14 maggio 2008
Forlani: Roccamonfina, un castagneto come tanti
Sandro Forlani

 

servizio completo: http://www.campaniameteo.net/phpBB2/viewtopic.php?t=7700

 

E’ una bellissima mattina di inizio maggio.
Fra un’oretta il sole farà capolino fra i castagni,
partirò per Roccamonfina alla ricerca del primo porcino di quest’anno.
Nella scarpa un sassolino dà un po’ di fastidio,
visto che è una settimana che tira la “vvoria”,
quella malefica arietta che scende dall’Adriatico,
spazza la valle dell’Irno,passa per la valle Caudina e si infila fra Camposauro e Frasso,
passando per Melizzano e secca l’insalata nell’orto,facendosi poi il giro di tutti i castagneti campani.
Ogni anno,di questi tempi,si rispolverano cestini di vimini,
il coltello ricurvo che mi ha tramandato il nonno,
passando per le forti mani di mio padre,la macchina fotografica.

Anche se non ce n’è mai bisogno,
la sveglia del telefonino lacera il silenzio della notte,
almeno un’ora prima dell’appuntamento con il fido amico delle uscite a funghi.



Ci incontreremo armati delle stesse speranze,
con lo stesso finto disincanto prenderemo la superstrada Telesina
verso Vairano e Marzano Appio,
per salire poi, ancora con la compagnia di un po’ di buio,
verso Roccamonfina.

Nel bosco dei Castagni la giornata è appena cominciata,
e la “vvoria” tira ancora,
tira sempre,tira,maledetta.
Il sole cerca di riscaldare l’aria.

   
Di solito i primi dieci minuti di ricerca sono indicativi del bottino finale,
ed ecco subito la prima sorpresa :
una bellissima coppia di amanita birras



A pochi metri uno spettacolo che si ripete ogni anno in questo campo di raccolta,
sempre allo stesso posto,magia che solo chi ha buona memoria vede ripetersi…

 
Si tratta di un gran esemplare di vescia lamierinis….


 

 

Rinfrancato da questi primi esemplari del 2008,
non credo ai miei occhi quando vedo in lontananza quello che sembra essere un magnifico
ed enorme esemplare di Hipoloma apes volantus…….

 
Il suo nome latino deriva dal fatto che,visto da vicino,
assomiglia alla cabina di un Jet supersonico.
I latini erano preveggenti…..


 

 

Anche se questo esemplare,data la vetustà,
sarà non commestibile,rende perfettamente l’idea di quello che si può trovare nei castagneti,
dopo una settimana di vento settentrionale.
Per il vostro godimento,vi posto diverse vedute,
del gambo,del cappello,delle lamelle e della volva.

qui vista da dietro

Ovviamente,date le dimensioni e per il fatto che non è commestibile,
lascio sul posto questo Hipoloma apes volantus,
accontentandomi di portarmene via delle foto per i vari forum che frequento.

Ho anche la fortuna di incontrare una mazza di tamburo,
con un gambo però abbastanza duro,
quasi ferroso,visto il periodo secco….


Nella parte più luminosa del castagneto,
riesco a fotografare una lepiota rossastra satanis,
che fa bella mostra di sé fra i sassi….Nell’ordine,un’altra amanita birras…

 
Una galerina guantata….


 


Un’agaricus verdum a cui manca un bracciolo….

Vista nel suo habitat ottimale…..



E un grande esemplare di vascum luridus…..



 

Naturalmente,con questo non voglio dire che
nel magnifico castagneto di Roccamonfima si trovi solo questo genere di funghi.

Anzi,fra i castagneti che conosco,
è il più pulito ed ordinato,
dedicandogli i proprietari moltissime cure.

MA i vandali ed gli incoscienti ci sono sempre.

Le prossime immagini,più serie,testimoniano
della pace e della pulizia del castagneto campano.









   

Ed i funghi ?

Va beh,non si può avere tutto dalla vita,

però un piccolo,beffardo esemplare,
nemmeno commestibile.
l’ho anche trovato e fotografato.

Ma quando ho sistemato le foto,
sono stato colpito più dalle radici dell’albero sullo sfondo
che dal funghetto,che pare un volto umano,
un folletto, e che,canzonatorio,
ride del mio misero bottino…
   


   

Vorrei continuare per tutta la notte a raccontare di Rocca asciutta e stanca,
ma poi rinuncio,convinto dal pensiero che fra qualche giorno
saranno ben altri i soggetti delle mie foto...

 

     

FotoAlbum di Sandro Forlani


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