 PROVINCIALI
2008 L’Udeur, anche se uscito ridimensionato, è stato comunque decisivo per la vittoria di Cimitile. Dalle ultime indiscrezioni dovrebbero essere solo due gli assessori esterni. Uno dei due sarà sicuramente Nista.
La Rocca al Rettore A sei giorni dall’esito elettorale delle Provinciali, è tempo di bilanci, è tempo di fare i
conti. Una vittoria scontata ed annunciata quella di Cimitile e della sua coalizione. Scontata ed annunciata perché, numeri alla mano, il vantaggio che ottenne Nardone nel 2003 era troppo imponente da poter essere
completamente stravolto. E la coalizione che sostenne Nardone, fatti alcuni distinguo, è esattamente la stessa che oggi ha sostenuto l’ex Rettore dell’Università degli Studi del Sannio.
Analizzando i dati, il centrosinistra qualcosa l’ha persa per strada in questi 5 anni. E non certo una sciocchezzuola. Ha perso qualcosa come il 18,5 % dei voti
(nel 2003 la coalizione che sostenne Nardone ottenne il 73,60 %, in questa tornata invece ha ottenuto il 55,1 %). Sono tanti. Il dato non va sottovalutato perché evidenzia sia che l’8,9 % di quel 18,5 % è
stato smarrito dall’Udeur, sia un dissenso verso le scelte politiche degli ultimi anni dello stesso Nardone. Sia i voti volatilizzati dell’Udeur, sia il dissenso verso Nardone in parte si sono riversati verso
coloro che hanno preferito il non voto (astensione, scheda bianca e scheda nulla), in minima parte nella lista di Antonio Medici, in parte è andato a confluire nei voti ad Izzo.
Quindi per riepilogare. L’Udeur, scomparso a livello nazionale ed uscito molto ridimensionato rispetto al 2003, è stato ugualmente determinante per la vittoria
(sommando i risultati delle due liste del 2003 rispetto alle due delle ultime Provinciali, come detto, l’Udeur ha perso l’8,9 % dei consensi), il Pd ha perso una percentuale insignificante (lo 0,81 %)
rispetto al 2003 quando a concorrere erano ancora i due partiti Ds e Margherita, il centrodestra sannita ha guadagnato il 18,72 % rispetto alle Provinciali del 2003 (quando erano solo Forza Italia, Alleanza
Nazionale e Cdl) e il non voto (astensione, scheda bianche e nulle) è stato praticato. Nonostante questi fattori, il vantaggio del centrosinistra era
troppo ampio per consentire al Pdl, stravincente nel Sannio alle Politiche, un recupero, un aggancio. L’Udeur, che lo votiate o che lo detestiate o che facciate entrambe le cose, resta l’ago della bilancia
della politica sannita. Che sia in difficoltà o meno, il vento di Ceppaloni, ancora una volta, è stato determinante, spostando i suoi voti secondo gli umori o le strategie (che poi spesso è la stessa cosa) di
Mastella. La nota bufera giudiziaria e la conseguente diaspora di iscritti di grosso peso politico (in termini di voti) nel Sannio hanno sì ristretto i termini numerici del Campanile, ma anche questa volta lo
stesso è stato comunque decisivo per far vincere la coalizione di centrosinistra, per riconfermarne la leadership dopo Nardone alla Rocca dei Rettori.
Dopo la conta e la festa si sono affacciati i problemi relativi alla composizione della Giunta. L’ex rettore ha più volte manifestato la volontà di nominare come assessori esterni giovani e donne che avessero
competenze specifiche in alcuni settori. Già al momento della trattativa per la candidatura, Cimitile espresse queste intenzioni ai rappresentanti dei partiti che compongono la coalizione i quali, secondo lo
stesso Cimitile, accettarono di buon grado tale impostazione. Ma, invece, già il coordinatore del Pd Pepe, nei giorni scorsi, si è opposto a quest’ipotesi così come gli udeurrini Grimaldi e Forgione. Questa
settimana, forse, il nodo si scioglierà. Intanto secondo indiscrezioni delle ultime ore, dovrebbero essere solo due gli assessori esterni: Giorgio Nista,
in virtù di un patto che gli riconoscerebbe questa nomina, e una donna che dovrebbe essere nominata dalla Sinistra Arcobaleno. Il nome più gettonato, al momento, è quello di Angela Maria Pelosi, responsabile
regionale del Dipartimento scuola e formazione professionale del PRC-SE. La Rocca all’ex Rettore, dunque. Se ciò è assodato, il fatto che Cimitile riuscirà a governarla, secondo quanto si è prefissato, fa
venire in mente più di un dubbio. Soprattutto alla luce delle prime marette di questi primi giorni, la domanda che viene spontanea è se sarà in grado di
guidare l’intera provincia e mantenere sereni gli animi dei partiti che compongono la sua lista. Perché un conto è dirigere con capacità e destrezza uno specifico settore di competenza, altro discorso più
complicato è reggere politicamente e strutturalmente un intero ente, è mantenere le redini di tutto, è agire con diplomazia per mettere d’accordo tutti gli alleati. La prima priorità di Cimitile, a questo
punto, non sarà quella di risolvere i problemi del Sannio, ma di accordare gli strumenti per dare vita ad una Giunta capace di lavorare con lui per risolverli. Altrimenti l’orchestra rischierà di steccare i
pezzi che eseguirà. Ecco come risulta composto il nuovo
Consiglio Provinciale, con i nomi e le percentuali dei voti dei 24 consiglieri eletti, prima della decisioni di Cimitile riguardo alla composizione dell’esecutivo. Decisioni che modificherebbero questa griglia perché se
venissero nominati uno o più assessori tra i consiglieri eletti, si libererebbero posti per i non eletti:
Presidente: Aniello Cimitile (55,1 % dei voti)
Partito democratico:
Claudio Ricci (27 % dei voti nel collegio 17), Carmine Valentino (25,1 % dei
voti nel collegio 20). Carlo Petriella (22,7 % dei voti nel collegio 10),
Pietro Iadanza (22,4 % dei voti nel collegio 4),
Giuseppe Lamparelli (21,5 % dei voti nel collegio 2).
Progetto Sannio: Carlo Falato (14,8 % dei voti nel collegio 11),
Renato Lombardi (14,2 % dei voti nel collegio 20).
Sannio Democratico: Giovanni Bozzi (11,8 % dei voti nel collegio 12).
Udeur:
Pompilio Forgione (25,3 % dei voti nel collegio 22), Giuseppe Maria Maturo
(23,1 % dei voti nel collegio 9), Alfredo Cataudo (21,1 % dei voti nel collegio 8).
Costituente di Centro:
Maria Cirocco (16,3 % dei voti nel collegio 18).
Partito Socialista: Mario Marotta (13,6 % dei voti nel collegio 12).
Italia dei Valori:
Nicola Simeone (13,2 % dei voti nel collegio 10).
Popolo della libertà: Cosimo Izzo (eletto consigliere perché candidato alla
carica di presidente), Lucio Rubano (30,7 % dei voti nel collegio 9), Gennaro Capasso (25,8 % dei voti nel
collegio 23), Luca Ricciardi (25,6 % dei voti nel collegio 1),
Aurelio Bettini (24,8 % dei voti nel collegio 15),
Catello Di Somma (24,7 % dei voti nel collegio 14).
Izzo presidente: Remo Del Vecchio (13 % dei voti nel collegio 11).
Forza Sannio: Spartico Capocefalo (12,4 % dei voti nel collegio 19). Democrazia Cristiana: Dante Molinaro (11,9 % dei voti nel
collegio 5). Udc: Erminia Mazzoni (eletto consigliere perché, avendo l’Udc ottenuto il 6 %, va alla Rocca il
candidato alla carica di presidente). Giovanni Pio Marenna |