IL
CENTURIONE
POSTERIOR
Da Cese
S. Manno a Telese Vetere, da Selva Palladino al
Varco corre, veloce come un fulmine,
la notizia delle
dimissioni del più votato consigliere comunale
delle ultime elezioni amministrative. E la gente
immobile e attonita sussurra: Ei fu.
Già. La
Fazia si è dimesso. Dall’altare alla polvere
nell’arco di un brevissimo anno amministrativo.
Una triste parabola politica, una caduta
verticale di chi, alle tante promesse, non ha
saputo far seguire i fatti. Ora e solo ora ,
quando la barca affonda inesorabilmente, lamenta
congiure e tradimenti. Afferma di essere stato
messo alle corde e costretto ad arrendersi per
l’invidia e il rancore. Ingabbiato dalle pastoie
amministrative, oggetto di attacchi personali,
invasioni di campo, bugie, vendette e pregiudizi
che non gli hanno consentito di svolgere la
missione alla quale era votato anima e corpo.
Costretto, suo malgrado, ad un ruolo di
comprimario, non ha potuto esprimere il proprio
“ talento “ amministrativo. Tutte sciocchezze.
La verità della profonda crisi a cui stiamo
assistendo con orrore e preoccupazione è
l’inconsistenza di una maggioranza
INCAPACE
di governare il nostro paese.
E gli effetti nefasti di
questi irresponsabili comportamenti associati
alla smodata e famelica brama di gestire potere
a tutti i costi hanno messo in ginocchio
l’amministrazione della nostra comunità
trascinandola inesorabilmente, insieme alla loro
strafottenza, nelle sabbie mobili
dell’inefficienza, dell’incuria,
dell’approssimazione, dell’indecenza.
Ora è
troppo tardi e troppo opportunistico sfilarsi
dalle proprie responsabilità. I manifesti che
oggi campeggiano sui muri del nostro paese
dovevano comparire a tempo debito per denunciare
le nefandezze della sua maggioranza che, solo
oggi, ci racconta La Fazia. Invece ha preferito
conservare le
deleghe
assegnategli,
sperando
che prima o poi le cose si aggiustassero. E fare
tanti passi indietro, come dice lui, in fondo in
fondo erano sicuramente il male minore. Ha
scelto di fare, coscientemente, l’uomo di
seconda fila al riparo
da
responsabilità che aveva il dovere
e l’obbligo di
assumersi proprio in virtù dell’eccezionale
risultato elettorale conseguito. Invece no. Ha
fatto quello che facevano nell’antica Roma i
centurioni sul campo di battaglia. I più
coraggiosi si disponevano in prima fila e per
questo chiamati
prior.
Più al riparo, in seconda fila, i meno
coraggiosi e per questo chiamati
posterior.
L’Assessore,
dimessosi il 15/10 c.a. da tutte le cariche
ricoperte in seno all’amministrazione del comune
di S.Salvatore Telesino, raffigura in pieno, in
una versione riveduta e corretta, la figura del
centurione posterior.
Infatti,
La Fazia, facendo il
posterior
ci ha messo tutta la buona volontà per governare
il nostro paese. Con i suoi 223 voti di
preferenza, ha fatto un passo indietro (
posterior ) e non ha preteso, come sarebbe stato
giusto secondo lui, la carica di vicesindaco
(
immaginate!). Non basta. Anche per l’attuazione
del suo personale programma ( chissà qual’era!?)
ha fatto un passo
indietro ( posterior ) per intralci e invasioni
di campo ( ?! ) deludendo i
tanti
cittadini che non aspettavano altro che vederlo
attuato
( pensate
un po’! ). Anche sulla vicenda
termovalorizzatore l’ipocrisia e il personalismo
di alcuni gli hanno fatto capire che doveva fare
un passo indietro ( posterior ) non
consentendogli, vedete un po’, di tutelare la
salute dei cittadini che tanto gli stanno a
cuore.
E volevate che
l’Assessore La Fazia, persona sulla quale si
sono abbattute tutte le forze del male per
impedirgli di amministrare, dimenticasse il
ruolo che hanno svolto i consiglieri di
opposizione?. Non scherziamo. Anche noi o, per
essere più precisi, anche il sottoscritto ci ha
messo lo zampino, come no. Tutti coalizzati per
impedire al
centurione posterior
di amministrare.
Ridicolo. La Fazia dovrebbe
capire,
e capirlo una volta e per tutte, che sarà
destinato a essere sempre un
posterior
se continua a credere che prendere tanti voti
possa automaticamente farlo diventare un
prior.
Per esserlo ci vuole ben altro e i fatti lo
dimostrano. Inequivocabilmente.
Raffaele Pucino
S.Salvatore Telesino 23/10/08
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