“Caro
Don Giuseppe,
venerdì sera ho assistito alla seduta del Consiglio Comunale con all’ordine del giorno un argomento che solo uno sprovveduto può ritenere un tuo “interesse personale” e non valutare che
esso coinvolge i sentimenti di tutta la collettività e, pertanto dal significato profondamente umano e sociale.
Ma , ho constatato , tra l’incredulità e la sorpresa , che l’assise comunale , e specificatamente, in modo spocchioso e disincantato, la maggioranza,
aveva soltanto il desiderio di far valere, non di giustificare, le proprie decisioni, finalizzate alla rimozione della tua opera meritoria che tale è e tale rimarrà.
Ne è venuta fuori una discussione fatua e melense in cui si potevano rilevare elementi di ignoranza assoluta sugli argomenti trattati nonché la
incapacità di proporre iniziative positive e costruttive. Il tutto infarcito da una malcelata cattiveria che ha saturato di acredine tutta l’atmosfera rendendola malsana se non esplosiva.
Non sono mancati, tra il pubblico, momenti di tensione sollecitato e sostenuto da un claque , colorata di rosa, che , almeno per me , ha rappresentato
una novità assoluta nella storia delle cronache consiliari Limatolese.
Il fatto , di per sé, si potrebbe circoscrivere collocandolo tra il comico ed il folcloristico, se questo clan non avesse appalesato una faziosità ed
una determinazione pungente e velenosa, fornendo la prova inconfutabile di una sceneggiata tragicomica ampiamente concertata e meticolosamente realizzata.
Ne è venuta fuori un’assemblea inutile , con decisioni gia assunte in circoli privato-familiari per cui le proposte di qualche Consigliere non venivano
nemmeno ascoltate e quindi non recepite ma soltanto ironicamente derise. Ma non è tutto perché, caro don Giuseppe, la comicità non ha limiti né confini e , pertanto, è sovente, imprevedibile.
A seguito di una proposta di soluzione del problema da parte di un consigliere di minoranza , il Sindaco , visibilmente infastidito, gli ha offerto con
tono che mi piace non definire ,e con la compiacente e sarcastica approvazione di parte della maggioranza, la delega assessoriale (ritengo permanentemente) per il disbrigo delle pratiche urbanistiche.
Questa performance del Sindaco potrebbe trovare una motivazione, certamente non giustificativa, in una rimozione di tipo Freudiana , patita in Consiglio
Provinciale dove ha dovuto subire, impotente, un mortificante torto che certamente non meritava. E questo addolora profondamente tutti noi. Così come ci preoccupa osservarLo alla guida dell’assemblea consiliare con
aspetto teso e con voce tremula per emozione o per ansia. Ma col tempo certamente supererà la fase del noviziato, ne siamo certi.
Ma la commedia non poteva non avere una sua conclusione, degna del suo autore.
Tu puoi facilmente immaginare quale : un “bella commissione di esperti”.
Detto e fatto. Il cilindro era già pronto ed il Sindaco ha estratto lo spartito e se l’è
suonato e cantato in beata solitudine come nelle previsioni.
Caro don Giuseppe , come puoi notare ,da cittadino che ha vissuto da vicino i problemi della nostra gente, mi è capitata la ventura di assistere ad
uno spettacolo comico ,se non fosse tragico, paragonabile ad una commedia da teatro dei pupi se non ad un avanspettacolo rappresentato in una sala di periferia.
Quanta pena! Quanta povertà mentale in questi comportamenti!
Ma Tu sei forte e saprai portare avanti le tue battaglie nell’interesse degli indifesi e dei bisognosi, dei giovani , dei deboli e dei
diseredati, attraverso la tua riconosciuta opera di Pastore accorto e lungimirante. Noi non ti faremo mancare la nostra vicinanza ed il nostro affetto.
Per il recupero degli Altri , forse non basterà né la mano di Dio né le tue preghiere.
Con l’affetto di sempre
Li 17.05.2008
Tuo Rodolfo Di Lorenzo”
Prof. Dott. Rodolfo Di Lorenzo Già Sindaco di Limatola
Prof. Dott. Rodolfo Di Lorenzo Medico specialista in
1) Clinica delle malattie nervove e mentali
2) Neuropsichiatria Infantile Primario Neurologo della
I Divisione di Neurologia dell' Ospedale San Gennaro di Napoli per oltre venti anni.
Nello stesso Ospedale ha lavorato per 40 anni anni coprendo negli anni precedenti, anche la carica di assistente ed aiuto primario.
In amministrazione al comune di Limatola dal 1970 al 1998.
Sindaco dal 1975 al 1993. |