
Provincia di Benevento
Comunicato Stampa n. 392 del 20 dicembre 2008
L'assessore all'ambiente della Provincia di Benevento Gianluca Aceto ha
rilasciato la seguente dichiarazione in merito
allo svolgimento dei lavori del Consiglio
provinciale del 19 dicembre 2008. «Esprimo la
mia soddisfazione per i sei punti all'ordine
del giorno, da me presentati e votati
all'unanimità dal Consiglio provinciale.
Ringrazio i Gruppi consiliari per
i suggerimenti e le proposte integrative,
discusse ed approfondite prima in Commissione
ambiente e poi in aula. Le prime quattro
delibere consentiranno alla Provincia di
presentare dei progetti di salvaguardia
ambientale insieme alla comunità montane,
con particolare riferimento ai bandi di
cofinanziamento europeo. La proposta è stata
avanzata insieme e all'Assessore
all'Agricoltura e forestazione, Carmine
Valentino. L'intesa con i Comuni di Solopaca,
Telese Terme, Castelvenere e San Salvatore
Telesino intende avanzare progetti per
la salvaguardia e valorizzazione
dell'area circostante il lago di Telese,
oltre che dei corpi idrici superficiali della
zona. Tale progetto si inserisce nella
programmazione complessiva dell'assessorato, che
punta molto sulla risorsa acqua, sui parchi
fluviali e contratti di fiume. L'intesa
riguardante il Comune di Limatola, infine, mira
ad avanzare un'ambiziosa proposta per la
costruzione di un parco rifugio per piccoli
animali. Con essa, La Provincia di Benevento
ricerca soluzioni per evitare che si diffonda il
fenomeno del randagismo, prevedendo di ricorrere
quanto più possibile all'affido dei cani, con
ulteriore possibilità di sviluppo di tecniche di
integrazione sociale di persone diversamente
abili, quali la "PET THERAPY". Occorre trovare
soluzioni per l'ospitalità, a valenza
provinciale e interprovinciale. La conseguente
realizzazione di strutture di ricovero e
trattamento sanitario come strumento
tradizionale di lotta al randagismo, mira ad
ottenere un beneficio etico complessivo che
coniughi la tutela del benessere animale con
l'ottimizzazione delle risorse pubbliche, umane
ed economiche, impiegate a tal fine. Tale
struttura avrà carattere provinciale,
coinvolgendo tutti gli Enti interessati
all'iniziativa, e nasce con l'obiettivo di
costituire, nel tempo, una rete di strutture
analoghe, organizzate per comprensori
territoriali. Tale proposta, avanzata insieme
all'assessore Simeone, ha visto un'ampia e
partecipata discussione, a dimostrazione che il
tema riveste notevole importanza, sia con
riferimento ai diritti degli animali sia in
relazione ai costi notevolissimi che i Comuni
sono costretti a sobbarcarsi per l'affido dei
cani randagi. Infine rimarco la fondamentale
discussione sulla questione degli impianti a
biomasse. Dopo la volontà politica espressa
dalla Giunta, su cui il sottoscritto ha
relazionato in Consiglio, quest'ultimo ha
infatti evidenziato la necessità di opporsi al
TAR contro la nuova VIA, espressa dalla
Commissione regionale, e di revocare il parere
favorevole espresso dalla Provincia in
Conferenza dei servizi nel 2007. Le motivazioni
alla base di questa scelta, numerose e
circostanziate, riguardano anche l'ipotesi
progettuale di Reino, e. in generale, dei grandi
impianti di questo tipo. Come indicato
dall'Assessore all'Energia, Gianvito Bello,
si tratta ora di avanzare la nostra proposta di
Piano energetico provinciale, che ci consenta di
costruire una programmazione energetica e
ambientale ragionata e partecipata. In tal
senso, reputo importantissimo un altro
punto di convergenza unanime, vale a dire la
critica argomentata contro un eolico selvaggio,
che, se lasciato alla prevalenza degli interessi
privatistici, rischia di pregiudicare
irrimediabilmente l'assetto del territorio e del
paesaggio. L'esito del Consiglio rappresenta uno
sprone a proseguire nella direzione del dialogo
istituzionale, realmente aperto ai suggerimenti
e anche alle critiche. Su richiesta della
Commissione ambiente, infatti, sin dal prossimo
gennaio saranno organizzati degli incontri
tematici territoriali, al fine di capire quali
sono gli orientamenti strategici e le priorità
programmatiche riguardo alle politiche
ambientali e dello sviluppo razionale».
Comunicato Stampa n.
397 del 23 dicembre 2008
Sullo
stato di periocolo per la salute pubblica della
discarica di Serre Pastore di San Bartolomeo in
Galdo e sulle numerose problematiche ancora
aperte circa la gestione del ciclo dei rifiuti,
l’assessore all’ambiente della Provincia di
Benevento, Gianluca Aceto, ha chiesto al
Sottosegretario Bertolaso di attivare un tavolo
istituzionale finalizzato ad individuare le
azioni necessarie a superare tutte le gravi
incertezze del momento. In particolare, in una
lettera inviata allo stesso Sottosegretario
all’emergenza rifiuti ed all’assessore regionale
all’ambiente, Walter Ganapini, nonché alle altre
Province campane, ai Consorzi rifiuti ed alle
Comunità montane,
nel mentre si
sottolinea che dalla discarica di Serre Pastore
il percolato minacci di disperdersi nella diga
di Occhito che fornisce d’acqua Puglia e Molise,
Gianluca Aceto ha presentato ufficialmente
quelle che sono le preoccupazioni e le
osservazioni scaturite dall’assemblea dei
Sindaci tenutasi presso
la Provincia
di Benevento il 5 dicembre u.s., da cui è emersa
la necessità di confrontarsi in maniera
sistematica sui seguenti temi: a) bonifiche
delle discariche di San Bartolomeo in Galdo,
Fragneto Monforte, Casalduni, etc.; b)
riconversione e gestione dell’impianto STIR di
Casalduni; c) determinazione e localizzazione
degli impianti; d) finanziamento delle isole
ecologiche, atteso che molti Comuni avevano già
presentato progettazioni esecutive. L’assessore
Aceto, inoltre, nella sua nota, ha posto in
evidenzia al Sottosegretario Bertolaso l’empasse
derivante dai ricorsi amministrativi pendenti in
merito alle Società provinciali di gestione del
trattamento rifiuti. Un’altra incertezza di non
poco conto, spiega Aceto, concerne il fatto che,
mentre ancora non entrano a regime le norme
regionali circa i Consorzi rifiuti, un certo
numero di comuni sannit, afferma Aceto, non
serviti dal consorzio di riferimento, non sa se
predisporre gare di appalto, proroghe dei
servizi affidati a terzi, oppure rientrare nel
consorzio competente. Alcuni Comuni – prosegue
Aceto - hanno affidato solo parzialmente i
servizi di raccolta al consorzio di riferimento,
mentre i rimanenti sono stati affidati a società
private o cooperative. Inoltre, non è chiaro il
tipo di rapporto che deve intercorrere tra le
Province e la nuova società RECAM che nelle
linee regionali per la gestione del ciclo
rifiuti è il soggetto deputato, tra gli altri
compiti, ad affiancare e supportare proprio le
Province nell’elaborazione del piano tecnico
industriale, strumento fondamentale per la
futura gestione della società provinciale.
La Provincia di Benevento –
scrive Aceto - chiede di approfondire la
richiamata previsione, onde attivare tutte le
procedure necessarie alla predisposizione del
citato piano tecnico industriale. Ancora, Aceto
sottolinea come sia necessario trovare
finalmente una soluzione per i comportamenti
anomali dei turisti che lasciano durante le
classiche gite i propri rifiuti nelle aree-parco
(come quella del Taburno Camposauro). E’ da
precisare infine che sulla discarica di Serre
Pastore, grazie all'iniziativa del Presidente
del Consorzio BN 3, Franco Cocca, si terrà a
Benevento il prossimo 29 dicembre, un’apposita
riunione.
Comunicato Stampa n.
400 del 23 dicembre 2008
La Giunta
provinciale di Benevento, su proposta
dell’assessore all’ambiente Gianluca Aceto, ha
approvato un atto deliberativo di diffida al
Comune di Caserta in merito alla realizzazione
di un impianto di digestione anaerobica (biogas)
della frazione organica dei rifiuti solidi
urbani da 20mila tonnellate in località
Pozzovetere-Monte Maino del capoluogo di Terra
di Lavoro. Il sito individuato, infatti, è
situato immediatamente a ridosso dei comuni di
Sant’Agata dei Goti, Limatola, in provincia di
Benevento, nonché di Valle di Maddaloni in
quella casertana, incuneandosi precisamente
nella contrada Saiano del comune di Sant’Agata
dei Goti.
Poiché la normativa prevede per il tipo di
impianto in questione, considerato a tutti gli
effetti di natura industriale, zone di
insediamento scarsamente popolate e con una
tendenziale crescita demografica negativa, il
sito di Pozzovetere non presenta queste
caratteristiche, poiché l’intera area risulta
essere agricola, con una forte densità abitativa
principalmente a ridosso della SS 265 e di via
Saiano (strada comunale di Sant’Agata dei Goti).
In più lo stesso territorio di Pozzovetere,
inquadrato nel suo reale contesto, ovverosia
insieme ai territori dei comuni adiacenti,
risulta essere densamente popolato con un
tendenziale demografico evolutivo in continua
crescita. Inoltre il sito non è idoneo per
quanto riguarda la vicinanza ai nuclei abitati
che si trovano anche a
50
metri
da questi ultimi. Senza contare infine la quasi
totale assenza di servizi ausiliari al
funzionamento dell’impianto, e cioè fornitura
idrica, potabile e industriale, fornitura di
metano e reti fognarie per collettamento reflui,
unitamente alle caratteristiche dimensionali,
morfologiche e idrogeologiche che
richiederebbero uno studio molto più
approfondito e alla viabilità d’accesso che per
adesso, a meno di una ipotesi, per la verità
impraticabile, di un completo stravolgimento del
territorio in oggetto, risulta essere
assolutamente inservibile se non per ciò che
attiene al traffico dei residenti.
In
una dichiarazione alla Stampa, l’assessore
all’ambiente Gianluca Aceto ha dichiarato: «La
Giunta
provinciale, io stesso, le Istituzioni locali
del Sannio e i Comitati civici non sono contrari
alla digestione anaerobica dei rifiuti; noi
esprimiamo invece forti rilievi di natura
tecnica e logistica. Questa vicenda dimostra che
quando che quando le Istituzioni non dialogano
con il territorio, ed in questo caso non
dialogano neppure con quelle delle province
contermini, non si possono raggiungere risultati
ottimali per i problemi sul tappeto. E’ quanto
mai necessario, insomma, che proprio sulla
questione della gestione dei rifiuti si abbia il
massimo riguardo per soluzioni condivise». Dal
canto suo, l’assessore alle politiche agricole
della Provincia, Carmine Valentino, ha detto: «La
Giunta
provinciale sannita ha espresso netta
contrarietà alla ipotesi di localizzazione
dell’impianto di Terra di Lavoro e ha varato un
deliberato che mira a sollecitare tutti i
livelli istituzionali per la salvaguardia del
territorio, della salute e dell’economia delle
popolazioni interessate. Riteniamo doveroso
esprimere solidarietà e vicinanza ai comitati
spontaneamente costituitisi sui territori
interessati e allo stesso tempo invitiamo le
istituzioni locali ad un pieno e fattivo
coinvolgimento nelle azioni intraprese e da
intraprendere. Tutte le eventuali
infrastrutture, allo scopo di rendere il sito di
Pozzovetere-Monte Maino idoneo all’impianto di
digestione anaerobica, dovrebbero essere quasi
interamente realizzate nel comune limitrofo di
Sant’Agata dei Goti, e cioè in provincia di
Benevento, città di notevole pregio
paesaggistico ed architettonico e a forte
vocazione turistica ed agroalimentare, con
produzioni di grande qualità e salubrità. La
zona che abbraccerebbe l’impianto, è difatti
caratterizzata dalla presenza di numerosi
uliveti, vigneti e meleti».
La Giunta
ha invitato il Comune di Caserta a sospendere la
procedura per la realizzazione dell’impianto e a
valutare l’individuazione di un sito alternativo
rispondente i criteri previsti dalla normativa
vigente.
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