31 maggio 2008
Limatola, campetto: intervista al parroco

Pietro Di Lorenzo

 

 

Sul SANNIO QUOTIDIANO del 30 maggio, a firma di Antonio Vecchiarelli (responsabile della redazione valle telesina) c’è questo articolo sulla vicenda “campetto parrocchiale e disputa sindaco – don Giuseppe Giuliano”. Credo che sia una cosa utile divulgarne il contenuto, al solo scopo di contribuire a fare chiarezza sulla vicenda. Credetemi c’è n’è bisogno. Grazie per l’attenzione.

 

Pietro Di Lorenzo  

 

 


30 maggio 2008

 

Una settimana lontano dalla canonica. Per ritemprarsi. Per riflettere. Per consegnarsi alla preghiera: la valvola principale per far soffiare dentro il suo animo un po’ di serenità, quella che meglio può supportare la sua lotta per la verità. Il campetto, l’offesa di una delibera comunale: sono gli elementi che don Giuseppe Giuliano, parroco di San Biagio a Limatola da 17 anni, ci consegna per svelarci, appena dopo, un particolare della questione i cui risvolti potrebbero collocarsi tra il sorprendente e l’inquietante: il sacerdote aveva accettato di farsi da parte. Il primo settembre prossimo: il giorno previsto per il saluto alla comunità limatolese. Questa la conversazione con don Giuliano.


Don Giuseppe, buongiorno, come va?


“Bene, bene. Sono stato un po’ a Roma, mi sono un po’ riposato…”
Ci siamo quasi al 31 maggio. E’ sempre valida la sua idea di distruggere la struttura sorta nei pressi della parrocchia nell’ultimo giorno del mese mariano?
“No, non faccio più nulla… ho dato mandato ad un avvocato per preparare il ricorso al Tar contro il decreto di smantellamento dell’impianto. Volevo togliere tutto di mezzo, ma visto che sono io quello che deve togliersi di mezzo e non il campetto…


…Quando dice questo… vuole dire che c’è rimasto male per la scelta dell’amministrazione di approvare una delibera contro di lei?


“Beh… Certo. Anche perchè non doveva andare cosìl Al vescovo avevo già dato la disponibilità ad andare via il primo settembre…”


Aveva accettato di andare via?


“Si certo a settembre… non lo doveva sapere nessuno perché loro avevano fatto proprio questo accordo con il vicario generale, monsignor Pasquariello. Quindi io dovevo tenerlo segreto… feci un giuramento, diedi la mia parola d’onore che a settembre sarei andato via… perché si sarebbero calmate le acque. Loro minacciavano di fare quella delibera che poi hanno fatto; se io me ne andavo via avrebbero evitato l’atto e riconosciuto il campetto, invece non l’hanno fatto. Non gli è bastato nemmeno che dicessi: vado via perché dovevano ormai ingarbugliare le acque…”


Non la preoccupa rendere pubblico un simile accordo?


“Non c’è nessun problema… per amore della verità le cose bisogna dirle…”


Quindi accordo in Curia?…


“Sì, lunedì 19 mattina. Dopo che il sindaco era stato dal vicario generale, dal vescovo, avevano fatto questa proposta: se io andavo via, il campetto veniva sanato… non avrebbero fatto questa infame delibera…”


Lei ha acconsentito, poi c’è stato il dietro front?


“Certo. Hanno fatto quella delibera bruttissima, mettendo delle motivazioni che non hanno nessun valore. Mi hanno indirizzato cose pesanti. Ora devo uscirne a testa alta, devo tutelare la mia reputazione sacerdotale, adirò nelle sedi opportune”.

 

La conversazione si conclude con un “non vado via più” frutto del colloquio con il vescovo Nogaro avvenuto il giorno dopo la pubblicazione della delibera. In quell’incontro c’è stato anche il ritiro della promessa fatta. Di quel che sarà del suo futuro sacerdotale, afferma don Giuliano, le decideremo insieme al vescovo dopo che le cose si saranno calmate.

 

“Soffro, ma per amore della verità. Mi sono limitato a difendere il campetto, a intervenire per chiarire sempre nell’interesse della verità”.

 

Non lo farà più dal pulpito, niente più chiarificazioni, come le chiama. Ma la verità la cerca, non smetterà di cercarla.

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it