Risposta all’articolo apparso
su “Il Sannio Quotidiano” di venerdì 28 novembre
2008 e su ViviTelese contenente dichiarazioni di
Emilio Bove – ex consigliere comunale di San
Salvatore Telesino
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L’ex-consigliere di minoranza Emilio Bove non deve
dimenticare che, per quanto possa essere
soddisfatto del suo operato e dell’obiettivo
raggiunto dopo sette anni di opposizione, la
giurisprudenza è giurisprudenza e gli iter
giurisdizionali non sono il gioco delle tre
carte.
Mi
spiego in maniera semplice, perché leggere che
il sottoscritto
“sfoggiando il suo
latinorum tenta di dimostrare che solo lui sa
leggere le carte” mi lascia interdetto.
Primo perché non ho mai
affermato di essere “il solo a saper leggere le
carte”, ho solo invitato a leggerle, secondo
perché chi lo afferma è “una
carta conosciuta” che pecca in maniera
recidiva di presunzione.
Ad
ironizzare su qualche parola latina utilizzata
dal sottoscritto è una persona che ha sempre
fatto del suo status sociale una linea di
demarcazione.
Ancora ricordo quando il fatto di esser
ragioniere significava, per il dottore, essere
non solo un ignorante, ma un non adatto a
ricoprire una carica istituzionale. Adesso non è
il momento di tergiversare, torno all’oggetto di
questa risposta.
Le parole del dottor Bove
mi lasciano interdetto perché
sono
parole vuote di verità.
Parole
che mirano soltanto a distruggere la mia
figura, a
gettare fango sul mio operato, il cui unico
scopo è quello di convincere i sansalvatoresi
che è sempre
stato
l’unico solo candidato ideale a primo cittadino.
Bove afferma che non vuole continuare la polemica,
ma non trovo nelle sue parole uno spiraglio
verso il confronto. Perché se lo scopo non è
polemizzare, allora dovrebbe essere
confrontarsi. E non mi sembrano queste le
intenzioni del dottore e dei suoi seguaci, visto
che non ha mai smentito, da sette anni a questa
parte, la sua ferma intenzione di rigettare un
confronto, sia chiaro sto parlando di un
confronto concreto, non della
spettacolarizzazione di un dibattito.
Il dottore, non avendo altri argomenti da
sottoporre all’attenzione dei cittadini, che
probabilmente gradirebbero proposte alternative,
visto che si
pone come alternativa per un futuro migliore,
per un cambiamento radicale del modo di fare
politica, accusa il sottoscritto.
Il dottore è per una nuova politica, come quella
auspicata dal suo partito, basata su di un
confronto leale (?), che dimentica le grandi
ammucchiate e vecchi schematismi elettorali (e i
quattro dissidenti ora?), né tantomeno basata
sulla carta bollata.
Che fa l’ex consigliere Bove, si prepara alle
sospirate e causate nuove elezioni? E mentre si
prepara tenta di fermare gli avversari
continuando, come al solito, a girare e a
rigirare la stessa minestra nel tentativo di
giustificare i danni che ha causato alla
collettività fino ad oggi, pur sedendo in
Consiglio comunale tra i banchi
dell’opposizione, cercando in ogni occasione di
addossarli, vanamente, su altri.
Come
la verità sulla
causa impostata alla corte dei Conti, dai
consiglieri di minoranza Bove, Vaccarella e
Pacelli
che
si è
conclusa per insussistenza e infondatezza delle
accuse (e non sono mie parole) non certo perché
“era fondata la segnalazione dell’ex minoranza”!
E le spese? A carico del Comune!
La sentenza liquida a
favore di ciascuno avvocato, e ne sono tre,
2.680,00 euro, IVA e CPA compreso (complessive
8.551,10 euro), oltre spese aggiuntive e
successive che cadranno sul bilancio comunale.
L’azione della Giunta e della
maggioranza del Consiglio comunale della passata
consiliatura, finalizzata unicamente alla tutela
dei beni e degli interessi dell’Ente, è stata
ritenuta giusta, dovuta e corretta da parte
della Magistratura ordinaria e della Corte dei
Conti che hanno rigettato, ciascuna per quanto
di competenza, il pretestuoso ricorso dei
consiglieri di minoranza.
Morale della favola
il Comune ha incassato con reversale n. 334, in data 23.07.2003, 15.750,00 euro per i
750 mq. ceduti con la transazione di cui alla
delibera di Giunta n. 187 del 13.06.2003,
impugnata dai
consiglieri Bove, Vaccarella e Pacelli, ed ha
potuto così mantenere la proprietà dei rimanenti
1.750 mq. di terreno che avrebbe perso
inevitabilmente per usucapione!
L’azione di Bove e company, al contrario di quanto
da loro affermato, non ha inciso, né poteva
incidere affatto, sull’esito della transazione,
anzi, una diversa disposizione della sentenza
della Corte dei Conti avrebbe arrecato un
disastroso danno al Comune perché avrebbe
causato, inevitabilmente e senz’appello, la
perdita di tutto il terreno occupato dalla
controparte per usucapione.
Quando invito l’ex consigliere a leggere le carte,
in realtà consiglio di smetterla di
interpretarle a suo piacimento e non perché sono
l’unico detentore della scienza amministrativa,
ma perché gli atti sono atti.
Il
ricorso intentato da Bove, Vaccarella e Pacelli
è risultato dunque solo una azione finalizzata
alla destabilizzazione dell’Amministrazione
Creta. Risultato perseguito in ogni modo e con
ogni mezzo, raggiunto un mese fa, in dispregio
della volontà popolare espressa dall’urna appena
un anno e mezzo fa!!! A riguardo non ho
mai parlato di complotto. Semmai di accordi,
presenti e futuri, peraltro mai smentiti!
Si
accusa,
poi, in modo
qualunquistico l’ex Sindaco,
invitandolo a “smentire”
di
“gestione allegra e
spendacciona” su
“contenziosi” elencati con dovizia,
omettendo
chissà perché alcuni nominativi, certamente non
per privacy (avendone citati altri) nel bel
manifesto giallo riguardante cause per piccoli
risarcimenti, per recuperi di imposte, e
soprattutto cause pendenti dinanzi al TAR
impostate da terzi avverso concessioni e/o
ordinanze comunali ed altre per vertenze diverse
dinanzi al Tribunale di Benevento, tutte o quasi
con vittoria dell’Ente.
Cosa avrebbe dovuto
smentire l’ex Sindaco: l’aver operato,
nell’esercizio delle sue funzioni, solo ed
esclusivamente nella difesa e nell’interesse
dell’Ente e della collettività in sede
giudiziale? Difendere l’interesse dell’Ente e
della collettività è una colpa o è qualcosa da
evitare per Bove?
L’ex consigliere Bove, che continua polemicamente a
puntare il dito, inscenando una sterile campagna
di denigrazione verso la mia persona, avrebbe
potuto e dovuto in passato porre e proporre
azioni e progetti amministrativi alternativi e
avrebbe dovuto dire cosa avrebbe fatto lui, se
fosse stato Sindaco, nell’affrontare i
“contenziosi” e le “vertenze” intentati contro
il Comune!
Ha preferito tacere e accusare, perché è più
facile, perché è più conveniente! Ha preferito
tacere o assentarsi nei momenti in cui avrebbe
dovuto urlare ed essere attivo, nei momenti in
cui avrebbe dovuto essere presente nella difesa
del territorio, senza rimandare ad oggi il
solito scaricabarile, come per la vicenda
termovalorizzatore!!! Mi domando perché?
San
Salvatore Telesino, 28 novembre 2008
Giuseppe Creta
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