7 luglio 2008
Guardia, antenne Telecom: richieste a Falato
Maria Mucci

 

 

All’Assessore alla Cultura

della Provincia di Benevento

 

 e p. c.     All’Assessore all’Ambiente

 

Al Consigliere Provinciale Del Vecchio Remo

 

alla stampa

 

Oggetto: Installazione SRB Telecom a Guardia Sanframondi

 

Gentile Dottor Falato,

 

Le scriviamo per esprimere la preoccupazione dei cittadini di Guardia Sanframondi riguardo la presenza di numerose antenne nel centro abitato e la continua richiesta da parte delle società di telefonia di installarne sempre di più, non certo per offrire un servizio migliore, ma per aumentare la loro copertura dei territori ed i loro profitti.

 

In qualità di ex-sindaco della cittadina è sicuramente a conoscenza della vicenda della SRB Telecom, dell’opposizione dei cittadini residenti nelle zone in cui se ne prevedeva l’installazione e dell’ostinazione della Telecom ad installarla nei luoghi ad essa più convenienti.

 

Ci risulta che la precedente amministrazione comunale, da lei presieduta, aveva promesso uno studio sull’inquinamento elettromagnetico nel nostro paese, un serio monitoraggio e  un piano comunale per la dislocazione delle antenne, quelle esistenti e quelle da installare, in siti meno pericolosi per la popolazione.

 

Potrà capire, quindi, la nostra meraviglia nell’apprendere, a lavori già iniziati, che l’antenna sarà collocata nei pressi del cimitero su suolo comunale. Pensavamo che fosse diritto dei cittadini essere informati delle decisioni che possono avere conseguenze importanti sulla qualità dell’ambiente.   Non era più opportuno che il Comune approntasse lo studio promesso prima di autorizzare l’installazione dell’antenna?

 

Da ex-sindaco saprà della paura dei cittadini per gli effetti dell’inquinamento elettromagnetico sulla salute, soprattutto dei bambini, e saprà anche che il tasso di malattie cancerogene è aumentato nel nostro paese, in modo particolare le leucemie.

 

Immaginiamo già le risposte dell’ Amministrazione. E’ tutto a norma; la legge è dalla parte delle compagnie; ci sono procedimenti penali, ecc.

Nella nostra opinione, però,  un amministratore non può ignorare le paure dei suoi amministrati solo perché i poteri economici e finanziari hanno la forza di farsi approvare leggi a proprio favore e  ricattano le istituzioni locali con la minaccia di risarcimenti e sanzioni.

 

Se i poteri sono così forti, è dovere degli Amministratori trovare tutti i mezzi possibili per difendere i cittadini, garantendo il rispetto del principio di precauzione e il diritto all’ ambiente e alla salute.

Noi pensiamo che un Piano comunale sia uno dei mezzi che i Comuni potrebbero usare per arginare l’installazione selvaggia di antenne, così come lo sarebbe un vero monitoraggio dell’inquinamento, effettuato con mezzi adeguati e tecnici non compromessi.

 

Del resto, la sua Amministrazione sembrava sensibile a questi problemi, quando si sono presentati negli anni del suo mandato.

Nella sua nuova veste istituzionale, le chiediamo un suo intervento a difesa dei cittadini di Guardia Sanframondi, e di tutta la Provincia. investendo l’Amministrazione provinciale di un problema che interessa, ormai, tutti i comuni, come ci risulta anche da alcune dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente.

 

Un Piano provinciale per disciplinare la localizzazione di questi impianti, e di tutti gli impianti industriali a forte impatto ambientale, potrebbe aiutare i comuni nel tentativo di arginare politiche aggressive e nocive, spesso attuate per la disattenzione e la mancanza di una seria programmazione degli Enti  Locali. Una maggiore attenzione ai problemi del territorio e un’azione legislativa più efficace nella difesa dei cittadini sono un dovere per chi concepisce la politica come servizio a beneficio della comunità.

 

Sicuri di un sollecito riscontro, porgiamo distinti saluti.

 

Guardia Sanframondi, 25 – 06 – 2008

 

       Maria Mucci

 

 

per i firmatari dell’appello per un Piano comunale per il controllo dell’inquinamento elettromagnetico.

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it