Comunicato stampa n. 1987 del 5 Febbraio
2007
Patrocinata dalla Provincia di Benevento, è
in programma a Puglianello (BN) il 9, 10 e
11 febbraio 2007, la Va
edizione de “ A’ fest’ du Puorc’ ”.
La
manifestazione vuole contribuire al
recupero di antiche tradizioni e piatti
tipici
Puglianello, grazioso centro della terra
sannita, celebra dunque per il quinto anno
quello che un tempo era un vero e proprio
evento in area rurale: l’uccisione del
maiale. La manifestazione - organizzata dal
Centro Studi Puglianello, con l’apporto del
Comune, della Regione Campania, della
Provincia, della Comunità Montana del
Titerno, del Ministero per le Politiche
Agricole e Forestali, dell’EPT di Benevento
e di Art Sannio Campania, della Camera di
Commercio di Benevento, della CIA Benevento,
della Pro Loco, dell'Azione Cattolica, della
Società Sportiva, e del Comitato Feste e
Giochi Senza Quartiere di Puglianello.
Gli
organizzatori insistono sul recupero della
tradizione che voleva il maiale cresciuto in
... famiglia, o meglio nella casa colonica,
nella fattoria, in un locale accanto
all’abitazione dei contadini: la materia
prima impiegata per “ A’ fest’ du Puorc’ ”,
dunque, non è figlia dell’allevamento
industriale, ma è appuntio un prodotto
domestico. Solo così si ricreano, secondo i
promotori, i migliori piatti della
tradizione gastronomica contadina.
L’allevamento del maiale è, del resto, una
delle rare usanze che si continua a
osservare gelosamente, nonostante le
trasformazioni della vita rurale.
La
“ricetta” o, se si preferisce, la "missione"
de “ A’ fest’ du Puorc’ ” è incentrata su
stuzzicanti appuntamenti a tavola, ma anche
su momenti di riflessione e spettacoli
musicali. Durante la tre giorni si discuterà
in particolare di turismo enogastronomico e
quest'anno, per la prima volta sarà proposta
ai partecipanti la liturgia dell’uccisione
con la lavorazione del maiale.
“La
festa – dichiara Ferdinando Creta,
responsabile Cultura del Centro Studi
Puglianello – è ormai diventata una realtà.
Puglianello offre al territorio campano e
non solo, l’opportunità di rivivere la magia
di un momento festoso, dove diventa
protagonista la cultura contadina fatta di
luci ed ombre, ma sempre e comunque
autentica e capace di interpretare
l’eccellenza dei tempi”.