3 dicembre 2008
S.Salvatore, Creta: risposta a Bove
Giuseppe Creta

 

 

Risposta all’articolo apparso su “Il Sannio Quotidiano” di venerdì 28 novembre 2008 e su ViviTelese contenente dichiarazioni di Emilio Bove – ex consigliere comunale di San Salvatore Telesino

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L’ex-consigliere di minoranza Emilio Bove non deve dimenticare che, per quanto possa essere soddisfatto del suo operato e dell’obiettivo raggiunto dopo sette anni di opposizione, la giurisprudenza è giurisprudenza e gli iter giurisdizionali non sono il gioco delle tre carte.

 

Mi spiego in maniera semplice, perché leggere che il sottoscritto “sfoggiando il suo latinorum tenta di dimostrare che solo lui sa leggere le carte” mi lascia interdetto.

 

Primo perché non ho mai affermato di essere “il solo a saper leggere le carte”, ho solo invitato a leggerle, secondo perché chi lo afferma è “una carta conosciuta” che pecca in maniera recidiva di presunzione. Ad ironizzare su qualche parola latina utilizzata dal sottoscritto è una persona che ha sempre fatto del suo status sociale una linea di demarcazione. Ancora ricordo quando il fatto di esser ragioniere significava, per il dottore, essere non solo un ignorante, ma un non adatto a ricoprire una carica istituzionale. Adesso non è il momento di tergiversare, torno all’oggetto di questa risposta.

 

Le parole del dottor Bove mi lasciano interdetto perché sono parole vuote di verità. Parole che mirano soltanto a distruggere la mia figura, a gettare fango sul mio operato, il cui unico scopo è quello di convincere i sansalvatoresi che è sempre stato l’unico solo candidato ideale a primo cittadino.

 

Bove afferma che non vuole continuare la polemica, ma non trovo nelle sue parole uno spiraglio verso il confronto. Perché se lo scopo non è polemizzare, allora dovrebbe essere confrontarsi. E non mi sembrano queste le intenzioni del dottore e dei suoi seguaci, visto che non ha mai smentito, da sette anni a questa parte, la sua ferma intenzione di rigettare un confronto, sia chiaro sto parlando di un confronto concreto, non della spettacolarizzazione di un dibattito.

 

Il dottore, non avendo altri argomenti da sottoporre all’attenzione dei cittadini, che probabilmente gradirebbero proposte alternative, visto che si pone come alternativa per un futuro migliore, per un cambiamento radicale del modo di fare politica, accusa il sottoscritto.

Il dottore è per una nuova politica, come quella auspicata dal suo partito, basata su di un confronto leale (?), che dimentica le grandi ammucchiate e vecchi schematismi elettorali (e i quattro dissidenti ora?), né tantomeno basata sulla carta bollata.

Che fa l’ex consigliere Bove, si prepara alle sospirate e causate nuove elezioni? E mentre si prepara tenta di fermare gli avversari continuando, come al solito, a girare e a rigirare la stessa minestra nel tentativo di giustificare i danni che ha causato alla collettività fino ad oggi, pur sedendo in Consiglio comunale tra i banchi dell’opposizione, cercando in ogni occasione di addossarli, vanamente, su altri.

 

Come la verità sulla causa impostata alla corte dei Conti, dai consiglieri di minoranza Bove, Vaccarella e Pacelli che si è conclusa per insussistenza e infondatezza delle accuse (e non sono mie parole) non certo perché “era fondata la segnalazione dell’ex minoranza”! E le spese? A carico del Comune!

 

La sentenza liquida a favore di ciascuno avvocato, e ne sono tre, 2.680,00 euro, IVA e CPA compreso (complessive 8.551,10 euro), oltre spese aggiuntive e successive che cadranno sul bilancio comunale.     

            

L’azione della Giunta e della maggioranza del Consiglio comunale della passata consiliatura, finalizzata unicamente alla tutela dei beni e degli interessi dell’Ente, è stata ritenuta giusta, dovuta e corretta da parte della Magistratura ordinaria e della Corte dei Conti che hanno rigettato, ciascuna per quanto di competenza, il pretestuoso ricorso dei consiglieri di minoranza. 

 

Morale della favola il Comune ha incassato con reversale n. 334, in data 23.07.2003, 15.750,00 euro per i 750 mq. ceduti con la transazione di cui alla delibera di Giunta n. 187 del 13.06.2003,  impugnata dai consiglieri Bove, Vaccarella e Pacelli, ed ha potuto così mantenere la proprietà dei rimanenti 1.750 mq. di terreno che avrebbe perso inevitabilmente per usucapione!  

 

L’azione di Bove e company, al contrario di quanto da loro affermato, non ha inciso, né poteva incidere affatto, sull’esito della transazione, anzi, una diversa disposizione della sentenza della Corte dei Conti avrebbe arrecato un disastroso danno al Comune perché avrebbe causato, inevitabilmente e senz’appello, la perdita di tutto il terreno occupato dalla controparte per usucapione.

 

Quando invito l’ex consigliere a leggere le carte, in realtà consiglio di smetterla di interpretarle a suo piacimento e non perché sono l’unico detentore della scienza amministrativa, ma perché gli atti sono atti.

 

Il ricorso intentato da Bove, Vaccarella e Pacelli è risultato dunque solo una azione finalizzata alla destabilizzazione dell’Amministrazione Creta. Risultato perseguito in ogni modo e con ogni mezzo, raggiunto un mese fa, in dispregio della volontà popolare espressa dall’urna appena un anno e mezzo fa!!! A riguardo non ho mai parlato di complotto. Semmai di accordi, presenti e futuri, peraltro mai smentiti!

 

Si accusa, poi, in modo qualunquistico l’ex Sindaco, invitandolo a “smentire”  di  “gestione allegra e spendacciona” su “contenziosi” elencati con dovizia, omettendo chissà perché alcuni nominativi, certamente non per privacy (avendone citati altri) nel bel manifesto giallo riguardante cause per piccoli risarcimenti, per recuperi di imposte, e soprattutto cause pendenti dinanzi al TAR impostate da terzi avverso concessioni e/o ordinanze comunali ed altre per vertenze diverse dinanzi al Tribunale di Benevento, tutte o quasi con vittoria dell’Ente.

 

Cosa avrebbe dovuto smentire l’ex Sindaco: l’aver operato, nell’esercizio delle sue funzioni, solo ed esclusivamente nella difesa e nell’interesse dell’Ente e della collettività in sede giudiziale? Difendere l’interesse dell’Ente e della collettività è una colpa o è qualcosa da evitare per Bove?   

 

L’ex consigliere Bove, che continua polemicamente a puntare il dito, inscenando una sterile campagna di denigrazione verso la mia persona, avrebbe potuto e dovuto in passato porre e proporre azioni e progetti amministrativi alternativi e avrebbe dovuto dire cosa avrebbe fatto lui, se fosse stato Sindaco, nell’affrontare i “contenziosi” e le “vertenze” intentati contro il Comune!

 

Ha preferito tacere e accusare, perché è più facile, perché è più conveniente! Ha preferito tacere o assentarsi nei momenti in cui avrebbe dovuto urlare ed essere attivo, nei momenti in cui avrebbe dovuto essere presente nella difesa del territorio, senza rimandare ad oggi il solito scaricabarile, come per la vicenda termovalorizzatore!!! Mi domando perché?

 

San Salvatore Telesino, 28 novembre 2008

                                               

Giuseppe Creta

 

 

 

     

 Valle Telesina


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