Caro Architetto Visalli,
voglio stare al suo
piacevole (e natalizio) gioco:
non si farà
Che peccato che non si
faccia ! Con quale coscienza oseremo accendere
le nostre luci ?
A suo dire, sembrerebbe che
l’unica fonte energetica del mondo rimasta sulla
terra sia il “suo” inceneritore (anzi unica
fonte alternativa al metano russo…) o meglio,
l’incenerimento ?
Parco eolico del Fortore
(BENEVENTO): 1.100 Gwh/anno (copre i consumi di
275.000 famiglie: 0.5% del fabbisogno nazionale
!!!)
Parco eolico di Durazzano
(BENEVENTO): 14 Mw (9000 famiglie)
Per non
parlare dei parchi eolici di Ginestra degli
Schiavoni (previsti 80 Gwh/anno, altre 20.000
famiglie, anche qui BENEVENTO ) e chissà quanti
altri ancora, dell’idroelettrico di Campolattaro,
ed i vari parchi fotovoltaici in fase di
completamento in provincia nonché quelli che
molti di noi hanno già sui propri tetti (so già
che riderà di questo). Come vede sul fronte
dell’energia, del “suo” inceneritore,
l’universo, specialmente quello beneventano,
non sa proprio che
farsene, la nostra provincia ne ha già per
tutti, anche per lei, per Bergamo e per non so
quale fabbrica potrà chiudere a causa di questo
disastro dell’umanità. Non abbiamo bisogno né di
Teverola né di altro, ma poi, a proposito di
Teverola sembra che abbia un solo chiodo fisso:
l’energia da termovalorizzazione. Come è
monotematico !!! E’ lei che vuole inquinare per
produrre energia e non cerchi di mettere addosso
a noi gli scrupoli di aver inquinato
virtualmente con la sua logica gli abitanti di
Teverola e dintorni.
Che peccato che non si
faccia ! Con che faccia ci guarderemo allo
specchio per non aver bruciato i nostri rifiuti?
Io e molti abitanti della mia
provincia vanno a votare tranquilli alle
Europee, regionali, provinciali, comunali e
senza pesi sulla coscienza: è lei, con tutti i
nostri bravi politici complici, che deve
spiegare all’UE ed a noi, perché considera i
rifiuti come fonti rinnovabili. Non dimentichi
la parola “assimilati”, che solo in Italia
compare per giustificare l’aberrante
incentivazione col CIP6 dell’incenerimento a
discapito magari del solare o di altre fonti
pulite. Dire che i rifiuti sono rinnovabili è
come dichiarare sconfitta in partenza la nostra
possibilità di sopravvivenza sulla Terra: si
assuma lei la responsabilità di rinnovare i
rifiuti, io preferisco ridurli, riusarli e
riciclarli. Per gli scarti legnosi delle
potature (che, per sua stessa ammissione,
costituiscono una minoranza dei combustibili
previsti per l’impianto) ce ne faremo una
ragione: potremo anche continuare ad usarli, in
maniera sostenibile come fatto finora, nei
nostri camini e nelle nostre caldaie.
Che peccato che non si
faccia ! Come faremo a guardare in faccia le 40
famiglie che hanno perso questa ghiotta ed
ineguagliabile occasione di lavoro?
Effettivamente 40 posti di
lavoro sono oro, ma l’economia del nostro
territorio che a lei piaccia o no, trae un
reddito ed un godimento, sì ha capito bene,
proprio un godimento, maggiore da
quell’agricoltura e da quel vino (peraltro
spesso DOC) che lei dileggia così tanto: scambio
volentieri 40 posti di lavoro in un
termovalorizzatore (e non so quante centinaia di
migliaia di euro all’anno ai manager
dell’azienda che lei rappresenta) a favore di
un’economia diffusa e distribuita, peraltro, fra
chi abita questo territorio, che soffrirebbe
fatalmente (altro che 40 posti di lavoro
elemosinati) per la presenza di un impianto del
genere. E, parlando più in generale non crede
che da qualche parte si deve pure poter produrre
alimenti (anche per lei e per i suoi
concittadini che nel frattempo organizzano i GAS
per acquisti sicuri nel nostro territorio e gite
domenicali alla ricerca di verde) esenti dalle
sue amate ceneri, polveri, scorie, diossine e
dai suoi Gwh ? Che ne dobbiamo fare di questa
energia se il prezzo da pagare è ridurre in
desolazione aree che ancora oggi “producono”,
nonostante tutto, agricoltura, verde, turismo ?
Come vede, architetto Visalli,
le conviene non illuderci coi suoi titoli (“non
si farà”) e con le sue divertenti iperboli
perché potremmo scoprire, e lei insieme a noi,
che tutto questo non dispiaccia !
Cordiali saluti,
Francesco Pascale
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