sullo stesso argomento: Frasso, si all’impianto di compostaggio

 

 

1 settembre 2008
Frasso, comitato contro il compost
Sannio Quotidiano - 31-08-2008

 

 

Contro il compost nasce il comitato

il caso / Gli abitanti della zona ‘Cocola’, tra Frasso e Dugenta, dicono ‘no’ all’installazione dell’impianto «Scelte complesse come questa non si possono amministrare solo nei confini geografici»

di Maria Grazia Porceddu

 

La dovuta attenzione dalle pubbliche autorità “al fine di scongiurare i rischi che tale scelta sbagliata andrebbe a comportare”. A parlare sono i rappresentanti del neo costituito comitato Cocola, la “scelta sbagliata” alla quale si fa riferimento è quella relativa alla locazione in tale zona di Frasso Telesino di un eventuale sito di compostaggio. Si ritorna a parlare della paventata ipotesi che tanto ha animato e continua ad animare il dibattito locale.

 

Diversi i firmatari che hanno siglato la costituzione del comitato, rappresentati da: Lorenzo Meoli, Carmela Palumbo e Mariano Ciervo. Scopo del comitato: “promuovere ogni iniziativa utile e necessaria a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini della zona, in particolare agendo attraverso campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli Organi Istituzionali che abbiano il potere di intervenire in maniera diretta o indiretta per garantire la tutela dell’intero paesaggio coinvolto e il diritto alla salute dei cittadini residenti”. Naturalmente l’iniziativa “rimane aperta a chiunque altro condivida i principi ispiratori del comitato”.

 

Un documento, questo che ha sancito la nascita dell’organismo civico, preceduto da una premessa e alcune considerazioni: “il comitato Cocola condivide i principi che stanno alla base dei programmi comunitari, nazionali e locali finalizzati alla tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico, li riconosce, li assume come propri e li diffonde (…).

 

Il paesaggio locale “compresso’ tra il comune di Dugenta, Frasso Telesino, Melizzano e Sant’Agata dei Goti – prosegue la nota –; vanta la presenza di aree ripariali, di risorse ambientali, di prodotti agricoli di pregio, di vegetazione spontanea, di versanti boschivi, di zone umide per la presenza dell’acqua dei canali che attraversano l’area e di falda acquifera superficiale. Un bellissimo scenario dunque, proseguono le considerazioni del comitato “minacciato, per la probabile apertura di un sito di compostaggio, voluta a sorpresa dal sindaco di Frasso Telesino nella propria area industriale a ridosso del comune di Dugenta, Melizzano, Sant’Agata dei Goti.

 

Un paesaggio così articolato – viene sottolineato ancora – per scelte complesse come queste (l’impatto ambientale non segue i confini amministrativi), non può essere amministrato considerando solo i confini geografici”, ma, viene evidenziato “necessitano di una procedura concertata comprendente più comuni e tutti gli attori del territorio (imprese agricole, turistiche, artigianali, popolazione locale) che hanno interesse nell’area di riferimento”.

 

“L’impianto in argomento – incalzano i componenti del comitato Cocola – non è per la zona interessata una scelta prioritaria” dato che ricadrebbe “in un’area prevalentemente rurale” dove “la popolazione da sempre adotta il riciclaggio della maggior parte dei rifiuti organici nelle proprie aziende”. E ancora una volta gli abitanti delle località interessate hanno appreso “le notizie esclusivamente dalla stampa in merito alle vicissitudini dell’impianto di compostaggio in argomento, non essendoci stata nessuna azione di comunicazione e concertazione né tra i comuni interessati né con la popolazione residente”.

 

Considerato poi che “la procedura adottata – si legge altresì – risulta carente dei dovuti studi preliminari; tenuto conto che la normativa vigente prevede di adottare tutte le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo; appurato che l’insediamento in argomento non può essere considerato un normale insediamento artigianale, risulta necessario raccogliere tutte le comunicazioni, la documentazione e le analisi che il procedimento amministrativo in argomento ha prodotto sin da oggi sul territorio e di quello che si andrà a fare in futuro”.

Un modo questo “per contrastare il clima di “terrore” diffuso nella popolazione locale.

 

L’indagine in argomento – ribadiscono i componenti del comitato - doveva partire dal chiarire le vie di accesso al sito individuato, il tipo e la provenienza di rifiuti che verranno trattati, le caratteristiche del sito, in particolare il tipo di suolo vegetale, il suo contenuto di elementi chimici, il livello di Ph, le condizioni climatiche locali, il terreno di fondazione, l’aspetto geologico, l’aspetto naturalistico e paesaggistico. Per le motivazioni sopra enunciate e per il contenuto non esaustivo della procedura amministrativa attivata, il comitato Cocola ritiene il criterio di scelta adottato fuori da ogni logica di corretta prassi amministrativa e per tale motivazioni ha richiesto alle Autorità Competenti, di sospendere gli atti amministrativi in corso e di prevedere ulteriori sopralluoghi di approfondimento, al fine di completare gli atti procedurali necessari per scongiurare un probabile disastro ambientale”.

 

 

     

 Valle Telesina


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