30-08-2008
Sette le firme in calce alla
richiesta di convocazione urgente di un
consiglio comunale, inoltrata al sindaco di
Limatola e al presidente dell’assise civica. I
punti da dibattere, sono i seguenti: Dissesto
finanziario: adempimenti adottati per la
procedura di liquidazione...
Sette le firme in calce alla
richiesta di convocazione urgente di un
consiglio comunale, inoltrata al sindaco di
Limatola e al presidente dell’assise civica. I
punti da dibattere, sono i seguenti: Dissesto
finanziario: adempimenti adottati per la
procedura di liquidazione. Dichiarazione del
sindaco nella seduta consiliare del 12 agosto
2008: “Il Comune di Limatola non è più in
dissesto dal 2003”.
Discussione; lavori di
costruzione di una condotta idrica a servizio
degli impianti produttivi esistenti e dell’area
Pip Toraldo: mancata realizzazione dell’opera.
Riflettori puntati, dunque, sulla questione
dissesto. Argomento, questo, che è tornato di
interesse nel corso della passata assemblea
civica, quando i consiglieri di opposizione
avrebbero fatto notare che la delibera di giunta
relativa alla “costituzione dell’ufficio staff
del Gabinetto del sindaco e della giunta per
l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di
controllo” era da revocare in contrasto con i
dispositivi legislativi.
Poi il riferimento allo stato
di dissesto: “… il Comune di Limatola versa dal
lontano 1993 in uno stato di dissesto
finanziario con significative ripercussioni sui
cittadini che, fino a quando non sarò portata a
termine la procedura di liquidazione delle
passività, si trova costretta a pagare i tributi
dovuti nella misura massima consentita”.
A sostegno di questo, la
citazione dei contenuti dell’articolo 90 comma 1
del Testo unico degli enti locali: “… il
regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei
servizi può prevedere la costituzione di uffici
posti alle dirette dipendenze del sindaco, del
presidente della provincia, della giunta o degli
assessori per l’esercizio delle funzioni di
indirizzo e di controllo loro attribuite dalla
legge, costituiti da dipendenti dell’ente,
ovvero salvo che per gli enti dissestati e
strutturalmente deficitari, da collaboratori
assunti con contratto a tempo determinato”.
Il prosieguo delle
dichiarazioni dei consiglieri di opposizione è
stata una sottolineatura di quanto il sindaco
avrebbe messo in piedi: “uno staff con soggetti
estranei all’amministrazione”. Le dichiarazioni
del sindaco hanno dato vita alla polemica che
sfocerà nella discussione nel prossimo consiglio
comunale. Venti giorni di tempo consentiti per
la convocazione a partire dalla data di inoltro
della richiesta. Entro fine settembre se ne
saprà di più, dunque.
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