Secondo Maroni è di gran lunga esagerato il
numero di un milione di manifestanti che
avrebbe partecipato allo sciopero della
scuola di oggi. "Purtroppo c'è il vezzo di
moltiplicare per dieci le cifre reali, anche
se 100 mila persone sono comunque tante".
Chi occupa abusivamente le scuole impedendo
ad altri di studiare sarà denunciato. Lo ha
detto il ministro dell'Interno Roberto
Maroni. Che aggiunge: "Finora il fenomeno
delle occupazioni rientra in manifestazioni
fisiologiche di dissenso. La continuità
didattica finora è garantita".
Anche gli studenti capresi contro il Decreto
Gelmini. I circa 400 studenti che
frequentano le scuole isolane sono sfilati
in corteo: organizzata dagli studenti delle
scuole superiori, la manifestazione ha visto
anche la presenza di insegnanti e genitori.
"Vedo una sinistra scandalosa che ha la
capacità di rovesciare il vero e dire il
contrario della verità". Così il presidente
del Consiglio commenta rientrando a Palazzo
Chigi la manifestazione e lo sciopero
generale della scuola.
''La protesta non si ferma: domani
partiranno nuove occupazioni''. Lo ha
annunciato Lotta Studentesca, formazione
giovanile di Forza Nuova che aggiunge ''nel
fratempo, stiamo preparando una calda
accoglienza per il Ministro Gelmini che il 6
dovrebbe essere a Padova per ScuolaExpo''.
Il sit in di protesta durato circa un'ora è
finito al termine di un intervento
dell'assemblea aperta che invocava la
ripresa del corteo per "bloccare di nuovo la
città". In una piazza Affari fino a quel
momento gremita di studenti universitari e
superiori, i manifestanti hanno quindi
deciso di alzarsi e proseguire con il
corteo, la cui meta non è ancora stata
decisa.
Anche a Lipari, nelle Eolie, 350 studenti
delle scuole isolane sono scesi in piazza
per lo sciopero della scuola indetto dai
sindacati.
Gli studenti hanno
sfilato in corteo per tutta la mattinata
percorrendo il centro di Lipari.
"Contestiamo - spiegano Luca Bernardi e
Marco Raffiti leader del comitato
studentesco - gli effetti che le nuove
disposizioni, del ministro Gelmini, avranno
nelle isole minori". Alla manifestazione
avrebbe partecipato un solo docente.
E' in corso nel cortile di Palazzo Giusso,
sede dell'università Orientale di Napoli
occupata, un'assemblea fra studenti e
docenti. Sono presenti oltre 200 persone. In
discussione le prossime iniziative da
adottare per protestare contro la legge
Gelmini e i tagli all'Università. In
mattinata, nel centro della città, anche un
corteo di studenti medi.
"Oggi a Roma centinaia di migliaia di
persone, professori, studenti, genitori,
personale non docente, hanno dato vita ad
una straordinaria manifestazione di popolo.
Straordinaria per la sua forza e insieme per
la serenità nella quale si è svolta, per il
senso di responsabilità e per la capacità di
tenere insieme i diversi soggetti del mondo
della scuola". Walter Veltroni, segretario
del Pd, sottolinea che ora "il governo deve
ascoltare questa protesta, non può restare
sordo alla voce di chi nella scuola vive
ogni giorno".
Ripartito il corteo degli studenti che aveva
"assediato". "Bloccheremo la città", hanno
detto. Non è definito il percorso che i
manifestanti intendo seguire. Al momento si
dirigono verso Trastevere. Secondo gli
organizzatori la coda
del corteo degli universitari si trova
ancora dalle parti di Largo Argentina.
"Non tagliate il nostro futuro". Questo lo
slogan che ha aperto un corteo di oltre 600
persone che ha sfilato oggi per le vie di
Jesi.
Alla manifestazione,
indetta dal collettivo studentesco Corto
Circuito contro la legge Gelmini, hanno
partecipato studenti medi, insegnanti,
personale della scuola e genitori. Il centro
cittadino - secondo gli organizzatori - si è
trasformato per oltre un'ora in un'unico
spazio assembleare, dove tutti hanno potuto
prendere la parola e il traffico è stato
bloccato da un sit in. La manifestazione
prosegue nel pomeriggio con un'assemblea
provinciale studentesca.
Gridano 'Buffoni, buffoni' le migliaia di
studenti che circondano il ministero della
Pubblica istruzione. Alle spalle
dell'ingresso principale decine di
striscioni sono stati appesi ai cancelli del
ministero. Tra questi quello che recita
'Gelmini sarta subito' oppure 'Gelmini e
Tremonti non capite un nanotubo'.
Si è chiusa la manifestazione contro la
riforma della scuola a Venezia. I
manifestanti, circa 8.000, sono giunti al
parco di San Giuliano, in terraferma a
Mestre, dopo aver attraversato il Ponte
della Libertà, dove è stata annunciata per
il 5 novembre un'assemblea e, a seguire, una
'notte bianca' all'Università Cà Foscari. I
giovani si sono seduti sul prato ripetendo i
cori contro il governo e il ministro
Mariastella Gelmini.
''Al peggio non c'è mai fine: la riforma
Gelmini taglia anche i fondi per la
sicurezza delle scuole''. La denuncia viene
da Cittadinanzattiva che oggi ha aderito
alla manifestazione di protesta a Roma
contro la riforma ''perché contraddittoria
ed autoritaria'' spiega Teresa Petrangolini,
segretario generale di Cittadinanzattiva.
''Questo é davvero un pessimo modo -
aggiunge Petrangolini - di onorare le
vittime di San Giuliano di Puglia, di cui
domani ricorre il sesto anniversario".
Cinquemila studenti di superiori e
dell'università hanno manifestato per le vie
de L'Aquila sotto una pioggia battente. I
ragazzi hanno sfilato per tre ore dalla
fontana luminosa fino in piazza della
Prefettura, dove una delegazione ha
incontrato il rappresentante del governo.
Inoltre il corteo è passato anche davanti
alla sede del senato accademico. Una
delegazione di studenti universitari ha
incontrato il magnifico rettore chiedendogli
di sciogliere la seduta e di unirsi alla
protesta degli studenti. Il senato
accademico ha accolto la richiesta e si è
subito unito alla manifestazione in corso. E
il 14 novembre si replica per lo sciopero
indetto dai sindacati di categoria
dell'università.
Portano in alto sulle loro spalle una cassa
fatta di legno, con dei fiori e il simbolo
della croce disegnato sullo striscione che
la avvolge dove c'è scritto 'Pubblica
istruzione'. Sono alcuni delle migliaia di
studenti universitari in corteo a viale
Trastevere. Sulle note di Rino Gaetano, dei
99 Posse e di tanti altri gli studenti
continuano ad arrivare occupando buonaparte
del viale che circonda il ministero della
Pubblica Istruzione.
Sono stati sgomberati i due binari, il 17 e
il 18, della stazione torinese di Porta
Nuova occupati da un gruppetto di
manifestanti, a quanto pare appartenenti
all'area anarchica. Al momento la situazione
all'interno della stazione è tornata
tranquilla e molti studenti che
partecipavano alla manifestazione di oggi e
che erano presenti in stazione hanno
espresso contrarietà all'occupazione dei
binari e hanno chiesto di tornare a portare
la protesta pacifica nelle strade della
città.
I tagli al fondo ordinario per l'università
previsti dalla legge 133 sono "un errore
gigantesco" secondo l'oncologo Umberto
Veronesi. "E' un problema da risolvere", ha
detto Veronesi. "Non so che cosa vorranno
dire alla fine per l'università questi
tagli, ma sono molto preoccupato. I tagli
finiranno con il pesare soprattutto sulla
ricerca in un momento nel quale si
dovrebbero invece raccogliere le forze per
lo sviluppo".
Il primo bilancio degli scontri tra i
manifestanti e la polizia di mezz'ora fa a
Bologna, davanti all'aula di Santa Lucia è
di sei feriti. Cinque sono manifestanti e
una è una giornalista del "Corriere di
bologna": colpita alla testa da una
bottiglia lanciata dai manifestanti, è stata
portata da un'ambulanza al pronto soccorso
dove è stata medicata per il taglio alla
testa. Degli altri cinque feriti, tre sono
stati colpiti da manganellate alla testa e
uno alla caviglia. Una ragazza è caduta per
terra durante gli scontri ed è stata
calpestata durante le cariche. Intanto
l'intenzione dei manifestanti anti-Gelmini è
quella di proseguire il corteo e bloccare i
viali di circonvallazione.
Non ci sono le condizioni per il piano di
riordino degli istituti scolastici. E' la
posizione assunta sulla scuola dalla
conferenza dei presidenti delle Regioni che
contestano lo schema di piano programmatico
sulla scuola previsto dall'art. 64 della
manovra. "E' del tutto evidente, che visto
che le iscrizioni scolastiche si apriranno a
gennaio, le condizioni per realizzare quel
piano nell'anno scolastico 2009-2010 non ci
sono". Lo ha affermato il presidente della
conferenza delle Regioni Vasco Errani, al
termine della riunione del 'parlamentino'
dei governatori.
Un microfono aperto per gli interventi dei
manifestanti. È questa l'iniziativa lanciata
da circa 20 minuti in piazza Affari dagli
studenti di superiori e università giunti
davanti al palazzo della Borsa. Tra i vari
interventi: l'elenco dei tagli previsti
dalla riforma; la comunicazione rivolta alle
forze dell'ordine presenti dei tagli che
interesseranno anche loro; una dedica ad
Abba; la lettura di un comunicato del
vicesindaco, Riccardo De Corato, che,
lamentandosi per il blocco del traffico
nella città, ha provocato l'euforia e gli
applausi dei presenti.
"La scuola? presente. Gelmini incompetente".
E' lo striscione che sventola dalla terrazza
del Pincio, alle spalle del mega palco
allestito per la manifestazione della
scuola. A presidiarlo ci sono ancora decine
di ragazzi con palloncini colorati.
Subito dopo il lancio di uova e oggetti
contro le forze dell'ordine, che si sono
schierate a protezione del ministero, un
gruppo di studenti "in modo responsabile"
come spiegano dalla questura, si è staccato
dal corteo di 15 mila studenti creando una
sorta di servizio d'ordine, un cordone tra
la polizia e i manifestanti violenti.
Al momento la
situazione è tranquilla.
"Il governo dovrebbe essere disponibile già
domani" a riferire in Parlamento sugli
scontri di ieri a Piazza Navona tra
studenti: lo ha detto nell'Aula della Camera
la vicepresidente Rosy Bindi rispondendo a
una sollecitazione di Roberto Giachetti
(Pd). Ricordando che il momento in cui
tenere l'informativa del governo sarà
stabilito nella riunione della conferenza
dei capigruppo di Montecitorio convocata per
le 17 di oggi, Bindi si è detta "compiaciuta
perché la manifestazione di oggi si è volta
in modo sereno e pacifico".
Moltissime scuole elementari chiuse in tutta
la provincia di Rovigo, adesioni tra i
docenti della primaria valutate in oltre
l'80% e mediamente sopra il 50%, alle medie
e anche alle superiori, adesione di massa
degli studenti. Questo in sintesi il
successo dello sciopero della scuola nel
Polesine. A Rovigo e Adria in mattinata
anche due cortei con 200 persone.
I diversi spezzoni del corteo milanese che
non si sono fermati in piazza Duomo stanno
confluendo in piazza Affari, dove viene
organizzato un grande sit-in di fronte al
palazzo della Borsa. In un clima che rimane
rumoroso ma festoso, diverse centinaia di
studenti delle superiori e dell'università,
fra la musica emessa a tutto volume dai
camioncini che fanno da riferimento ad
alcuni centri sociali della città, stanno
tenendo brevissimi comizi e scandendo slogan
contro la riforma.
Dal camion che si trova alla testa del
corteo degli universitari, arrivato davanti
alla sede del ministero dell'istruzione, è
partito un lancio di uova contro gli agenti
di polizia che presidiano l'ingresso del
dicastero. Accesi anche diversi fumogeni
colorati. Il corteo, intanto, riempie tutta
viale Trastevere, fino al lungotevere.
Un'altra parte dei manifestanti,
prevalentemente studenti medi, è arrivato da
viale Glorioso al grido di "assedio".
Il comizio dei leader sindacali in piazza
del Popolo si è concluso ormai da diversi
minuti ma la piazza è ancora gremita. Tante
le persone che accennano a spostarsi. Sulle
note di Manu Chao sventolano ancora le
bandiere e non si fermano gli slogan. Anche
i tornanti che scendono dal pincio sono
ancora pieni di manifestanti.
'Dimettiti, dimettiti'. E' lo slogan urlato
dalle migliaia di studenti che hanno appena
preso 'd'assediò il Ministero della Pubblica
Istruzione invitando Maria Stella Gelmini a
dimettersi dall'incarico. Un fiume in piena
di ragazzi che hanno lasciato il corteo
madre per confluire su viale Trastevere.
Tantissimi e colorati gli striscioni e le
bandiere. In testa alla manifestazione anche
un camioncino munito di altoparlante che
trasmette musica rap.
Più di 600 persone tra studenti, professori
e genitori hanno sfilato questa mattina per
le vie di Mantova per protestare contro il
decreto Gelmini e i tagli ai fondi destinati
alle scuole. La manifestazione si è svolta
pacificamente e in modo ordinato, sotto il
controllo discreto delle forze dell'ordine.
Striscioni, cartelli e slogan contro il
Governo e il ministro Gelmini hanno colorato
il corteo. Una delegazione di studenti è
stata ricevuta dal provveditore Ghilardotti:
'Come cittadino condivido le preoccupazioni
per i tagli di risorse per la scuola - ha
detto il dirigente scolastico -, ma come
provveditore applichero' la legge'.
Il corteo bolognese anti-Gelmini, dopo aver
percorso via Cartoleria, ha girato a destra
in via Santo Stefano e sta ora avanzando in
direzione della porta. Alla testa del corteo
una fila di ragazzi che gridano slogan
contro il ministro Selmini e l'ex presidente
Cossiga, ma anche contro i "fascisti" e le
forze dell'ordine. Tantissimi i fischi, un
petardo e qualche fumogeno. Ma rispetto ai
momenti di tensione di poco fa in via
Castiglione, ora la situazione sembra
essersi calmata. I ragazzi delle prime fila
non hanno più cappucci e sciarpe sulla
faccia. Davanti al corteo camminano agenti
della Digos. Non è chiaro dove siano diretti
ora i manifestanti, ma probabilmente verso i
viali.
Dopo un'ora circa di occupazione, alle 12.40
gli studenti hanno liberato i binari della
stazione ferroviaria di Piazza Principe. La
circolazione dei treni è così ripresa, anche
se con notevoli ritardi. Tra il binario 15 e
16 i manifestanti hanno steso uno striscione
con la scritta "noi la crisi non la
paghiamo". Molti studenti, alcuni dei quali
provenienti anche da Savona e Imperia, hanno
scattato delle foto ricordo con i
telefonini.
La veglia di preghiera, promossa dalla
Confederazione degli studenti, "affinché il
Governo decida di ritornare sui suoi passi e
ritirare i decreti voluti dal ministro
dell'Istruzione, Gelmini", si terrà domani,
venerdì 31 ottobre a partire dalle 17 nel
Duomo di Napoli. "E' una forma di protesta
civile alla quale ci auguriamo che possa
partecipare anche il Cardinale Sepe che
tanto sta facendo per il riscatto di
Napoli", hanno detto il presidente del
Consiglio degli studenti dell'Università
Federico II di Napoli, Luigi Napolitano, e
Omero Pinto, segretario regionale de La
Confederazione.
"Noi la crisi non la paghiamo", "occupa
tutto, occupa subito", "se non cambierà
bloccheremo la città" e "la Gelmini non la
vogliamo". Sono questi gli slogan scanditi
in coro dai manifestanti sganciatisi dal
corteo contro il dl Gelmini. Diretti in
piazza Affari, studenti di superiori e
università sono arrivati in piazza Cordusio
bloccando il traffico per alcuni minuti. Il
corteo, guidato dal centro sociale
"Cantiere", è poi ripartito diretto verso il
palazzo della Borsa.
L'inno di Mameli, cantato da tutti i
manifestanti e dai leader sindacali, chiude
la manifestazione di piazza del Popolo a
Roma.
Il corteo degli universitari è giunto sotto
al ministero dell'Istruzione e sta
circondando tutto l'edificio. Migliaia di
persone stanno riversandosi per le vie di
Trastevere.
Un piccolo spezzone del corteo che ha
sostenuto lo sciopero del mondo della scuola
di Milano è arrivato in piazza Affari, sede
di Borsa Italiana. Il gruppo di giovani,
circa duecento, al grido di 'Noi la crisi
non la paghiamo', si è piazzato di fronte a
Palazzo Mezzanotte protetto da una ventina
di agenti di polizia. La manifestazione
improvvisata non sta generando particolari
tensioni, così come la lezione in piazza
tenuta da una ventina di studenti vicini a
Forza Italia di fronte alla sede
dell'Università Statale si è sciolta
autonomamente senza alcun incidente o
contatto con il corteo.
"Con il nuovo dl sulla scuola del ministro
Gelmini si taglia non solo ciò che è inutile
ma anche ciò che è utile e l'inquietudine
dei ragazzi per il futuro è anche la
nostra". Lo ha detto il neo rettore
dell'università La Sapienza di Roma Luigi
Frati nel corso della cerimonia di congedo
del rettore uscente Renato Guarini
stamattina nell'aula magna del rettorato.
"Vogliamo una università di qualità - ha
aggiunto Frati - che sia percepita utile
dalla società civile e dalla politica. Visti
gli investimenti carenti cercheremo di
tagliare solo ciò che non è veramente
utile".
Migliaia di studenti hanno manifestato
questa mattina a Bergamo contro la riforma
della scuola del ministro Gelmini.
Cinquemila persone secondo le forze
dell'ordine, almeno il doppio per gli
organizzatori, hanno sfilato per le vie del
centro. Tra striscioni, cori di protesta
contro il governo e le bandiere del
movimento studentesco e di Rifondazione
Comunista, il corteo è partito dal piazzale
della stazione ed è terminato nella zona
della Città Alta, alla sede dell'Università
in Sant'Agostino, dove sono giunti in un
migliaio.
Dopo gli scontri con la polizia il Corteo
degli studenti sta ora avanzando per via
Castiglione. L'entrata di via Santa Lucia è
bloccata da un cordone di carabinieri in
assetto anti-sommossa. La polizia ha sciolto
il blocco e sta facendo avanzare gli
studenti lungo via Castiglione. Il posto di
blocco della polizia si è spostato sotto il
"torresotto" di via Castiglione. Al grido di
"via via la polizia" gli studenti sono ora
indecisi se tentare di proseguire o svoltare
per via Cartolerie.
E' durato circa 30 minuti il sit in di
alcune centinaia di giovani su alcuni binari
della stazione di Campo di Marte a Firenze.
Abbandonati i binari i giovani hanno ripreso
il corteo per le strade della città.
La Polizia ha usato anche i manganelli per
fermare la testa del corteo anti-riforma
Gelmini a Bologna. L'incidente è scoppiato
davanti all'Aula Magna di Santa Lucia
dell'ateneo Bolognese, in via Castiglione, a
200 metri dalle Due Torri, dove le forze
dell'ordine hanno bloccato il corteo che
voleva proseguire per fare un presidio sotto
la sede di Unindustria, in via San Domenico.
Mentre era in corso una discussione,
qualcosa ha innescato la reazione degli
agenti che hanno manganellato gli studenti
della prima fila. Dal corteo sono volate
bottiglie di vetro e sono stati lanciati
sassi, poi sono partiti slogan come
"vergogna vergogna".
Stanno entrando pacificamente nella stazione
di Porta Nuova gli studenti torinesi che
stanno partecipando alla mobilitazione
contro il decreto Gelmini. L'intenzione dei
manifestanti è quella di tenere un'assemblea
all'interno dell'atrio della stazione
torinese. Fra i vari slogan, oltre a quelli
contro i rappresentanti del governo, anche
"Un po' qua un po' là occupiamo la città".
In Sicilia sono oltre 200 mila che stanno
sfilando per dire 'no' alla legge Gelmini.
Lo rende noto la Cgil che segnala che ''a
Palermo stanno partecipando al corteo di
protesta circa 100mila persone, a Catania
sono in 20 mila, a Messina in 10 mila,
mentre 6 mila sono a Siracusa, 10 mila a
Trapani e 5 mila a Caltranissetta''.
Manifestazioni - segnala la Cgil - sono
inoltre in corso anche nei piccoli centri. A
Cefalu', ad esempio, nella provincia di
Palermo, tutte le scuole superiori sono
rimaste chiuse ed e' in corso un corteo di
1.500 persone.
"Diverse aggressioni ai danni di studenti di
destra oggi allo sciopero generale". Lo
denuncia Blocco Studentesco, sostenendo che
"dopo l'aggressione di ieri, continua la
caccia dell'estrema sinistra ai 'non
allineati'".
L'Obessu e l'Esu, i sindacati europei degli
studenti medi ed universitari, appoggiano la
protesta degli studenti italiani contro i
provvedimenti del governo. Lo rende noto la
Rete degli studenti medi. "Presso
l'ambasciata italiana a Bruxelles -
sottolinea il portavoce Luca De Zolt - è in
corso un presidio delle due organizzazioni
in solidarietà alla protesta degli studenti
italiani. Un altro presidio è in corso
davanti alla sede della commissione
europea". Nel comunicato, riporta de zolt,
"si esprime solidarietà per gli studenti
feriti negli scontri di ieri e si dà una
ferma condanna della violenza".
Mentre dal palco allestito si tengono i
discorsi di politici e rappresentanti
sindacali, in piazza del Popolo gremita
continuano ad arrivare manifestanti. Un
gruppo di studenti delle scuole superiori
romane espone uno striscione con su scritto
"Stand up for your right". Dalle balconate
sopra piazza del Popolo è stato esposto lo
striscione: "La scuola? Presente, Gelmini
incompetente". Dal palco, gli organizzatori,
aggiornano i partecipanti dicendo che una
parte del corteo si trova ancora in via
Barberini, a inizio percorso.
A Milano, il corteo minore degli studenti
sta percorrendo una via di accesso a piazza
Duomo, via Santa Margherita, in direzione
Piazza della Scala. Al grido di "Bloccheremo
la città", gli studenti "minacciano" di
riproporre la giornata di cortei
improvvisati che hanno paralizzato ieri il
traffico cittadino per ore.
Arriva direttamente dal rettore
dell'Università degli studi della
Basilicata, Antonio Mario Tamburro, "uno che
il 1968 l'ha vissuto", l'invito agli
studenti - riuniti stamani a Potenza - "di
non perdere questa battaglia come invece
hanno fatto quelli di allora", perché "il
prezzo da pagare sarà quello di raccontare
una sconfitta, fra 40 anni, ai vostri
figli".
Tra i cortei che da stamani attraversano la
città contro la legge Gelmini, uno è sfilato
per via Nazionale, formato dagli studenti
delle scuole medie superiori. Partito dal
liceo Virgilio, dopo essere giunto a piazza
della Repubblica ed essere passato per via
Nazionale, ha raggiunto la prefettura, in
via IV novembre dove si è fermato in
presidio, chiedendo, con interventi al
megafono, i motivi della presenza ieri in
piazza Navona del camioncino di Blocco
studentesco, dove erano custoditi bastoni e
caschi utilizzati per gli scontri. Inoltre,
gli studenti hanno denunciato la mancanza di
fondi per la ristrutturazione degli istituti
scolastici della capitale. Il corteo è poi
ripartito è si è unito agli universitari che
si trovano ora su corso Vittorio Emanuele.
"Non dividiamoci, la forza di questa
giornata è l'unità, non scambiamo un piatto
di lenticchie per questa forza di unità.
Questo è il segno di questa manifestazione e
di questo incontro". E' quanto afferma il
leader della Cgil Guglielmo Epifani,
intervenendo davanti a un milione di persone
a piazza del Popolo.
Il capo della polizia Antonio Manganelli si
dice "molto sereno" per le manifestazioni
degli studenti in corso di svolgimento in
tutta Italia. Sul fatto che questa mattina
le manifestazioni si stiano svolgendo in
maniera pacifica, il capo della polizia ha
affermato: "Speriamo".
E' tornato in mezzo al corteo Beppe Grillo,
accolto questa volta dagli applausi. A
contestarlo, spiegano dallo staff del
'Meetup' erano state una trentina di persone
circa, apparteneti ai centri sociali, che si
trovavano alla testa del corteo. Grillo ha
ricevuto un camice da parte degi chimici
precari e lo ha indossato, proseguendo per
un pezzo di strada con loro e fare ritorno
quindi in piazza Verdi.
Alcune centinaia di studenti delle scuole
superiori torinesi che stanno partecipando
alla manifestazione contro la riforma del
sistema scolastico e universitario sono
arrivati in corteo fino alla stazione di
Porta Nuova. Un fitto cordone di Forze
dell'ordine sta al momento bloccando gli
ingressi della stazione. Quello che i
manifestanti vorrebbero sarebbe di riuscire
a parlare dai microfoni di Porta Nuova per
spiegare le ragioni della protesta.
"Roma in questo momento è attraversata da 4
cortei, piazza della Repubblica si svuota e
si riempie in continuazione. In tutta Italia
sono in corso manifestazioni: un intero
Paese che insorge". E' quanto ha affermato
il segretario della Cgil Guglielmo Epifani
parlando dal palco allestito in piazza del
Popolo. "Ai giovani dico non vi pentirete di
stare qui oggi - ha aggiunto - il vostro
impegno non sia messo in discussione da
qualcuno che ha cattivi propositi: la nostra
forza è la democrazia".
Studenti universitari e delle superiori si
sono sganciati dal corteo dirigendosi in via
Mengoni. I manifestanti presenti in piazza
Duomo, punto d'arrivo della manifestazione
contro il dl Gelmini, erano, al momento,
circa 100mila ma buona parte aveva già
iniziato ad abbandonare la piazza. Lo
spezzone staccatosi dal corteo di trova
attualmente in via Santa Margherita.
La manifestazione per protestare contro il
decreto scuola Gelmini diventato legge
riceve la 'benedizione' del parroco di Santa
Maria dei Miracoli, una delle due chiese
gemelle di piazza del Popolo a Roma dove è
in corso la manifestazione organizzata dai
sindacati.
"Mi sembra una bella
manifestazione - afferma don Giovanni,
l'anziano parroco - Soprattutto per i modi
con i quali si sta svolgendo il corteo. Gli
studenti protestano per un ideale giusto,
che è quello di difendere l'istruzione". Un
solo rammarico da parte del sacerdote che ha
dovuto celebrare una messa lampo visto che i
pochi fedeli presenti alla Santa Messa hanno
poi voluto prendere parte alla
manifestazione.
Momenti di tensione alla stazione Campo di
Marte di Fienze dove alcuni binari sono
stati occupati da un centinaio di giovani
soprattutto dei centri sociali. I ragazzi
hanno prima cercato di
entrare nella stazione
passando dall'ingresso principale, che era
però presidiato da ingenti forze
dell'ordine. Respinti, sono riusciti a
guadagnare un entrata secondaria presidiata
solo da alcuni poliziotti, che non hanno
potuto fermare l'onda d'urto dei giovani che
è così entrata nella stazione.
A Palermo circa cinquemila studenti
universitari, partiti da viale delle
Scienze, hanno percorso le vie del centro
storico e hanno da poco raggiunto piazza
Castelnuovo, dove nel frattempo era
confluito il corteo organizzato dai
sindacati contro la riforma della scuola,
proveniente da un'altra area della città.
"I tagli non sono una riforma, ma un modo
per mascherare la contro-riforma in atto".
Così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni,
interviene in piazza del Popolo. "Le scelte
per il futuro - ammonisce bonanni - si fanno
con la gente, si discute della scuola con il
popolo della scuola, con i lavoratori non
come se fossimo in un cda: vergogna!".
"Siamo in 30mila". E' questa la cifra che
gli studenti hanno dato dai megafoni durante
la manifestazione contro la riforma Gelmini
in corso a Bologna. Nel corteo sfilano tra
gli altri gli studenti di Veterinaria tutti
con il camice bianco, il cappello fatto con
i fogli di giornale e le orecchie d'asino.
Lotta studentesca, formazione giovanile di
Forza nuova, sta manifestando e scioperando
in tutta Italia contro la legge Gelmini
"anche con la sinistra dove dimostri
maturità e consapevolezza politica. Il
nostro è uno sciopero costruttivo e
positivo: non difendiamo la scuola attuale,
ma ne pretendiamo una migliore, non la
brutta copia di quella odierna", si legge in
una nota della formazione che auspica che
gli studenti restino uniti e non cadano "nel
tranello approvato dal governo che ci
vorrebbe vedere in faida tra noi".
Due grandi facce in cartapesta che
rappresentano il volto del ministro Gelmini
e del presidente del Consiglio Berlusconi,
lui con le orecchie da asino. Sono i volti
di due installazioni di cartapesta portate
in piazza del Popolo da un gruppo di
studenti che stanno assistendo al comizio
finale della manifestazione contro la
riforma Gelmini e per i contratti della
scuola. Accanto ai due volti di cartapesta
spicca anche un cartello-santino che
raffigura il ministro Gelmini con una
cornice di fiorellini e sotto la scritta
"Beata ignoranza".
E' terminato poco fa a Bari il corteo
pacifico a cui hanno partecipato - secondo
la questura - circa tremila persone tra
studenti (anche delle scuole elementari),
genitori e docenti che hanno protestato
contro le politiche del governo
sull'istruzione dopo il varo del decreto
Gelmini. I manifestanti sono ora radunati in
piazza Libertà, davanti al palazzo della
prefettura, dove gli studenti stanno tenendo
interventi pubblici per spiegare i motivi
della loro protesta.
I manifestanti che si sono dati appuntamento
a Roma per il corteo indetto dai sindacati
della scuola sono talmente tanti "che il
questore ha dovuto autorizzare altri due
cortei". E' quanto hanno annunciato gli
organizzatori dal palco di Piazza del
Popolo, precisando che Piazza della
Repubblica, da dove era partito il primo
corteo, "è ancora piena di gente".
Con lo slogan "Firenze lotta" oltre un
migliaio di persone secondo le forze
dell'ordine (4.000 secondo gli
organizzatori) stanno manifestando da
stamani a Firenze contro il decreto Gelmini.
A sfilare studenti, soprattutto medi ma
anche universitari, docenti, dottorandi e
anche famiglie con bambini, oltre ad
esponenti dei centri sociali. Il passaggio
del corteo sui viali cittadini ha creato
disagi al traffico ma, nel complesso, la
manifestazione non sta registrando tensioni.
"Piazza della repubblica è di nuovo piena".
Lo annunciano dal palco gli organizzatori
della manifestazione romana che annunciano
che "il corteo si è fatto in tre per la
numerosissima partecipazione".
Per questioni di opportunità legate
all'ordine pubblico, il corteo di protesta
contro la riforma della scuola in corso a
Venezia sul ponte della Libertà proseguirà
fino al parco pubblico di San Giuliano a
Mestre. La manifestazione era stata
autorizzata per il transito su una parte del
ponte fino al suo congiungimento con la
terraferma e quindi avrebbe dovuto
sciogliersi. Visto l'alto numero di
partecipanti e le loro pressanti richieste
alle forze di polizia, la manifestazione ha
ottenuto il permesso di proseguire ben oltre
il luogo dove era previsto lo stop.
Centinaia di migliaia di fischi e un boato
assordante di protesta nei confronti del
ministro dell'istruzione, Gelmini, ha aperto
il comizio dei sindacati confederali a
piazza del popolo che ha preso il via dopo
la fine della manifestazione. Oltre a
Gelmini, è stato contestato anche il
ministro della Pubblica amministrazione
Brunetta.
L'assessore regionale alla Pubblica
Istruzione in Sicilia Antonello Antinoro
(Udc) sta partecipando al corteo contro la
riforma del ministro Gelmini in corso a
Palermo. "E' una riforma che non ci convince
- afferma - sia per il metodo che è stato
portato avanti, senza alcuna concertazione
con le Regioni, sia per l'approccio
ragionieristico, legato a tagli che
finiranno con il penalizzare sopratutto la
Sicilia e le regioni del Sud".
Continua la mobilitazione all'Università
della Calabria contro la riforma Gelini.
Dopo il blocco delle lezioni deciso ieri dal
Consiglio di Facoltà di Ingegneria, oggi si
fa sentire la Facoltà di Scienze Politiche.
Questa mattina si sono tenute lezioni
alternative sulla mafia e la criminalità.
Per le ore 14 è prevista un'assemblea
plenaria e alle 16 si terrà un Consiglio di
Facoltà straordinario, durante il quale gli
studenti chiederanno due ore al giorno di
mobilitazione, dalle 11,30 alle 13,30, da
tenersi ad oltranza, fino a quando non ci
dovessero essere dei cambiamenti nelle
disposizioni legislative. Anche a Cosenza,
intanto, questa mattina si è tenuto un
corteo di protesta contro la Legge Gelmini.
Gli studenti di alcune scuole superiori
romane si sono travestiti da asini,
indossando cappelli con le orecchie, a
testimoniare il rischio di avere in futuro
"una scuola di somari". Anche Dante
Alighieri, con la citazione di un passo de
l'Inferno, su uno striscione portato in
piazza da un gruppo di liceali "fatti non
foste per viver come bruti, ma per seguire
virtute e conoscenza" l'invito rivolto al
governo.
E' giunto a piazza Venezia il corteo degli
studenti partito dalla Sapienza e diretto al
Ministero dell'istruzione in viale
Trastevere. Dietro lo striscione che recita
"siamo l'onda che ti travolge: sciopero
generale subito" i partecipanti alla
manifestazione degli universitari stanno
aumentando. "Si sono uniti a noi pezzi di
corteo sindacale che non riuscivano ad
entrare nell'altra manifestazione - ha detto
uno degli studenti- in più sono confluiti
universitari e studenti medi provenienti da
tutta Italia". Il corteo che, secondo quanto
detto dagli organizzatori, è autorizzato a
giungere sotto al ministero dell'Istruzione
percorrerà Corso Vittorio, Ponte Garibaldi e
Viale Trastevere. "Visto che siamo così
tanti" ha concluso lo studente "circonderemo
l'edificio del Ministero".
Sono circa 200.000 gli studenti delle scuole
medie superiori e gli universitari che
partecipano allo spezzone studentesco
all'interno del corteo contro il Dl Gelmini
in corso a Roma. Lo fa sapere l'Unione degli
universitari. "Si attendono ancora alcune
decine di autobus - spiega l'organizzazione
- rimasti bloccati nel traffico. La
manifestazione si caratterizza come tutte
quelle precedenti per il carattere pacifico
e non violento".
Beppe Grillo rifiutato, con slogan non
gentili, come i toni da lui usati proprio a
Bologna dove lanciò il VaffaDay, dal corteo
di protesta contro la riforma Gelmini che
dalle 9,30 ha sfilato per le vie del centro
del capoluogo emiliano e al quale il comico
genovese aveva portato la propria
solidarietà. Appena la testa del corteo lo
ha scorto, si è levato il grido "Beppe
Grillo non lo vogliamo, non vogliamo le
primedonne", slogan conditi anche da insulti
irripetibili. Lo showman, attorniato da
fotografi e telecamere, si è fatto da parte
ed è ritornato verso piazza Verdi, il cuore
della zona universitaria: "Non mi sorprende,
erano solo cinque o sei, hanno perfettamente
ragione. E' la loro manifestazione e la
gestiscono loro. La mia voleva essere solo
una testimonianza".
Momenti di tensione a piazza Barberini
quando un corteo di auto blu si è trovato ad
attraversare il flusso dei manifestanti che
stazionava in strada e che ha reagito con
cori ed insulti. Scesa dall'auto la scorta
del politico "non identificato" ha
circondato l'auto proteggendola da eventuali
assalti fino a via delle Quattro Fontane
dove, libera dai manifestanti, è ripresa
regolare la corsa.
I binari della stazione ferroviaria di
Genova-Principe sono occupati dai
manifestanti che protestano contro il
decreto Gelmini. Poco prima delle 12 una
migliaio di studenti, provenienti dai cortei
che in mattinata hanno attraversato la
città, è entrato in stazione occupando i
binari.
"Siamo centomila". Lo affermano gli
esponenti dei collettivi degli studenti
universitari in corteo verso il ministero
dell'Istruzione di viale Trastevere. La
testa del corteo è giunta adesso a piazza
Venezia, dopo aver attraversato tutta via
Cavour. "Noi la crisi non la paghiamo", e
"la gente come noi non molla mai", sono gli
slogan urlati dagli studenti in corteo.
Intanto, alla periferia di Roma, tra punti
di arrivo dei pullman alle stazioni di
Anagnina, Tuscolana e Eur sono stati
organizzati cortei spontanei a causa
dell'eccessivo afflusso di manifestanti
nelle strade. Anche sul Grande Raccordo
Anulare decine di pullman sono rimasti
bloccati: i manifestanti hanno abbandonato i
mezzi di trasporto e hanno dato il via ad
una manifestazione.
La manifestazione nazionale per dire no al
dl Gelmini si è divisa in più cortei
spontanei che stanno interessando tutta la
città. Secondo quanto riferiscono gli
organizzatori, una parte dei manifestanti
che ancora si trovavano in Piazza della
Repubblica ha modificato il suo percorso e,
"sta attraversando via Nazionale, in
parecchie migliaia" per raggiungere
attraverso altre strade del centro storico
Piazza del Popolo e unirsi agli altri
partecipanti.
Nessuna cifra ufficiale ma i manifestanti
hanno riempito interamente piazza del Duomo
a Milano per protestare contro la riforma
della scuola voluta dal ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini. E' un
corteo colorato e pacifico quello che da
stamattina ha attraversato il centro di
Milano. "Le nostre maestre sono già uniche",
gridano i bambini delle elementari armati di
fischietti e tamburi. Dicono no alle classi
ponte e ai tagli all'istruzione genitori e
insegnanti che hanno manifestato fianco a
fianco.
Mariastella Gelmini "ha fatto un miracolo:
ha unito qui, oggi, le cinque sigle
sindacali della scuola". E' quanto
sottolineano a gran voce dal palco della
manifestazione di Roma contro le politiche
del governo sulla scuola. Una circostanza
notata con favore da Guglielmo Epifani,
segretario generale della Cgil: "E' stato
importante mantenere l'unità sindacale,
spero che continui. Non è indifferente
-rileva- avere tutte le organizzazioni
presenti, unite, ci abbiamo lavorato e credo
che lo abbiamo fatto bene".
Decine di lumini per celebrare "la veglia
funebre della scuola pubblica". E' quanto è
accaduto nella serata di ieri davanti ai
cancelli del Liceo Scientifico 'A. Gatto' di
Agropoli. Dopo essersi dati appuntamento
davanti all'istituto intorno alle 21, più di
una cinquantina di studenti del locale liceo
hanno collocato decine lumini davanti al
portone d'ingresso, sostando sui gradini
della scuola per ore e tornando a casa a
notte inoltrata. "Il decreto è passato e noi
manifestiamo il nostro lutto simbolico - ha
spiegato Maria Grazia Cantalupo, esponente
del collettivo scolastico - La scuola
pubblica muore sotto i tagli del governo e
con essa tante speranze di noi studenti".
In 400 hanno sfilato per le vie del centro
di Piacenza. Molte scuole cittadine hanno
aderito allo sciopero indetto dai sindacati
che proseguirà sino a domani.
E la piazza intonò l'Inno di Mameli. Le
decine di migliaia di manifestanti che
affollano in queste ore piazza del Popolo
hanno intonato a gran voce le parole di
'Fratelli d'Italià diffuse dagli
altoparlanti prima dell'intervento previsto
dei leader sindacali. Alla fine dell'Inno
dalla piazza si è levato un lungo applauso.
E' partito da pochi minuti il corteo dei
precari dell'Istituto superiore di Sanità
diretto verso la Direzione provinciale del
lavoro di Roma, a poche centinaia di metri
di distanza, in via Cesare De Lollis, a
ridosso della Sapienza. Circa un centinaio
di manifestanti con cartelli e striscioni
contro la legge 133 e gli emendamenti
'ammazza-precari' chiedono la novazione del
contratto, dalla forma attuale a quella di
lavoratore dipendente.
Formano un coda lunga un chilometro le
persone che marciano sul Grande raccordo
anulare per prendere parte al corteo
organizzato dai sindacati contro la riforma
Gelmini. Erano tutti a bordo di 10 pullman
che non riescono ad entrare nella città
perché il traffico è completamente
paralizzato. Oltre a numerose pattuglie
della polizia della polstrada sono presenti
i vigili urbani con sei pattuglie. "La
situazione sul Gra è molto critica", dicono
dalla sala operativa dei vigili urbani.
Università deserte, lezioni sospese non
ufficialmente ed istituti superiori di
Perugia e Terni aperti ma senza la
stragrande maggioranza degli insegnanti e
degli alunni in classe. E' questo il quadro
della scuola umbra nella giornata nazionale
dello sciopero generale indetto dai
sindacati. A Foligno il coordinamento in
lotta di docenti e studenti (medi e
universitari) ha dato vita ad un corteo di
protesta che questa mattina è partito da
plateatico alle 8.30 per raggiungere piazza
della Repubblica dove si sta svolgendo
un'assemblea permanente. Corteo spontaneo di
studenti universitari e medi anche a Perugia
intorno alle 11.
La manifestazione contro il dl Gelmini ha
raggiunto da alcuni minuti piazza Duomo. La
piazza è quasi completamente gremita e la
coda del corteo si trova ancora in piazza
Scala. Via Larga è, infatti, completamente
occupata dai manifestanti. Presa d'assalto
dagli studenti è anche la statua di Vittorio
Emanuele II, completamente occupata fin
dalla base e sulla quale campeggia lo
striscione: "la scuola è il futuro
dell'Italia".
Sono 25 mila i toscani arrivati a Roma, con
236 pullman, un treno da Pisa, auto e treni
'normali', per la giornata di mobilitazione
in difesa della scuola pubblica. Lavoratori
della scuola, dell'università e della
ricerca, giovani studenti, genitori che
hanno accompagnato i figli minorenni le cui
prenotazioni non venivano accettate. I
pullman - è detto in una nota della Cgil
Toscana - sono confluiti all'Anagnina, non
arriveranno mai a Piazza del Popolo, e nei
parcheggi è in corso un'altra
manifestazione.
Coloro che sono
arrivati a Termini si sono divisi fra il
corteo principale e un secondo corteo lungo
via Nazionale.
Si è dovuto fare letteralmente in tre il
corteo di studenti, professori, genitori
organizzato a roma dai sindacati in
occasione dello sciopero generale della
scuola. Gli organizzatori dal palco hanno
spiegato che "per ragioni di spazio", a
causa dell'enorme afflusso di persone, il
corteo unitario si è diviso in tre spezzoni:
il primo, quello dei sindacati, già giunto a
piazza del Popolo, il secondo degli
universitari che sta sfilando in via Cavour
verso via dei Fori Imperiali e un terzo alla
Magliana, perché non riesce a filtrare nel
centro della capitale.
Ventitrè bus provenienti dalla sola città di
Siena sono fermi sul Raccordo anulare e
hanno deciso di inscenare una protesta sul
luogo, vista l'impossibiità di arrivare a
piazza del Popolo. A darne notizia gli
organizzatori della manifestazione.
Il 90% delle scuole italiane oggi e' rimasto
chiuso per protestare contro il governo ed
il dl Gelmini. E' quanto affermano i
sindacati che parlano ''di incredibile
riuscita dello sciopero e della
manifestazione di Roma'' che, sempre secondo
gli organizzatori, vede una partecipazione
ormai giunta oltre il milione di persone.
Gli studenti in corteo di protesta contro il
decreto Gelmini hanno occupato i binari
della stazione ferroviaria di Piazza
Principe. I treni sono bloccati dalle 11.40.
Secondo gli organizzatori, alla
manifestazione hanno partecipato circa
trentamila persone. Ci sono stati momenti di
tensione quando la testa del corteo è
arrivato nella piazza della stazione. I
manifestanti hanno gridato "Via via la
polizia" davanti ad alcune decine di agenti
schierati in tenuta antisommossa.
"Invocare il dialogo oggi, dopo
l'approvazione del decreto gelmini, è come
chiudere la stalla dopo che i buoi sono
scappati". Lo dichiara Massimo Manca,
segretario generale del Collettivo autonomo
professori, presente alla manifestazione di
Roma con circa 800 iscritti. "Ma dove vivono
Polverini e gli altri sindacalisti di
regime? come fanno a chiedere a questo
governo - si chiede manca - di aprire al
dialogo sulla scuola, dopo quello che è
successo".
Un'altra giornata di occupazione e la prima
'Notte bianca' anti-Gelmini: questa la
reazione dell'assemblea No133
dell'Università di Macerata all'approvazione
del dl Gelmini al Senato. Più di 300 persone
si sono avvicendate ieri notte nell'aula 8
di Scienze della Comunicazione occupata,
dove campeggiava uno striscione con la
scritta: "L'onda non si arresta". "Una
risposta determinata degli studenti e dei
precari maceratesi - si legge in una nota -
alla grave posizione assunta dal rettore
Roberto Sani con le minacce di sgombero.
Oggi sono previste lezioni in piazza e
assemblee di facoltà. Prossima assemblea
generale, il 4 novembre, in vista della
manifestazione del 7.
Circa 500 valdostani, tra studenti e
insegnanti, hanno manifestato questa mattina
ad Aosta contro la legge di riforma della
scuola promossa dal Ministro Gelmini. Aperto
dallo striscione 'Il nostro futuro non si
taglia', il corteo ha attraversato il centro
storico tra cori e slogan di protesta. Non
si sono verificati disordini e l'intera
manifestazione è stata tenuta sotto
controllo da polizia e carabinieri. Il
corteo è infine giunto in piazza Chanoux
dove si è sciolto verso le 11.30. I
rappresentanti del Movimento studentesco
valdostano hanno convocato una riunione nel
pomeriggio.
Nel corteo di Roma irrompe anche la recente
gaffe fatta dal ministro dell'Istruzione
Maria Stella Gelmini che è scivolata sulla
parola egida pronunciandola con la 'I'
accentata. "Si dice ègida -si legge in uno
striscione posto sotto il palco di Piazza
del Popolo- attenta! Potresti finire nella
classe con gli immigrati". Una scuola ha
portato in piazza un manifesto addirittura
scritto in greco antico e sotto la
traduzione "Ognuno faccia il mestiere che
sa".
I macchinisti dei treni che giungono a
Venezia lungo la ferrovia sul ponte della
Libertà salutano con le loro trombe il
corteo di studenti che sta manifestando
contro i tagli alla scuola . I giovani, che
secondo la Questura nel frattempo sono
saliti a 5.000, lanciano slogan urlando "non
facciamoci tagliare la testa" e "il futuro
siamo noi". A sfilare sono ragazzi dei
centri sociali, ricercatori, studenti
universitari e delle scuole medie superiori.
Il corteo, colorato da numerosi striscioni
anti ministro Gelmini e anti governativi,
non fa sventolare alcuna bandiera di partito
o movimento sindacale, che risultano
assenti.
Allo sciopero generale di oggi proclamato da
Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e
Gilda avrebbe aderito il 70% di tutti gli
istituti italiani. Lo affermano i sindacati,
in occasione del corteo in corso a Roma,
spiegando che il dato è stato ottenuto in
base a un campione di scuole interpellate in
tutta Italia.
Anche oggi in piazza studenti universitari a
Napoli. Un corteo di 500 persone è partito
dall'Università L'Orientale, da giorni
occupata, ed è ora in via Mezzocannone per
dirigersi, infine, a Piazza del Gesù.
"Per il sindacato il referendum è sempre uno
strumento che si aggiunge, ma non può essere
l'unico". Lo afferma il leader della Cgil
Guglielmo Epifani a margine della
manifestazione sulla scuola. Per il leader
Cgil però può essere "interessante attivare
un comitato ma a patto che sia composto non
da partiti e sindacati ma persone e famiglie
che si impegnano a raccogliere firme".
"La città è messa in ginocchio ogni giorno
dall'1 per cento degli studenti milanesi".
Lo afferma il vice sindaco Riccardo De
Corato commentando la manifestazione di
stamani. "Gli studenti presenti oggi al
corteo sono al massimo l'uno per cento degli
studenti della città, è possibile che questa
minima parte possa mettere in ginocchio la
capitale economica del Paese? - prosegue il
vice sindaco -. Avevano l'autorizzazione per
il corteo da Cairoli all'Arcivescovado, ma
hanno cambiato come al solito e ora si
stanno chiudendo bloccando completamente il
centro di Milano".
Gli studenti universitari che stanno
partecipando al corteo di protesta contro la
riforma scolastica, invitano il ministro
Gelmini a raggiungerli a Milano. "Gelmini
vieni a Milano - gridano in coro - ci
vediamo il 3 novembre", giorno in cui il
ministro dell'Istruzione dovrebbe
partecipare all'inaugurazione dell'anno
accademico al Politecnico in Bovisa. Gli
universitari, che hanno dedicato la
manifestazione di oggi ad Abdoul 'Abba'
Guiebre, il ragazzo di colore ucciso a
Milano lo scorso 14 settembre, stanno
sfilando in corso Europa dietro lo
striscione: "Onda anomala. No nazi zone. La
cultura è anti razzista. Dedicated Abba".
Lo spezzone del corteo della scuola composto
dai collettivi universitari ha appena
deviato da quello principale e ha imboccato
via Cavour per recarsi fino al ministero
dell'Istruzione. "Ci siamo staccati - spiega
Giorgio Sestili, collettivo di Fisica -
perché il corteo della Cgil non scorreva,
era bloccato su piazza della Repubblica. Ma
anche per sottolineare la nostra autonomia e
la nostra piattaforma più radicale".
Oltre 4.000 persone stanno manifestando a
Belluno contro i decreti sulla scuola e in
particolare per salvare gli istituti di
montagna. Il corteo, promosso da Cgil Cisl
Uil e composto da insegnanti, studenti,
genitori è partito verso le 9,30 dal
piazzale della stazione ferroviaria per
raggiungere piazza Duomo. In testa il
presidente della Provincia, Sergio Reolon e
numerosi sindaci ed assessori alla cultura
soprattutto dei piccioli comuni montani dove
rischiano di scomparire i piccoli plessi (se
ne calcolano 17 a rischio) delle scuole
elementari.
Mentre la testa del corteo indetto dai
sindacati è già giunta in Piazza del Popolo,
in Piazza della Repubblica a Roma continuano
ad arrivare migliaia di manifestanti. Dalla
stazione Termini giungono in Piazza dei
Cinquecento migliaia di studenti da molte
parti d'Italia. Tra gli striscioni in mostra
nella piazza "da Mariastella alle stalle",
"la cultura fa paura, l'ignoranza fa la
vostra maggioranza", "l'enterogelmini non ci
basta", "no al pensiero unico". Quattro
manifestanti hanno deciso di indossare dei
grembiulini bianchi con fiocco rosa, in
testa un paio di orecchie d'asino. I quattro
portano uno striscione con su scritto: "Gli
asini in piazza, i muli al ministero".
Il sindacato confida di trovare un accordo
con il governo per i lavoratori del pubblico
impiego ma in caso contrario è pronto a
scendere in piazza. Lo afferma il segretario
generale della Cisl Raffaele Bonanni in
vista dell'incontro che si terrà oggi a
Palazzo Chigi. "Se si trova una soluzione
bene - ha dichiarato Bonanni, intervistato
durante la manifestazione promossa dai
sindacati della scuola- se no andiamo allo
sciopero".
Nella manifestazione del mondo della scuola
in corso a Roma, per consentire il deflusso
di piazza della Repubblica, è partito un
secondo corteo che sta ora percorrendo via
Nazionale e arriverà a piazza del Popolo. Lo
hanno spiegato gli organizzatori della
manifestazione, parlando dal palco.
Circolazione bloccata in diversi punti della
città per il corteo contro la Riforma
Gelmini che ha bloccato quasi tutto il
centro di Milano. In particolare i vigili
segnalano disagi alla circolazione sulle
circonvallazioni e nella zona dei Navigli.
Arresti convalidati, ma tornano liberi senza
alcun obbligo di firma, come aveva chiesto
il pm, i due giovani, un militante di
Rifondazione comunista, e un studente di
destra di Blocco studentesco, arrestati ieri
a Roma in piazza delle Cinque Lune, dopo gli
scontri a piazza Navona. Oggi si è svolto il
processo per direttissima nei confronti di
Yassir Goretz, 33 anni, il militante di
Rifondazione, e di Michele Bauml, 19 anni.
Il primo è imputato di lesioni, per aver
colpito un'agente mentre si divincolava e
resistenza. Bauml, soltanto di resistenza.
Anche le musiche di Verdi e Rossini suonate
dall'orchestra del Teatro Regio, oggi, alla
manifestazione del mondo della scuola
torinese. I lavoratori dell'Ente lirico
subalpino hanno voluto in questo modo
testimoniare la vicinanza agli studenti,
agli insegnanti e ai genitori, almeno 50mila
secondo gli organizzatori, che stanno
confluendo nella centralissima piazza
Castello. Sulla facciata del teatro, lo
striscione "i lavoratori del Teatro Regio
assieme agli studenti contro i tagli alla
cultura" e la scritta in verticale "è ora di
basta".
Gli studenti medi che partecipano alla
manifestazione di Roma contro la legge
Gelmini sono almeno 100 mila. La stima è
stata fatta dalla Rete degli Studenti, che
segnala come il corteo dei ragazzi stia
partendo soltanto ora dalla stazione
Termini, mentre la testa del corteo è già
arrivata da tempo a piazza del Popolo.
Francesco Tanasi, segretario nazionale del
Codacons, ha annunciato la costituzione dei
primi comitati di raccolta firme per
l'abrogazione della riforma Gelmini. I primi
sono nati a Roma, Milano, Palermo e Catania
e presto verranno aperti anche in altre
città, "per permettere a tutti i cittadini
traditi nelle loro aspettative di chiedere
l'abrogazione di una legge appena nata, che
provoca enorme disappunto e scompiglio".
"Giro giro tondo casca il mondo, casca la
terra, Gelmini giù per terra". E' una
manifestazione colorata e spiritosa quella
della scuola in corso a Roma. Appena giunti
in piazza del Popolo alcuni manifestanti
hanno improvvisato un girotondo
anti-Gelmini.
La piazza è sempre più
gremita. Numerosi i coretti contro il
ministro, da "Gelmini vergogna, ritira la
riforma" a "una scuola colorata eh, eh"
recitato da alcuni genitori di una scuola
multietnica romana, Celio azzurro, giunti in
piazza "per difendere l'integrazione tra i
banchi".
Decine di pullman provenienti da diverse
parti d'Italia e diretti al corteo contro la
riforma Gelmini sono stati bloccati dal
traffico sul Grande raccordo anulare di
Roma. I pullman, ha raccontato un
manifestante, sono imbottigliati da oltre
un'ora sulla corsia interna del Gra,
all'altezza dello svincolo con l'autostrada
Roma-Napoli. In quel tratto i pullman
procedono molto lentamente così molti
manifestanti, soprattutto studenti sono
scesi dai bus e si sono incamminati a piedi,
inscenando una sorta di corteo spontaneo,
con tanto di bandiere e fischietti, per
raggiungere la fermata della metro di
Anagnina.
Oltre a Palermo, dove per la Cgil sono scese
in piazza 50 mila persone, manifestazioni
contro la legge sulla scuola si stanno
svolgendo nelle altre città della Sicilia.
Sempre secondo la Cgil, 20 mila persone
hanno protestato a Catania, 10 mila a
Messina, 6 mila a Siracusa, 10 mila a
Trapani, 5 mila a Caltanissetta. Iniziative
anche in centri più piccoli, come Cefalù
(Palermo), dove tutte le scuole superiori
sono rimaste chiuse e 1.500 persone hanno
marciato in corteo.
I dottorandi biologi di Napoli entrano in
stato di agitazione contro i tagli alla
ricerca scientifica. In mattinata una
delegazione dei 50 dottorandi precari che
svolgono attività di ricerca nella Facoltà
di Scienze e nel Cnr ha consegnato al
rettore dell'Università di Napoli "Federico
II", Guido Trombetti, un documento di
solidarietà. "Quest'anno - si legge nel
documento - abbiamo avuto 250 euro a testa
per la nostra attività, da spendere per
comprare le cose elementari, come guanti e
carta vetriera".
Gli studenti dell'Università di Camerino
hanno ottenuto in autogestione l'aula 'Carlo
Esposito' del palazzo Ducale come base per
l'organizzazione della protesta contro la
legge 133. E' quanto scaturito
dall'assemblea degli studenti, con la
partecipazione di professori e personale non
docente, protrattasi fino alla tarda serata
di ieri presso il quadriportico del palazzo
Ducale, sede del rettorato e della facoltà
di Giurisprudenza.
All'assemblea è
intervenuto anche il pro rettore vicario,
prof. Antonini, che ha smentito e chiarito
la notizia relativa al presunto bilancio
negativo dell'Università. Oggi, dalle 8 alle
17, alcuni professori terranno lezioni in
piazza.
Una manifestazione si è svolta a Bolzano
contro la riforma Gelmini con 1.500 studenti
in piazza. Tra i manifestanti gli studenti
delle scuole medie superiori di lingua
italiana e tedesca. Gli studenti hanno
sfilato per le vie del centro e la
manifestazione si è svolta regolarmente
senza incidenti. Al corteo hanno preso parte
non solo studenti di Bolzano, ma anche
ragazzi giunti di prima mattina da Merano e
da Bressanone.
Giunto all'altezza di piazza dei
Cinquecento, nei pressi della Stazione
Termini, il corteo degli universitari romani
sta deviando per via Cavour, senza dirigersi
verso piazza della Repubblica e unirsi così
al corteo principale. L'intenzione degli
studenti è di raggiungere la sede del
ministero dell'Istruzione in viale
Trastevere. Al troncone del corteo si stanno
unendo anche gli studenti delle scuole
superiori e alcuni gruppi di universitari
giunti da varie regioni.
Il corteo contro il dl Gelmini, guidato da
genitori, insegnanti e bambini di Rete
Scuole e con gli studenti superiori e
universitari a seguire, ha raggiunto piazza
Fontana avanzando senza disordini. La
manifestazione è ora diretta verso piazza
Duomo.
Proteste e cortei sono in corso in tutta la
Calabria contro la riforma Gelmini. La gran
parte delle scuole è rimasta chiusa in
coincidenza con la giornata di protesta
nazionale organizzata dai sindacati della
scuola. Cortei sono in corso a Catanzaro,
Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia ed
in altri centri, con la partecipazione sia
di studenti che di professori. A Crotone
scenario della protesta è il liceo classico
Pitagora, dove è in corso un sit-in con la
partecipazione di studenti e professori
anche di altri istituti cittadini. A
Catanzaro è bloccato l'accesso alla città.
"Ieri Codacons e Co.Vi.Ge. (Comitato
Nazionale Studenti, Insegnanti e Genitori
Vittime della Gelmini) hanno proclamato la
'Giornata di lutto nazionale per
l'istruzione'. Oggi migliaia di aderenti
alle due organizzazioni sono scesi in strada
con il lutto al braccio per la morte della
scuola primaria pubblica italiana". Lo
comunica, in una nota, il Codacons.
Studenti delle scuole superiori di Trento
hanno tenuto questa mattina un presidio in
piazza Fiera. Poco dopo le 10.30 circa 150
ragazzi - secondo la questura - si sono
diretti in corteo verso piazza Venezia, dove
ha sede la facoltà di Sociologia, occupata
da ieri. La manifestazione, che non era
autorizzata, ha provocato alcuni disagi al
traffico. La questura sta valutando la
possibilità di denunciare i giovani.
Sono almeno diecimila, secondo le prime
stime degli organizzatori, i manifestanti
che partecipano a Cagliari alla
manifestazione. Nel capoluogo sono arrivati
autobus da Oristano, dal Medio Campidano e
dal Sulcis, ma non mancano gli apporti anche
dal nord e centro Sardegna, con scuole del
sassarese e del nuorese. Oggi a Cagliari le
scuole sono chiuse per la festività del
santo patrono, ma il fatto sembra non aver
influito sulle adesioni alla protesta.
Tre ragazzi sono saliti poco fa con una
scala a pioli sul balcone al primo piano
della sede torinese del Miur, in Via Pietro
Micca 20, davanti alla quale sta sfilando il
corteo. Gli studenti hanno esposto uno
striscione con l'immagine del ministro
Mariastella Gelmini al centro di un
bersaglio tempestato di tre frecce e con la
scritta "No Gelmini". Hanno anche sventolato
la bandiera con la scritta "Io difendo
l'istruzione pubblica".
La Cisl non si rassegna ai tagli decisi per
la scuola ma ritiene che aspettare un anno e
mezzo per il referendum sarebbe eccessive.
Lo ha detto il segretario generale della
Cisl Raffaele Bonannni in occasione della
manifestazione della scuola. "Capisco le
motivazioni di chi propone il referendum ma
ci vorrebbe un anno e mezzo per farlo e noi
non ci possiamo rassegnare al taglio delle
risorse" ha detto il segretario della Cisl
aggiungendo che l'organizzazione sindacale
non si "rassegnerà ad una gestione dirigista
della scuola".
"Le scuole del I/o municipio dicono no". A
mostrare lo striscione di protesta sono i
bambini di alcune scuole elementari e medie
di Roma. Indossano magliette bianche con
scritto "Il paese reale è qui". Durante una
pausa della manifestazione le insegnanti
hanno improvvisato un girotondo cantando:
"Giro giro tondo casca il mondo casca la
Gelmini e salviamo i bambini". Si intonano
slogan che invocano alla scuola pubblica e
che spiegano che "Il futuro dei bambini non
fa rima con Gelmini". Qualcuno canta persino
l'inno di Mameli reggendo uno striscione con
su scritto "Per Bertruffoni, se l'istruzione
vi sembra un costo provare l'ignoranza". Un
scuola di Viterbo espone un cartello che
rimanda con la memoria alle polemiche
politiche che hanno caratterizzato altri
cortei: "Contro la scuola dei potenti 10,
100, 1000 manifestazioni".
"Dopo gli scontri di ieri Blocco Studentesco
rilancia la protesta occupando il liceo
scientifico Farnesina, nelle scorse
settimane in auto e co-gestione, ed il liceo
Nomentano che era stato già precedentemente
occupato dagli studenti". E' quanto fa
sapere Blocco Studentesco che da lunedì
prossimo ha annunciato una nuova ondata di
occupazioni delle scuole della città.
"La campagna di menzogne della sinistra,
oggi scesa in piazza nella vana speranza di
recuperare credito dopo il flop registrato
sabato scorso, non ha fermato l'approvazione
del decreto Gelmini e non bloccherà una
riforma giusta, che razionalizza la spesa
della scuola elementare, ripristina una
figura pedagogica importante per i bambini e
con i voti tutela il merito". Lo afferma
Maurizio Gasparri, presidente dei senatori
Pdl.
All'indomani dell'approvazione della riforma
Gelmini manifestazioni e cortei si stanno
tenendo in tutta la Sicilia in contemporanea
con le iniziative organizzate a Roma dai
sindacati della scuola di Cgil, Cisl e Uil,
dallo Snals e dalla Gilda. A Palermo un
corteo, dopo essere partito da Piazza
Vittorio Veneto, sta attraversando il centro
cittadino. Fra pochi minuti, in piazza
Politeama, si congiungerà con un'analoga
protesta degli studenti, provenienti
dall'Università. Manifestazioni si tengono
anche a Catania, Messina, Caltanissetta,
Siracusa, Trapani.
Si è conclusa l'occupazione dei binari della
stazione ferroviaria di Brescia da parte
degli studenti che stanno manifestando
contro la riforma. Il corteo, composto da
almeno 2.000 persone, si sta ora dirigendo
verso la Prefettura di Brescia.
La protesta contro la legge di riforma della
scuola tocca anche Venezia. Circa 3 mila
giovani, secondo fonti delle forze
dell'ordine, e 10.000 per gli organizzatori,
sono partiti poco prima delle 11 dal
terminal automobilistico di Piazzale Roma,
nel centro storico, verso il Ponte dela
Libertà che collega Venezia con la
terraferma. Ad aprire il corteo un furgone
con musica a tutto volume e con uno
striscione che recita "L'onda anomala
travolge la città". Subito dietro, una
studentessa porta un cartello che raffigura
il ministro Mariastella Gelmini nelle vesti
di una santa e battezzata per l'occasione
"Beata Ignoranza". La manifestazione sta
causando seri disagi alla viabilità tra
Mestre e Venezia.
Tra i 20 e i 30 pullman bloccati sul
raccordo anulare. Autobus che, da varie
parti d'Italia, dovevano arrivare a Roma per
partecipare allo sciopero della scuola. Ma
il Gra della capitale è quasi bloccato dal
traffico e, secondo i racconti di alcuni
partecipanti alla protesta, i militanti sono
stati fatti scendere dai pullman per
raggiungere a piedi la stazione della metro
di Anagnina, sulla Tuscolana, in modo da
poter partecipare, nonostante siano già le
11, alla manifestazione.
"Questa gente non rappresenta un bacino
elettorale: ci sono anche molte persone del
centrodestra". Sono le parole di Rosy Bindi,
vicepresidente della Camera e deputata del
Pd, presente alla manifestazione a Roma
organizzata dalla Cgil, Cisl e Uil contro le
politiche del governo sulla scuola. "Siamo
tutti qui - ha aggiunto Bindi - per il
diritto allo studio e per la dignità del
lavoro".
I collettivi universitari sono giunti poco
fa in piazza Indipendenza per unirsi al
grande corteo dei sindacati la cui coda è
ancora in piazza dei Cinquecento. Gli
studenti sono preceduti da un camion che
diffonde musica. In testa al corteo degli
universitari lo striscione: "Siamo l'onda
che vi travolge". Gli studenti si sono dati
appuntamento questa mattina in Piazzale Aldo
Moro all'ingresso dell'università La
Sapienza e hanno poi sfilato in corteo per
raggiungere la manifestazione dei sindacati.
'Noi la crisi non la paghiamo': è questa la
scritta sullo striscione in testa alla
manifestazione pacifica che sta
attraversando il centro di Genova. Al
corteo, insieme con migliaia di studenti
liceali e universitari, genitori, professori
delle scuole superiori e dell'università,
sindacalisti, partecipa anche il presidente
della Regione Claudio Burlando. Tra gli
altri slogan della protesta, 'studenti
antifascisti genovesi', 'la riforma Gelmini
danneggia gravemente la scuola e lo studio',
'W la fisica', 'In vendita', 'Matematica e
informatica per il diritto allo studio' e
'No all'estinzione dell'istruzione'. Secondo
una prima stima degli organizzatori, in
piazza ci sarebbero circa 10.000 persone.
Procede lungo al discesa del Pincio la testa
del corteo partito da piazza della
Repubblica. Lo striscione principale 'Uniti
per la scuola di tutti' ha ormai raggiunto
la meta della manifestazione seguito dalle
migliaia di manifestanti che prendono parte
all'iniziativa indetta dai sindacati della
scuola.
Fra i tanti manifesti sandwiches: "Pierino
chiede al maestro...quanti verbi esistono
nella lingua italiana? Solo uno: tagliare,
tagliare, tagliare". I cartelli più numerosi
sono quelli indirizzati direttamente al
ministro, rappresentato a volte con le
orecchie d'asino altre volte come santino
("beata ignoranza"); "Gelmini tagliati lo
stipendio", "Mariastella, Mariastellina la
tua riforma è una rovina", "Sotto egida la
scuola si suicida", "Gelmini con gioia e
letizia metti l'istruzione nell'immondizia",
"Gelmini il burattino di Tremonti", "Con i
fantocci non si governa, referendum".
Tanti manifesti prendono di mira
l'introduzione del grembiule: "non basta il
grembiule per coprire l'ignoranza in cui
sprofonda la vostra arroganza". Altri
striscioni contestano i tagli e chiedono
maggiore attenzione alla cultura: "Questa è
la scuola delle tre i: impoverimento,
invecchiamento, intolleranza", "Siamo qui
per l'istruzione, non per l'istruzzione",
"mamma e papà non state a guardare, c'è la
scuola da salvare", "Bertruffoni se
l'istruzione vi sembra un costo provate
l'ignoranza", "Il futuro deve tornare a
essere quello di una volta", "Gelmini
Brunetta la scuola non si affetta", "Contro
l'ignoranza - recita uno slogan portato
dalle scuole slovene - per il sapere".
Slogan di protesta ma anche tante rime
ironiche contro il ministro Mariastella
Gelmini alla manifestazione dei lavoratori,
insegnanti, studenti in corso a Roma. La
parola d'ordine più diffusa è "Giù le mani
dalla scuola pubblica" e "La scuola pubblica
non si tocca": almeno tre striscioni con
queste scritte sono portati dai bambini.
Molti criticano il maestro unico: "Maestro
unico no grazie: tutti in piazza come un
unico maestro", "Un maestro uguale meno
cultura", "Maestro unico: ora dateci pennino
e calamaio", "Meno insegnanti più bambini
ignoranti", "Nella scuola pubblica sono i
bambini ad essere unici", "Siamo contro il
pensiero unico".
Circa trecento studenti dei licei di
Catanzaro stanno bloccando il viadotto
Morandi che conduce nel centro storico
cittadino per protestare contro la riforma
Gelmini. Il blocco è stato attuato nel corso
del corteo organizzato nell'ambito delle
manifestazioni promosse in tutta Italia
contro il provvedimento del governo. La
manifestazione, secondo quanto ha riferito
la polizia, si sta svolgendo pacificamente.
Gli studenti, a conclusione del corteo,
terranno un'assemblea.
Qualcuno, tra i manifestanti, l'ha già
ribattezzato "l'esorcismo di Rino Gaetano":
a molti, tra i presenti al corteo partito da
piazza della Repubblica contro le politiche
della scuola, non è sfuggito infatti che
subito dopo la diffusione, dai grandi
altoparlanti dei camioncini che precedono il
corteo, della canzone 'Il cielo e' sempre
più blù di Rino Gaetano, la pioggerellina
che cadeva ininterrottamente da qualche ora
sul popolo della scuola è improvvisamente
cessata. Certo, il cielo è rimasto grigio e
il rischio di pioggia non è scongiurato, ma
tra i manifestanti che sfilano la cosa viene
considerata decisamente di buon auspicio.
Centinaia di foto e filmati sono da ieri al
vaglio della digos di roma che sta tentando
di dare un nome e cognome agli estremisti di
destra che hanno dato vita agli incidenti
ieri a Piazza Navona durante la
manifestazione di protesta contro il decreto
Gelmini. Stando a quanto si apprende un
primo rapporto è stato già inviato alla
procura della capitale.
Gli organizzatori della manifestazione
nazionale che si sta svolgendo a Roma, dal
palco di piazza del Popolo hanno fatto una
prima stima dei partecipanti. "Siamo in
800mila".
Sono più di 5.000, secondo gli
organizzatori, gli studenti che sfilano in
corteo stamattina, nel centro di Bari. In
testa al corteo vi sono bambini delle scuole
elementari, seguiti da genitori e
insegnanti, molti dei quali precari. Tanti
gli striscioni e i cartelli esibiti, alcuni
dei quali portati dai bambini. Su un
cartello uno studente delle elementari pone
un quesito: 'Problema: se la maestra
guadagna 1.200 euro e la ministra 14.000,
qual e' il costo da tagliare?'. Su altri è
scritto: 'Il futuro dei bambini non fa rima
con Gelmini', 'L'ignoranza è la vostra
forza' e 'Gelmini, giù le mani dai miei
bambini'.
Migliaia di studenti e propfessori, per ora
in due distinti cortei, stanno partecipando
a Palermo alla protesta contro la riforma
Gelmini. Secondo le stime della Flc Cgil, i
partecipanti sarebbero 50.000, ma le cifre
non trovano conferma ufficiale. Un corteo è
stato organizzato da Flc Cgil, Cisl e Uil
scuola, Snals e Gilda ed è partito da piazza
Vittorio Veneto per dirigersi a piazza
Politeama. Qui si congiungerà congiungerà
con l'altro corteo, promosso dagli studenti
universitari, e partito da viale delle
Scienze.
Dalle 10,10 la stazione Repubblica della
linea A della Metro e' chiusa per motivi di
ordine pubblico, a causa del grande afflusso
dei partecipanti al corteo sulla scuola. Lo
comunica Atac spa.
Camice bianco, guanti e un paziente 'morto'
disteso su uno stendibiancheria che per
l'occasione è stato trasformato in una
barella improvvisata. Sono gli studenti di
Medicina che partecipano al corto promosso
da Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda contro la
riforma della scuola. 'I tagli hanno ucciso
anche lui' hanno scritto su un cartello,
mentre uno striscione portato dalle
studentesse di Ostetricia ammonisce 'No
futuro... no parti'.
Molti i cartelli e gli striscioni al corteo
di Roma. Mazzi di crisantemi in memoria
della scuola pubblica: "Fiori non opere di
bene". Poi cartelli: "Sono un collaborsatore
scolastico ruischio l'estinzione chiedo
aiuto al Wwf". "Dal 30 ottobre al cinema
Parlamento film novità 'Andate a spasso'".
"Insegnanti piu bambini ignoranti". "Gelmini
combatteremo con i bambini". "In Italia si
studierà nei ritagli di tempo". "Siam
sull'orlo del baratro questa riforma è un
passo avanti". Molte anche le T-shirt: "Gli
insegnanti sono già unici". Bambini con
magliette fatte da soli: "Non rubateci il
futuro".
Lezioni in stazione ferroviaria, per tutta
la mattinata, a Trieste. Studenti e
professori del corso di fisica hanno scelto
l'atrio della stazione centrale per
continuare le lezioni e far arrivare ai
cittadini la loro protesta. Sempre oggi, in
piazza Unità, è previsto un presidio degli
insegnanti delle scuole superiori
organizzato dalla Cgil di Trieste. Sono
oltre 300, infine, secondo le stime delle
organizzazioni studentesche, i partecipanti
alla manifestazione di Roma, nella giornata
dello sciopero generale della scuola,
partiti questa mattina dal Friuli Venezia
Giulia.
'In tutte le citta' d'Italia ci sono
migliaia di studenti in piazza, e' davvero
una manifestazione nazionale, sia per quelli
che sono venuti a Roma sia per quelli che
restano a manifestare nelle loro citta'.
Credo che sia la piu' grande manifestazione
mai fatta sulla scuola''. Lo ha detto il
segretario generale della Cgil, Guglielmo
Epifani, durante la manifestazione di
protesta a Roma contro il decreto Gelmini.
''Il governo non ha voluto dialogare prima,
ha sbagliato. Ora provi a riprendere il
dialogo'', ha concluso.
"Sono preoccupato del fatto che ci sia stata
un'aggressione da parte di persone ben
identificate: il tentativo di radicalizzare
un evento pacifico, civile e senza
appartenenze politiche va respinto". Lo ha
detto il segretario del Pd Walter Veltroni
in merito agli scontri avvenuti ieri a
Piazza Navona. "Credo che ognuno debba fare
- ha aggiunto Veltroni - la propria parte e
assumersi le sue responsabilità". E in
merito ad eventuali dubbi sul ruolo delle
forze dell'ordine Veltroni ha precisato: "Da
parte mia sentirete sempre parole di
sostegno alle forze dell'ordine che fanno un
grande lavoro".
Studenti, di licei ma anche delle
elementari, genitori e docenti, partecipano
alla manifestazione a Messina contro la
riforma Gelmini. Il corteo, organizzato dai
sindacati della scuola, è già partito da
piazza Cairoli e arriverà fino alla
prefettura. Secondo la questura i
partecipanti sono al massimo 5mila.
Sarebbero almeno il doppio per gli
organizzatori.
Questa mattina le scuole elementari, medie e
superiori sono rimaste chiuse per sciopero
anche a Vibo Valentia. Insegnanti e
personale ata hanno aderito quasi tutti alla
protesta contro l'approvazione della riforma
Gelmini. Ha fatto eccezione qualche scuola
materna. Intorno alle nove un corteo
composto da circa 200 studenti, per lo più
ragazze, hanno iniziato a sfilare per le
strade della città.
Anche il leader dell'italia dei valori,
Antonio Di Pietro, ha raggiunto il corteo
della manifestazione romana. "Noi dell'Idv -
sottolinea Di Pietro - siamo in piazza dal
primo giorno del governo Berlusconi
perchéabbiamo capito subito che prometteva
una cosa e ne faceva un'altra, ma sulla
scuola non lo lasceremo fare". Per questo,
garantisce D Petro, "proporremo un
referendum perchéè l'unico mezzo che abbiamo
per fermare la deriva autoritaria di
Brlusconi".
Sono circa un migliaio gli studenti che
stamani hanno preso parte, a L'Aquila, alla
manifestazione di protesta contro il decreto
Gelmini. I più numerosi erano gli studenti
universitari che sventolavano le bandiere
dell'Udu. Sotto una pioggerella monotona, il
corteo, scortato dalle forze dell'ordine, ha
attraversato una delle principali arterie di
collegamento della citta, viale Duca degli
Abruzzi, provocando il blocco del traffico
cittadino. Tra gli striscioni che
svettavano, quasi tutti contro il ministro,
molti insistevano sul concetto che "Il
sapere non si compra il lavoro non è merce",
oppure "borse di studio agli studenti, meno
soldi ai nullafacenti". Il corteo salira"
poi su via Roma transitando davanti
all'Ateno, al Comune per finire in piazza
della prefettura, passando per piazza Duomo,
dove una delegazione degli studenti vorrebbe
incontrare il prefetto del capoluogo.
Sono già diverse migliaia gli studenti medi
e universitari che si sono concentrati in
piazza Nettuno e in Piazza Magiore a
Bologna, pronti a partire per il corteo
no-Gelmini che sfilerà lungo via
Indpendenza, Irnerio e Zamboni. La
manifestazione è diretta alla sede di
Confindustria, ma al momento i ragazzi hanno
avuto l'autorizzazione a marciare fino a via
Castiglione davanti alla Chiesa di Santa
Lucia. "L'idea è riuscire ad attaccare uno
striscione davanti alla sede degli
industriali - spiega Lisa Dorigatti,
studentessa di Scienze Politiche, tra i
promotori dll'iniziativa - ma è più
importante che il corteo sia nutrito e
compatto".
Manifestazioni in tutta Italia per
protestare contro l'approvazione al Senato
del decreto 137. Gli universitari dell'Udu
scendono in piazza per "rivendicare un
sistema formativo pubblico e sul quale non
si possono operare tagli così vistosi".
Oltre a Milano e Roma gli studenti medi e
universitari sono al fianco dei lavoratori
anche ad Ancona, Cagliari, Catania,
L'Aquila, Lecce, Palermo, Pavia e Torino.
L'Unione degli Universitari intende
"continuare a chiedere al Ministro e al
Governo per quanto tempo ancora intendono
ignorare un movimento così grande, così
forte e che non accenna a fermarsi".
Traffico in tilt in centro per il corteo
promosso dai sindacati confederali per
protestare contro la riforma Gelmini partito
da qualche minuto da piazza della
Repubblica. I manifestanti stanno ora
raggiungendo piazza Barberini e in tutta la
zona il traffico è paralizzato. Un corteo
spontaneo è partito da viale Giulio Cesare,
a Prati e sta raggiungendo il centro creando
notevoli difficoltà al traffico in zona.
Circolazione bloccata anche a San Lorenzo
per il corteo degli studenti universitari
che si è mosso da poco da La Sapienza.
Moltissimi anche gli studenti che si sono
già radunati in piazza del Popolo.
Il corteo che a Brescia sta manifestando
contro la Legge sulla riforma della scuola
ha occupato poco fa la stazione dei treni,
dove gli studenti hanno invaso i binari.
C'è anche un presidio di lavoratori
metalmeccanici in piazza a Torino a sostegno
dello sciopero generale della scuola. Sono
rappresentanti di aziende in crisi che con
ogni probabilità si accoderanno al corteo
che partito da piazza Arbarello raggiungerà
piazza Castello.
"Per me è naturale essere qui". Lo afferma
il leader del Pd Walter Veltroni arrivando
alla manifestazione contro la riforma
Gelmini in corso per le vie della capitale.
Il leader democratico arrivando al corteo si
è intrattenuto qualche minuto a salutare
alcuni dei leader presenti come Antonio Di
Pietro e Paolo Ferrero, segretario di
Rifondazione. Nel corteo anche il leader del
Pdci Oliviero Diliberto: "E' una
manifestazione straordinaria - ha
sottolineato - che ci dice una cosa semplice
e cioè che il movimento c'è e nel momento in
cui c'è questo movimento può riprendere
un'opposizione seria contro un governo
scellerato che quando taglia sulla scuola
taglia sul futuro dell'Italia".
Una delegazione dei senatori del gruppo del
Pd sta partecipando alla manifestazione,
organizzata dai sindacati, contro il decreto
Gelmini e i tagli alla scuola,
all'università e alla ricerca che ha avuto
inizio da Piazza Esedra a Roma. Sono
presenti, tra gli altri, la presidente del
gruppo Anna Finocchiaro, il ministro ombra
dell'Istruzione Mariapia Garavaglia, il
ministro ombra dei rapporti con le Regioni
Mariangela Bastico, Antonio Rusconi,
Marilena Adamo, Andrea Marcucci, Achille
Passoni, Paolo Nerozzi, Vincenzo Vita.
Sono circa seimila, tra personale docente e
amministrativo, che secondo i sindacati
anche autonomi si sono recati questa mattina
a Roma per partecipare alla manifestazione
nazionale. Cortei si registrano nel
capoluogo campano e in provincia. Tre
istituti superiori sfilano a Portici, uno a
Ischia, 1.000 studenti ad Arzano. A Napoli,
l'appuntamento è fissato per le 14 a via
Mezzocannone. Permangono occupate l'ateneo
"Orientale" e le facoltà di Lettere e
Sociologia dell'università "Federico II". In
piazza Plebiscito, infine, davanti alla
prefettura, presidio di protesta della Onlus
"Tutti a Scuola" che raccoglie genitori di
bambini disabili, in agitazione per i tagli
ai docenti di sostegno nelle elementari e
medie inferiori
Il Partito democratico sta già lavorando
tecnicamente alla formulazione dei quesiti
referendari con l'obiettivo di ''ridurre le
ricadute dei tagli sulla scuola che sono
rilevanti'' nel decreto Gelmini. Lo ha detto
il leader del Pd, Walter Veltroni che sta
sfilando nelle vie di Roma. Veltroni ha poi
aggiunto che un gruppo di costituzionalisti
è già al lavoro ''per trovare la
formulazione più valida''
Un lungo striscione che va da finestra a
finestra con la scritta "vita da precario"
in uno dei palazzi di via Barberini saluta
il passaggio dei corteo dei manifestanti.
Tanti i cittadini alle finestre che salutano
e partecipano alla manifestazione di oggi
Sono circa 2mila gli studenti di scuole
superiori e universitari che in corteo
stanno manifestando a Bari contro il decreto
Gelmini. Da tutti gli Istituti della città,
i ragazzi hanno raggiunto in piccoli gruppi
la centrale piazza Umberto, dove da pochi
minuti è partito il corteo che dopo aver
attraversato alcune vie del centro, si
concentrerà in piazza Libertà, davanti alla
Prefettura. In testa al corteo, scortato da
un ingente spiegamento di forze dell'ordine,
un furgone che diffonde musica e slogan con
delle grandi casse acustiche, seguito da
studenti con fischietti e striscioni. Molti
studenti baresi sono anche partiti nella
notte con pullman per partecipare alla
manifestazione di Roma
Sono circa 5000, secondo le prime stime
degli organizzatori, i manifestanti che
protestano a Cagliari contro la legge
Gelmini. Partito da piazza Garibaldi il
corteo è aperto dai genitori e dai bambini
della scuola elementare "Corte Piscedda" di
Capoterra che ha subito l'alluvione della
scorsa settimana. Nel capoluogo sono
arrivati autobus da Oristano, dal Medio
Campidano e dal Sulcis, ma non mancano gli
apporti anche dal nord e centro Sardegna,
con scuole del sassarese e del nuorese. Ad
ogni passo il corteo si infoltisce perché
gli studenti delle superiori raggiungono la
manifestazione lungo il percorso. Oggi a
Cagliari le scuole sono chiuse per la
festività del santo patrono, ma il fatto
sembra non aver influito sulle adesioni
E' da poco partito da piazza Cairoli, a
Messina, il corteo di protesta organizzato
dai sindacati contro la riforma della
scuola. Oltre agli studenti, molti sono i
genitori e i docenti che sfilano. Il corteo
(diecimila secondo i sindacati, metà per la
questura) arriverà fino alla sede della
prefettura
Un terzo corteo, di oltre mille studenti, si
è formato in viale Giulio Cesare, nel
quartiere romano di Prati ed è diretto verso
il centro storico per congiungersi alla
manifestazione principale indetta dai
sindacati. Al corteo spontaneo prendono
parte studenti di alcuni licei della zona
Sono decine e decine di migliaia gli
insegnanti, gli studenti e i bambini delle
scuole elementari che hanno cominciato a
sfilare per le vie di Roma. Preceduti da
cinque cordoni di polizia, la manifestazione
è ormai in prossimità di piazza Barberini.
La stragrande maggioranza dei partecipanti è
però ancora ferma dentro l'enorme catino di
Piazza Esedra, che non riesce a contenere
tutti manifestanti. Il corteo, che si
snoderà verso le vie del centro storico
della capitale fino ad arrivare a piazza del
Popolo, è aperto da un camioncino da cui
vengono lanciati slogan, vengono spiegati i
contenuti della riforma e viene diffusa
musica. Subito dietro le bandiere e i
palloncini della Flc Cgil. Studenti e
bambini issano striscioni contro il ministro
dell'Istruzione e la riforma della scuola
pubblica
E' iniziata la manifestazione di Milano
nell'ambito dello sciopero nazionale contro
la riforma Gelmini e i tagli finanziari al
settore dell'istruzione e dell'università.
Da piazza Cairoli, dove si trovano studenti
delle scuole superiori, genitori e
insegnanti, il corteo, al quale secondo una
prima stima partecipano oltre 10.000
persone, si è mosso verso la parte più
centrale della città. La manifestazione,
alla cui testa sfilano in un clima del tutto
privo di tensione genitori e sindacati, si
dovrebbe concludere in piazza Santo Stefano,
a due passi dalla sede centrale
dell'università Statale. In piazza Cairoli,
dove continuano a giungere studenti delle
scuole superiori, confluiranno anche gli
universitari milanesi che si sono trovati
nella vicina piazza Cordusio e che
dovrebbero prendere la coda del corteo
"Siamo l'onda che vi travolge", questo lo
striscione che apre il corteo degli studenti
universitari della Sapienza partito poco fa
dall'ateneo romano. I manifestanti sono
alcune centinaia e si stanno dirigendo verso
piazza della Repubblica per unirsi al corteo
organizzato dai sindacati confederali. Gli
universitari scandiscono lo slogan "siamo
tutti antifascisti"
E' partito alle 9 da via Balbi, diretto in
via Roma, il primo dei tre cortei contro la
riforma della scuola previsti per questa
mattina a Genova. Stanno sfilando un
centinaio di studenti. In via Balbi si sono
già concentrati un altro centinaio di
manifestanti organizzati dalla Cgil. Un
corteo si muoverà in mattinata da piazza De
Ferrari verso via Balbi
"Uniti per la scuola di tutti" questo lo
slogan dello striscione che apre il corteo
contro la riforma Gelmini. Dietro lo
striscione i segretari dei sindacati che
hanno organizzato la protesta: Cgil, Cisl,
Uil scuola, Snals Confsal scuola, Gilda e
Unams. Davanti a tutto un camioncino che
diffonde musica, perchè i sindacati vogliono
"che sia un corteo sorridente": per questo
vi è anche una banda musicale di giovani
proveniente da Palermo e migliaia di
palloncini colorati
Anche il leader del Pd Walter Veltroni è
appena giunto alla manifestazione
organizzata dai sindacati della scuola a
Roma. Accolto da applausi e grida di
incoraggiamento, il leader del Pd si sta
portando alla testa del corteo, ora in largo
Santa Susanna
Ci sono anche tanti scolari, delle scuole
elementari e medie, accompagnati da
insegnanti e genitori, in testa al corteo
che si muove lentamente per consentire
l'afflusso a piazza della Repubblica dei
manifestanti. "Mamme e papà non state a
guardare, c'è la scuola da salvare", recita
lo striscione della scuola media Mazzini;
"Belli e brutti, la scuola è di tutti",
ricordano sventolando un lenzuolone colorato
i piccoli alunni di una scuola elementare di
Bologna mentre il settimo circolo Montessori
affida a un colorato cartello lo slogan "Con
un popolo ignorante è più facile governare"
Oltre venti web radio universitarie a reti
unificate daranno voce a ciò che sta
accadendo in atenei, scuole e piazze. Fino
alle 12 su http://raduni.wordpress.com/ in
onda una diretta a staffetta per raccontare
e documentare - grazie agli inviati di
Raduni, l'Associazione nazionale degli
operatori radiofonici e televisivi - i
cortei, le manifestazioni e le assemblee in
tutte le città italiane
"Faremo il possibile per contrastare la
riforma della scuola targata Gelmini" ha
detto il segretario generale della Cgil
Guglielmo Epifani, che all'altezza di via
Barberini è entrato ala testa del corteo
nazionale di protesta organizzato da Cgil,
Cisl, Uil, Gilda e Snals. Il leader della
Cgil ha spiegato che quella del governo non
è una riforma ma "un'esigenza di blancio".
"Faremo il possibile per contrastarla. Il
referendum è solo uno degli strumenti a
disposizione, ma per il sindacato ci sono
moltissime altre strade"
Proteste e corteo di studenti, contro la
riforma Gelmini, oggi a Ischia (Napoli). Un
corteo di circa duecento studenti è partito
da piazza Antica reggia, a Ischia Porto.
Slogan e cori vengono urlati contro il
ministro Gelmini e il governo Berlusconi
Sono circa diecimila ma il numero è
destinato ad aumentare, gli studenti, gli
insegnanti e i genitori del corteo partito
ora da piazza Arbarello a Torino. Ad aprire
la manifestazione un furgone con lo
striscione "Giù le mani dal nostro futuro",
poi bandiere colorate e altri striscioni
come "Mariastella, stellina la riforma è una
rovina" oppure 'Il governo dei dementi
toglie soldi agli studenti'. Molti genitori
delle scuole elementari con un fiore di
carta con la scritta "La scuola pubblica è
un fiore all'occhiello". Il corteo
percorrerà le vie del centro dove si
uniranno quelli partiti da palazzo Nuovo per
confluire in Piazza Castello, dove
l'orchestra del Teatro Regio proporrà un
momento musicale "di solidarietà" agli
studenti
E' da poco partito da palazzo Nuovo il
corteo degli studenti universitari delle
facoltà umanistiche di Torino. Gli studenti,
alcune centinaia, si stanno dirigendo verso
piazza Arbarello in cui si stanno
concentrando gli altri studenti delle scuole
medie superiori e in cui confluiranno anche
gli universitari di altre facoltà e del
Politecnico. Il corteo sta sfilando in via
Po dietro lo striscione con la scritta
"Tutta l'università contro la Gelmini" e con
numerosi cartelli satirici sulla riforma e
sullo stato dell'università italiana:
"Riforma Gelmini nuoce gravemente alla
salute" riporta un cartello con il disegno
di un pacchetto di sigarette, oppure
"Offresi baby-sitter, una laurea, due master
e dottorato di ricerca". Con gli
universitari sfilano anche i precari della
ricerca molti dei quali in camice bianco
Ingorgo alle porte di Roma dove centinaia di
pullman diretti alla manifestazione sono
bloccati per il traffico
E' partito da piazza della Repubblica, sotto
la pioggia, il corteo promosso dai sindacati
confederali per protestare contro la riforma
Gelmini. Il corteo di migliaia di persone,
preceduto da un triplo cordone di forze di
polizia, è aperto da un camioncino che
"spara" musica a tutto volume e costellato
da centinaia di palloncini colorati. Tanti
gli slogan e gli striscioni: ''Gelmini: con
te tre metri sotto terra'', "Tagli malefici"
è la scritta che campeggia sotto una
gigantesca silhouette del ministro Gelmini,
raffigurata come una strega di Halloween.
"Gelmini e Carfagna sarte subito", proclama
un altro striscione
Anche Lotta studentesca, movimento giovanile
di Forza Nuova, sciopererà questa mattina
contro la legge Gelmini. Dalle 10 - informa
un comunicato di Ls - manifesterà la propria
opposizione alla riforma con una delegazione
di studenti che presidierà il provveditorato
agli studi in via XV Aprile
La Rete degli studenti riferisce che sono in
corso manifestazioni anche in altre città:
Torino, Padova, Caltanissetta, Siracusa,
Cuneo, Alghero, Nuoro, Ragusa, Sassari,
Modena, Bologna, Cosenza, Catania , Modica,
Comiso, Trani, Palermo, Bergamo, Cremona
Questa mattina migliaia di studenti sono in
piazza a Roma per ''chiedere una scuola e
un'università in grado di dare un futuro a
noi e al nostro Paese. Manifesteremo ancora
il 14 novembre insieme agli universitari, il
17 novembre, giornata mondiale di
mobilitazione studentesca: non siamo stanchi
e non ci stancheremo. Siamo in piazza
insieme ai lavoratori della scuola, ai
genitori e alle maestre, perché il problema
della scuola è un problema che riguarda
tutti. Siamo in piazza in maniera pacifica,
festosa e non violenta - spegano ancora - lo
siamo nello stesso modo in cui lo siamo
stati nelle scorse settimane. Rifiutiamo il
tentativo delle frange di estrema destra di
trasformare le nostre piazze in luoghi di
violenza e tensione''. Il corteo studentesco
unitario raccoglie studenti da tutta Italia
insieme alle scuole della capitale: 500 dal
Veneto, 400 da Frosinone, 300 da Firenze,
500 da Chieti e Pescara, 300 da Perugia, 500
dall'Emilia Romagna, 50 La Spezia, 150
Siena, 100 da Foggia
Migliaia di persone si stanno radunando per
l'inizio del corteo di protesta contro
l'approvazione della legge Gelmini di
riforma della scuola, in largo Cairoli a
Milano. Pronti a muoversi in testa al corteo
ci sono i genitori e gli insegnanti di Rete
Scuole. Più numerosi gli studenti delle
scuole superiori di Milano e provincia.
Dalla folla spuntano
delle bandiere di Rifondazione Comunista e
della Cgil. Sono scesi nel corteo anche gli
studenti delle facoltà cittadine che in
questi giorni hanno portato avanti le
manifestazioni anche con le lezioni in
piazza
All'indomani dell'approvazione della riforma
Gelmini manifestazioni e cortei si stanno
tenendo in tutta la Sicilia in contemporanea
con le iniziative organizzate a Roma. A
Palermo un corteo, dopo essere partito da
piazza Vittorio Veneto, sta attraversando il
centro cittadino. Fra pochi minuti, in
piazza Politeama, si congiungerà con
un'analoga protesta degli studenti,
provenienti dall'Università. Manifestazioni
si tengono anche a Catania, Messina,
Caltanissetta, Siracusa, Trapani
La pioggia che da alcuni giorni colpisce la
Capitale non risparmia i manifestanti. Si
registra così un vero e proprio 'assalto' ai
camion degli organizzatori, come quello
della Cisl Scuola, che distribuiscono
impermeabili di plastica e ombrelli. A ruba
delle nacchere a forma di manina che
promettono di essere, nelle prossime ore, la
cifra ritmica e rumorosa di tutta la
manifestazione. Sono centinaia, infatti, i
manifestanti che si dirigono verso la testa
del corteo agitando queste strane, piccole
ma rumorose nacchere
Centinaia di studenti si sono radunati
all'università La Sapienza per il corteo che
poi confluirà in quello dei sindacati
Confederali che partirà da piazza della
Repubblica. Complice la violenta pioggia
caduta nelle prime ore di stamani e le
chiusure alla circolazione, scattate in
previsione dei cortei, il traffico a Roma è
particolarmente intenso con veri e propri
ingorghi a ridosso del centro storico
"Vogliamo il ritiro dei tagli, il ritiro del
decreto 137 approvato ieri e degli articoli
16 e 66 della legge 133, perché sono
un'ipoteca sul nostro domani, un'ipoteca che
saremo noi a dover pagare - proclama il
portavoce della Rete degli studenti medi. -
Siamo in piazza in maniera pacifica, festosa
e non violenta: lo siamo nello stesso modo
in cui lo siamo stati nelle scorse
settimane. Rifiutiamo il tentativo delle
frange di estrema destra di trasformare le
nostre piazze in luoghi di violenza e
tensione"
Quella di oggi "è una piazza che nella
quantità e nella qualità dice che la scuola
deve essere tutelata da parte di tutti".
Così il ministro ombra dell'Istruzione,
Mariapia Garavaglia, commenta la folla che
riempie massicciamente piazza della
Repubblica. "E invece questo governo -
aggiunge Garavaglia - la sta rendendo
debole. Questa è una piazza che vuole
interpretare il Paese, un paese che chiede
serietà, qualità e dialogo con il governo"
Dopo aver proclamato ieri la "giornata di
lutto nazionale per l'istruzione", gli
aderenti a Codacons e Covige (comitato
nazionale studenti, insegnanti e genitori
vittime della Gelmini) scenderanno in strada
con il lutto al braccio per "la morte della
scuola primaria pubblica italiana". "Il
Senato - spiegano in una nota - ha approvato
il decreto legge Gelmini non tenendo conto
della volontà popolare. Senza scrupoli di
coscienza saranno messi sulla strada 130.000
lavoratori precari tra insegnanti e
lavoratori della scuola oltre ad arrecare un
danno irreversibile alla qualità offerta"
Si prospetta molto elevata in Sicilia
l'adesione dei docenti allo sciopero contro
la legge di riforma della scuola indetto da
Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. La Flc Cgil
diffonde già i primi dati relativi alla
provincia di Palermo e sono molti gli
istituti scolastici che oggi non hanno
aperto le porte. Lo sciopero sta
coinvolgendo oltre al settore pubblico anche
quello privato parificato
Palloncini colorati con le sigle dei
sindacati colorano il cielo plumbeo di roma.
In piazza già alcuni parlamentari del Pd e
il ministro ombra dell'Istruzione Maria Pia
Garavaglia. In prima linea il furgone che fa
da apripista al corteo subito dopo lo
striscione unitario con la scritta "Uniti
per la scuola di tutti". "Siamo già 2.500"
gridano gli organizzatori dal megafono
Sta per partire da piazza della Repubblica
il corteo organizzato dai sindacati
confederali per protestare contro i tagli
alla scuola. Partecipano studenti,
insegnanti e drigenti scolastici giunti a
Roma da tutta Italia su centinaia di
pullman. Il corteo, che partirà alle 9.30,
attraverserà via Emanuele Orlando, largo di
S. Susanna, piazza Barberini, via Sistina,
Trinità dei Monti, raggiungendo piazza del
Popolo dove, alle 11.30, è previsto il
comizio conclusivo
"I fatti di piazza Navona dovranno trovare
spiegazione da parte del ministero
dell'Interno. Di certo, le immagini
trasmesse dai tg facevano vedere due fazioni
che armeggiavano con bastoni e,
reciprocamente, si aggredivano. La gravità
degli episodi, dall'una e dall'altra parte,
provoca solo indignazione" ha dichiarato il
portavoce nazionale dei giovani de La
Destra, Ruggero Razza, auspicando che "le
manifestazioni di oggi possano procedere
senza disordini e che, da domani, tutti
vogliano finalmente prendere atto che con le
spranghe non si difendono gli interessi
degli studenti"
Un'assemblea nazionale degli studenti
universitari mobilitati contro la riforma
Gelmini, da tenere a Firenze il prossimo 8
novembre. E' l'invito lanciato dagli
Studenti di Sinistra dell'ateneo fiorentino,
che intendono così fissare un momento di
incontro ''capace di raccogliere le forze e
le esperienze sviluppatesi nei vari
territori in un'ottica di rilancio della
protesta che attraversi la data del 14
novembre e dia continuità al movimento''.
Gli Studenti di Sinistra di Firenze
annunciano anche una mobilitazione regionale
in Toscana per il 7 novembre
Nel corteo di questa mattina indetto dai
sindacati ci sarà anche Walter Veltroni. Il
segretario del Pd ha annunciato che il suo
partito e quello dell'Italia dei valori
promuoveranno la raccolta delle firme per
indire un referendum contro il decreto
Gelmini ormai diventato legge. Hanno
dichiarato la loro adesione Rifondazione,
Verdi e Partito socialista mentre l'Udc ha
preso le distanze dall'iniziativa. Dopo
quello indetto dall'Idv contro il ''lodo
Alfano'' (la legge che rende non
processabili le massime cariche dello
Stato), è il secondo referendum che viene
promosso dall'opposizione contro le scelte
del governo
Non si sono intanto placate le polemiche per
quanto è accaduto ieri mattina a piazza
Navona, dove si sono registrati scontri tra
studenti aderenti al gruppo di destra Blocco
studentesco e altri che fanno riferimento
all'Unione degli studenti. In particolare,
Pd e Idv hanno rivolto delle interrogazioni
al governo per capire come sia stato
possibile che un furgoncino contenente mazze
e spranghe sia potuto arrivare indisturbato
a piazza Navona. Roberto Maroni, ministro
degli Interni, si è impegnato a riferire
alla Camera tutti i dettagli della
ricostruzione di quanto è accaduto
Manca più di mezz'ora all'avvio del corteo
organizzato dai confederali Flc-Cgil, Uil e
Cisl scuola e piazza della Repubblica
(chiamata anche piazza Esedra) è già gremita
di bandiere, palloncini e stendardi dei
sindacati. Tanti i ragazzi che, a fianco dei
professori, protestano contro la riforma
Gelmini e i tagli alla scuola. Fischietti,
tamburelli e musica allietano l'attesa per
la partenza, prevista intorno alle 9.
Immancabili, anche oggi, i 'santini' con il
volto del ministro Gelmini, nominata 'beata
ignoranza'
L'Unione degli universitari (Udu) annuncia
che oggi gli studenti medi e universitari
scenderanno in piazza ad Ancona, Cagliari,
Catania, L'Aquila, Lecce, Palermo, Pavia e
Torino, dove i cortei cittadini sfileranno
per le città in contemporanea con la
manifestazione nazionale di Roma
Centinaia di pullman e diversi treni
speciali hanno portato a Roma, da tutta
Italia, i lavoratori del settore. In piazza
ci saranno anche tante famiglie e studenti,
compresi gli universitari che sin
dall'inizio hanno solidarizzato con la
protesta della scuola. Si contesta il
decreto Gelmini, approvato ieri in via
definitiva al Senato, che ripristina il
maestro unico alle elementari, con il
rischio di mettere in discussione la
"tenuta" del tempo pieno, ma non solo. Nel
mirino ci sono i tagli dei posti di lavoro e
degli orari di lezione, il dimensionamento
della rete scolastica (con l'accorpamento di
istituti con pochi alunni), la mancanza di
investimenti nel settore
Hanno già cominciato ad affluire verso
piazza della Repubblica, in una giornata che
si è aperta con un tempo piovoso, i
manifestanti che sfileranno oggi per le vie
di Roma per contestare le politiche del
governo in materia di istruzione, in
concomitanza con lo sciopero generale della
scuola proclamato dai sindacati di categoria
(Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e
Snals)
Due i cortei che si muoveranno per le strade
della Capitale. Oltre a quello da piazza
Esedra una ulteriore manifestazione partirà
dall'università La Sapienza. Alle nove dalla
città universitaria un corteo di studenti si
muoverà per raggiungere i dimostanti che
aderiscono alla manifestazione indetta dai
sindacati
Sono attesi migliaia di studenti a Roma per
la manifestazione. Il corteo principale
partirà alle nove da piazza Esedra,
attraverserà le strade del centro e
raggiungerà Piazza del Popolo. Previsto
l'intervento del leader della Cgil Guglielmo
Epifani
Il decreto Gelmini è legge, approvato in via
definitiva ieri mattina dal Senato con 162
voti a favore, 134 contrari e 3 astenuti, ma
la fine del percorso parlamentare della
discussa riforma non placa le polemiche fra
gli schieramenti politici. Le opposizioni
(Udc esclusa) annunciano un referendum
abrogativo. Il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi accusa "la sinistra" di
"truffare i ragazzi", il segretario
democratico Walter Veltroni punta il dito
sulla "grande arroganza" del governo
Dopo il sì del Senato al decreto Gelmini, il
mondo della scuola arriva oggi a Roma da
tutta Italia per manifestare contro le
politiche dell'istruzione del governo
Berlusconi. Opposizione e studenti ora
chiedono un referendum per abrogare la legge