Compagnia delle Opere e Siar
appartiene a Team Service,
potente coop laziale il cui
Presidente Emilio Innocenzi è
nel Direttivo di Compagnia delle
Opere. Team Service “nasce
nell’85 da un gruppo di amici
uniti dall’esperienza
cristiana”.
DAL VIDEO PROMOZIONALE DI
TEAM SERVICE
EMILIO INNOCENZI – PRESIDENTE
TEAM SERVICE
La cooperativa Teamservice non è
nata certamente da un progetto.
E’ nata da un gruppo di amici.
Avevamo un unico grande bisogno
: il lavoro. Abbiamo iniziato
con una passione ed un
entusiasmo paragonabile ad un
abbraccio fra amici che si
sostengono reciprocamente. Ma
noi non avevamo nessuna idea di
quello che poi abbiamo fatto.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Dopo vent’anni Team service più
che una coop è una holding da
oltre 150milioni di euro di
fatturato che si occupa di
pulizie, ristorazione
aziendale, servizi socio
sanitari, gestione tributi,
rifiuti. Nel 2007 il presidente
di Team Service Emilio Innocenzi
attraverso la Remaplast
controlla il riciclaggio della
plastica della Regione Lazio.
Torniamo al Sant’Andrea e
osserviamo un altro dato. Tra le
società controllate da Team
Service c’è anche Obiettivo
Lavoro la più grande agenzia di
lavoro interinale d’Italia.
Obiettivo lavoro dopo essere
nata come cooperativa, fondata
da Legacoop, Confcooperative e
Compagnia delle Opere, diventa
S.p.a. e gli azionisti rimangono
in due: Tangram e Omnium. Chi
c’è dietro? Legacoop e Compagnia
delle Opere. Se scorriamo
l’elenco delle società
fornitrici di lavoratori
all’Ospedale Sant’Andrea,
troviamo che gli interinali
passavano appunto attraverso
Obiettivo Lavoro.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Obiettivo lavoro è entrata
quest’anno nell’inchiesta
calabrese sulla gestione dei
fondi europei. Abbiamo capito
che il mondo cooperativo fa
riferimento a due grandi mamme:
da una parte legacoop,
storicamente legata alla
sinistra, e dall’altra
Confcooperative che include le
coop di Compagnia delle opere,
un’associazione imprenditoriale,
con più di 34.000 imprese fra
coop e spa. Nasce per volontà di
don Giussani con lo scopo di
favorire “una concezione del
mercato e delle sue regole in
grado di comprendere e
rispettare la persona in ogni
suo aspetto, dimensione e
momento della vita”. Vedremo
come viene reclutato il
personale.
Bene, in Italia, secondo i dati
ufficiali, i precari sono
3milioni e 800mila, ma quelli
che lavorano per le coop non
sono contemplati, quantificare
con esattezza il numero è
complicato, ma si può dire che
sono qualche milione, che
lavorano in tanti settori
pubblici. Ma la selezione del
personale chi la fa? L’anno
scorso eravamo stati al S.
Andrea di Roma, e ai lavoratori
esternalizzati incontrati nei
corridoi, avevamo chiesto “ ma
voi quando avete saputo che
l’ospedale stava aprendo e
cercava personale, a chi avete
mandato il curriculum”?
PIERO RICCARDI
All’ospedale S. Andrea siamo
andati e dici: “Ma tu a chi lo
hai portato il curriculum?”
Dice....si guardavano
imbarazzati e poi alla fine ci
hanno detto: “Guardi noi il
curriculum lo abbiamo portato
alla direzione del personale,
c’hanno assunto e hanno detto :
“Tu vai nella cooperativa x, tu
vai nella cooperativa x, e tu
vai nell’agenzia interinale che
in quel caso è Obiettivo
Lavoro”. Cioè non è che
entravano nella cooperativa
perché credevano nel
mondo...entravano nella
cooperativa perché devono
lavorare come ausiliari o
infermieri. C’è poco da fare.
Dopodiché non partecipano a
niente.
CARLO MITRA – VICE PRES.
NAZIONALE CONFCOOPERATIVE
Ma questo non mi scandalizza
affatto, che uno entri nella
cooperativa perché uno debba
lavorare, anzi la cosa mi fa
piacere perché è naturale. Una
cooperativa di lavoro peraltro
nasce per permettere alla gente
di lavorare.
PIERO RICCARDI
Ma quelli vorrebbero entrare
dentro l’ospedale e non nella
cooperativa, perché dice
guadagnerei un po’ di più, avrei
delle garanzie maggiori, avrei
le malattie, le cose....
CARLO MITRA – VICE PRES.
NAZIONALE CONFCOOPERATIVE
Ma certo ci mancherebbe altro!
Mica dico che hanno torto! Si
facciano assumere dall’ospedale!
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Vorrebbero essere assunti
dall’ospedale, semplicemente
perché stanno lavorando per
l’ospedale e vorrebbero uno
stipendio che li faccia campare
con dignità, e degli utili di
una cooperativa a loro non
importa nulla, perché essendo
indivisibili, non li vedranno
mai anche se sono stati anche
loro a produrli, loro quegli
utili vorrebbero vederseli in
busta paga.
Ultimo bilancio disponibile
fornito dalla Camera di
Commercio, 1 milione 639 mila
sono di utili esentasse, mezzo
milione di euro a riserva legale
50 mila al Fondo di
Confcooperative e 1 milione e
100 mila a riserva
straordinaria, nemmeno un
centesimo di ristorno ai
lavoratori. Un’ ultima cosa: tra
la lista dei fornitori di
manodopera al S. Andrea
Obbiettivo Lavoro è scomparsa,
ora l’interinale è un’altra.
ERMINIA COSTA – SINDACALISTA
RSU COBAS OSPEDALE SANT’ANDREA
Obiettivo Lavoro è scomparso, ma
qua scompaiono, non so se sono
le stesse che ricompaiono sotto
un altro nome. Allora prima
c’era Obiettivo Lavoro, poi c’è
stato Turing, poi c’è stata
Temporary, e adesso c’è Worknet.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Ora l’interinale è un’altra.
Cerchiamo qualche informazione:
Worknet è una società di GI
Group, creatura di Stefano Colli
Lanzi, docente di economia
aziendale alla Cattolica di
Milano, Worknet è cresciuta
veloce, come un fungo ed è
vicina a ...Compagnia delle
Opere.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
La differenza fra chi lavora per
una qualunque società e una
cooperativa è che chi lavora per
la cooperativa può anche essere
socio, e gli utili che
contribuisce a produrre, nei
casi che abbiamo visto non sono
tassati, era raramente in tasca
sua, perché sono un patrimonio
indivisibile per permettere alla
cooperativa di ingrandirsi. Solo
che non parliamo di cooperativa
agricola o casearia, ma di
somministrazione di manodopera,
vietata dalla legge, e gli
utili derivano
dall’intermediazione, e i
lavoratori, quando scade
l’appalto, transitano da una
cooperativa all’altra. E’
evidente che poi ci sono tante
cooperative che non lucrano
sulla paga oraria e sicuramente
spartiscono gli utili con i
soci. Ma nel settore dei servizi
i metodi che abbiamo visto sono
abbastanza diffusi. A Gavirate
per esempio, in provincia di
Varese su una casa di riposo
due cooperative, Arcobaleno 2002
e Primavera , e si contendono
la fornitura di infermieri e
ausiliari, la contesa è sulla
busta paga, chi offre lo
stipendio più basso vince.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Dunque a Gavirate, sul Lago
Maggiore c’è una casa di riposo.
Da 4 anni infermieri e
personale sanitario sono forniti
dalla cooperativa Arcobaleno
2002, il 31 dicembre scade
l’appalto.
EX LAVORATRICI COOPERATIVE
Abbiamo lavorato con lui dal
2002 praticamente al 2005 finché
lui poi ha perso l’appalto...
infatti poi noi abbiamo fatto il
passaggio con l’altra
cooperativa.
PIERO RICCARDI
Ma chi vi ha detto: “Dovete dare
le dimissioni!” ?
EX LAVORATRICI COOPERATIVE
Non proprio le dimissioni. C’han
detto che la cooperativa
Primavera ha detto che sarebbero
subentrati loro, dal primo
febbraio infatti e se volevamo
rimanere a lavorare lì, dovevamo
passare con loro praticamente.
PIERO RICCARDI
E diventare soci?
EX LAVORATRICI COOPERATIVE
Diventare soci della Primavera.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Proviamo a capirci qualcosa e
torniamo indietro a fine del
2005 all’inizio di questa
storia.
La Casa di Riposo, che vuole
rinegoziare i termini
dell’appalto, il 12 dicembre
2005 invia alla Arcobaleno 2002
questa lettera di invito a una
trattativa privata, ma chiede
che prima venga firmata una
bozza in cui per gli ausiliari
si accetta una offerta di costo
orario di 13 euro e 50.
Arcobaleno 2002 non ci sta.
Marco Pioppi è il Presidente di
Arcobaleno 2002 cooperativa, lo
incontriamo nello studio del suo
avvocato.
PIERO RICCARDI
13,50 erano la paga oraria?
MARCO PIOPPI – PRES.
“COOPERATIVA ARCOBALENO 2002”
Che la fondazione avrebbe dato
per fatturarlo, per il
personale.
PIERO RICCARDI
Per il personale?
MARCO PIOPPI – PRES.
“COOPERATIVA ARCOBALENO 2002”
Si, per il personale. Io da
questi 13 e 50 dovevo pagare
anche gli stipendi. Ed è una
tariffa fuori dal mondo perché
comunque ci sono le tabelle
ministeriali, che ho qua, che
dicono che i costi del personale
ausiliario sono più elevati. In
ogni caso, non accettammo questa
cosa...
PIERO RICCARDI
Non ci stavate, era troppo
basso?
MARCO PIOPPI – PRES.
“COOPERATIVA ARCOBALENO 2002”
Era troppo basso.
PIERO RICCARDI
Perché 13 euro e 50 era poco,
quanto doveva essere il minimo?
MARCO PIOPPI – PRES.
“COOPERATIVA ARCOBALENO 2002”
Mah, la tabella ministeriale che
ho qua dice che il costo per un’Asa
è 16 euro e 10.
PIERO RICCARDI
Un’Asa è...
MARCO PIOPPI – PRES.
“COOPERATIVA ARCOBALENO 2002”
E’ un’Assistente Socio
Sanitario.
PIERO RICCARDI
E come facevano questi signori
ad offrire 13 e 50?
MARCO PIOPPI – PRES.
“COOPERATIVA ARCOBALENO 2002”
Non lo so, so che la Cooperativa
vincente è entrata ad un prezzo
addirittura inferiore.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
13 e 41, questo è il costo
orario che offre la Cooperativa
per azioni Primavera. E si
aggiudica l’appalto.
EX LAVORATRICI COOPERATIVE
Che Pioppi avrebbe perso
l’appalto l’abbiamo saputo dalla
nostra caposala e ce lo ha detto
per caso una mattina, “guardate
che Pioppi al primo febbraio è
fuori perché ha perso l’appalto
ed entra un’altra cooperativa”
E infatti poi abbiamo fatto il
passaggio con altra
cooperativa...
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Cerchiamo di incontrare il
presidente della cooperativa
vincente, per capire se 13.40
l’ora va bene lo stesso anche se
la tabella ministeriale dice
euro 16.50.
PIERO RICCARDI
Lei mi sta dicendo che 13 e 50
ci può anche stare e che 14,
questa tabella ministeriale si
può anche non rispettare...
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
Il termine non rispettare è
contra legem si può superare...
Con dei criteri legittimi tali
per cui evidentemente vi può
essere una riduzione che
certamente non può essere da
affamatore di popolo.
..la malattia, la gravidanza e
l’infortunio sono parametri
variabili c’è chi si ammala
tanto e chi s’ammala poco,
l’altro è il diritto allo
studio, c’è chi fa dei corsi di
formazione e chi non li fa, ma
soprattutto c’è i cosiddetti
permessi sindacali .
PIERO RICCARDI
Però mi scusi è come se lei
stesse dicendo...qui si prevede
la malattia, la gravidanza e
l’infortuno medio, il diritto
allo studio... la formazione
professionale, i permessi
sindacali, se i lavoratori non
si possono ammalare, non si
possono mettere...
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
Ha ragione!
PIERO RICCARDI
Quindi che questa tabella è
carta straccia?
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
Lei deve essere però...Allora se
mi toglie questo affare proprio
in camera caritatis le dico che
non deve dire così perché sta
sbagliando perché qui c’è
scritto mediamente lavorato.
Allora lo Stato nella tabella
ministeriale mi deve scrivere
mediamente lavorato.
PIERO RICCARDI
Quindi è questa la...furbata?
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
No ma non è una furbata. Perché
io al di là dei vantaggi
giuridici che sono quelli
dell’incidenza irpef ridotta, e
così via e ho una malattia
ridotta, non ho permessi
sindacali che in minima parte,
c’ho poca gente che va in
maternità, c’ho poca gente che
va in malattia, mi perdoni ma è
documentato! E’ da 17 anni che
lavoro così? Quindi,
evidentemente, questa tabella
deve essere interpretata, ma non
lo dico io, lo dice lo Stato.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Roma, Ministero del lavoro,
proviamo a chiedere all’ufficio
competente su queste tabelle.
Hanno un valore oppure no?
PIERO RICCARDI
Noi abbiamo chiesto e hanno
detto: “ Noi non c’abbiamo
malattie, non c’abbiamo
gravidanze, non fanno riunioni
sindacali cioè alla fine....
CLELIA VALLE – DIRETTORE
DIVISIONE IV – MINISTERO DEL
LAVORO
L’oscillazione ripeto non può
essere...è tanto, il totale
costo orario è tanto....è
variabile...
PIERO RICCARDI
Del 30%?
CLELIA VALLE – DIRETTORE
DIVISIONE IV – MINISTERO DEL
LAVORO
No assolutamente!
PIERO RICCARDI
Del 20%? Massimo del 5-6%
CLELIA VALLE – DIRETTORE
DIVISIONE IV – MINISTERO DEL
LAVORO
5,6,7%...
PIERO RICCARDI
Perché vale la pena partecipare
ad un appalto senza guadagnarci
niente?
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
E qui è un’altra denuncia che
fate bene a porre a tutti, non
solo alle cooperative, anche
alla società e ce ne sono tante!
Per poter partecipare oggi ad
una gara pubblica bisogna avere
il fatturato.
PIERO RICCARDI
Cioè dovete essere forti, ci
vuole una cooperativa che deve
fare un fatturato alto.
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
Alto e quindi ci serviva il
fatturato d’impresa di 800 mila
euro, per questo il fatturato
che dobbiamo dare come
impostazione tra Asa, Oss e
infermieri.
PIERO RICCARDI
Cioè questo appalto vi serviva
per raggiungere un certo
fatturato....
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
Che ci permetteva di andare
oltre.
PIERO RICCARDI
Quindi anche a rimetterci non fa
niente?
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
In questo caso rimetterci, mi
permetto di dire relativamente,
se lei mi dice a non guadagnare,
ecco questo sì.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Insomma il ragionamento è
chiaro, quell’appalto serviva ad
altro, ad aumentare il
fatturato, per raggiungere altri
appalti più lucrosi. Anziani
della casa di cura e lavoratori
solo un mezzo.
PIERO RICCARDI
Siete entrate a Primavera ma poi
a un certo punto siete rimaste
senza lavoro?
EX LAVORATRICI COOPERATIVE
...Si...Io me ne sono andata, mi
sono licenziata, me ne sono
andata io.
PIERO RICCARDI
Perché?
EX LAVORATRICI COOPERATIVE
Perché comunque non mi trovavo
più a lavorare li...per il tipo
di lavoro e anche per primavera.
PIERO RICCARDI
Perché,cos’è che non andava?
EX LAVORATRICI COOPERATIVE
Tutto comunque, anche lo
stipendio.
PIERO RICCARDI
Quant’era lo stipendio medio al
mese?
EX LAVORATRICI COOPERATIVE
850.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Ma c’è anche chi viene pagato
con ritenuta d’acconto, 7 euro
lorde tutto compreso senza ferie
né malattie, magari per non
rimetterci troppo su
quest’appalto che, è vero che
serve a far fatturato e non
importa se ci si rimette, ma che
diamine!, tutto ha un limite!
PIERO RICCARDI
Ovviamente è un’illazione quella
che magari avete preso del
personale pagandolo a ritenuta
d’acconto per esempio.
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
C’è una gara d’appalto che parla
chiaro dove evidentemente se ciò
si è verificato si paga lo
scotto. Più che ritenuta
d’acconto mi permetto di dire,
quando c’è una persona che fa
buco di una giornata, stiamo
parlando di un pubblico
servizio, io devo garantire il
servizio all’anziano e per un
giorno solo non faccio in tempo
a far l’assunzione e spesso sono
obbligato a coprire con un
contratto occasionale, di un
giorno.
PIERO RICCARDI
Ma un turno di un giorno o di
più giorni?
AL TELEFONO UNA EX
LAVORATRICE DI UNA COOPERATIVA
Un mese..
PIERO RICCARDI
Questa era per esempio per
trenta giorni, la ritenuta di
accanto.
QUINTINO MAGARO’ – PRESIDENTE
COOPERATIVA PRIMAVERA
Non è che c’è scritto tu farai
tutti i turni da lunedì a x in
questa maniera. Io mi devo
garantire che se per caso una
persona mi va in malattia
all’improvviso non mi prendo
penalità pubblica quindi prendo
la persona e le dico: “ Tu
nell’arco di un mese mi fai le
sostituzioni un’ora, come magari
x tempo di due ore o 10 giorni a
contratto occasionale”.
AL TELEFONO UNA EX
LAVORATRICE DI UNA COOPERATIVA
Un mese.. mi hanno dato un turno
normale con scritto mattino,
pomeriggio e sera
PIERO RICCARDI
E quelle erano prestazioni
occasionali pagate a sette euro
l’ora senza...
AL TELEFONO UNA EX
LAVORATRICE DI UNA COOPERATIVA
6,71 senza avere le malattie, le
ferie, niente.
PIERO RICCARDI
Certo, certo, con la prestazione
occasionale non si hanno tutte
queste cose.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Dettagli e sentimentalismi.
Bisogna guardare avanti. E il
bell’appalto arriva, nella
grande Milano addirittura, E’ il
gran salto: Milano Ristorazione,
due lotti per un totale di 5
milioni di euro per distribuire
il cibo nelle scuole, 5 milioni
per organizzare solo un bel po’
di lavoratori, soci lavoratori,
rigorosamente esternalizzati.
Chi altro vediamo spartirsi i
lavoratori? Una nostra vecchia
conoscenza: Team Service, sì,
quella che possiede Siar
cooperativa che dà i lavoratori
al Sant’Andrea di Roma, che
possiede Obiettivo Lavoro ecc
ecc. Storia finita? Mica tanto!
Il Presidente di Confcooperative
Varese è l’avvocato Claudio
Marelli, lo stesso che troviamo
nel Consiglio di Amministrazione
della Cooperativa Primavera che
vince l’appalto. Ancora, l’ex
presidente di Confcooperative
Varese è nella Fondazione che
gestisce la Casa di Cura di
Gavirate e che dà l’appalto alla
coop Primavera il cui Presidente
è nel direttivo di
Confcooperative Varese..
Insomma un bel gruppetto di
amici e il cerchio si chiude.
Cerchiamo l’avvocato Marelli
presidente di Conf, che prima
accetta di fare un’intervista
poi ci dice che i superiori –
chissà chi sono – gli hanno
vietato di farla.
AL TELEFONO CLAUDIO MARELLI –
PRESIDENTE CONFCOOPERATIVE –
VARESE
Questo non significa nulla non
ci è stata nessuna influenza da
parte nostra sulla gara.
La fondazione Casa di Riposo
assegnata questa gara alla
cooperativa Primavera se l’ha
assegnata avrà ritenuto che era
l’offerta più vantaggiosa.
EX LAVORATRICE COOPERATIVE
Ci trattano come pacchetti, è
vero.
EX LAVORATRICE COOPERATIVE
Dei gioppini e poi
professionalità devo dire che
noi ce l’abbiamo. E’ brutto.
EX LAVORATRICE COOPERATIVE
E’ uno schiavismo in pratica. E’
una parola brutta però è così.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Per partecipare alle grandi gare
d’appalto, abbiamo capito,
bisogna avere un fatturato alto
e per produrlo si accetta tutto,
anche quando non guadagni, né
tu, né chi lavora per te. La
logica è quella di ingrandirsi,
senza rischi, perché lo
strumento è il personale che
ruota, e il denaro, pubblico.
Chiudiamo la parentesi sanitaria
e andiamo all’università. Quella
di RomaTre è nata nel 1992, e ha
quarantamila studenti. A
lavorare in portineria,
biblioteche, protocollo,
servizio informazioni ci sono ex
cococo, a progetto, interinali e
dipendenti dalle cooperative.
Che da 10 anni transitano da una
coop all’altra. Quella di turno
è la 29 giugno.
LAVORATRICE “COOPERATIVA 29
GIUGNO”
Che lavoro all’interno
dell’università sono circa 9
anni insomma...sono stata prima
dipendente di una cooperativa,
poi sono diventata socia di
un’altra e ora sono di nuovo
dipendente della “29 giugno”.
Sono entrata perché ero
un’invalida civile...sono
un’invalida civile purtroppo e
avevano bisogno di raggiungere
una determinata quota perché
essendo una cooperativa sociale
avevano bisogno di raggiungere
almeno il 30% di lavoratori
svantaggiati. Ci sono stati dei
problemi di Tfr non nella
cooperativa dove lavoravo io,
però di fatto ci sono stati dei
soldi che sono mancati per il
Tfr dei lavoratori di 2 di
queste cooperative.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Ma la Regione Lazio ci mette una
pezza e il Tfr sparito se lo
accolla tanto paga Pantalone.
Poi ad aprile 2007 altra gara
d’appalto. La vince un nuovo
consorzio Cns, legato alla Lega
delle Cooperative che lo gira
alla Coop 29 Giugno: questo è il
capitolato: 10 milioni e 800
mila in tre anni. Non male! Per
fare cosa? Leggiamo: “Il
servizio consisterà
nell’allestimento di presidi
permanenti e fissi, presso i
locali di portineria delle sedi
dell’Ateneo”, parole pompose per
dire: “Noi vi diamo le
portinerie, voi ci mettete i
portieri”. Poi ancora:
“Sorveglianza e chiusure delle
biblioteche, fattorinaggio,
insomma...sembra proprio una
fornitura di manodopera più che
un servizio e alle cooperative è
vietato fornirla, dalla legge.
Roma, sede della Coop 29 Giugno,
Salvatore Buzzi è il suo
Presidente.
PIERO RICCARDI
In portineria avete voi il
capitolato? Dice: “Noi mettiamo
la portineria voi mettete i
portieri”...
SALVATORE BUZZI – PRESIDENTE
“COOPERATIVA 29 GIUGNO”
Grosso modo è questo.
PIERO RICCARDI
Grosso modo è questo. E allora
perché una cooperativa deve,
qual è il valore aggiunto di una
cooperativa in un appalto del
genere?
SALVATORE BUZZI – PRESIDENTE
“COOPERATIVA 29 GIUGNO”
Ma questo non lo deve chiedere a
me, lo dovrebbe chiedere al
committente perché vuole
avvalersi di... perché intende
esternalizzare e non assumere.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Al Committente, ovvero
all’Università neppure vale la
pena chiederlo, la risposta
sarebbe “ C’è il blocco delle
assunzioni!”. Ma sarebbe la
verità? Roma, sede della
Legacoop che raduna le coop
rosse a cui aderisce la 29
Giugno.
FRANCO TUMINO – PRES.
NAZIONALE COOP. SERVIZI –
LEGACOOP
Fuori verbale, il cliente,
siccome non ne poteva più di
queste 4 cooperative, che gli
costavano e basta, ci ha chiesto
di fare questo sforzo, di
partecipare a questa gara..
PIERO RICCARDI
E non è somministrazione?
FRANCO TUMINO – PRES.
NAZIONALE COOP. SERVIZI –
LEGACOOP
Ma abbiamo fatto una cortesia al
cliente, perché siccome già ci
lavorano con appalti più seri
che dovevano dire, non era in
condizione di fare altro il
cliente, perché quei soci lì,
quei lavoratori che si sono
lamentati con voi una parte sono
dei tristi figuri.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Che sia somministrazione di
manodopera pare che lo sappiano
tutti, fuorché chi deve
controllare sugli appalti e i
tristi figuri li incontriamo in
biblioteca...al protocollo...in
segreteria studenti. Tutti
lavoratori, quelli della
cooperativa che lavorano gomito
a gomito con gli interni.
ANONIMO
Specie noi nelle biblioteche,
come dicevo prima, gli ordini
diciamo così, li prendiamo dai
direttori. Magari abbiamo avuto
le direttive sempre dai
direttori e non dalla
cooperativa perché la
cooperativa non sa assolutamente
quello che facciamo.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Ordini da università stipendi e
diritti da cooperativa. Una cosa
è certa, i lavoratori di Roma 3
passati sotto l’appalto della
cooperativa 29 Giugno, nella
cooperativa non sono voluti
entrare.
LORENZO PRATICO’ – LAVORATORE
“COOP. 29 GIUGNO” – DELEGATO
CGIL
Siamo tutti dipendenti della
cooperativa, soci non ce ne sono
in quanto il socio intanto non
può usufruire del codice 18
essendo comproprietario della
cooperativa, quindi il socio per
essere licenziato non ha bisogno
neanche...basta che il consiglio
d’amministrazione della
cooperativa lo sfiducia e a quel
punto perde anche il posto di
lavoro, con la riforma della
legge 30, che c’è stata...
SALVATORE BUZZI – PRESIDENTE
“COOPERATIVA 29 GIUGNO”
20 sono entrati ma gli altri no.
PIERO RICCARDI
20 su 150 è pochino...
SALVATORE BUZZI – PRESIDENTE
“COOPERATIVA 29 GIUGNO”
E’ pochino...però non ci
conoscono ancora, ma perché
loro... c’è una grande
conflittualità fra le 4
cooperative. Si sono denunciate,
ci sono dei processi in
corso...prima di noi. Le ripeto,
c’è una conoscenza delle
cooperative dal loro punto di
vista che è un po’ negativa
però...se vogliono noi li
accogliamo a braccia aperte.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
La 29 giugno è una coop sociale,
ovvero almeno il 30% dei soci
deve essere svantaggiato,
carcerati, disabili,
tossicodipendenti. Su questi non
si pagano contributi e anche gli
altri soci hanno dei vantaggi.
Rompere il rapporto con i soci
svantaggiati significa perdere
agevolazioni. E’ quello che è
successo alla 29 giugno quando
vince l’appalto di pulizie
presso alcune Asl romane e
all’AMA. Il 29 giugno vincendo
l’appalto acquisisce un
pacchetto di 80 lavoratori, il
problema è che sono tutti
normodotati.
PIERO RICCARDI
Perché dovete partecipare ad un
appalto dove è chiaro che non è
nella vostra missione?
SALVATORE BUZZI – PRESIDENTE
“COOPERATIVA 29 GIUGNO”
No, le nostre missioni erano, le
nostre missioni sono le
pulizie...
PIERO RICCARDI
Ma siete sociali quindi vi si
sballava il...
SALVATORE BUZZI – PRESIDENTE
“COOPERATIVA 29 GIUGNO”
Non sapevamo che ci sarebbe
stato l’indulto! L’indulto non è
che uno c’ha la palla di
vetro...c’è l’indulto. Con
l’indulto a noi praticamente ci
hanno liberato 30, 35 detenuti
per fortuna loro e quindi
abbiamo perso i requisiti. Noi
non sapevamo che il Parlamento
avesse approvato l’indulto.
Abbiamo partecipato perché era
un’occasione per partecipare e
per crescere.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Per crescere è cresciuta la 29
giugno. La cooperativa sociale è
uno dei nodi di una rete
intricata fatta di consorzi,
cooperative, srl, società dentro
società. In molte, il nome del
presidente di 29 Giugno ritorna,
come quello del suo vice.
PIERO RICCARDI
In parecchie?...
SALVATORE BUZZI – PRESIDENTE
“COOPERATIVA 29 GIUGNO”
Di Eriches si però Eriches è un
consorzio....
PIERO RICCARDI
Entra tra consigliere,
presidente....Cda...per lo meno
una quindicina.
SALVATORE BUZZI – PRESIDENTE
“COOPERATIVA 29 GIUGNO”
Esatto! Questo è il gruppo che
noi abbiamo creato nel corso di
20 anni e ne siamo veramente
orgogliosi.
FRANCO TUMINO – PRES.
NAZIONALE COOP. SERVIZI –
LEGACOOP
Facciamo un esempio: se una
cooperativa ritiene necessario
per espandersi ed essere più
competitiva sul mercato comprare
un’azienda privata perché questo
gli fa aumentare il fatturato la
fa entrare in un mercato in cui
in quel momento non è presente
ecc. per la teoria cooperativa
dovrebbe svolgere una larga
informazione a tutti i soci, ma
se lo fa probabilmente l’affare
sfuma non so se mi
spiego...Quindi noi molto spesso
lo diciamo noi per primi abbiamo
la figura di un Presidente che
in realtà decide tutto lui
perché ha tali qualità rispetto
alle qualità medie dei soci che
poi alla fine i soci accettano
passivamente si fidano ecc.
PIERO RICCARDI FUORI CAMPO
Se abbiamo capito bene il
Presidente di una Coop spesso
decide tutto lui perché è più
sveglio e le qualità medie dei
soci sono quelle che sono e
accettano...passivamente! E
allora un’occhiata proviamo a
darla noi. Sarim immobiliare è
una Srl di 29 Giugno coop, e
presidente del consiglio
d’amministrazione, per non
sbagliare, è il Presidente di 29
giugno. Nelle note al bilancio
troviamo che nel corso del 2006
la Sarim immobiliare compra il
49% di un’altra immobiliare la
Sial Srl.