26 maggio 2008
Limatola, campetto: l'altra campana
Giuseppe Sangiovanni

 

 

 

IL CASO

Il prete ribelle fa un abuso edilizio commesso in buona fede!

QUERELLE PER LA DEMOLIZIONE DEL CAMPO DI CALCETTO TRA IL CURATO E IL SINDACO

LIMATOLA: PEPPONE E DON CAMILLO, LA GUERRA CONTINUA

Il prete dall’altare ha ripetuto più volte- «Prima di farlo abbattere- lo butto a terra io», invitando la cittadinanza ad assistere all'abbattimento.

Il sindaco risponde: “È' inammissibile- ha dichiarato il primo cittadino- che si utilizzi l'altare per turbare la quiete pubblica. Deve andare via!

La sagrestia dopo la funzione delle prime comunioni trasformata in ring Sarebbero volati vigorosi pugni. A farne le spese anche un seminarista!

Giuseppe Sangiovanni

 

 


   Filomena Marotta –Il Mattino- edizione Beneveno 19 maggio 2008

Limatola (Benevento)- La giunta comunale ha chiesto alle autorità competenti l'allontanamento di don Giuseppe Giuliano dalla parrocchia di San Biagio e dal territorio di Limatola per incompatibilità ambientale. Il sindaco Mario Marotta lo ha reso noto in un Consiglio comunale straordinario convocato appositamente per informare i consiglieri dell'atto approvato in giunta. Un primo cittadino teso, conscio dell'importanza e della gravità del provvedimento preso ha letto il documento in un'aula consiliare gremita di gente. Un applauso fragoroso ha sottolineato la chiusura del Consiglio. Dei consiglieri di minoranza erano assenti in aula: Pietro Luigi Marotta e Giulio Marotta, entrambi fuori per lavoro; l'ex sindaco Michele Parisi e l'indipendente Alfonso Marotta.

L'Amministrazione Marotta ha deciso di intervenire nei confronti del sacerdote, dopo l'episodio di domenica scorsa: l'aggressione del parroco al seminarista Gianmichele Marotta nella sagrestia della chiesa di San Biagio, dopo l'ennesima omelia denigratoria contro l'Amministrazione a seguito delle decisioni prese in merito alla questione del campetto parrocchiale, costruito abusivamente. «È arrivato il momento - ha dichiarato il sindaco - di un'azione forte. Non possiamo permettere che la nostra Comunità sia turbata da comportamenti irresponsabili e destabilizzanti». Nel documento che accompagna la richiesta di allontanamento, Mario Marotta ha ripercorso i diciassette anni di don Giuseppe Giuliano a Limatola, ricordando come il sacerdote non sia nuovo ad iniziative facinorose.

Negli anni Novanta la forza pubblica dovette intervenire per contrastare la resistenza organizzata dal parroco per impedire l'occupazione di un'area di proprietà della parrocchia che il Comune aveva espropriato per ampliare piazza San Biagio. «È di dominio pubblico - scrive il sindaco - che il sacerdote è solito negare i sacramenti a persone a lui sgradite. In più occasioni è addivenuto alle mani con alcuni fedeli tanto da essere deferito all'autorità penale. Gestisce la parrocchia con atteggiamento dispotico, senza alcun spirito cristiano. Di tali fatti è stato ripetutamente messo al corrente il vescovo». La richiesta di allontanamento è stata spedita a mons. Raffaele Nogaro, al prefetto della Provincia di Benevento, alla Congregazione per il Clero presso la Santa Sede, al presidente della Conferenza episcopale campana Crescenzio Sepe. Poche ore prima del Consiglio comunale, in un incontro nella sala parrocchiale, don Giuseppe aveva chiesto scusa all'Amministrazione per le parole dette dall'altare domenica.

                                                                              

 

 


 

Pezzo pubblicato da ViviTelese nel 2003 -ma sempre attuale

di Giuseppe Sangiovanni

 

IL CASO

In un paesino beneventano, la vera croce per i parrocchiani, il curatore d’anime

 

FEDELI IN RIVOLTA CONTRO IL PARROCO: VATTENE!

Al top della sopportazione, hanno scritto al vescovo chiedendo l’allontanamento del curato, che evangelizza con dispetti, omelie velenose e offensive.

La gente del posto: “Deve andare via, da anni ne combina di tutti i colori, inquietante il silenzio del vescovo Nogaro”!

L’escalation delle bizze del curato: il rifiuto di celebrare la funzione funebre all’ex medico condotto del paese, lo sciopero delle campane, per mesi mute, l’allontanamento di un disabile con diffida a non entrare nel campetto parrocchiale e zuffe che sarebbero terminate anche con lo scontro fisico.

Limatola (Benevento) -Le cronache degli ultimi anni hanno riportato di fedeli spesso insorti contro le curie, per evitare trasferimenti di parroci stimati e benvoluti dai parrocchiani: tanto da “murare” i ministri di Dio nelle rispettive chiese- per sensibilizzare i vescovi, quindi bloccare i ventilati trasferimenti.

A Limatola, piccolo paese della provincia di Benevento, situato al confine con la provincia di Caserta, i fedeli, avendo perduto la pace, vanno in controtendenza e invitano il curatore d’anime ad andare via, e lo fanno con toni tutt’altro che pacati.

LETTERE DI PROTESTA ALLA CURIA

Lo hanno messo pure per iscritto, inviando lettere di protesta alla Curia di Caserta, di cui fanno parte. Una brutta patata bollente per il vescovo, mons. Raffaele Nogaro, fino ad oggi vicino e solidale al parroco della discordia. Che nessuno più vuole a Limatola, poco più di tremila anime e oltre settanta insediamenti produttivi, un circuito industriale aperto proprio dal rimpianto predecessore.

Casus belli, la vera croce per la maggior parte dei fedeli limatolesi, si chiama don Giuseppe Giuliano- il prete, che in tanti vogliono cacciare: diventato da queste parti più “popolare” di Adel Smith. Prete arrogante e prepotente per gli “ex fedeli”.

LO SCIOPERO DELLE CAMPANE

Appare nutrita la lista delle esagerazioni architettate da don Giuliano: l’allontanamento e la diffida inflitta ad un disabile dall’entrare nello spazio parrocchiale; il silenzio delle campane per mesi non suonate, in segno di protesta contro gli amministratori locali; l’orologio del campanile e l’organo della chiesa, bloccati per mesi per ripicca; protagonista di vere e proprie zuffe con diversi parrocchiani, che sarebbero culminate con duri scontri fisici, e dulcis in fundo, il rifiuto di celebrare il funerale dello stimato, ex medico condotto del paese- una vita spesa al servizio della comunità.

Evento quest’ultimo, classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: inducendo la vedova a scrivere una breve composta lettera al vescovo di Caserta, Mons. Raffaele Nogaro, che evidenziava la superba discriminazione subita.

Fedeli stanchi, stufi delle capricciose bizze del don in odore di “defenestramento”, che dal pulpito, in un’omelia delle scorse domeniche aveva sentenziato ad alta voce: “La gente di Limatola pensa di effettuare una raccolta di firme per mandarmi via, ma quelle firme dovranno passare prima per le mie mani.”

 

VANGELO COLMO DI RIMPROVERI

Una sfida bella e buona verso la popolazione sempre più in fibrillazione e indispettita, che diserta ogni giorno di più la messa domenicale: omelie sempre più trasformate in prediche isteriche, pulpito usato per bacchettare e picconare l’intera comunità, fatta di gente onesta e laboriosa, un “vangelo” colmo di rimproveri per le pecorelle ormai smarrite, ma non più disposte a porre l’altra guancia al pastore. Fedeli al top della sopportazione, stufi degli altalenanti atteggiamenti del curato, che predicherebbe male e razzolerebbe peggio.

Fede, speranza, carità e perdono, optional preziosi nella minuscola comunità sannita, che si sente umiliata dal reverendo, sulla via della “rottamazione”: i fedeli vogliono barattarlo con un nuovo evangelizzatore, non attratto dall’altro dio- il dio denaro, un nuovo pastore, che sappia curare e rispettare le anime, che sappia anteporre ai propri bisogni materiali, quelli spirituali della parrocchia.

In paese si ricorda, che alcuni anni orsono, si barricò per otto giorni in canonica, senza mai uscire.

GRATIS ET AMORE DEI

Altra esagerazione ricordata al cronista, da un abitante del luogo:

Una campana mastodontica (nella foto qui sotto), costata centinaia di milioni (vecchie lire), e collocata paradossalmente ai piedi del campanile, per l’eccessivo peso, che avrebbe compromesso la stabilità dello stesso.

 

“Un lusso esagerato, uno schiaffo alla miseria- da anni ne combina di tutti i colori, con arroganza e prepotenza- è inquietante il silenzio del vescovo Nogaro, deve mandarlo via…..deve andare via…via….via”- ripete come un automa, allontanandosi il nostro interlocutore.

Il novello don Camillo sannita, appare in cattive acque: prossimo “all’estrema unzione” (allontanamento) – a somministrarla, stavolta gli ex fedeli, alla ricerca di un prete che sappia dare amore, conforto, pace all’intera comunità, “gratis et amore dei”, che alla messa domenicale spieghi il vangelo, non l’odio e il rancore, sentimenti troppo spesso esternati dal pulpito della chiesa di Limatola.

                                                  

 


 

 

 

                                             

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it