Festa del maiale per riscoprire la civiltà
contadina
28-29-30 gennaio 2005
'A
Fest' du puorc' - III edizione
Suggestiva manifestazione patrocinata dal
Ministero per le Politiche Agricole e Forestali
per recuperare antichi tradizioni
Tantissimi i prodotti tipici locali da degustare
Nuovo momento dedicato alla gastronomia. In
scena i piatti tipici della cucina contadina
dove è protagonista proprio la carne ottenuta
dalla macellazione di alcuni maiali allevati
dalle famiglie contadine del luogo: tagliolini
caserecci e fagioli oppure gnocchi con tracchie
e cotechino; salsiccia e broccoli e carne e
peperoni al lauro e finocchietto.
Da
non perdere, poi, il tour tra i prodotti di
molte aziende agricole del territorio sannita,
vera novità di questa terza edizione. In
vetrina: Azienda Agricola Fuschino (Telese
Terme); Azienda Agricola De Nunzio Giovanni (Frasso
Telesino); Azienda Agricola Vitelli Domenico
(Puglianello); Azienda Olivinicola Terre
Stregate (Guardia Sanframondi); Azienda Agricola
Ciommiento 2000 (Limatola); Azienda Agricola De
Fortuna (Frasso Telesino); Azienda Agricola
Grillo Maria Michela (Castelvenere); Cooperativa
Agricola Olio Samnium (Frasso Telesino); Azienda
Agricola Casearia Leopoldo Di Palma (San
Salvatore Telesino).
La
festa è incentrata sul recupero di tutte quelle
tradizioni che una volta ruotavano intorno
all’evento dell’uccisione del maiale e che
quest’anno si arricchisce della presentazione di
prodotti tipici, enogastronomici e
dell’artigianato.
Obiettivo precipuo della festa è quello di
recuperare la tradizione di un momento
particolare, quello appunto dell’uccisione del
maiale che nella cultura contadina rappresenta
un’occasione di festa per parenti, comari,
compari e vicini di casa. Momento segnato da
lauti pranzi e grandi bevute di vino, in cui il
vero protagonista è, anche dopo morto, il porco.
La
peculiarità di questa manifestazione sta nel
fatto che attraverso questi momenti di festa si
intende recuperare la radice dell’animale
cresciuto in famiglia: il maiale per la civiltà
contadina rappresentava una ricca dispensa. Ed è
proprio per centrare l’obiettivo che la materia
prima impiegata non è figlia dell’allevamento
industriale, ma prodotto domestico per ricreare
i migliori piatti della tradizione gastronomica
contadina.
Una manifestazione di tutto rispetto quindi che
quest’anno si caratterizza ulteriormente sotto
il profilo culturale proponendosi altresì di
offrire ai visitatori una panoramica sul futuro
dell’alimentazione tra quantità e qualità.
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