Muoversi in moto in Italia è 7-8 volte più
pericoloso che muoversi in auto. Lo
ha ammesso anche il Presidente della
Federazione Italiana Motociclisti ed è stato
accertato anche che nel 33% degli incidenti
mortali in cui è coinvolta una moto e un’auto la
colpa è da attribuire alla condotta di guida
della prima. Tra i mezzi a due ruote è
pressoché imprecisato il numero dei ciclomotori
in circolazione - i famosi motorini o
cinquantini – il primo mezzo di trasporto dei
14enni e il più diffuso e veloce mezzo di
circolazione nelle città, anche per gli adulti.

Ma i nostri ragazzi non si accontentano delle
prestazioni del proprio scooter ed è normale
“truccarlo” per aumentarne le prestazioni e la
velocità. Un amico o un meccanico compiacente in
un attimo tolgono “i fermi” o intervengono sulla
marmitta o il carburatore. Pochi minuti e il
motorino passa da 45 km orari – suo limite
massimo di legge – a 60-70 km orari ed oltre.
Il fatto è che contemporaneamente, per legge,
passa da scooter a motoveicolo, per la cui guida
non bastano più i 14 anni. E’ necessario invece
avere la patente A, che si consegue ad almeno 16
anni, ed assicurarli come motoveicoli e non come
scooter 50 cc.
Ma cosa succede se un simile scooter viene
coinvolto in un incidente stradale anche perché
superava il limite di velocità previsto dalla
Casa costruttrice o comunque perché era stato
“truccato”?
La Compagnia di Assicurazione risarcirà il danno
alla parte lesa ma potrà rivalersi sui genitori
del conducente minorenne se nella polizza, con
apposita clausola, non era esclusa tale
possibilità di rivalsa.
Infatti una recente sentenza della Cassazione –
la n.6685 del 21.3.2007 – ha stabilito che, in
caso di incidente causato da un minore alla
guida di un motorino truccato, i genitori sono
responsabili in tutto e per tutto delle
eventuali modifiche apportate dal figlio o dalla
figlia minorenne al proprio motorino per
aumentarne la velocità. E’ una responsabilità
oggettiva e non serve a niente dichiarare che
non si sapeva nulla delle modifiche apportate al
motorino. Addirittura in caso di genitori
separati e di minore che vive con uno dei due
coniugi, sarà responsabile comunque il genitore
che esercita la patria potestà – anche se
lontano - perché su lui incombe l’onere di
verificare la regolarità del mezzo affidato al
minore.
Il principio della rivalsa è valido,
evidentemente, anche per i motorini truccati
guidati da adulti. Non è un problema da poco e
significa che si può essere chiamati a
rimborsare alla propria assicurazione migliaia
se non centinaia di migliaia di euro, in base
alla gravità dell’incidente.
Il rimedio – oltre al divieto tassativo di
modificare il motorino – è quello di concordare
con l’Assicurazione la rinuncia alla rivalsa,
annotando nelle condizioni particolari una
clausola che dica più o meno che la compagnia
assicuratrice, in deroga alla Condizioni
generali di assicurazione, rinuncia al diritto
di rivalsa ai sensi dell'articolo 18 della Legge
n. 990/1969, applicabile qualora il ciclomotore
assicurato presenti caratteristiche diverse da
quelle previste dall'articolo 52/b del Codice
della Strada.
Il problema sarà trovare una Compagnia di
assicurazione disposta a farlo e che si
accontenti di una integrazione contenuta del
premio che si paga annualmente.
E’ da ricordare in ogni caso che un motorino
truccato può essere oggetto di “fermo” o di
“confisca” da parte degli organi di controllo
stradale, mentre la riforma del Codice della
Strada prevede un inasprimento delle pene
pecuniarie per chi modifica i «cinquantini»: chi
fabbricherà o venderà ciclomotori che
oltrepassino il limite di 45 chilometri all'ora
rischia di pagare da mille a 4mila euro di
sanzione amministrativa, mentre chi li modifica
successivamente dovrà sborsare una multa che
varia da 148 a 594 euro.
Sarà difficile far comprendere queste cose ai
propri ragazzi, ma almeno proviamoci.
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