27 novembre 2008
S.Salvatore, Bove replica all'ex sindaco
Emilio Bove

 

 

 Il Sindaco uscente, nel lungo sproloquio dal titolo: «La legalità nell’esercizio della res publica non è litigiosità ma dovere e senso di responsabilità erga omnes» non smentisce nulla sull’esistenza di sostanziali spese per liti, arbitraggi e contenziosi.

Si limita semplicemente a dire che non tutta quella somma grava sul bilancio 2008; qualcosa riguarda anche gli anni precedenti.

Come se negli anni precedenti (bilancio 2006 e 2007) avesse governato qualcun altro e non fossero sempre soldi della comunità.

Insiste nel sostenere che le somme imputabili alla sentenza “Acqua fetente” sono 8.551 euro (quindi non più i 30 mila euro sbandierati l’anno scorso in campagna elettorale) e dimentica che tali somme sono lievitate perché, nella sua indolenza, anziché pagare le parcelle, ha atteso che gli intimassero gli atti di precetto (vedi prot. n. 7188 del 11.08.2008).

Inoltre, se ne deve fare una ragione e rassegnarsi all’idea che tale importo è la conseguenza dell’azione di responsabilità promossa dalla Procura della Corte dei Conti in via autonoma, dopo aver constatato come fondata la segnalazione dell’ex minoranza.

Se tale segnalazione fosse stata inconsistente, non ci sarebbe stato il rinvio a giudizio.

Ad ogni modo non è mia intenzione continuare la polemica con l’ex primo cittadino. Se è soddisfatto del suo operato, potrà vantarsene quanto vuole: perfino dei 12 mila euro dati all’avv. Tedeschini per un parere pro veritate sulla vicenda del termovalorizzatore di cui egli è stato l’iniziale sponsor.

I cittadini la loro idea se la sono fatta anche se l’ex sindaco, sfoggiando il suo latinorum, come l’avvocato Azzeccacarbugli, tenta di dimostrare che solo lui sa leggere le carte.

Spesso leggere non significa comprendere.

 

Emilio Bove

27 novembre 2008

 

 

 

     

 Valle Telesina


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