30 ottobre 2007
Scuola, sciopero generale: la diretta di Repubblica.it
Repubblica.it

 

 

Secondo Maroni è di gran lunga esagerato il numero di un milione di manifestanti che avrebbe partecipato allo sciopero della scuola di oggi. "Purtroppo c'è il vezzo di moltiplicare per dieci le cifre reali, anche se 100 mila persone sono comunque tante".

Chi occupa abusivamente le scuole impedendo ad altri di studiare sarà denunciato. Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Che aggiunge: "Finora il fenomeno delle occupazioni rientra in manifestazioni fisiologiche di dissenso. La continuità didattica finora è garantita".

Anche gli studenti capresi contro il Decreto Gelmini. I circa 400 studenti che frequentano le scuole isolane sono sfilati in corteo: organizzata dagli studenti delle scuole superiori, la manifestazione ha visto anche la presenza di insegnanti e genitori.

"Vedo una sinistra scandalosa che ha la capacità di rovesciare il vero e dire il contrario della verità". Così il presidente del Consiglio commenta rientrando a Palazzo Chigi la manifestazione e lo sciopero generale della scuola.

''La protesta non si ferma: domani partiranno nuove occupazioni''. Lo ha annunciato Lotta Studentesca, formazione giovanile di Forza Nuova che aggiunge ''nel fratempo, stiamo preparando una calda accoglienza per il Ministro Gelmini che il 6 dovrebbe essere a Padova per ScuolaExpo''.

Il sit in di protesta durato circa un'ora è finito al termine di un intervento dell'assemblea aperta che invocava la ripresa del corteo per "bloccare di nuovo la città". In una piazza Affari fino a quel momento gremita di studenti universitari e superiori, i manifestanti hanno quindi deciso di alzarsi e proseguire con il corteo, la cui meta non è ancora stata decisa.

Anche a Lipari, nelle Eolie, 350 studenti delle scuole isolane sono scesi in piazza per lo sciopero della scuola indetto dai sindacati.
Gli studenti hanno sfilato in corteo per tutta la mattinata percorrendo il centro di Lipari. "Contestiamo - spiegano Luca Bernardi e Marco Raffiti leader del comitato studentesco - gli effetti che le nuove disposizioni, del ministro Gelmini, avranno nelle isole minori". Alla manifestazione avrebbe partecipato un solo docente.

E' in corso nel cortile di Palazzo Giusso, sede dell'università Orientale di Napoli occupata, un'assemblea fra studenti e docenti. Sono presenti oltre 200 persone. In discussione le prossime iniziative da adottare per protestare contro la legge Gelmini e i tagli all'Università. In mattinata, nel centro della città, anche un corteo di studenti medi.

"Oggi a Roma centinaia di migliaia di persone, professori, studenti, genitori, personale non docente, hanno dato vita ad una straordinaria manifestazione di popolo. Straordinaria per la sua forza e insieme per la serenità nella quale si è svolta, per il senso di responsabilità e per la capacità di tenere insieme i diversi soggetti del mondo della scuola". Walter Veltroni, segretario del Pd, sottolinea che ora "il governo deve ascoltare questa protesta, non può restare sordo alla voce di chi nella scuola vive ogni giorno".

Ripartito il corteo degli studenti che aveva "assediato". "Bloccheremo la città", hanno detto. Non è definito il percorso che i manifestanti intendo seguire. Al momento si dirigono verso Trastevere. Secondo gli
organizzatori la coda del corteo degli universitari si trova ancora dalle parti di Largo Argentina.

"Non tagliate il nostro futuro". Questo lo slogan che ha aperto un corteo di oltre 600 persone che ha sfilato oggi per le vie di Jesi.
Alla manifestazione, indetta dal collettivo studentesco Corto Circuito contro la legge Gelmini, hanno partecipato studenti medi, insegnanti, personale della scuola e genitori. Il centro cittadino - secondo gli organizzatori - si è trasformato per oltre un'ora in un'unico spazio assembleare, dove tutti hanno potuto prendere la parola e il traffico è stato bloccato da un sit in. La manifestazione prosegue nel pomeriggio con un'assemblea provinciale studentesca.

Gridano 'Buffoni, buffoni' le migliaia di studenti che circondano il ministero della Pubblica istruzione. Alle spalle dell'ingresso principale decine di striscioni sono stati appesi ai cancelli del ministero. Tra questi quello che recita 'Gelmini sarta subito' oppure 'Gelmini e Tremonti non capite un nanotubo'.

Si è chiusa la manifestazione contro la riforma della scuola a Venezia. I manifestanti, circa 8.000, sono giunti al parco di San Giuliano, in terraferma a Mestre, dopo aver attraversato il Ponte della Libertà, dove è stata annunciata per il 5 novembre un'assemblea e, a seguire, una 'notte bianca' all'Università Cà Foscari. I giovani si sono seduti sul prato ripetendo i cori contro il governo e il ministro Mariastella Gelmini.

''Al peggio non c'è mai fine: la riforma Gelmini taglia anche i fondi per la sicurezza delle scuole''. La denuncia viene da Cittadinanzattiva che oggi ha aderito alla manifestazione di protesta a Roma contro la riforma ''perché contraddittoria ed autoritaria'' spiega Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva. ''Questo é davvero un pessimo modo - aggiunge Petrangolini - di onorare le vittime di San Giuliano di Puglia, di cui domani ricorre il sesto anniversario".

Cinquemila studenti di superiori e dell'università hanno manifestato per le vie de L'Aquila sotto una pioggia battente. I ragazzi hanno sfilato per tre ore dalla fontana luminosa fino in piazza della Prefettura, dove una delegazione ha incontrato il rappresentante del governo. Inoltre il corteo è passato anche davanti alla sede del senato accademico. Una delegazione di studenti universitari ha incontrato il magnifico rettore chiedendogli di sciogliere la seduta e di unirsi alla protesta degli studenti. Il senato accademico ha accolto la richiesta e si è subito unito alla manifestazione in corso. E il 14 novembre si replica per lo sciopero indetto dai sindacati di categoria dell'università.

Portano in alto sulle loro spalle una cassa fatta di legno, con dei fiori e il simbolo della croce disegnato sullo striscione che la avvolge dove c'è scritto 'Pubblica istruzione'. Sono alcuni delle migliaia di studenti universitari in corteo a viale Trastevere. Sulle note di Rino Gaetano, dei 99 Posse e di tanti altri gli studenti continuano ad arrivare occupando buonaparte del viale che circonda il ministero della Pubblica Istruzione.

Sono stati sgomberati i due binari, il 17 e il 18, della stazione torinese di Porta Nuova occupati da un gruppetto di manifestanti, a quanto pare appartenenti all'area anarchica. Al momento la situazione all'interno della stazione è tornata tranquilla e molti studenti che partecipavano alla manifestazione di oggi e che erano presenti in stazione hanno espresso contrarietà all'occupazione dei binari e hanno chiesto di tornare a portare la protesta pacifica nelle strade della città.

I tagli al fondo ordinario per l'università previsti dalla legge 133 sono "un errore gigantesco" secondo l'oncologo Umberto Veronesi. "E' un problema da risolvere", ha detto Veronesi. "Non so che cosa vorranno dire alla fine per l'università questi tagli, ma sono molto preoccupato. I tagli finiranno con il pesare soprattutto sulla ricerca in un momento nel quale si dovrebbero invece raccogliere le forze per lo sviluppo".

Il primo bilancio degli scontri tra i manifestanti e la polizia di mezz'ora fa a Bologna, davanti all'aula di Santa Lucia è di sei feriti. Cinque sono manifestanti e una è una giornalista del "Corriere di bologna": colpita alla testa da una bottiglia lanciata dai manifestanti, è stata portata da un'ambulanza al pronto soccorso dove è stata medicata per il taglio alla testa. Degli altri cinque feriti, tre sono stati colpiti da manganellate alla testa e uno alla caviglia. Una ragazza è caduta per terra durante gli scontri ed è stata calpestata durante le cariche. Intanto l'intenzione dei manifestanti anti-Gelmini è quella di proseguire il corteo e bloccare i viali di circonvallazione.

Non ci sono le condizioni per il piano di riordino degli istituti scolastici. E' la posizione assunta sulla scuola dalla conferenza dei presidenti delle Regioni che contestano lo schema di piano programmatico sulla scuola previsto dall'art. 64 della manovra. "E' del tutto evidente, che visto che le iscrizioni scolastiche si apriranno a gennaio, le condizioni per realizzare quel piano nell'anno scolastico 2009-2010 non ci sono". Lo ha affermato il presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani, al termine della riunione del 'parlamentino' dei governatori.

Un microfono aperto per gli interventi dei manifestanti. È questa l'iniziativa lanciata da circa 20 minuti in piazza Affari dagli studenti di superiori e università giunti davanti al palazzo della Borsa. Tra i vari interventi: l'elenco dei tagli previsti dalla riforma; la comunicazione rivolta alle forze dell'ordine presenti dei tagli che interesseranno anche loro; una dedica ad Abba; la lettura di un comunicato del vicesindaco, Riccardo De Corato, che, lamentandosi per il blocco del traffico nella città, ha provocato l'euforia e gli applausi dei presenti.

"La scuola? presente. Gelmini incompetente". E' lo striscione che sventola dalla terrazza del Pincio, alle spalle del mega palco allestito per la manifestazione della scuola. A presidiarlo ci sono ancora decine di ragazzi con palloncini colorati.

Subito dopo il lancio di uova e oggetti contro le forze dell'ordine, che si sono schierate a protezione del ministero, un gruppo di studenti "in modo responsabile" come spiegano dalla questura, si è staccato dal corteo di 15 mila studenti creando una sorta di servizio d'ordine, un cordone tra la polizia e i manifestanti violenti.
Al momento la situazione è tranquilla.

"Il governo dovrebbe essere disponibile già domani" a riferire in Parlamento sugli scontri di ieri a Piazza Navona tra studenti: lo ha detto nell'Aula della Camera la vicepresidente Rosy Bindi rispondendo a una sollecitazione di Roberto Giachetti (Pd). Ricordando che il momento in cui tenere l'informativa del governo sarà stabilito nella riunione della conferenza dei capigruppo di Montecitorio convocata per le 17 di oggi, Bindi si è detta "compiaciuta perché la manifestazione di oggi si è volta in modo sereno e pacifico".

Moltissime scuole elementari chiuse in tutta la provincia di Rovigo, adesioni tra i docenti della primaria valutate in oltre l'80% e mediamente sopra il 50%, alle medie e anche alle superiori, adesione di massa degli studenti. Questo in sintesi il successo dello sciopero della scuola nel Polesine. A Rovigo e Adria in mattinata anche due cortei con 200 persone.

I diversi spezzoni del corteo milanese che non si sono fermati in piazza Duomo stanno confluendo in piazza Affari, dove viene organizzato un grande sit-in di fronte al palazzo della Borsa. In un clima che rimane rumoroso ma festoso, diverse centinaia di studenti delle superiori e dell'università, fra la musica emessa a tutto volume dai camioncini che fanno da riferimento ad alcuni centri sociali della città, stanno tenendo brevissimi comizi e scandendo slogan contro la riforma.

Dal camion che si trova alla testa del corteo degli universitari, arrivato davanti alla sede del ministero dell'istruzione, è partito un lancio di uova contro gli agenti di polizia che presidiano l'ingresso del dicastero. Accesi anche diversi fumogeni colorati. Il corteo, intanto, riempie tutta viale Trastevere, fino al lungotevere. Un'altra parte dei manifestanti, prevalentemente studenti medi, è arrivato da viale Glorioso al grido di "assedio".

Il comizio dei leader sindacali in piazza del Popolo si è concluso ormai da diversi minuti ma la piazza è ancora gremita. Tante le persone che accennano a spostarsi. Sulle note di Manu Chao sventolano ancora le bandiere e non si fermano gli slogan. Anche i tornanti che scendono dal pincio sono ancora pieni di manifestanti.

'Dimettiti, dimettiti'. E' lo slogan urlato dalle migliaia di studenti che hanno appena preso 'd'assediò il Ministero della Pubblica Istruzione invitando Maria Stella Gelmini a dimettersi dall'incarico. Un fiume in piena di ragazzi che hanno lasciato il corteo madre per confluire su viale Trastevere. Tantissimi e colorati gli striscioni e le bandiere. In testa alla manifestazione anche un camioncino munito di altoparlante che trasmette musica rap.

Più di 600 persone tra studenti, professori e genitori hanno sfilato questa mattina per le vie di Mantova per protestare contro il decreto Gelmini e i tagli ai fondi destinati alle scuole. La manifestazione si è svolta pacificamente e in modo ordinato, sotto il controllo discreto delle forze dell'ordine. Striscioni, cartelli e slogan contro il Governo e il ministro Gelmini hanno colorato il corteo. Una delegazione di studenti è stata ricevuta dal provveditore Ghilardotti: 'Come cittadino condivido le preoccupazioni per i tagli di risorse per la scuola - ha detto il dirigente scolastico -, ma come provveditore applichero' la legge'.

Il corteo bolognese anti-Gelmini, dopo aver percorso via Cartoleria, ha girato a destra in via Santo Stefano e sta ora avanzando in direzione della porta. Alla testa del corteo una fila di ragazzi che gridano slogan contro il ministro Selmini e l'ex presidente Cossiga, ma anche contro i "fascisti" e le forze dell'ordine. Tantissimi i fischi, un petardo e qualche fumogeno. Ma rispetto ai momenti di tensione di poco fa in via Castiglione, ora la situazione sembra essersi calmata. I ragazzi delle prime fila non hanno più cappucci e sciarpe sulla faccia. Davanti al corteo camminano agenti della Digos. Non è chiaro dove siano diretti ora i manifestanti, ma probabilmente verso i viali.

Dopo un'ora circa di occupazione, alle 12.40 gli studenti hanno liberato i binari della stazione ferroviaria di Piazza Principe. La circolazione dei treni è così ripresa, anche se con notevoli ritardi. Tra il binario 15 e 16 i manifestanti hanno steso uno striscione con la scritta "noi la crisi non la paghiamo". Molti studenti, alcuni dei quali provenienti anche da Savona e Imperia, hanno scattato delle foto ricordo con i telefonini.

La veglia di preghiera, promossa dalla Confederazione degli studenti, "affinché il Governo decida di ritornare sui suoi passi e ritirare i decreti voluti dal ministro dell'Istruzione, Gelmini", si terrà domani, venerdì 31 ottobre a partire dalle 17 nel Duomo di Napoli. "E' una forma di protesta civile alla quale ci auguriamo che possa partecipare anche il Cardinale Sepe che tanto sta facendo per il riscatto di Napoli", hanno detto il presidente del Consiglio degli studenti dell'Università Federico II di Napoli, Luigi Napolitano, e Omero Pinto, segretario regionale de La Confederazione.

"Noi la crisi non la paghiamo", "occupa tutto, occupa subito", "se non cambierà bloccheremo la città" e "la Gelmini non la vogliamo". Sono questi gli slogan scanditi in coro dai manifestanti sganciatisi dal corteo contro il dl Gelmini. Diretti in piazza Affari, studenti di superiori e università sono arrivati in piazza Cordusio bloccando il traffico per alcuni minuti. Il corteo, guidato dal centro sociale "Cantiere", è poi ripartito diretto verso il palazzo della Borsa.

L'inno di Mameli, cantato da tutti i manifestanti e dai leader sindacali, chiude la manifestazione di piazza del Popolo a Roma.


Il corteo degli universitari è giunto sotto al ministero dell'Istruzione e sta circondando tutto l'edificio. Migliaia di persone stanno riversandosi per le vie di Trastevere.

Un piccolo spezzone del corteo che ha sostenuto lo sciopero del mondo della scuola di Milano è arrivato in piazza Affari, sede di Borsa Italiana. Il gruppo di giovani, circa duecento, al grido di 'Noi la crisi non la paghiamo', si è piazzato di fronte a Palazzo Mezzanotte protetto da una ventina di agenti di polizia. La manifestazione improvvisata non sta generando particolari tensioni, così come la lezione in piazza tenuta da una ventina di studenti vicini a Forza Italia di fronte alla sede dell'Università Statale si è sciolta autonomamente senza alcun incidente o contatto con il corteo.

"Con il nuovo dl sulla scuola del ministro Gelmini si taglia non solo ciò che è inutile ma anche ciò che è utile e l'inquietudine dei ragazzi per il futuro è anche la nostra". Lo ha detto il neo rettore dell'università La Sapienza di Roma Luigi Frati nel corso della cerimonia di congedo del rettore uscente Renato Guarini stamattina nell'aula magna del rettorato. "Vogliamo una università di qualità - ha aggiunto Frati - che sia percepita utile dalla società civile e dalla politica. Visti gli investimenti carenti cercheremo di tagliare solo ciò che non è veramente utile".

Migliaia di studenti hanno manifestato questa mattina a Bergamo contro la riforma della scuola del ministro Gelmini. Cinquemila persone secondo le forze dell'ordine, almeno il doppio per gli organizzatori, hanno sfilato per le vie del centro. Tra striscioni, cori di protesta contro il governo e le bandiere del movimento studentesco e di Rifondazione Comunista, il corteo è partito dal piazzale della stazione ed è terminato nella zona della Città Alta, alla sede dell'Università in Sant'Agostino, dove sono giunti in un migliaio.

Dopo gli scontri con la polizia il Corteo degli studenti sta ora avanzando per via Castiglione. L'entrata di via Santa Lucia è bloccata da un cordone di carabinieri in assetto anti-sommossa. La polizia ha sciolto il blocco e sta facendo avanzare gli studenti lungo via Castiglione. Il posto di blocco della polizia si è spostato sotto il "torresotto" di via Castiglione. Al grido di "via via la polizia" gli studenti sono ora indecisi se tentare di proseguire o svoltare per via Cartolerie.

E' durato circa 30 minuti il sit in di alcune centinaia di giovani su alcuni binari della stazione di Campo di Marte a Firenze. Abbandonati i binari i giovani hanno ripreso il corteo per le strade della città.

La Polizia ha usato anche i manganelli per fermare la testa del corteo anti-riforma Gelmini a Bologna. L'incidente è scoppiato davanti all'Aula Magna di Santa Lucia dell'ateneo Bolognese, in via Castiglione, a 200 metri dalle Due Torri, dove le forze dell'ordine hanno bloccato il corteo che voleva proseguire per fare un presidio sotto la sede di Unindustria, in via San Domenico. Mentre era in corso una discussione, qualcosa ha innescato la reazione degli agenti che hanno manganellato gli studenti della prima fila. Dal corteo sono volate bottiglie di vetro e sono stati lanciati sassi, poi sono partiti slogan come "vergogna vergogna".

Stanno entrando pacificamente nella stazione di Porta Nuova gli studenti torinesi che stanno partecipando alla mobilitazione contro il decreto Gelmini. L'intenzione dei manifestanti è quella di tenere un'assemblea all'interno dell'atrio della stazione torinese. Fra i vari slogan, oltre a quelli contro i rappresentanti del governo, anche "Un po' qua un po' là occupiamo la città".


In Sicilia sono oltre 200 mila che stanno sfilando per dire 'no' alla legge Gelmini. Lo rende noto la Cgil che segnala che ''a Palermo stanno partecipando al corteo di protesta circa 100mila persone, a Catania sono in 20 mila, a Messina in 10 mila, mentre 6 mila sono a Siracusa, 10 mila a Trapani e 5 mila a Caltranissetta''. Manifestazioni - segnala la Cgil - sono inoltre in corso anche nei piccoli centri. A Cefalu', ad esempio, nella provincia di Palermo, tutte le scuole superiori sono rimaste chiuse ed e' in corso un corteo di 1.500 persone.

"Diverse aggressioni ai danni di studenti di destra oggi allo sciopero generale". Lo denuncia Blocco Studentesco, sostenendo che "dopo l'aggressione di ieri, continua la caccia dell'estrema sinistra ai 'non allineati'".

L'Obessu e l'Esu, i sindacati europei degli studenti medi ed universitari, appoggiano la protesta degli studenti italiani contro i provvedimenti del governo. Lo rende noto la Rete degli studenti medi. "Presso l'ambasciata italiana a Bruxelles - sottolinea il portavoce Luca De Zolt - è in corso un presidio delle due organizzazioni in solidarietà alla protesta degli studenti italiani. Un altro presidio è in corso davanti alla sede della commissione europea". Nel comunicato, riporta de zolt, "si esprime solidarietà per gli studenti feriti negli scontri di ieri e si dà una ferma condanna della violenza".

Mentre dal palco allestito si tengono i discorsi di politici e rappresentanti sindacali, in piazza del Popolo gremita continuano ad arrivare manifestanti. Un gruppo di studenti delle scuole superiori romane espone uno striscione con su scritto "Stand up for your right". Dalle balconate sopra piazza del Popolo è stato esposto lo striscione: "La scuola? Presente, Gelmini incompetente". Dal palco, gli organizzatori, aggiornano i partecipanti dicendo che una parte del corteo si trova ancora in via Barberini, a inizio percorso.

A Milano, il corteo minore degli studenti sta percorrendo una via di accesso a piazza Duomo, via Santa Margherita, in direzione Piazza della Scala. Al grido di "Bloccheremo la città", gli studenti "minacciano" di riproporre la giornata di cortei improvvisati che hanno paralizzato ieri il traffico cittadino per ore.

Arriva direttamente dal rettore dell'Università degli studi della Basilicata, Antonio Mario Tamburro, "uno che il 1968 l'ha vissuto", l'invito agli studenti - riuniti stamani a Potenza - "di non perdere questa battaglia come invece hanno fatto quelli di allora", perché "il prezzo da pagare sarà quello di raccontare una sconfitta, fra 40 anni, ai vostri figli".

Tra i cortei che da stamani attraversano la città contro la legge Gelmini, uno è sfilato per via Nazionale, formato dagli studenti delle scuole medie superiori. Partito dal liceo Virgilio, dopo essere giunto a piazza della Repubblica ed essere passato per via Nazionale, ha raggiunto la prefettura, in via IV novembre dove si è fermato in presidio, chiedendo, con interventi al megafono, i motivi della presenza ieri in piazza Navona del camioncino di Blocco studentesco, dove erano custoditi bastoni e caschi utilizzati per gli scontri. Inoltre, gli studenti hanno denunciato la mancanza di fondi per la ristrutturazione degli istituti scolastici della capitale. Il corteo è poi ripartito è si è unito agli universitari che si trovano ora su corso Vittorio Emanuele.

"Non dividiamoci, la forza di questa giornata è l'unità, non scambiamo un piatto di lenticchie per questa forza di unità. Questo è il segno di questa manifestazione e di questo incontro". E' quanto afferma il leader della Cgil Guglielmo Epifani, intervenendo davanti a un milione di persone a piazza del Popolo.

Il capo della polizia Antonio Manganelli si dice "molto sereno" per le manifestazioni degli studenti in corso di svolgimento in tutta Italia. Sul fatto che questa mattina le manifestazioni si stiano svolgendo in maniera pacifica, il capo della polizia ha affermato: "Speriamo".

E' tornato in mezzo al corteo Beppe Grillo, accolto questa volta dagli applausi. A contestarlo, spiegano dallo staff del 'Meetup' erano state una trentina di persone circa, apparteneti ai centri sociali, che si trovavano alla testa del corteo. Grillo ha ricevuto un camice da parte degi chimici precari e lo ha indossato, proseguendo per un pezzo di strada con loro e fare ritorno quindi in piazza Verdi.

Alcune centinaia di studenti delle scuole superiori torinesi che stanno partecipando alla manifestazione contro la riforma del sistema scolastico e universitario sono arrivati in corteo fino alla stazione di Porta Nuova. Un fitto cordone di Forze dell'ordine sta al momento bloccando gli ingressi della stazione. Quello che i manifestanti vorrebbero sarebbe di riuscire a parlare dai microfoni di Porta Nuova per spiegare le ragioni della protesta.

"Roma in questo momento è attraversata da 4 cortei, piazza della Repubblica si svuota e si riempie in continuazione. In tutta Italia sono in corso manifestazioni: un intero Paese che insorge". E' quanto ha affermato il segretario della Cgil Guglielmo Epifani parlando dal palco allestito in piazza del Popolo. "Ai giovani dico non vi pentirete di stare qui oggi - ha aggiunto - il vostro impegno non sia messo in discussione da qualcuno che ha cattivi propositi: la nostra forza è la democrazia".

Studenti universitari e delle superiori si sono sganciati dal corteo dirigendosi in via Mengoni. I manifestanti presenti in piazza Duomo, punto d'arrivo della manifestazione contro il dl Gelmini, erano, al momento, circa 100mila ma buona parte aveva già iniziato ad abbandonare la piazza. Lo spezzone staccatosi dal corteo di trova attualmente in via Santa Margherita.

La manifestazione per protestare contro il decreto scuola Gelmini diventato legge riceve la 'benedizione' del parroco di Santa Maria dei Miracoli, una delle due chiese gemelle di piazza del Popolo a Roma dove è in corso la manifestazione organizzata dai sindacati.
"Mi sembra una bella manifestazione - afferma don Giovanni, l'anziano parroco - Soprattutto per i modi con i quali si sta svolgendo il corteo. Gli studenti protestano per un ideale giusto, che è quello di difendere l'istruzione". Un solo rammarico da parte del sacerdote che ha dovuto celebrare una messa lampo visto che i pochi fedeli presenti alla Santa Messa hanno poi voluto prendere parte alla manifestazione.

Momenti di tensione alla stazione Campo di Marte di Fienze dove alcuni binari sono stati occupati da un centinaio di giovani soprattutto dei centri sociali. I ragazzi hanno prima cercato di
entrare nella stazione passando dall'ingresso principale, che era però presidiato da ingenti forze dell'ordine. Respinti, sono riusciti a guadagnare un entrata secondaria presidiata solo da alcuni poliziotti, che non hanno potuto fermare l'onda d'urto dei giovani che è così entrata nella stazione.

A Palermo circa cinquemila studenti universitari, partiti da viale delle Scienze, hanno percorso le vie del centro storico e hanno da poco raggiunto piazza Castelnuovo, dove nel frattempo era confluito il corteo organizzato dai sindacati contro la riforma della scuola, proveniente da un'altra area della città.

"I tagli non sono una riforma, ma un modo per mascherare la contro-riforma in atto". Così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, interviene in piazza del Popolo. "Le scelte per il futuro - ammonisce bonanni - si fanno con la gente, si discute della scuola con il popolo della scuola, con i lavoratori non come se fossimo in un cda: vergogna!".

"Siamo in 30mila". E' questa la cifra che gli studenti hanno dato dai megafoni durante la manifestazione contro la riforma Gelmini in corso a Bologna. Nel corteo sfilano tra gli altri gli studenti di Veterinaria tutti con il camice bianco, il cappello fatto con i fogli di giornale e le orecchie d'asino.

Lotta studentesca, formazione giovanile di Forza nuova, sta manifestando e scioperando in tutta Italia contro la legge Gelmini "anche con la sinistra dove dimostri maturità e consapevolezza politica. Il nostro è uno sciopero costruttivo e positivo: non difendiamo la scuola attuale, ma ne pretendiamo una migliore, non la brutta copia di quella odierna", si legge in una nota della formazione che auspica che gli studenti restino uniti e non cadano "nel tranello approvato dal governo che ci vorrebbe vedere in faida tra noi".

Due grandi facce in cartapesta che rappresentano il volto del ministro Gelmini e del presidente del Consiglio Berlusconi, lui con le orecchie da asino. Sono i volti di due installazioni di cartapesta portate in piazza del Popolo da un gruppo di studenti che stanno assistendo al comizio finale della manifestazione contro la riforma Gelmini e per i contratti della scuola. Accanto ai due volti di cartapesta spicca anche un cartello-santino che raffigura il ministro Gelmini con una cornice di fiorellini e sotto la scritta "Beata ignoranza".

E' terminato poco fa a Bari il corteo pacifico a cui hanno partecipato - secondo la questura - circa tremila persone tra studenti (anche delle scuole elementari), genitori e docenti che hanno protestato contro le politiche del governo sull'istruzione dopo il varo del decreto Gelmini. I manifestanti sono ora radunati in piazza Libertà, davanti al palazzo della prefettura, dove gli studenti stanno tenendo interventi pubblici per spiegare i motivi della loro protesta.

I manifestanti che si sono dati appuntamento a Roma per il corteo indetto dai sindacati della scuola sono talmente tanti "che il questore ha dovuto autorizzare altri due cortei". E' quanto hanno annunciato gli organizzatori dal palco di Piazza del Popolo, precisando che Piazza della Repubblica, da dove era partito il primo corteo, "è ancora piena di gente".

Con lo slogan "Firenze lotta" oltre un migliaio di persone secondo le forze dell'ordine (4.000 secondo gli organizzatori) stanno manifestando da stamani a Firenze contro il decreto Gelmini. A sfilare studenti, soprattutto medi ma anche universitari, docenti, dottorandi e anche famiglie con bambini, oltre ad esponenti dei centri sociali. Il passaggio del corteo sui viali cittadini ha creato disagi al traffico ma, nel complesso, la manifestazione non sta registrando tensioni.

"Piazza della repubblica è di nuovo piena". Lo annunciano dal palco gli organizzatori della manifestazione romana che annunciano che "il corteo si è fatto in tre per la numerosissima partecipazione".

Per questioni di opportunità legate all'ordine pubblico, il corteo di protesta contro la riforma della scuola in corso a Venezia sul ponte della Libertà proseguirà fino al parco pubblico di San Giuliano a Mestre. La manifestazione era stata autorizzata per il transito su una parte del ponte fino al suo congiungimento con la terraferma e quindi avrebbe dovuto sciogliersi. Visto l'alto numero di partecipanti e le loro pressanti richieste alle forze di polizia, la manifestazione ha ottenuto il permesso di proseguire ben oltre il luogo dove era previsto lo stop.

Centinaia di migliaia di fischi e un boato assordante di protesta nei confronti del ministro dell'istruzione, Gelmini, ha aperto il comizio dei sindacati confederali a piazza del popolo che ha preso il via dopo la fine della manifestazione. Oltre a Gelmini, è stato contestato anche il ministro della Pubblica amministrazione Brunetta.


L'assessore regionale alla Pubblica Istruzione in Sicilia Antonello Antinoro (Udc) sta partecipando al corteo contro la riforma del ministro Gelmini in corso a Palermo. "E' una riforma che non ci convince - afferma - sia per il metodo che è stato portato avanti, senza alcuna concertazione con le Regioni, sia per l'approccio ragionieristico, legato a tagli che finiranno con il penalizzare sopratutto la Sicilia e le regioni del Sud".

Continua la mobilitazione all'Università della Calabria contro la riforma Gelini. Dopo il blocco delle lezioni deciso ieri dal Consiglio di Facoltà di Ingegneria, oggi si fa sentire la Facoltà di Scienze Politiche. Questa mattina si sono tenute lezioni alternative sulla mafia e la criminalità. Per le ore 14 è prevista un'assemblea plenaria e alle 16 si terrà un Consiglio di Facoltà straordinario, durante il quale gli studenti chiederanno due ore al giorno di mobilitazione, dalle 11,30 alle 13,30, da tenersi ad oltranza, fino a quando non ci dovessero essere dei cambiamenti nelle disposizioni legislative. Anche a Cosenza, intanto, questa mattina si è tenuto un corteo di protesta contro la Legge Gelmini.

Gli studenti di alcune scuole superiori romane si sono travestiti da asini, indossando cappelli con le orecchie, a testimoniare il rischio di avere in futuro "una scuola di somari". Anche Dante Alighieri, con la citazione di un passo de l'Inferno, su uno striscione portato in piazza da un gruppo di liceali "fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtute e conoscenza" l'invito rivolto al governo.

E' giunto a piazza Venezia il corteo degli studenti partito dalla Sapienza e diretto al Ministero dell'istruzione in viale Trastevere. Dietro lo striscione che recita "siamo l'onda che ti travolge: sciopero generale subito" i partecipanti alla manifestazione degli universitari stanno aumentando. "Si sono uniti a noi pezzi di corteo sindacale che non riuscivano ad entrare nell'altra manifestazione - ha detto uno degli studenti- in più sono confluiti universitari e studenti medi provenienti da tutta Italia". Il corteo che, secondo quanto detto dagli organizzatori, è autorizzato a giungere sotto al ministero dell'Istruzione percorrerà Corso Vittorio, Ponte Garibaldi e Viale Trastevere. "Visto che siamo così tanti" ha concluso lo studente "circonderemo l'edificio del Ministero".

Sono circa 200.000 gli studenti delle scuole medie superiori e gli universitari che partecipano allo spezzone studentesco all'interno del corteo contro il Dl Gelmini in corso a Roma. Lo fa sapere l'Unione degli universitari. "Si attendono ancora alcune decine di autobus - spiega l'organizzazione - rimasti bloccati nel traffico. La manifestazione si caratterizza come tutte quelle precedenti per il carattere pacifico e non violento".

Beppe Grillo rifiutato, con slogan non gentili, come i toni da lui usati proprio a Bologna dove lanciò il VaffaDay, dal corteo di protesta contro la riforma Gelmini che dalle 9,30 ha sfilato per le vie del centro del capoluogo emiliano e al quale il comico genovese aveva portato la propria solidarietà. Appena la testa del corteo lo ha scorto, si è levato il grido "Beppe Grillo non lo vogliamo, non vogliamo le primedonne", slogan conditi anche da insulti irripetibili. Lo showman, attorniato da fotografi e telecamere, si è fatto da parte ed è ritornato verso piazza Verdi, il cuore della zona universitaria: "Non mi sorprende, erano solo cinque o sei, hanno perfettamente ragione. E' la loro manifestazione e la gestiscono loro. La mia voleva essere solo una testimonianza".

Momenti di tensione a piazza Barberini quando un corteo di auto blu si è trovato ad attraversare il flusso dei manifestanti che stazionava in strada e che ha reagito con cori ed insulti. Scesa dall'auto la scorta del politico "non identificato" ha circondato l'auto proteggendola da eventuali assalti fino a via delle Quattro Fontane dove, libera dai manifestanti, è ripresa regolare la corsa.

I binari della stazione ferroviaria di Genova-Principe sono occupati dai manifestanti che protestano contro il decreto Gelmini. Poco prima delle 12 una migliaio di studenti, provenienti dai cortei che in mattinata hanno attraversato la città, è entrato in stazione occupando i binari.

"Siamo centomila". Lo affermano gli esponenti dei collettivi degli studenti universitari in corteo verso il ministero dell'Istruzione di viale Trastevere. La testa del corteo è giunta adesso a piazza Venezia, dopo aver attraversato tutta via Cavour. "Noi la crisi non la paghiamo", e "la gente come noi non molla mai", sono gli slogan urlati dagli studenti in corteo.

Intanto, alla periferia di Roma, tra punti di arrivo dei pullman alle stazioni di Anagnina, Tuscolana e Eur sono stati organizzati cortei spontanei a causa dell'eccessivo afflusso di manifestanti nelle strade. Anche sul Grande Raccordo Anulare decine di pullman sono rimasti bloccati: i manifestanti hanno abbandonato i mezzi di trasporto e hanno dato il via ad una manifestazione.

La manifestazione nazionale per dire no al dl Gelmini si è divisa in più cortei spontanei che stanno interessando tutta la città. Secondo quanto riferiscono gli organizzatori, una parte dei manifestanti che ancora si trovavano in Piazza della Repubblica ha modificato il suo percorso e, "sta attraversando via Nazionale, in parecchie migliaia" per raggiungere attraverso altre strade del centro storico Piazza del Popolo e unirsi agli altri partecipanti.

Nessuna cifra ufficiale ma i manifestanti hanno riempito interamente piazza del Duomo a Milano per protestare contro la riforma della scuola voluta dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. E' un corteo colorato e pacifico quello che da stamattina ha attraversato il centro di Milano. "Le nostre maestre sono già uniche", gridano i bambini delle elementari armati di fischietti e tamburi. Dicono no alle classi ponte e ai tagli all'istruzione genitori e insegnanti che hanno manifestato fianco a fianco.

Mariastella Gelmini "ha fatto un miracolo: ha unito qui, oggi, le cinque sigle sindacali della scuola". E' quanto sottolineano a gran voce dal palco della manifestazione di Roma contro le politiche del governo sulla scuola. Una circostanza notata con favore da Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil: "E' stato importante mantenere l'unità sindacale, spero che continui. Non è indifferente -rileva- avere tutte le organizzazioni presenti, unite, ci abbiamo lavorato e credo che lo abbiamo fatto bene".

Decine di lumini per celebrare "la veglia funebre della scuola pubblica". E' quanto è accaduto nella serata di ieri davanti ai cancelli del Liceo Scientifico 'A. Gatto' di Agropoli. Dopo essersi dati appuntamento davanti all'istituto intorno alle 21, più di una cinquantina di studenti del locale liceo hanno collocato decine lumini davanti al portone d'ingresso, sostando sui gradini della scuola per ore e tornando a casa a notte inoltrata. "Il decreto è passato e noi manifestiamo il nostro lutto simbolico - ha spiegato Maria Grazia Cantalupo, esponente del collettivo scolastico - La scuola pubblica muore sotto i tagli del governo e con essa tante speranze di noi studenti".

In 400 hanno sfilato per le vie del centro di Piacenza. Molte scuole cittadine hanno aderito allo sciopero indetto dai sindacati che proseguirà sino a domani.

E la piazza intonò l'Inno di Mameli. Le decine di migliaia di manifestanti che affollano in queste ore piazza del Popolo hanno intonato a gran voce le parole di 'Fratelli d'Italià diffuse dagli altoparlanti prima dell'intervento previsto dei leader sindacali. Alla fine dell'Inno dalla piazza si è levato un lungo applauso.

E' partito da pochi minuti il corteo dei precari dell'Istituto superiore di Sanità diretto verso la Direzione provinciale del lavoro di Roma, a poche centinaia di metri di distanza, in via Cesare De Lollis, a ridosso della Sapienza. Circa un centinaio di manifestanti con cartelli e striscioni contro la legge 133 e gli emendamenti 'ammazza-precari' chiedono la novazione del contratto, dalla forma attuale a quella di lavoratore dipendente.

Formano un coda lunga un chilometro le persone che marciano sul Grande raccordo anulare per prendere parte al corteo organizzato dai sindacati contro la riforma Gelmini. Erano tutti a bordo di 10 pullman che non riescono ad entrare nella città perché il traffico è completamente paralizzato. Oltre a numerose pattuglie della polizia della polstrada sono presenti i vigili urbani con sei pattuglie. "La situazione sul Gra è molto critica", dicono dalla sala operativa dei vigili urbani.

Università deserte, lezioni sospese non ufficialmente ed istituti superiori di Perugia e Terni aperti ma senza la stragrande maggioranza degli insegnanti e degli alunni in classe. E' questo il quadro della scuola umbra nella giornata nazionale dello sciopero generale indetto dai sindacati. A Foligno il coordinamento in lotta di docenti e studenti (medi e universitari) ha dato vita ad un corteo di protesta che questa mattina è partito da plateatico alle 8.30 per raggiungere piazza della Repubblica dove si sta svolgendo un'assemblea permanente. Corteo spontaneo di studenti universitari e medi anche a Perugia intorno alle 11.

La manifestazione contro il dl Gelmini ha raggiunto da alcuni minuti piazza Duomo. La piazza è quasi completamente gremita e la coda del corteo si trova ancora in piazza Scala. Via Larga è, infatti, completamente occupata dai manifestanti. Presa d'assalto dagli studenti è anche la statua di Vittorio Emanuele II, completamente occupata fin dalla base e sulla quale campeggia lo striscione: "la scuola è il futuro dell'Italia".

Sono 25 mila i toscani arrivati a Roma, con 236 pullman, un treno da Pisa, auto e treni 'normali', per la giornata di mobilitazione in difesa della scuola pubblica. Lavoratori della scuola, dell'università e della ricerca, giovani studenti, genitori che hanno accompagnato i figli minorenni le cui prenotazioni non venivano accettate. I pullman - è detto in una nota della Cgil Toscana - sono confluiti all'Anagnina, non arriveranno mai a Piazza del Popolo, e nei parcheggi è in corso un'altra manifestazione.
Coloro che sono arrivati a Termini si sono divisi fra il corteo principale e un secondo corteo lungo via Nazionale.

Si è dovuto fare letteralmente in tre il corteo di studenti, professori, genitori organizzato a roma dai sindacati in occasione dello sciopero generale della scuola. Gli organizzatori dal palco hanno spiegato che "per ragioni di spazio", a causa dell'enorme afflusso di persone, il corteo unitario si è diviso in tre spezzoni: il primo, quello dei sindacati, già giunto a piazza del Popolo, il secondo degli universitari che sta sfilando in via Cavour verso via dei Fori Imperiali e un terzo alla Magliana, perché non riesce a filtrare nel centro della capitale.

Ventitrè bus provenienti dalla sola città di Siena sono fermi sul Raccordo anulare e hanno deciso di inscenare una protesta sul luogo, vista l'impossibiità di arrivare a piazza del Popolo. A darne notizia gli organizzatori della manifestazione.


Il 90% delle scuole italiane oggi e' rimasto chiuso per protestare contro il governo ed il dl Gelmini. E' quanto affermano i sindacati che parlano ''di incredibile riuscita dello sciopero e della manifestazione di Roma'' che, sempre secondo gli organizzatori, vede una partecipazione ormai giunta oltre il milione di persone.

Gli studenti in corteo di protesta contro il decreto Gelmini hanno occupato i binari della stazione ferroviaria di Piazza Principe. I treni sono bloccati dalle 11.40. Secondo gli organizzatori, alla manifestazione hanno partecipato circa trentamila persone. Ci sono stati momenti di tensione quando la testa del corteo è arrivato nella piazza della stazione. I manifestanti hanno gridato "Via via la polizia" davanti ad alcune decine di agenti schierati in tenuta antisommossa.

"Invocare il dialogo oggi, dopo l'approvazione del decreto gelmini, è come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati". Lo dichiara Massimo Manca, segretario generale del Collettivo autonomo professori, presente alla manifestazione di Roma con circa 800 iscritti. "Ma dove vivono Polverini e gli altri sindacalisti di regime? come fanno a chiedere a questo governo - si chiede manca - di aprire al dialogo sulla scuola, dopo quello che è successo".

Un'altra giornata di occupazione e la prima 'Notte bianca' anti-Gelmini: questa la reazione dell'assemblea No133 dell'Università di Macerata all'approvazione del dl Gelmini al Senato. Più di 300 persone si sono avvicendate ieri notte nell'aula 8 di Scienze della Comunicazione occupata, dove campeggiava uno striscione con la scritta: "L'onda non si arresta". "Una risposta determinata degli studenti e dei precari maceratesi - si legge in una nota - alla grave posizione assunta dal rettore Roberto Sani con le minacce di sgombero. Oggi sono previste lezioni in piazza e assemblee di facoltà. Prossima assemblea generale, il 4 novembre, in vista della manifestazione del 7.

Circa 500 valdostani, tra studenti e insegnanti, hanno manifestato questa mattina ad Aosta contro la legge di riforma della scuola promossa dal Ministro Gelmini. Aperto dallo striscione 'Il nostro futuro non si taglia', il corteo ha attraversato il centro storico tra cori e slogan di protesta. Non si sono verificati disordini e l'intera manifestazione è stata tenuta sotto controllo da polizia e carabinieri. Il corteo è infine giunto in piazza Chanoux dove si è sciolto verso le 11.30. I rappresentanti del Movimento studentesco valdostano hanno convocato una riunione nel pomeriggio.

Nel corteo di Roma irrompe anche la recente gaffe fatta dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini che è scivolata sulla parola egida pronunciandola con la 'I' accentata. "Si dice ègida -si legge in uno striscione posto sotto il palco di Piazza del Popolo- attenta! Potresti finire nella classe con gli immigrati". Una scuola ha portato in piazza un manifesto addirittura scritto in greco antico e sotto la traduzione "Ognuno faccia il mestiere che sa".

I macchinisti dei treni che giungono a Venezia lungo la ferrovia sul ponte della Libertà salutano con le loro trombe il corteo di studenti che sta manifestando contro i tagli alla scuola . I giovani, che secondo la Questura nel frattempo sono saliti a 5.000, lanciano slogan urlando "non facciamoci tagliare la testa" e "il futuro siamo noi". A sfilare sono ragazzi dei centri sociali, ricercatori, studenti universitari e delle scuole medie superiori. Il corteo, colorato da numerosi striscioni anti ministro Gelmini e anti governativi, non fa sventolare alcuna bandiera di partito o movimento sindacale, che risultano assenti.

Allo sciopero generale di oggi proclamato da Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda avrebbe aderito il 70% di tutti gli istituti italiani. Lo affermano i sindacati, in occasione del corteo in corso a Roma, spiegando che il dato è stato ottenuto in base a un campione di scuole interpellate in tutta Italia.

Anche oggi in piazza studenti universitari a Napoli. Un corteo di 500 persone è partito dall'Università L'Orientale, da giorni occupata, ed è ora in via Mezzocannone per dirigersi, infine, a Piazza del Gesù.

"Per il sindacato il referendum è sempre uno strumento che si aggiunge, ma non può essere l'unico". Lo afferma il leader della Cgil Guglielmo Epifani a margine della manifestazione sulla scuola. Per il leader Cgil però può essere "interessante attivare un comitato ma a patto che sia composto non da partiti e sindacati ma persone e famiglie che si impegnano a raccogliere firme".

"La città è messa in ginocchio ogni giorno dall'1 per cento degli studenti milanesi". Lo afferma il vice sindaco Riccardo De Corato commentando la manifestazione di stamani. "Gli studenti presenti oggi al corteo sono al massimo l'uno per cento degli studenti della città, è possibile che questa minima parte possa mettere in ginocchio la capitale economica del Paese? - prosegue il vice sindaco -. Avevano l'autorizzazione per il corteo da Cairoli all'Arcivescovado, ma hanno cambiato come al solito e ora si stanno chiudendo bloccando completamente il centro di Milano".

Gli studenti universitari che stanno partecipando al corteo di protesta contro la riforma scolastica, invitano il ministro Gelmini a raggiungerli a Milano. "Gelmini vieni a Milano - gridano in coro - ci vediamo il 3 novembre", giorno in cui il ministro dell'Istruzione dovrebbe partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico al Politecnico in Bovisa. Gli universitari, che hanno dedicato la manifestazione di oggi ad Abdoul 'Abba' Guiebre, il ragazzo di colore ucciso a Milano lo scorso 14 settembre, stanno sfilando in corso Europa dietro lo striscione: "Onda anomala. No nazi zone. La cultura è anti razzista. Dedicated Abba".

Lo spezzone del corteo della scuola composto dai collettivi universitari ha appena deviato da quello principale e ha imboccato via Cavour per recarsi fino al ministero dell'Istruzione. "Ci siamo staccati - spiega Giorgio Sestili, collettivo di Fisica - perché il corteo della Cgil non scorreva, era bloccato su piazza della Repubblica. Ma anche per sottolineare la nostra autonomia e la nostra piattaforma più radicale".

Oltre 4.000 persone stanno manifestando a Belluno contro i decreti sulla scuola e in particolare per salvare gli istituti di montagna. Il corteo, promosso da Cgil Cisl Uil e composto da insegnanti, studenti, genitori è partito verso le 9,30 dal piazzale della stazione ferroviaria per raggiungere piazza Duomo. In testa il presidente della Provincia, Sergio Reolon e numerosi sindaci ed assessori alla cultura soprattutto dei piccioli comuni montani dove rischiano di scomparire i piccoli plessi (se ne calcolano 17 a rischio) delle scuole elementari.

Mentre la testa del corteo indetto dai sindacati è già giunta in Piazza del Popolo, in Piazza della Repubblica a Roma continuano ad arrivare migliaia di manifestanti. Dalla stazione Termini giungono in Piazza dei Cinquecento migliaia di studenti da molte parti d'Italia. Tra gli striscioni in mostra nella piazza "da Mariastella alle stalle", "la cultura fa paura, l'ignoranza fa la vostra maggioranza", "l'enterogelmini non ci basta", "no al pensiero unico". Quattro manifestanti hanno deciso di indossare dei grembiulini bianchi con fiocco rosa, in testa un paio di orecchie d'asino. I quattro portano uno striscione con su scritto: "Gli asini in piazza, i muli al ministero".

Il sindacato confida di trovare un accordo con il governo per i lavoratori del pubblico impiego ma in caso contrario è pronto a scendere in piazza. Lo afferma il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni in vista dell'incontro che si terrà oggi a Palazzo Chigi. "Se si trova una soluzione bene - ha dichiarato Bonanni, intervistato durante la manifestazione promossa dai sindacati della scuola- se no andiamo allo sciopero".

Nella manifestazione del mondo della scuola in corso a Roma, per consentire il deflusso di piazza della Repubblica, è partito un secondo corteo che sta ora percorrendo via Nazionale e arriverà a piazza del Popolo. Lo hanno spiegato gli organizzatori della manifestazione, parlando dal palco.

Circolazione bloccata in diversi punti della città per il corteo contro la Riforma Gelmini che ha bloccato quasi tutto il centro di Milano. In particolare i vigili segnalano disagi alla circolazione sulle circonvallazioni e nella zona dei Navigli.

Arresti convalidati, ma tornano liberi senza alcun obbligo di firma, come aveva chiesto il pm, i due giovani, un militante di Rifondazione comunista, e un studente di destra di Blocco studentesco, arrestati ieri a Roma in piazza delle Cinque Lune, dopo gli scontri a piazza Navona. Oggi si è svolto il processo per direttissima nei confronti di Yassir Goretz, 33 anni, il militante di Rifondazione, e di Michele Bauml, 19 anni. Il primo è imputato di lesioni, per aver colpito un'agente mentre si divincolava e resistenza. Bauml, soltanto di resistenza.

Anche le musiche di Verdi e Rossini suonate dall'orchestra del Teatro Regio, oggi, alla manifestazione del mondo della scuola torinese. I lavoratori dell'Ente lirico subalpino hanno voluto in questo modo testimoniare la vicinanza agli studenti, agli insegnanti e ai genitori, almeno 50mila secondo gli organizzatori, che stanno confluendo nella centralissima piazza Castello. Sulla facciata del teatro, lo striscione "i lavoratori del Teatro Regio assieme agli studenti contro i tagli alla cultura" e la scritta in verticale "è ora di basta".

Gli studenti medi che partecipano alla manifestazione di Roma contro la legge Gelmini sono almeno 100 mila. La stima è stata fatta dalla Rete degli Studenti, che segnala come il corteo dei ragazzi stia partendo soltanto ora dalla stazione Termini, mentre la testa del corteo è già arrivata da tempo a piazza del Popolo.

Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, ha annunciato la costituzione dei primi comitati di raccolta firme per l'abrogazione della riforma Gelmini. I primi sono nati a Roma, Milano, Palermo e Catania e presto verranno aperti anche in altre città, "per permettere a tutti i cittadini traditi nelle loro aspettative di chiedere l'abrogazione di una legge appena nata, che provoca enorme disappunto e scompiglio".

"Giro giro tondo casca il mondo, casca la terra, Gelmini giù per terra". E' una manifestazione colorata e spiritosa quella della scuola in corso a Roma. Appena giunti in piazza del Popolo alcuni manifestanti hanno improvvisato un girotondo anti-Gelmini.
La piazza è sempre più gremita. Numerosi i coretti contro il ministro, da "Gelmini vergogna, ritira la riforma" a "una scuola colorata eh, eh" recitato da alcuni genitori di una scuola multietnica romana, Celio azzurro, giunti in piazza "per difendere l'integrazione tra i banchi".

Decine di pullman provenienti da diverse parti d'Italia e diretti al corteo contro la riforma Gelmini sono stati bloccati dal traffico sul Grande raccordo anulare di Roma. I pullman, ha raccontato un manifestante, sono imbottigliati da oltre un'ora sulla corsia interna del Gra, all'altezza dello svincolo con l'autostrada Roma-Napoli. In quel tratto i pullman procedono molto lentamente così molti manifestanti, soprattutto studenti sono scesi dai bus e si sono incamminati a piedi, inscenando una sorta di corteo spontaneo, con tanto di bandiere e fischietti, per raggiungere la fermata della metro di Anagnina.

Oltre a Palermo, dove per la Cgil sono scese in piazza 50 mila persone, manifestazioni contro la legge sulla scuola si stanno svolgendo nelle altre città della Sicilia. Sempre secondo la Cgil, 20 mila persone hanno protestato a Catania, 10 mila a Messina, 6 mila a Siracusa, 10 mila a Trapani, 5 mila a Caltanissetta. Iniziative anche in centri più piccoli, come Cefalù (Palermo), dove tutte le scuole superiori sono rimaste chiuse e 1.500 persone hanno marciato in corteo.

I dottorandi biologi di Napoli entrano in stato di agitazione contro i tagli alla ricerca scientifica. In mattinata una delegazione dei 50 dottorandi precari che svolgono attività di ricerca nella Facoltà di Scienze e nel Cnr ha consegnato al rettore dell'Università di Napoli "Federico II", Guido Trombetti, un documento di solidarietà. "Quest'anno - si legge nel documento - abbiamo avuto 250 euro a testa per la nostra attività, da spendere per comprare le cose elementari, come guanti e carta vetriera".

Gli studenti dell'Università di Camerino hanno ottenuto in autogestione l'aula 'Carlo Esposito' del palazzo Ducale come base per l'organizzazione della protesta contro la legge 133. E' quanto scaturito dall'assemblea degli studenti, con la partecipazione di professori e personale non docente, protrattasi fino alla tarda serata di ieri presso il quadriportico del palazzo Ducale, sede del rettorato e della facoltà di Giurisprudenza.
All'assemblea è intervenuto anche il pro rettore vicario, prof. Antonini, che ha smentito e chiarito la notizia relativa al presunto bilancio negativo dell'Università. Oggi, dalle 8 alle 17, alcuni professori terranno lezioni in piazza.

Una manifestazione si è svolta a Bolzano contro la riforma Gelmini con 1.500 studenti in piazza. Tra i manifestanti gli studenti delle scuole medie superiori di lingua italiana e tedesca. Gli studenti hanno sfilato per le vie del centro e la manifestazione si è svolta regolarmente senza incidenti. Al corteo hanno preso parte non solo studenti di Bolzano, ma anche ragazzi giunti di prima mattina da Merano e da Bressanone.

Giunto all'altezza di piazza dei Cinquecento, nei pressi della Stazione Termini, il corteo degli universitari romani sta deviando per via Cavour, senza dirigersi verso piazza della Repubblica e unirsi così al corteo principale. L'intenzione degli studenti è di raggiungere la sede del ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. Al troncone del corteo si stanno unendo anche gli studenti delle scuole superiori e alcuni gruppi di universitari giunti da varie regioni.

Il corteo contro il dl Gelmini, guidato da genitori, insegnanti e bambini di Rete Scuole e con gli studenti superiori e universitari a seguire, ha raggiunto piazza Fontana avanzando senza disordini. La manifestazione è ora diretta verso piazza Duomo.

Proteste e cortei sono in corso in tutta la Calabria contro la riforma Gelmini. La gran parte delle scuole è rimasta chiusa in coincidenza con la giornata di protesta nazionale organizzata dai sindacati della scuola. Cortei sono in corso a Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia ed in altri centri, con la partecipazione sia di studenti che di professori. A Crotone scenario della protesta è il liceo classico Pitagora, dove è in corso un sit-in con la partecipazione di studenti e professori anche di altri istituti cittadini. A Catanzaro è bloccato l'accesso alla città.

"Ieri Codacons e Co.Vi.Ge. (Comitato Nazionale Studenti, Insegnanti e Genitori Vittime della Gelmini) hanno proclamato la 'Giornata di lutto nazionale per l'istruzione'. Oggi migliaia di aderenti alle due organizzazioni sono scesi in strada con il lutto al braccio per la morte della scuola primaria pubblica italiana". Lo comunica, in una nota, il Codacons.

Studenti delle scuole superiori di Trento hanno tenuto questa mattina un presidio in piazza Fiera. Poco dopo le 10.30 circa 150 ragazzi - secondo la questura - si sono diretti in corteo verso piazza Venezia, dove ha sede la facoltà di Sociologia, occupata da ieri. La manifestazione, che non era autorizzata, ha provocato alcuni disagi al traffico. La questura sta valutando la possibilità di denunciare i giovani.

Sono almeno diecimila, secondo le prime stime degli organizzatori, i manifestanti che partecipano a Cagliari alla manifestazione. Nel capoluogo sono arrivati autobus da Oristano, dal Medio Campidano e dal Sulcis, ma non mancano gli apporti anche dal nord e centro Sardegna, con scuole del sassarese e del nuorese. Oggi a Cagliari le scuole sono chiuse per la festività del santo patrono, ma il fatto sembra non aver influito sulle adesioni alla protesta.

Tre ragazzi sono saliti poco fa con una scala a pioli sul balcone al primo piano della sede torinese del Miur, in Via Pietro Micca 20, davanti alla quale sta sfilando il corteo. Gli studenti hanno esposto uno striscione con l'immagine del ministro Mariastella Gelmini al centro di un bersaglio tempestato di tre frecce e con la scritta "No Gelmini". Hanno anche sventolato la bandiera con la scritta "Io difendo l'istruzione pubblica".

La Cisl non si rassegna ai tagli decisi per la scuola ma ritiene che aspettare un anno e mezzo per il referendum sarebbe eccessive. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Raffaele Bonannni in occasione della manifestazione della scuola. "Capisco le motivazioni di chi propone il referendum ma ci vorrebbe un anno e mezzo per farlo e noi non ci possiamo rassegnare al taglio delle risorse" ha detto il segretario della Cisl aggiungendo che l'organizzazione sindacale non si "rassegnerà ad una gestione dirigista della scuola".

"Le scuole del I/o municipio dicono no". A mostrare lo striscione di protesta sono i bambini di alcune scuole elementari e medie di Roma. Indossano magliette bianche con scritto "Il paese reale è qui". Durante una pausa della manifestazione le insegnanti hanno improvvisato un girotondo cantando: "Giro giro tondo casca il mondo casca la Gelmini e salviamo i bambini". Si intonano slogan che invocano alla scuola pubblica e che spiegano che "Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini". Qualcuno canta persino l'inno di Mameli reggendo uno striscione con su scritto "Per Bertruffoni, se l'istruzione vi sembra un costo provare l'ignoranza". Un scuola di Viterbo espone un cartello che rimanda con la memoria alle polemiche politiche che hanno caratterizzato altri cortei: "Contro la scuola dei potenti 10, 100, 1000 manifestazioni".

"Dopo gli scontri di ieri Blocco Studentesco rilancia la protesta occupando il liceo scientifico Farnesina, nelle scorse settimane in auto e co-gestione, ed il liceo Nomentano che era stato già precedentemente occupato dagli studenti". E' quanto fa sapere Blocco Studentesco che da lunedì prossimo ha annunciato una nuova ondata di occupazioni delle scuole della città.

"La campagna di menzogne della sinistra, oggi scesa in piazza nella vana speranza di recuperare credito dopo il flop registrato sabato scorso, non ha fermato l'approvazione del decreto Gelmini e non bloccherà una riforma giusta, che razionalizza la spesa della scuola elementare, ripristina una figura pedagogica importante per i bambini e con i voti tutela il merito". Lo afferma Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl.

All'indomani dell'approvazione della riforma Gelmini manifestazioni e cortei si stanno tenendo in tutta la Sicilia in contemporanea con le iniziative organizzate a Roma dai sindacati della scuola di Cgil, Cisl e Uil, dallo Snals e dalla Gilda. A Palermo un corteo, dopo essere partito da Piazza Vittorio Veneto, sta attraversando il centro cittadino. Fra pochi minuti, in piazza Politeama, si congiungerà con un'analoga protesta degli studenti, provenienti dall'Università. Manifestazioni si tengono anche a Catania, Messina, Caltanissetta, Siracusa, Trapani.

Si è conclusa l'occupazione dei binari della stazione ferroviaria di Brescia da parte degli studenti che stanno manifestando contro la riforma. Il corteo, composto da almeno 2.000 persone, si sta ora dirigendo verso la Prefettura di Brescia.

La protesta contro la legge di riforma della scuola tocca anche Venezia. Circa 3 mila giovani, secondo fonti delle forze dell'ordine, e 10.000 per gli organizzatori, sono partiti poco prima delle 11 dal terminal automobilistico di Piazzale Roma, nel centro storico, verso il Ponte dela Libertà che collega Venezia con la terraferma. Ad aprire il corteo un furgone con musica a tutto volume e con uno striscione che recita "L'onda anomala travolge la città". Subito dietro, una studentessa porta un cartello che raffigura il ministro Mariastella Gelmini nelle vesti di una santa e battezzata per l'occasione "Beata Ignoranza". La manifestazione sta causando seri disagi alla viabilità tra Mestre e Venezia.

Tra i 20 e i 30 pullman bloccati sul raccordo anulare. Autobus che, da varie parti d'Italia, dovevano arrivare a Roma per partecipare allo sciopero della scuola. Ma il Gra della capitale è quasi bloccato dal traffico e, secondo i racconti di alcuni partecipanti alla protesta, i militanti sono stati fatti scendere dai pullman per raggiungere a piedi la stazione della metro di Anagnina, sulla Tuscolana, in modo da poter partecipare, nonostante siano già le 11, alla manifestazione.

"Questa gente non rappresenta un bacino elettorale: ci sono anche molte persone del centrodestra". Sono le parole di Rosy Bindi, vicepresidente della Camera e deputata del Pd, presente alla manifestazione a Roma organizzata dalla Cgil, Cisl e Uil contro le politiche del governo sulla scuola. "Siamo tutti qui - ha aggiunto Bindi - per il diritto allo studio e per la dignità del lavoro".

I collettivi universitari sono giunti poco fa in piazza Indipendenza per unirsi al grande corteo dei sindacati la cui coda è ancora in piazza dei Cinquecento. Gli studenti sono preceduti da un camion che diffonde musica. In testa al corteo degli universitari lo striscione: "Siamo l'onda che vi travolge". Gli studenti si sono dati appuntamento questa mattina in Piazzale Aldo Moro all'ingresso dell'università La Sapienza e hanno poi sfilato in corteo per raggiungere la manifestazione dei sindacati.

'Noi la crisi non la paghiamo': è questa la scritta sullo striscione in testa alla manifestazione pacifica che sta attraversando il centro di Genova. Al corteo, insieme con migliaia di studenti liceali e universitari, genitori, professori delle scuole superiori e dell'università, sindacalisti, partecipa anche il presidente della Regione Claudio Burlando. Tra gli altri slogan della protesta, 'studenti antifascisti genovesi', 'la riforma Gelmini danneggia gravemente la scuola e lo studio', 'W la fisica', 'In vendita', 'Matematica e informatica per il diritto allo studio' e 'No all'estinzione dell'istruzione'. Secondo una prima stima degli organizzatori, in piazza ci sarebbero circa 10.000 persone.

Procede lungo al discesa del Pincio la testa del corteo partito da piazza della Repubblica. Lo striscione principale 'Uniti per la scuola di tutti' ha ormai raggiunto la meta della manifestazione seguito dalle migliaia di manifestanti che prendono parte all'iniziativa indetta dai sindacati della scuola.

Fra i tanti manifesti sandwiches: "Pierino chiede al maestro...quanti verbi esistono nella lingua italiana? Solo uno: tagliare, tagliare, tagliare". I cartelli più numerosi sono quelli indirizzati direttamente al ministro, rappresentato a volte con le orecchie d'asino altre volte come santino ("beata ignoranza"); "Gelmini tagliati lo stipendio", "Mariastella, Mariastellina la tua riforma è una rovina", "Sotto egida la scuola si suicida", "Gelmini con gioia e letizia metti l'istruzione nell'immondizia", "Gelmini il burattino di Tremonti", "Con i fantocci non si governa, referendum".

Tanti manifesti prendono di mira l'introduzione del grembiule: "non basta il grembiule per coprire l'ignoranza in cui sprofonda la vostra arroganza". Altri striscioni contestano i tagli e chiedono maggiore attenzione alla cultura: "Questa è la scuola delle tre i: impoverimento, invecchiamento, intolleranza", "Siamo qui per l'istruzione, non per l'istruzzione", "mamma e papà non state a guardare, c'è la scuola da salvare", "Bertruffoni se l'istruzione vi sembra un costo provate l'ignoranza", "Il futuro deve tornare a essere quello di una volta", "Gelmini Brunetta la scuola non si affetta", "Contro l'ignoranza - recita uno slogan portato dalle scuole slovene - per il sapere".

Slogan di protesta ma anche tante rime ironiche contro il ministro Mariastella Gelmini alla manifestazione dei lavoratori, insegnanti, studenti in corso a Roma. La parola d'ordine più diffusa è "Giù le mani dalla scuola pubblica" e "La scuola pubblica non si tocca": almeno tre striscioni con queste scritte sono portati dai bambini. Molti criticano il maestro unico: "Maestro unico no grazie: tutti in piazza come un unico maestro", "Un maestro uguale meno cultura", "Maestro unico: ora dateci pennino e calamaio", "Meno insegnanti più bambini ignoranti", "Nella scuola pubblica sono i bambini ad essere unici", "Siamo contro il pensiero unico".

Circa trecento studenti dei licei di Catanzaro stanno bloccando il viadotto Morandi che conduce nel centro storico cittadino per protestare contro la riforma Gelmini. Il blocco è stato attuato nel corso del corteo organizzato nell'ambito delle manifestazioni promosse in tutta Italia contro il provvedimento del governo. La manifestazione, secondo quanto ha riferito la polizia, si sta svolgendo pacificamente. Gli studenti, a conclusione del corteo, terranno un'assemblea.

Qualcuno, tra i manifestanti, l'ha già ribattezzato "l'esorcismo di Rino Gaetano": a molti, tra i presenti al corteo partito da piazza della Repubblica contro le politiche della scuola, non è sfuggito infatti che subito dopo la diffusione, dai grandi altoparlanti dei camioncini che precedono il corteo, della canzone 'Il cielo e' sempre più blù di Rino Gaetano, la pioggerellina che cadeva ininterrottamente da qualche ora sul popolo della scuola è improvvisamente cessata. Certo, il cielo è rimasto grigio e il rischio di pioggia non è scongiurato, ma tra i manifestanti che sfilano la cosa viene considerata decisamente di buon auspicio.

Centinaia di foto e filmati sono da ieri al vaglio della digos di roma che sta tentando di dare un nome e cognome agli estremisti di destra che hanno dato vita agli incidenti ieri a Piazza Navona durante la manifestazione di protesta contro il decreto Gelmini. Stando a quanto si apprende un primo rapporto è stato già inviato alla procura della capitale.

Gli organizzatori della manifestazione nazionale che si sta svolgendo a Roma, dal palco di piazza del Popolo hanno fatto una prima stima dei partecipanti. "Siamo in 800mila".

Sono più di 5.000, secondo gli organizzatori, gli studenti che sfilano in corteo stamattina, nel centro di Bari. In testa al corteo vi sono bambini delle scuole elementari, seguiti da genitori e insegnanti, molti dei quali precari. Tanti gli striscioni e i cartelli esibiti, alcuni dei quali portati dai bambini. Su un cartello uno studente delle elementari pone un quesito: 'Problema: se la maestra guadagna 1.200 euro e la ministra 14.000, qual e' il costo da tagliare?'. Su altri è scritto: 'Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini', 'L'ignoranza è la vostra forza' e 'Gelmini, giù le mani dai miei bambini'.

Migliaia di studenti e propfessori, per ora in due distinti cortei, stanno partecipando a Palermo alla protesta contro la riforma Gelmini. Secondo le stime della Flc Cgil, i partecipanti sarebbero 50.000, ma le cifre non trovano conferma ufficiale. Un corteo è stato organizzato da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda ed è partito da piazza Vittorio Veneto per dirigersi a piazza Politeama. Qui si congiungerà congiungerà con l'altro corteo, promosso dagli studenti universitari, e partito da viale delle Scienze.

Dalle 10,10 la stazione Repubblica della linea A della Metro e' chiusa per motivi di ordine pubblico, a causa del grande afflusso dei partecipanti al corteo sulla scuola. Lo comunica Atac spa.

Camice bianco, guanti e un paziente 'morto' disteso su uno stendibiancheria che per l'occasione è stato trasformato in una barella improvvisata. Sono gli studenti di Medicina che partecipano al corto promosso da Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda contro la riforma della scuola. 'I tagli hanno ucciso anche lui' hanno scritto su un cartello, mentre uno striscione portato dalle studentesse di Ostetricia ammonisce 'No futuro... no parti'.

Molti i cartelli e gli striscioni al corteo di Roma. Mazzi di crisantemi in memoria della scuola pubblica: "Fiori non opere di bene". Poi cartelli: "Sono un collaborsatore scolastico ruischio l'estinzione chiedo aiuto al Wwf". "Dal 30 ottobre al cinema Parlamento film novità 'Andate a spasso'". "Insegnanti piu bambini ignoranti". "Gelmini combatteremo con i bambini". "In Italia si studierà nei ritagli di tempo". "Siam sull'orlo del baratro questa riforma è un passo avanti". Molte anche le T-shirt: "Gli insegnanti sono già unici". Bambini con magliette fatte da soli: "Non rubateci il futuro".

Lezioni in stazione ferroviaria, per tutta la mattinata, a Trieste. Studenti e professori del corso di fisica hanno scelto l'atrio della stazione centrale per continuare le lezioni e far arrivare ai cittadini la loro protesta. Sempre oggi, in piazza Unità, è previsto un presidio degli insegnanti delle scuole superiori organizzato dalla Cgil di Trieste. Sono oltre 300, infine, secondo le stime delle organizzazioni studentesche, i partecipanti alla manifestazione di Roma, nella giornata dello sciopero generale della scuola, partiti questa mattina dal Friuli Venezia Giulia.

'In tutte le citta' d'Italia ci sono migliaia di studenti in piazza, e' davvero una manifestazione nazionale, sia per quelli che sono venuti a Roma sia per quelli che restano a manifestare nelle loro citta'. Credo che sia la piu' grande manifestazione mai fatta sulla scuola''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, durante la manifestazione di protesta a Roma contro il decreto Gelmini. ''Il governo non ha voluto dialogare prima, ha sbagliato. Ora provi a riprendere il dialogo'', ha concluso.

"Sono preoccupato del fatto che ci sia stata un'aggressione da parte di persone ben identificate: il tentativo di radicalizzare un evento pacifico, civile e senza appartenenze politiche va respinto". Lo ha detto il segretario del Pd Walter Veltroni in merito agli scontri avvenuti ieri a Piazza Navona. "Credo che ognuno debba fare - ha aggiunto Veltroni - la propria parte e assumersi le sue responsabilità". E in merito ad eventuali dubbi sul ruolo delle forze dell'ordine Veltroni ha precisato: "Da parte mia sentirete sempre parole di sostegno alle forze dell'ordine che fanno un grande lavoro".

Studenti, di licei ma anche delle elementari, genitori e docenti, partecipano alla manifestazione a Messina contro la riforma Gelmini. Il corteo, organizzato dai sindacati della scuola, è già partito da piazza Cairoli e arriverà fino alla prefettura. Secondo la questura i partecipanti sono al massimo 5mila. Sarebbero almeno il doppio per gli organizzatori.

Questa mattina le scuole elementari, medie e superiori sono rimaste chiuse per sciopero anche a Vibo Valentia. Insegnanti e personale ata hanno aderito quasi tutti alla protesta contro l'approvazione della riforma Gelmini. Ha fatto eccezione qualche scuola materna. Intorno alle nove un corteo composto da circa 200 studenti, per lo più ragazze, hanno iniziato a sfilare per le strade della città.

Anche il leader dell'italia dei valori, Antonio Di Pietro, ha raggiunto il corteo della manifestazione romana. "Noi dell'Idv - sottolinea Di Pietro - siamo in piazza dal primo giorno del governo Berlusconi perchéabbiamo capito subito che prometteva una cosa e ne faceva un'altra, ma sulla scuola non lo lasceremo fare". Per questo, garantisce D Petro, "proporremo un referendum perchéè l'unico mezzo che abbiamo per fermare la deriva autoritaria di Brlusconi".

Sono circa un migliaio gli studenti che stamani hanno preso parte, a L'Aquila, alla manifestazione di protesta contro il decreto Gelmini. I più numerosi erano gli studenti universitari che sventolavano le bandiere dell'Udu. Sotto una pioggerella monotona, il corteo, scortato dalle forze dell'ordine, ha attraversato una delle principali arterie di collegamento della citta, viale Duca degli Abruzzi, provocando il blocco del traffico cittadino. Tra gli striscioni che svettavano, quasi tutti contro il ministro, molti insistevano sul concetto che "Il sapere non si compra il lavoro non è merce", oppure "borse di studio agli studenti, meno soldi ai nullafacenti". Il corteo salira" poi su via Roma transitando davanti all'Ateno, al Comune per finire in piazza della prefettura, passando per piazza Duomo, dove una delegazione degli studenti vorrebbe incontrare il prefetto del capoluogo.

Sono già diverse migliaia gli studenti medi e universitari che si sono concentrati in piazza Nettuno e in Piazza Magiore a Bologna, pronti a partire per il corteo no-Gelmini che sfilerà lungo via Indpendenza, Irnerio e Zamboni. La manifestazione è diretta alla sede di Confindustria, ma al momento i ragazzi hanno avuto l'autorizzazione a marciare fino a via Castiglione davanti alla Chiesa di Santa Lucia. "L'idea è riuscire ad attaccare uno striscione davanti alla sede degli industriali - spiega Lisa Dorigatti, studentessa di Scienze Politiche, tra i promotori dll'iniziativa - ma è più importante che il corteo sia nutrito e compatto".

Manifestazioni in tutta Italia per protestare contro l'approvazione al Senato del decreto 137. Gli universitari dell'Udu scendono in piazza per "rivendicare un sistema formativo pubblico e sul quale non si possono operare tagli così vistosi". Oltre a Milano e Roma gli studenti medi e universitari sono al fianco dei lavoratori anche ad Ancona, Cagliari, Catania, L'Aquila, Lecce, Palermo, Pavia e Torino. L'Unione degli Universitari intende "continuare a chiedere al Ministro e al Governo per quanto tempo ancora intendono ignorare un movimento così grande, così forte e che non accenna a fermarsi".

Traffico in tilt in centro per il corteo promosso dai sindacati confederali per protestare contro la riforma Gelmini partito da qualche minuto da piazza della Repubblica. I manifestanti stanno ora raggiungendo piazza Barberini e in tutta la zona il traffico è paralizzato. Un corteo spontaneo è partito da viale Giulio Cesare, a Prati e sta raggiungendo il centro creando notevoli difficoltà al traffico in zona. Circolazione bloccata anche a San Lorenzo per il corteo degli studenti universitari che si è mosso da poco da La Sapienza. Moltissimi anche gli studenti che si sono già radunati in piazza del Popolo.

Il corteo che a Brescia sta manifestando contro la Legge sulla riforma della scuola ha occupato poco fa la stazione dei treni, dove gli studenti hanno invaso i binari.

C'è anche un presidio di lavoratori metalmeccanici in piazza a Torino a sostegno dello sciopero generale della scuola. Sono rappresentanti di aziende in crisi che con ogni probabilità si accoderanno al corteo che partito da piazza Arbarello raggiungerà piazza Castello.

"Per me è naturale essere qui". Lo afferma il leader del Pd Walter Veltroni arrivando alla manifestazione contro la riforma Gelmini in corso per le vie della capitale. Il leader democratico arrivando al corteo si è intrattenuto qualche minuto a salutare alcuni dei leader presenti come Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione. Nel corteo anche il leader del Pdci Oliviero Diliberto: "E' una manifestazione straordinaria - ha sottolineato - che ci dice una cosa semplice e cioè che il movimento c'è e nel momento in cui c'è questo movimento può riprendere un'opposizione seria contro un governo scellerato che quando taglia sulla scuola taglia sul futuro dell'Italia".

Una delegazione dei senatori del gruppo del Pd sta partecipando alla manifestazione, organizzata dai sindacati, contro il decreto Gelmini e i tagli alla scuola, all'università e alla ricerca che ha avuto inizio da Piazza Esedra a Roma. Sono presenti, tra gli altri, la presidente del gruppo Anna Finocchiaro, il ministro ombra dell'Istruzione Mariapia Garavaglia, il ministro ombra dei rapporti con le Regioni Mariangela Bastico, Antonio Rusconi, Marilena Adamo, Andrea Marcucci, Achille Passoni, Paolo Nerozzi, Vincenzo Vita.

Sono circa seimila, tra personale docente e amministrativo, che secondo i sindacati anche autonomi si sono recati questa mattina a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale. Cortei si registrano nel capoluogo campano e in provincia. Tre istituti superiori sfilano a Portici, uno a Ischia, 1.000 studenti ad Arzano. A Napoli, l'appuntamento è fissato per le 14 a via Mezzocannone. Permangono occupate l'ateneo "Orientale" e le facoltà di Lettere e Sociologia dell'università "Federico II". In piazza Plebiscito, infine, davanti alla prefettura, presidio di protesta della Onlus "Tutti a Scuola" che raccoglie genitori di bambini disabili, in agitazione per i tagli ai docenti di sostegno nelle elementari e medie inferiori

Il Partito democratico sta già lavorando tecnicamente alla formulazione dei quesiti referendari con l'obiettivo di ''ridurre le ricadute dei tagli sulla scuola che sono rilevanti'' nel decreto Gelmini. Lo ha detto il leader del Pd, Walter Veltroni che sta sfilando nelle vie di Roma. Veltroni ha poi aggiunto che un gruppo di costituzionalisti è già al lavoro ''per trovare la formulazione più valida''

Un lungo striscione che va da finestra a finestra con la scritta "vita da precario" in uno dei palazzi di via Barberini saluta il passaggio dei corteo dei manifestanti. Tanti i cittadini alle finestre che salutano e partecipano alla manifestazione di oggi

Sono circa 2mila gli studenti di scuole superiori e universitari che in corteo stanno manifestando a Bari contro il decreto Gelmini. Da tutti gli Istituti della città, i ragazzi hanno raggiunto in piccoli gruppi la centrale piazza Umberto, dove da pochi minuti è partito il corteo che dopo aver attraversato alcune vie del centro, si concentrerà in piazza Libertà, davanti alla Prefettura. In testa al corteo, scortato da un ingente spiegamento di forze dell'ordine, un furgone che diffonde musica e slogan con delle grandi casse acustiche, seguito da studenti con fischietti e striscioni. Molti studenti baresi sono anche partiti nella notte con pullman per partecipare alla manifestazione di Roma

Sono circa 5000, secondo le prime stime degli organizzatori, i manifestanti che protestano a Cagliari contro la legge Gelmini. Partito da piazza Garibaldi il corteo è aperto dai genitori e dai bambini della scuola elementare "Corte Piscedda" di Capoterra che ha subito l'alluvione della scorsa settimana. Nel capoluogo sono arrivati autobus da Oristano, dal Medio Campidano e dal Sulcis, ma non mancano gli apporti anche dal nord e centro Sardegna, con scuole del sassarese e del nuorese. Ad ogni passo il corteo si infoltisce perché gli studenti delle superiori raggiungono la manifestazione lungo il percorso. Oggi a Cagliari le scuole sono chiuse per la festività del santo patrono, ma il fatto sembra non aver influito sulle adesioni

E' da poco partito da piazza Cairoli, a Messina, il corteo di protesta organizzato dai sindacati contro la riforma della scuola. Oltre agli studenti, molti sono i genitori e i docenti che sfilano. Il corteo (diecimila secondo i sindacati, metà per la questura) arriverà fino alla sede della prefettura

Un terzo corteo, di oltre mille studenti, si è formato in viale Giulio Cesare, nel quartiere romano di Prati ed è diretto verso il centro storico per congiungersi alla manifestazione principale indetta dai sindacati. Al corteo spontaneo prendono parte studenti di alcuni licei della zona

Sono decine e decine di migliaia gli insegnanti, gli studenti e i bambini delle scuole elementari che hanno cominciato a sfilare per le vie di Roma. Preceduti da cinque cordoni di polizia, la manifestazione è ormai in prossimità di piazza Barberini. La stragrande maggioranza dei partecipanti è però ancora ferma dentro l'enorme catino di Piazza Esedra, che non riesce a contenere tutti manifestanti. Il corteo, che si snoderà verso le vie del centro storico della capitale fino ad arrivare a piazza del Popolo, è aperto da un camioncino da cui vengono lanciati slogan, vengono spiegati i contenuti della riforma e viene diffusa musica. Subito dietro le bandiere e i palloncini della Flc Cgil. Studenti e bambini issano striscioni contro il ministro dell'Istruzione e la riforma della scuola pubblica

E' iniziata la manifestazione di Milano nell'ambito dello sciopero nazionale contro la riforma Gelmini e i tagli finanziari al settore dell'istruzione e dell'università. Da piazza Cairoli, dove si trovano studenti delle scuole superiori, genitori e insegnanti, il corteo, al quale secondo una prima stima partecipano oltre 10.000 persone, si è mosso verso la parte più centrale della città. La manifestazione, alla cui testa sfilano in un clima del tutto privo di tensione genitori e sindacati, si dovrebbe concludere in piazza Santo Stefano, a due passi dalla sede centrale dell'università Statale. In piazza Cairoli, dove continuano a giungere studenti delle scuole superiori, confluiranno anche gli universitari milanesi che si sono trovati nella vicina piazza Cordusio e che dovrebbero prendere la coda del corteo

"Siamo l'onda che vi travolge", questo lo striscione che apre il corteo degli studenti universitari della Sapienza partito poco fa dall'ateneo romano. I manifestanti sono alcune centinaia e si stanno dirigendo verso piazza della Repubblica per unirsi al corteo organizzato dai sindacati confederali. Gli universitari scandiscono lo slogan "siamo tutti antifascisti"

E' partito alle 9 da via Balbi, diretto in via Roma, il primo dei tre cortei contro la riforma della scuola previsti per questa mattina a Genova. Stanno sfilando un centinaio di studenti. In via Balbi si sono già concentrati un altro centinaio di manifestanti organizzati dalla Cgil. Un corteo si muoverà in mattinata da piazza De Ferrari verso via Balbi

"Uniti per la scuola di tutti" questo lo slogan dello striscione che apre il corteo contro la riforma Gelmini. Dietro lo striscione i segretari dei sindacati che hanno organizzato la protesta: Cgil, Cisl, Uil scuola, Snals Confsal scuola, Gilda e Unams. Davanti a tutto un camioncino che diffonde musica, perchè i sindacati vogliono "che sia un corteo sorridente": per questo vi è anche una banda musicale di giovani proveniente da Palermo e migliaia di palloncini colorati

Anche il leader del Pd Walter Veltroni è appena giunto alla manifestazione organizzata dai sindacati della scuola a Roma. Accolto da applausi e grida di incoraggiamento, il leader del Pd si sta portando alla testa del corteo, ora in largo Santa Susanna

Ci sono anche tanti scolari, delle scuole elementari e medie, accompagnati da insegnanti e genitori, in testa al corteo che si muove lentamente per consentire l'afflusso a piazza della Repubblica dei manifestanti. "Mamme e papà non state a guardare, c'è la scuola da salvare", recita lo striscione della scuola media Mazzini; "Belli e brutti, la scuola è di tutti", ricordano sventolando un lenzuolone colorato i piccoli alunni di una scuola elementare di Bologna mentre il settimo circolo Montessori affida a un colorato cartello lo slogan "Con un popolo ignorante è più facile governare"

Oltre venti web radio universitarie a reti unificate daranno voce a ciò che sta accadendo in atenei, scuole e piazze. Fino alle 12 su http://raduni.wordpress.com/ in onda una diretta a staffetta per raccontare e documentare - grazie agli inviati di Raduni, l'Associazione nazionale degli operatori radiofonici e televisivi - i cortei, le manifestazioni e le assemblee in tutte le città italiane

"Faremo il possibile per contrastare la riforma della scuola targata Gelmini" ha detto il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, che all'altezza di via Barberini è entrato ala testa del corteo nazionale di protesta organizzato da Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals. Il leader della Cgil ha spiegato che quella del governo non è una riforma ma "un'esigenza di blancio". "Faremo il possibile per contrastarla. Il referendum è solo uno degli strumenti a disposizione, ma per il sindacato ci sono moltissime altre strade"

Proteste e corteo di studenti, contro la riforma Gelmini, oggi a Ischia (Napoli). Un corteo di circa duecento studenti è partito da piazza Antica reggia, a Ischia Porto. Slogan e cori vengono urlati contro il ministro Gelmini e il governo Berlusconi

Sono circa diecimila ma il numero è destinato ad aumentare, gli studenti, gli insegnanti e i genitori del corteo partito ora da piazza Arbarello a Torino. Ad aprire la manifestazione un furgone con lo striscione "Giù le mani dal nostro futuro", poi bandiere colorate e altri striscioni come "Mariastella, stellina la riforma è una rovina" oppure 'Il governo dei dementi toglie soldi agli studenti'. Molti genitori delle scuole elementari con un fiore di carta con la scritta "La scuola pubblica è un fiore all'occhiello". Il corteo percorrerà le vie del centro dove si uniranno quelli partiti da palazzo Nuovo per confluire in Piazza Castello, dove l'orchestra del Teatro Regio proporrà un momento musicale "di solidarietà" agli studenti

E' da poco partito da palazzo Nuovo il corteo degli studenti universitari delle facoltà umanistiche di Torino. Gli studenti, alcune centinaia, si stanno dirigendo verso piazza Arbarello in cui si stanno concentrando gli altri studenti delle scuole medie superiori e in cui confluiranno anche gli universitari di altre facoltà e del Politecnico. Il corteo sta sfilando in via Po dietro lo striscione con la scritta "Tutta l'università contro la Gelmini" e con numerosi cartelli satirici sulla riforma e sullo stato dell'università italiana: "Riforma Gelmini nuoce gravemente alla salute" riporta un cartello con il disegno di un pacchetto di sigarette, oppure "Offresi baby-sitter, una laurea, due master e dottorato di ricerca". Con gli universitari sfilano anche i precari della ricerca molti dei quali in camice bianco

Ingorgo alle porte di Roma dove centinaia di pullman diretti alla manifestazione sono bloccati per il traffico

E' partito da piazza della Repubblica, sotto la pioggia, il corteo promosso dai sindacati confederali per protestare contro la riforma Gelmini. Il corteo di migliaia di persone, preceduto da un triplo cordone di forze di polizia, è aperto da un camioncino che "spara" musica a tutto volume e costellato da centinaia di palloncini colorati. Tanti gli slogan e gli striscioni: ''Gelmini: con te tre metri sotto terra'', "Tagli malefici" è la scritta che campeggia sotto una gigantesca silhouette del ministro Gelmini, raffigurata come una strega di Halloween. "Gelmini e Carfagna sarte subito", proclama un altro striscione

Anche Lotta studentesca, movimento giovanile di Forza Nuova, sciopererà questa mattina contro la legge Gelmini. Dalle 10 - informa un comunicato di Ls - manifesterà la propria opposizione alla riforma con una delegazione di studenti che presidierà il provveditorato agli studi in via XV Aprile

La Rete degli studenti riferisce che sono in corso manifestazioni anche in altre città: Torino, Padova, Caltanissetta, Siracusa, Cuneo, Alghero, Nuoro, Ragusa, Sassari, Modena, Bologna, Cosenza, Catania , Modica, Comiso, Trani, Palermo, Bergamo, Cremona

Questa mattina migliaia di studenti sono in piazza a Roma per ''chiedere una scuola e un'università in grado di dare un futuro a noi e al nostro Paese. Manifesteremo ancora il 14 novembre insieme agli universitari, il 17 novembre, giornata mondiale di mobilitazione studentesca: non siamo stanchi e non ci stancheremo. Siamo in piazza insieme ai lavoratori della scuola, ai genitori e alle maestre, perché il problema della scuola è un problema che riguarda tutti. Siamo in piazza in maniera pacifica, festosa e non violenta - spegano ancora - lo siamo nello stesso modo in cui lo siamo stati nelle scorse settimane. Rifiutiamo il tentativo delle frange di estrema destra di trasformare le nostre piazze in luoghi di violenza e tensione''. Il corteo studentesco unitario raccoglie studenti da tutta Italia insieme alle scuole della capitale: 500 dal Veneto, 400 da Frosinone, 300 da Firenze, 500 da Chieti e Pescara, 300 da Perugia, 500 dall'Emilia Romagna, 50 La Spezia, 150 Siena, 100 da Foggia

Migliaia di persone si stanno radunando per l'inizio del corteo di protesta contro l'approvazione della legge Gelmini di riforma della scuola, in largo Cairoli a Milano. Pronti a muoversi in testa al corteo ci sono i genitori e gli insegnanti di Rete Scuole. Più numerosi gli studenti delle scuole superiori di Milano e provincia.
Dalla folla spuntano delle bandiere di Rifondazione Comunista e della Cgil. Sono scesi nel corteo anche gli studenti delle facoltà cittadine che in questi giorni hanno portato avanti le manifestazioni anche con le lezioni in piazza

All'indomani dell'approvazione della riforma Gelmini manifestazioni e cortei si stanno tenendo in tutta la Sicilia in contemporanea con le iniziative organizzate a Roma. A Palermo un corteo, dopo essere partito da piazza Vittorio Veneto, sta attraversando il centro cittadino. Fra pochi minuti, in piazza Politeama, si congiungerà con un'analoga protesta degli studenti, provenienti dall'Università. Manifestazioni si tengono anche a Catania, Messina, Caltanissetta, Siracusa, Trapani

La pioggia che da alcuni giorni colpisce la Capitale non risparmia i manifestanti. Si registra così un vero e proprio 'assalto' ai camion degli organizzatori, come quello della Cisl Scuola, che distribuiscono impermeabili di plastica e ombrelli. A ruba delle nacchere a forma di manina che promettono di essere, nelle prossime ore, la cifra ritmica e rumorosa di tutta la manifestazione. Sono centinaia, infatti, i manifestanti che si dirigono verso la testa del corteo agitando queste strane, piccole ma rumorose nacchere

Centinaia di studenti si sono radunati all'università La Sapienza per il corteo che poi confluirà in quello dei sindacati Confederali che partirà da piazza della Repubblica. Complice la violenta pioggia caduta nelle prime ore di stamani e le chiusure alla circolazione, scattate in previsione dei cortei, il traffico a Roma è particolarmente intenso con veri e propri ingorghi a ridosso del centro storico

"Vogliamo il ritiro dei tagli, il ritiro del decreto 137 approvato ieri e degli articoli 16 e 66 della legge 133, perché sono un'ipoteca sul nostro domani, un'ipoteca che saremo noi a dover pagare - proclama il portavoce della Rete degli studenti medi. - Siamo in piazza in maniera pacifica, festosa e non violenta: lo siamo nello stesso modo in cui lo siamo stati nelle scorse settimane. Rifiutiamo il tentativo delle frange di estrema destra di trasformare le nostre piazze in luoghi di violenza e tensione"

Quella di oggi "è una piazza che nella quantità e nella qualità dice che la scuola deve essere tutelata da parte di tutti". Così il ministro ombra dell'Istruzione, Mariapia Garavaglia, commenta la folla che riempie massicciamente piazza della Repubblica. "E invece questo governo - aggiunge Garavaglia - la sta rendendo debole. Questa è una piazza che vuole interpretare il Paese, un paese che chiede serietà, qualità e dialogo con il governo"

Dopo aver proclamato ieri la "giornata di lutto nazionale per l'istruzione", gli aderenti a Codacons e Covige (comitato nazionale studenti, insegnanti e genitori vittime della Gelmini) scenderanno in strada con il lutto al braccio per "la morte della scuola primaria pubblica italiana". "Il Senato - spiegano in una nota - ha approvato il decreto legge Gelmini non tenendo conto della volontà popolare. Senza scrupoli di coscienza saranno messi sulla strada 130.000 lavoratori precari tra insegnanti e lavoratori della scuola oltre ad arrecare un danno irreversibile alla qualità offerta"

Si prospetta molto elevata in Sicilia l'adesione dei docenti allo sciopero contro la legge di riforma della scuola indetto da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. La Flc Cgil diffonde già i primi dati relativi alla provincia di Palermo e sono molti gli istituti scolastici che oggi non hanno aperto le porte. Lo sciopero sta coinvolgendo oltre al settore pubblico anche quello privato parificato

Palloncini colorati con le sigle dei sindacati colorano il cielo plumbeo di roma. In piazza già alcuni parlamentari del Pd e il ministro ombra dell'Istruzione Maria Pia Garavaglia. In prima linea il furgone che fa da apripista al corteo subito dopo lo striscione unitario con la scritta "Uniti per la scuola di tutti". "Siamo già 2.500" gridano gli organizzatori dal megafono

Sta per partire da piazza della Repubblica il corteo organizzato dai sindacati confederali per protestare contro i tagli alla scuola. Partecipano studenti, insegnanti e drigenti scolastici giunti a Roma da tutta Italia su centinaia di pullman. Il corteo, che partirà alle 9.30, attraverserà via Emanuele Orlando, largo di S. Susanna, piazza Barberini, via Sistina, Trinità dei Monti, raggiungendo piazza del Popolo dove, alle 11.30, è previsto il comizio conclusivo

"I fatti di piazza Navona dovranno trovare spiegazione da parte del ministero dell'Interno. Di certo, le immagini trasmesse dai tg facevano vedere due fazioni che armeggiavano con bastoni e, reciprocamente, si aggredivano. La gravità degli episodi, dall'una e dall'altra parte, provoca solo indignazione" ha dichiarato il portavoce nazionale dei giovani de La Destra, Ruggero Razza, auspicando che "le manifestazioni di oggi possano procedere senza disordini e che, da domani, tutti vogliano finalmente prendere atto che con le spranghe non si difendono gli interessi degli studenti"

Un'assemblea nazionale degli studenti universitari mobilitati contro la riforma Gelmini, da tenere a Firenze il prossimo 8 novembre. E' l'invito lanciato dagli Studenti di Sinistra dell'ateneo fiorentino, che intendono così fissare un momento di incontro ''capace di raccogliere le forze e le esperienze sviluppatesi nei vari territori in un'ottica di rilancio della protesta che attraversi la data del 14 novembre e dia continuità al movimento''. Gli Studenti di Sinistra di Firenze annunciano anche una mobilitazione regionale in Toscana per il 7 novembre

Nel corteo di questa mattina indetto dai sindacati ci sarà anche Walter Veltroni. Il segretario del Pd ha annunciato che il suo partito e quello dell'Italia dei valori promuoveranno la raccolta delle firme per indire un referendum contro il decreto Gelmini ormai diventato legge. Hanno dichiarato la loro adesione Rifondazione, Verdi e Partito socialista mentre l'Udc ha preso le distanze dall'iniziativa. Dopo quello indetto dall'Idv contro il ''lodo Alfano'' (la legge che rende non processabili le massime cariche dello Stato), è il secondo referendum che viene promosso dall'opposizione contro le scelte del governo

Non si sono intanto placate le polemiche per quanto è accaduto ieri mattina a piazza Navona, dove si sono registrati scontri tra studenti aderenti al gruppo di destra Blocco studentesco e altri che fanno riferimento all'Unione degli studenti. In particolare, Pd e Idv hanno rivolto delle interrogazioni al governo per capire come sia stato possibile che un furgoncino contenente mazze e spranghe sia potuto arrivare indisturbato a piazza Navona. Roberto Maroni, ministro degli Interni, si è impegnato a riferire alla Camera tutti i dettagli della ricostruzione di quanto è accaduto

Manca più di mezz'ora all'avvio del corteo organizzato dai confederali Flc-Cgil, Uil e Cisl scuola e piazza della Repubblica (chiamata anche piazza Esedra) è già gremita di bandiere, palloncini e stendardi dei sindacati. Tanti i ragazzi che, a fianco dei professori, protestano contro la riforma Gelmini e i tagli alla scuola. Fischietti, tamburelli e musica allietano l'attesa per la partenza, prevista intorno alle 9. Immancabili, anche oggi, i 'santini' con il volto del ministro Gelmini, nominata 'beata ignoranza'

L'Unione degli universitari (Udu) annuncia che oggi gli studenti medi e universitari scenderanno in piazza ad Ancona, Cagliari, Catania, L'Aquila, Lecce, Palermo, Pavia e Torino, dove i cortei cittadini sfileranno per le città in contemporanea con la manifestazione nazionale di Roma

Centinaia di pullman e diversi treni speciali hanno portato a Roma, da tutta Italia, i lavoratori del settore. In piazza ci saranno anche tante famiglie e studenti, compresi gli universitari che sin dall'inizio hanno solidarizzato con la protesta della scuola. Si contesta il decreto Gelmini, approvato ieri in via definitiva al Senato, che ripristina il maestro unico alle elementari, con il rischio di mettere in discussione la "tenuta" del tempo pieno, ma non solo. Nel mirino ci sono i tagli dei posti di lavoro e degli orari di lezione, il dimensionamento della rete scolastica (con l'accorpamento di istituti con pochi alunni), la mancanza di investimenti nel settore

Hanno già cominciato ad affluire verso piazza della Repubblica, in una giornata che si è aperta con un tempo piovoso, i manifestanti che sfileranno oggi per le vie di Roma per contestare le politiche del governo in materia di istruzione, in concomitanza con lo sciopero generale della scuola proclamato dai sindacati di categoria (Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals)

Due i cortei che si muoveranno per le strade della Capitale. Oltre a quello da piazza Esedra una ulteriore manifestazione partirà dall'università La Sapienza. Alle nove dalla città universitaria un corteo di studenti si muoverà per raggiungere i dimostanti che aderiscono alla manifestazione indetta dai sindacati

Sono attesi migliaia di studenti a Roma per la manifestazione. Il corteo principale partirà alle nove da piazza Esedra, attraverserà le strade del centro e raggiungerà Piazza del Popolo. Previsto l'intervento del leader della Cgil Guglielmo Epifani

Il decreto Gelmini è legge, approvato in via definitiva ieri mattina dal Senato con 162 voti a favore, 134 contrari e 3 astenuti, ma la fine del percorso parlamentare della discussa riforma non placa le polemiche fra gli schieramenti politici. Le opposizioni (Udc esclusa) annunciano un referendum abrogativo. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi accusa "la sinistra" di "truffare i ragazzi", il segretario democratico Walter Veltroni punta il dito sulla "grande arroganza" del governo

Dopo il sì del Senato al decreto Gelmini, il mondo della scuola arriva oggi a Roma da tutta Italia per manifestare contro le politiche dell'istruzione del governo Berlusconi. Opposizione e studenti ora chiedono un referendum per abrogare la legge

 

 

     

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