22 giugno 2008
Limatola, trasparenza e legalità calpestate

Sannio Quotidiano - segnalazione di Pietro Di Lorenzo

 

 

21-06-2008

 

I due assessori allontanati dalla Giunta di Limatola spiegano la loro posizione sulle scelte del sindaco. Di Piro e Marotta non hanno dubbi: «Vittime del nostro impegno a sostegno della giustizia»...

 

Un accordo pre elettorale che prevedeva tre candidati: Antonio Di Piro, Pietro Fiorentino e Gabriele Savinelli e un assessore esterno in caso di vittoria. E’ cominciato così il rapporto di collaborazione tra Mario Marotta, sindaco di Limatola e questo gruppo che si identifica nell’Italia dei Valori benché avesse accettato di partecipare alla natura civica dello schieramento che poi ha vinto le elezioni.

 

Il voto di un anno fa ha decretato l’elezione di Di Piro e Fiorentino. E per effetto della quantità di voti riportati è risultata l’assunzione di responsabilità di giunta per Di Piro (alle Politiche Sociali) e per (in virtù dell’accordo intercorso) l’esterno Michele Marotta (al Bilancio).

 

Abbiamo intravisto nella persona di Mario Marotta – precisa Di Piro, a giustifica dell’alleanza elettorale – quella giusta a ricoprire questa funzione, dato che si ispirava a principi di legalità, di trasparenza e di discontinuità con le passate amministrazioni”.

 

Un lavoro di assessore alle Politiche sociali che ha rimesso in piedi un settore malandato; un impegno al Bilancio che tra l’altro si è qualificato per l’approvazione della manovra e l’approvazione del piano politico sottoscritto dall’intera maggioranza prima dei termini previsti; questi i risultati che i due ex assessori presentano.

 

“Limatola è un comune in dissesto dal ’93 e non è stato ripianato. Ho contattato il commissario - commenta Marotta - ho fatto una conferenza di servizi dopo di che l’ho invitato a venire a Limatola per scrivere il piano definitivo al fine di conoscere quant’altro dobbiamo ai nostri creditori”. Cosa è successo allora in questo anno, visto che c’era un accordo pre elettorale, dei risultati…

 

Di Piro: “…E qui sta il punto. Lui ci ha utilizzato, ha acquisito i nostri voti per vincere le elezioni, ma sottobanco aveva fatto accordi con l’opposizione per rimpiazzarci”.

 

Lei parla di accordo pre elettorale?

 

Michele Marotta: “Sì, tanto è vero che già a settembre quando c’è stato il rinnovo delle rappresentanze all’interno del consorzio rifiuti Bn 2, il sindaco ha dato il beneplacito per la riconferma di Giulio Marotta dell’opposizione. Questo è stato un primo segnale da noi abbiamo fatto notare in una riunione di maggioranza”.

 

Immaginiamo che abbiano avuto un ruolo anche le elezioni provinciali?

 

Antonio Di Piro: “Certo, l’atteggiamento del sindaco, candidato alla Rocca de’ Rettori è stato di una captatio votis che ha coinvolto un po’ tutti della maggioranza e anche qualche elemento dell’opposizione. Noi stessi abbiamo fatto votare Mario Marotta candidato dello Sdi alla Provincia. Dopo le elezioni abbiamo proposto al sindaco: facciamo le nostre cose per Limatola, visto che fino ad allora non avevamo fatto abbastanza”.

 

Avete posto una sorta di verifica?

 

Di Piro: “Sì, ma non in modo allargato, perché lui non l’ha voluta in questo modo ”. Quindi la volontà di dare una smossa all’ambiente non è del sindaco? Marotta: “Noi abbiamo sollecitato le riunioni, ed anche quando queste venivano convocate, loro non si presentavano perché gli incontri li organizzavano contro di noi…”

 

…Forse perché non eravate in grado di garanti re l’amalgama?

 

Marotta: “Per forza, noi chiedevamo il rispetto della legalità”.

 

Ad esempio cosa c’è stato di illegale?

 

Marotta: “Le racconto un episodio, il più grave. In giunta io e Di Piro, ci siamo rifiutati di votare la delibera n.111, perché era in contrasto con la finanziaria 244 e non aveva copertura economica. La delibera prevedeva una suddivisione degli uffici. Dopo tale delibera il sindaco ha fatto un decreto con cui affidava un incarico di consulenza esterna, senza passare per il vaglio del consiglio comunale. Avevamo ragione. Tant’è vero che il sindaco ha revocato l’incarico.”

 

Il resoconto dei due ex assessori si fa più dettagliato, ma mancano alcuni documenti che a loro detta, nonostante le richieste plurime, non sono state rilasciate dall’ente.

 

Per chiudere dobbiamo supporre che l’amalgama non si è creata perché voi davate fastidio?

 

La risposta di entrambi: “Siamo stati allontanati perché privilegiamo la legalità ma continueremo a lavorare per la comunità”.

 

     

 Valle Telesina


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